lunedì 30 giugno 2014

Pannocchie granoturco



Queste due pannocchie di granoturco da oggi esistono solo sulla carta. Infatti, subito dopo essere state impresse su tale Fabriano F4 da qualche centinaio di grammi, hanno rappresentato la nostra frugale cena di ieri sera. Come dire: "Cari miei, ormai siamo alle pannocchie!"
E scusate se è poco, ma a noi ci sono bastate.

Pos obbligatorio



Da oggi entra in vigore la "moneta elettronica". Ovvero, per acquisti che superano i 30 euri il pagamento deve essere tracciabile ed effettuato tramite il Pos (quell'attrezzo che legge le carte di credito o il bancomat). Si dice in giro che tale trovata sia stata messa in atto per combattere l'evasione fiscale e far emergere il "nero". Perciò, tutti gli esercenti e i professionisti saranno obbligati ad accettare tali pagamenti, ma per di più dovranno dotarsi dell'infernale macchinetta. Naturalmente, i costi dell'operazione (noleggio, acquisto e commissioni bancarie) saranno a totale carico di commercianti, artigiani e professionisti, ma non tutti saranno in grado di ammortizzarli.
E con la crisi che si respira, non credo che faranno i salti di gioia! Che ve Pos... sino!
Infine, chi deciderà di non utilizzare l'astuto strumento, almeno per ora non sarà sanzionabile e ognuno continuerà a fare come gli pare.
Che ve ari-Pos... sino, e risata generale!

domenica 29 giugno 2014

Azzardo: non chiamiamolo gioco


                                                               
                                                                              MILANO  24/06/2014

                                                   Quaranta cartoonist contro il gioco d’azzardo

In occasione della Giornata Mondiale Contro le Droghe, il movimento No Slot ha presentato la mostra itinerante intitolata "Azzardo: non chiamiamolo gioco". La partenza, non a caso, proprio dalle scuole. Dove, insieme alle famiglie, l'educazione ha inizio. Ma la campagna contro il gioco d'azzardo, anche quello on-line, che lo Stato "sponsorizza" pelosamente vietandolo ai minori e invitando a "giocare consapevolmente" perché "può causare dipendenza patologica", prosegue rivolgendosi anche agli amministratori locali con la speranza che bandiscano per sempre dal loro territorio qualsiasi macchinetta "mangiasoldi". Che talvolta, nei casi più disperati, può diventare addirittura "mangiavita". Proprio la contingente crisi economica e le varie "manovre" (leggi tasse) dei vari governi messe in atto per racimolare soldi che molto spesso finiscono buttati in opere inutili o nelle tasche di tangentari senza scrupoli, infatti, oltre a impoverire il Paese intero correlano questi momenti difficili al gioco d'azzardo e a diventarne, prima o poi, da semplici fruitori a dipendenti. E quando questo accade, ormai è troppo tardi: siamo già malati!

La rassegna stampa, completa di video sulla Mostra, è visibile a questi indirizzi:


http://www.lelecorvi.com/


http://www.avvenire.it/Cronaca/Pagine/Azzardo-no-gioco.aspx

http://www.vita.it/noslot/quaranta-cartoonist-contro-il-gioco-d-azzardo.html


http://www.articolo21.org/2014/06/azzardo-non-chiamiamolo-gioco/



E ricordate sempre che: "Vincere" non è per niente facile, e anche qualora vi riusciste, dopo aver speso molto più di quanto avete vinto, sarebbe una eventualità talmente remota da sconsigliare i più attenti di provarci. L'unica vincita sicura, date retta, è quella di tenerci nel portafoglio i nostri soldi! 
 

giovedì 26 giugno 2014

Bollo auto 2014



Pare che nell'ultimo decreto che dovrebbe riformare la Pubblica Amministrazione non vi sia alcun aumento del bollo auto, come da più parti si ventilava. Meglio così. E sperando che non sia l'ultimo, "esaliamo" un sospiro di sollievo.
Però, e c'è un però, resta pur sempre il dubbio che questo aumento, come altri in divenire, ci rientri in modo subdolo e astuto da qualche finestra lasciata aperta dal federalismo fiscale, con il beneplacito di Regioni, Province(?) e Comuni sempre alla ricerca di soldi. Perché cominciamo ad avere l'impressione che anche questo governo miri a fare le belle figure col... culo degli altri. Che poi alla fine è sempre il nostro. 

Quindi: occhi aperti! Soprattutto ora, che non siamo più alloppiati da un Mondiale per noi finito nel peggiore dei modi...

martedì 24 giugno 2014

Italia Uruguay



Italia - Uruguay... guai... guai... guai... !!

Cari seguaci, sportivi e affini, non so se nei giorni scorsi avete visto giocare il Ghana, lo stesso Costarica, ma anche il Camerun con il Brasile (anche se poi ha perso). Per non parlare della Germania. Avete visto come correvano e come marcavano stretto? E quando l’avversario gli andava addosso di fronte, invece di calciare subito via il pallone perché sembrava che gli facesse schifo (come facevano i “nostri”, peraltro sbagliando sempre destinatario o perché non trovavano nessuno pronto a ricevere la palla), si giravano e con un paio di piroette andavano via, sempre con la palla al piede, guadagnando metri e metri di campo. E’ così che si gioca. Se si ha voglia di correre e di faticare. 
I passaggini e la melina li puoi fare se giochi all’oratorio, ma al punto in cui siamo avremmo perso anche coi… seminaristi! Forse, allenatore e calciatori, avrebbero fatto bene a guardarsi le registrazioni delle altre partite e poi darsi una regolata. E non parliamo di Balotelli, che a mio parere è solo fumo giornalistico e gossip. Fossi stato Prandelli, che è una brava persona e un uomo mite, per "fare fiato" e allenarsi li avrei messi tutti a correre con gli zaini carichi di pietre, le cinture da sub con dieci chili di piombi e gli scarponi da montagna. E anche se nella partita con l’Uruguay all’inizio i nostri si sono dati un po’ più daffare, l'ha avuta vinta la solita, patologica assenza di idee e di coordinazione nel gioco (vedi passaggi imprecisi e fuori tempo) e, diciamolo pure, la scarsa convinzione di andare in rete perché poco motivati.
Oggi si dirà che ci ha messo del suo anche l’ arbitro messicano, e quindi quasi “conterraneo” degli uruguaiani (che, sarà una mia impressione, mi pare che sia stato poco imparziale interrompendo spesso le azioni per falli inesistenti o comunque non intenzionali), e poi l'eccessiva "rudezza" di gioco degli avversari. Ma il risultato è che ci siamo definitivamente… “uruinguaiati” al punto che, com’era prevedibile, siamo tornati a casa con le pive nel sacco. E ci sta bene!
No. Anche se mi duole dirlo, un’Italia così combinata non meritava certo di vincere. Ha perso, e gli è andata di lusso se ha perso solo uno a zero. Ma con una squadra come l’Uruguay, che non ci avrebbe assolutamente dovuto impaurire, se avessimo giocato tutta la partita impegnandoci come abbiamo fatto negli ultimi minuti del secondo tempo, pur avendo un giocatore in meno, avremmo potuto vincere almeno sei a zero! Ma non si può essere dei campioni solo per una decina di minuti. 
Ora, chissà per quanti giorni ci dovremo sorbire le varie filosofie polemico-mediatico-giornalistiche dei potenziali “mister” di cui l’Italia è piena (me compreso), che cercheranno le solite giustificazioni: il caldo, il vento contrario, l’umidità eccessiva, l’erba troppo verde, i calzini con l’elastico allentato e chissà cos’altro s’inventeranno. Questa volta avranno la scusa dell’arbitro e degli avversari “rudi, falsi, cattivi, furbi e teatranti consumati". E anche "affamati", se i morsi sulla spalla di Chiellini sono risultati reali.
Perciò ora, nelle "alte sfere calcistiche", dovrebbero cominciare a pensare seriamente a darci una vera Nazionale, una squadra che non sia composta di giocatori presi qua e là secondo il vento che tira, gli sponsor o quello che vi pare, ma che sia una vera formazione coesa e soprattutto motivata. Formata da ragazzi che hanno a cuore lo sport, pagati il giusto, o addirittura secondo i risultati conseguiti di volta in volta e che rappresentino la nostra Nazionale. Mi pare che altrove funzioni così, e i risultati si vedono. Per finire, la scelta degli arbitri. Che dovrebbero almeno essere di nazionalità... lontanuccia dalle squadre in campo. Per fare un esempio, ad arbitrare Italia Uruguay ci avrei messo un cinese, un giapponese, uno svedese, un finlandese, un èstone o un lituano.
Ora vi lascio, perché vi avrò già annoiato abbastanza, ma sapete che mi piace scrivere. E poi mi hanno appena telefonato dalla Federazione calcistica per fare il nuovo Mister ;))

domenica 22 giugno 2014

Piste ciclabili urbane


Nel caso di piste ciclabili urbane, affiancate a un'area destinata al transito o alla sosta dei veicoli a motore, la pista ciclabile "dovrebbe" essere separata da uno spartitraffico fisicamente invalicabile (paletti verticali, cordolo semplice o doppio o altri tipi di protezione) della larghezza di metri 0,50 che affranchi i ciclisti sia dai pericoli derivanti dal traffico urbano, sia dall'apertura delle portiere di eventuali auto in sosta. 

fonti: (D.M. 30 novembre 1999, n. 557)  http://www.fiab-onlus.it/tecpist.htm  

http://www.archweb.it/progettazione/piste_ciclopedonali/piste_ciclabili.htm

http://www.provincia.milano.it/export/sites/default/mibici/doc/DM_30_novembre_1999_n557_piste_ciclabili.pdf

http://www.fiab.info/download/FIAB_scheda_div_2.pdf

http://files.meetup.com/3917042/PISTE%20CICLABILI.pdf
 
Tenendo presente che se la pista ciclabile - nel nostro caso quella ubicata nella Via Dante Alighieri (vedi foto), che è larga metri 1,10 contro i metri 1,50 previsti - è sprovvista sia dello spartitraffico che dei paletti e che uno sportello di un'autovettura media quando è aperto occupa circa 80-90 centimetri della sede ciclabile, è evidente che il ciclista in transito non solo ha pochissimo spazio a disposizione ma addirittura rischia di sbattere contro lo sportello o di cadere per evitarlo. 

 




Per non parlare delle caditoie per la raccolta dell'acqua piovana, larghe circa 50 centimetri e spesso "infossate" rispetto alla sede stradale, o della sosta di emergenza del ciclista al quale, per fare due esempi banali, "è uscita la catena" o "si è slacciata una scarpa" che sottraggono altri preziosi centimetri a quelli già esigui assegnati. Dicono che chi va in bici dovrebbe sapere che l'80 per cento degli automobilisti in città viaggiano da soli e hanno la guida a sinistra, e quindi, essendo la pista ciclabile a destra, il nostro ciclista ha solo il 20 per cento di probabilità di finire contro uno sportello aperto. Bella consolazione! Come dire, allora, che ogni volta che esci da casa per farti una passeggiata, se sei sfigato, in teoria potresti finire 20 volte contro uno sportello, magari 15 dentro una buca della carreggiata, forse 10 investito da una macchina o travolto da un camion, andando a incrementare il numero di morti e feriti che, nel solo anno 2000 e solo tra i ciclisti, sono stati circa 11 mila. Come se fossimo partiti per la guerra! 
Se ci aggiungiamo il fatto che la crisi di questi anni ha incrementato gli spostamenti sulle due ruote ma gli standard di sicurezza non sono stati conseguenti a questo incremento, ecco in che modo aumentano i rischi. Facendo due conti, converrebbe restare a casa a leggersi un libro! 
E ditemi un po': c'è per caso qualcuno tra voi che si azzarderebbe a percorrere il Viale Marconi in bicicletta, da Cagliari a Quartu o viceversa? Come mai nel Codice della Strada non si è previsto che i ciclisti possano procedere a sinistra, in pratica su una corsia contromano, in modo da poter vedere chi arriva ma anche essere visti? Almeno su quelle strade ritenute più pericolose. Perché un conto è essere tamponato all'improvviso e non avere vie di scampo, un altro è accorgersi in tempo che ti stanno venendo addosso e tentare il possibile per evitarlo.
E chi, come me, usa tutti i giorni la bicicletta sa di cosa sto parlando.

venerdì 20 giugno 2014

Italia - Costarica


L'Italia è un osso duro da battere e Prandelli lo sa. A tal punto che il (la, o lo) Costarica ha dovuto sudare almeno tre camicie, ma che dico tre, nemmeno una, per segnare. E con la enigmistica formazione 1-2-3-1-4-2-11, ovvero: Portiere-Chiellini-Barzagli-Portiere-De Rossi-Chiellini-Balotelli-fuori gioco-fascia laterale- tunnel in panchina, il primo tempo è finito 1 a 0 per il (la, lo, gli) Costarica.
Nel secondo tempo Prandelli, che finalmente ha capito l'antifona, cambia gioco e formazione a sorpresa. I giocatori della Nazionale si liberano subito della palla perché gli fa schifo e mettono in atto il nuovo schieramento. Questa volta si gioca col 2-3+1-11-1-difficoltà-Balo-Portiere-Chiellini-Telli-Improvvisazione-Meraviglia-Chiellini-Passaggi a Nessuno-Fallo laterale. Fine del secondo tempo e risultato invariato: Costaricani (o Costaricensi) 1, Italia 0. 
Purtroppo per noi faceva caldo, poi tirava vento, l'erba era troppo verde, l'arbitro aveva la maglietta troppo gialla e allo stadio c'erano troppi spettatori che urlavano e disturbavano la concentrazione dei nostri mutandati gladiatori, altrimenti gliel'avremmo fatta vedere noi, gliel'avremmo fatta vedere! 
E poi il (la, lo, gli, le) Costarica ha giocato malissimo e questo fatto ci ha condizionato. Meno male che a risolvere tutto ci ha pensato Chiellini, che giocando peggio del (della, degli) Costarica ha provato a metterli in imbarazzo. Ecco come non si vince una partita che, con più buona volontà, ma che dico buona, volontà e basta, si sarebbe potuta non perdere almeno 2 a 0 (due a zero)! 

venerdì 13 giugno 2014

Cala Regina Mari Pintau


Oggi, a dispetto degli "spioni" ai quali non parrà vero di poter prendere le mie misure antropometriche per poi schedarmi nei loro archivi segreti, mi sono fatto un selfie anch'io. 
Dire che il motivo per cui l'ho fatto è che "ormai se lo fanno tutti", mi sembra riduttivo e forse anche un po' stupido; perciò non ve lo dirò. Vi dirò, invece, che l'ho fatto perché ero particolarmente felice. E poi, perché ero da solo. 
Felice perché ero da solo e perché in questa magnifica giornata sono potuto andare di nuovo al mare col mio fedele cavallo d'acciaio & similplastica a farmi un bagno indimenticabile - il secondo della stagione - in un'acqua limpida e trasparentissima. 


Già... certe volte mi chiedo come si faccia a cercare a migliaia di chilometri di distanza paradisi che invece abbiamo a un tiro di schioppo.




Specialmente adesso, che hanno aumentato pure il bollo sui passaporti. E se qualcuno volesse saperne di più, soprattutto sulla smentita dell'aumento, può guardare qui:

http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2014-05-30/dl-irpef-raddoppia-tassa-rilascio-passaporto-7350-euro-170823.shtml?uuid=ABxrLVMB

Io non ci ho capito nulla, forse perché mi faccio i selfie e sono stupido, tuttavia continuo a pensare che in particolare sulle leggi fiscali e sulle tasse siamo dei maestri nel complicare le cose semplici. Specialmente quando si vanno a scrivere... E non lo smentisco.
Ma tornando al bagno - che è meglio del passaporto - e al posto, quello del mio stupido "selfie" si chiama Cala Regina. È lungo la litoranea per Villasimius e si trova in territorio di Quartu S. Elena. Sul promontorio, tra fichi d'India e macchia mediterranea, svetta una torre d'epoca aragonese abbastanza ben conservata. 



E' uno dei numerosi fortilizi eretti da Filippo II di Spagna verso la fine del Cinquecento per difendere il territorio dagli attacchi dei pirati.
Se qualcuno di voi fosse interessato alle torri costiere della Sardegna, a questo indirizzo troverà tutte le informazioni necessarie:
  http://web.tiscali.it/xardegna/html/torri.htm
Però, anche se a Cala Regina il mare è meraviglioso, il bagno l'ho fatto... due curve dopo: esattamente a "Mari Pintau" (credo che si scriva così, e dovrebbe significare "Mare dipinto"). 


Ora che ve l'ho tradotto e dopo che l'avrete visto, anche se poco v'importerà del "mio" bagno e del... cadavere che vedete a mollo, ritengo sia facilmente intuibile il motivo per il quale gli hanno affibbiato questo suggestivo nome.
Tanti saluti a casa!

mercoledì 11 giugno 2014

Italia agli arabi


Compra di qua, compra di là, investi sotto e investi sopra; italiani di cielo, di terra e di mare piano piano ci stiamo vendendo il Paese. Un po' come dire: "dai gaglioffi ai... califfi, il passo è breve"? 
Lasciamoci stupire dall'ArabItaly!

martedì 10 giugno 2014

Cagliari Corso Vittorio Emanuele



Ed ecco qui l'acquerello di un particolare del Corso Vittorio Emanuele, a Cagliari.

venerdì 6 giugno 2014

Corruzione



Indipendentemente dai fattori climatici e dalle latitudini, pare che nel nostro amato Belpaese il terreno sia favorevolissimo alla coltivazione delle... "cricche". Che, insieme alla "ghenga", rappresentano una particolare tecnica, non certo agricola, ma che in ogni caso assicura, in epoca di mietitura, lauti raccolti a chi decida d'intraprendere tali attività. In parole povere, da noi si ruba benissimo e il letame per concimare questo terreno non scarseggia di certo. E per citare un famoso detto popolare, addomesticato per la bisogna, verrebbe da dire che "la mamma della corruzione è sempre incinta"!
Così avviene che i cittadini costretti a subire simili angherie s'incazzino e chiedano a gran voce, talvolta usando parole forti, giustizia, legalità, diritti e dignità. Ma soprattutto che i loro soldi, quelli che pagano di tasse, vengano spesi bene e che non finiscano nelle tasche di loschi figùri che li useranno unicamente per finanziare i loro sporchi interessi. 

E se ancora avviene che gli afflitti ne invochino a gran voce l'interdizione perenne dai pubblici uffici, la galera, la gogna, non solo mediatica ma reale: quella delle uova marce e delle verdure fradicie in faccia, a tentar di ridimensionare e sminuire gli emetizzanti rigurgiti ecco venir fuori il "populismo", il "giustizialismo", la "demagogia". Ma non è così. 
La gente, quella onesta, si è già rotta i coglioni da un pezzo!

giovedì 5 giugno 2014

Mose inchiesta



Si finirà, prima o poi, di doverci sempre vergognare davanti a tutti?

martedì 3 giugno 2014

Trattore OM 615



Dopo la cavalla Gloria, ecco il mio vecchio trattore Filiberto. Oggi, dopo molti mesi, finalmente sono potuto andare in campagna a trovarlo. 
E' un vecchio OM 615, prodotto dalla Fiat negli anni Sessanta, e siccome ha 70 cavalli di potenza, se lo viene a sapere Gloria si arrabbia perché è molto gelosa.
Anche se in questo lungo periodo d'inattività gli è cresciuta un po' d'erba intorno, lui se ne frega perché ha le ruote alte e la marmitta svettante sul cofano volitivo. Mi sono portato dietro mezzo bidone di gasolio agricolo (di quello che uso per la Panda Gpl), e come lo ha visto Filiberto s'è subito ringalluzzito: "Diavolo d'un vignettista, stai a vedere che ora mi mette in moto", avrà pensato "e mi fa fare anche un bel giretto!"
Infatti, dopo avergli rattoppato il serbatoio con qualche gomma da masticare, gliel'ho riempito fin quasi all'orlo, poi ho girato la chiave e premuto il bottone di avviamento (ce l'ha uguale identico a quello della Ferrari di mio cognato), e dopo qualche sbuffo di fumo nero Filiberto è partito al primo colpo. 
Abbiamo scorrazzato per la campagna fino a sera inoltrata, poi, siccome i fanali non funzionano più da un pezzo, prima che facesse buio siamo dovuti rientrare al... parcheggio.
Quando ci siamo salutati, mi è sembrato che gli scendesse anche una lacrimuccia, poverino! 
Invece, guardando meglio, era il serbatoio che aveva ricominciato a perdere.
Ciao Filiberto, alla prossima!

2 giugno Marò



Oggi, 2 giugno, si celebra la Festa della nostra Repubblica. E siccome si celebra in tutto il mondo, anche nelle ambasciate italiane di tutto il mondo si dovrebbe far festa insieme ai Capi di Stato del Paese ospitante 
(fonte: http://it.wikipedia.org/wiki/Festa_della_Repubblica_Italiana ).
Così il mio pensiero, come credo quello di tutti gli Italiani, è andato ai nostri due marò ancora "ospiti" del governo Indiano. Già... i nostri marò...

E siccome la parata che accompagna questa importante ricorrenza ogni anno viene dedicata a tematiche differenti, questa volta sarà la Grande Guerra a riceverne gli onori. Naturalmente presenti i principali Corpi militari dello Stato, Marina compresa. E allora, mentre i nostri presidenti e ministri recano corone fiorite e tagliano nastri, viene da  pensare con quale animo la festeggeranno i nostri sfortunati fucilieri di Marina, Salvatore Girone e Massimiliano Latorre.
Qualcuno se li ricorda ancora?...

Cagliari interno




Tipico interno a muro, con putto, lanterna e bottiglie in bella vista, fotografato di notte dopo cena.

domenica 1 giugno 2014

Cagliari Corso Vittorio Emanuele



Uno scorcio notturno di Corso Vittorio Emanuele (forse di Savoia), fotografato a mezzanotte e quarantadue e mezzo di sabato mattina.
Dati tecnici, per gli intenditori di fotografia:
Fotocamera: Olympus (o Canon) SP 560UZ (o Powershot 540S)
Apertura diaframma: il tanto che basta per non restare incinta
Pellicola ISO-ASA-USA: 400 (ma anche meno)
Lunghezza focale: non me lo ricordo, però faceva caldo
Flash: senza (di questo sono sicuro)
Spero di essere stato sufficientemente esaustivo, altrimenti scrivetemi una raccomandata inviando almeno 10 euri così ve lo dico.

Cagliari e Quartu S. Elena




Però, anche le foto hanno la loro importanza...
La prima, è la solita rivisitazione della Sella del Diavolo vista dalle saline; mentre la seconda, vista dalla Via Gorizia, è la caratteristica torretta di una vecchia costruzione che confina con il giardino antistante la Chiesa romanica di Santa Maria di Cepola, nel centro storico di Quartu S. Elena
Non so esattamente di cosa facesse parte in origine, ma siccome nei pressi c'è anche una ciminiera, credo che agli inizi del secolo scorso fosse una fornace o qualcosa del genere.
Ho provato anche a fare una ricerca, ma siccome non so cosa cercare ci ho rinunciato...

Renzi sblocca Italia



Non ho saputo resistere... è più forte di me! Come si fa, non solo a non disegnare ma addirittura a impedire al cervello - il mio - di pensare alle vignette? Impossibile!
E così, quando oggi ho sentito la notizia che Renzi vuole sbloccare l'Italia - cosa che ci auguriamo tutti -, ho pensato alla Germania della Merkel e mi sono rimangiato quanto vi avevo detto giorni fa. Perché la "chiave" ce l'ha lei...
Comunque, se ci riesce, bravo Renzi!