sabato 26 marzo 2016
venerdì 25 marzo 2016
Molentargius e amianto
L'amianto, o eternit che è lo stesso, oggi anche i sassi sanno che è resistente al calore, chimicamente inerte e altamente cancerogeno. E siccome è anche molto friabile, quando è frantumato è possibile che le sue fibre si disperdano nell'aria e vengano respirate da chi gli passa vicino. Anche quello scaricato lungo la strada del Parco di Molentargius è amianto, e l'ho fotografato la prima volta a gennaio di quest'anno. E secondo quanto mi hanno riferito alcuni amici che passano da quelle parti ogni giorno, pare che fosse già lì da un mese prima. Per di più è tutto sbriciolato, e quindi molto pericoloso perché può liberare nell'aria microfibre cancerogene. Specialmente se c'è vento. In questo caso la legge stabilisce che venga "incapsulato" o "confinato", ovvero verniciato con apposite sostanze o incamerato in manufatti che impediscano alle fibre di disperdersi nell'aria.
Le foto seguenti le ho scattate il 21 gennaio scorso.
Così ci sono tornato lo scorso febbraio, il giorno 5, ed era ancora lì. Vedi foto sotto. Ho omesso le altre perché non era cambiato niente...
Oggi, 25 marzo, l'ho ri-fotografato sempre al solito posto. Non si è mosso! E siccome da solo non se ne poteva andare, evidentemente chi lo avrebbe dovuto rimuovere non l'ha fatto.
Pare che quello da me fotografato non sia neppure l'unico ad essere stato abbandonato nel Parco.
fonte:
http://www.castedduonline.it/area-vasta/hinterland/10027/quartu-bomba-amianto-allo-stagno-di-molentargius-nessuno-fiata.html
Si aspetta, forse, che il terreno lo assorba del tutto per poi fare, come avvenne al Poetto, una gara d'appalto milionaria per la sua rimozione? Siccome siamo in Italia, Paese delle ipocrisie e delle contraddizioni, tutto può essere. Eppure, almeno secondo quanto ho trovato sul web, pare che l'Inail abbia stanziato dei fondi (credo europei) destinati proprio ad interventi del genere. Basta fare una domanda. Naturalmente se nel frattempo il bando non è scaduto, perché "lo hanno lasciato scadere". Io non m'intendo di bandi e sovvenzioni, ma chi dovrebbe intendersene è sufficiente che dia un'occhiata ai link che ho messo e traduca in fatti le parole che vi trova scritte.
fonti:
http://www.ambientesicurezzaweb.it/incentivi-inail-2016/
http://www.contributiregione.it/fondo-perduto-inail-al-65-per-macchinari-e-rimozione-eternit/
http://www.ediltecnico.it/37441/bando-isi-2015-bonifica-amianto-finanziata-dallinail/
http://bandoinail.net/incentivi-smaltimento-amianto-inail.php
Tra l'altro, la rimozione dell'amianto non è facoltativa ma obbligatoria. Lo stabiliscono leggi e decreti legislativi sulla tutela dell'ambiente e sulla sicurezza delle persone, che parlano chiaro. Sempre che vi sia l'intenzione di... ascoltare e di applicarle, queste leggi. Tralascio, perché ormai mi sono rotto i coglioni, le solite polemiche sulle tasse che paghiamo per aver diritto a quello che ci spetta in cambio (evidentemente è, né più né meno, quel che ci meritiamo da parte di coloro che meritiamo); ma come ho fotografato io l'amianto nel Parco, indignandomi, chiunque altro l'avrebbe potuto fare. Indignandosi a sua volta. Oggi, per scattare una foto, è sufficiente avere un telefonino. Col quale, anziché cliccare "mi piace" sulla foto di un gatto abbandonato o sulla canzone preferita, basterebbe fotografare l'amianto abbandonato nel Parco e poi cliccare "sono incazzato!"
Di nuovo Buona Pasqua! Anche all'amianto, che sarà lì ad attendervi anche a pasquetta, quando deciderete di farvi una passeggiata nel Parco di Molentargius.
Magari insieme ai vostri figli!
giovedì 24 marzo 2016
Buona Pasqua
E siccome oggi ci siamo ma domani chi lo sa... gli auguri ve li faccio oggi, direttamente dalla mia città: Pistoia, che ho disegnato espressamente per voi.
Tanti cari e affettuosi auguri a voi e alle vostre Spett. Famiglie, che possiate trascorrere una Pasqua serena, piena di uova e di felicità.
Possibilmente senza agnelli!
Francesco
Bruxelles identikit attentatore
L'intelligence(?) belga ha diramato l'identikit che vi mostriamo del secondo uomo sospettato di essere tra gli attentatori di Bruxelles. Pare che non fosse solo e che avesse con sé un cane, forse anche un gatto, e che si sia allontanato in bicicletta. Mentre per il gatto devono ancora verificare i filmati delle videocamere, per il cane - che era senza cappello e senza guinzaglio - sono certi che avesse la coda. All'intelligence(?) belga non si sfugge!
lunedì 21 marzo 2016
Panorama
"Accipicchia, quante nuvole! Tra un po' verrà di sicuro a piovere... Sarà meglio che me ne stia a casa", mi sono detto ieri mattina guardando fuori dalla finestra il cielo che si addensava di cupi nuvoloni. E così, dopo aver estratto a sorte dal cassetto delle cose un foglio a caso, dei colori a uffa e dei pennelli in saldo, mi sono improvvisato pittore casalingo di nubi cupoloni accipicchiosi e d'improbabili panorami piovibili e ne ho dipinto per voi uno a piacere. Che, per l'appunto ho intitolato: "Panorama a piacere". Il titolo, m'è venuto così: di fantasia...
Naturalmente, come molte cose che faccio, anche questo non mi piace. Ma così è la vita, e così va il mondo. Chissà... forse mi piacerà di più il prossimo venturo. Sempre che arrivi il vento...
sabato 19 marzo 2016
Migranti e pomodori
L'altro giorno ho pubblicato una mia riflessione che con le foto dei fenicotteri e del Molentargius c'entrava come il cavolo a merenda. Così, siccome mi è venuto in mente di disegnare una vignetta, apro oggi una parentesi sulle ultime dichiarazioni della "presidenta" Boldrini per quanto riguarda l'immigrazione e la crescita zero del nostro Paese che è sempre più "vecchio". Perché recentemente, a Palermo, l'ineffabile Signora ha dichiarato che "l'Italia dovrà consentire ogni anno l'accesso a 300-400 mila migranti, altrimenti la popolazione italiana nei prossimi anni scenderà al di sotto dei 45 milioni".
fonte:
http://gds.it/2016/03/12/migranti-boldrini-300-400-mila-ingressi-per-salvare-litalia-dallinvecchiamento-a-palermo-sforzi-per-lintegrazione_486465/
L'integrazione quindi, analizzando il boldrin-pensiero, se ho ben capito servirebbe a colmare il vuoto demografico che negli anni si è creato perché i nostri giovani non si sposano, non fanno figli e preferiscono andare a lavorare o a studiare all'estero. Infatti è assai noto che se i giovani non lavorano di conseguenza non si versano i contributi, non si pagano le tasse e tutto il resto che in un Paese "normale" serve a mantenere efficiente lo "stato sociale" e anche a pagare le pensioni. Compresa la mia. Così mi sono chiesto perché i nostri giovani non si sposano e non mettono su famiglia, e ho provato a darmi qualche risposta: se non lavorano, come fanno a metter su famiglia? Difficile, se non impossibile. Perché la famiglia, e i figli, costano...
Allora avviene che molti di loro il lavoro se lo vadano a cercare fuori, in un altro Paese, e lì probabilmente si fermeranno contribuendo alla crescita economica, invece che del proprio Paese, di quello che li ha accolti.
Oltre ai giovani, però, bisognerebbe tener conto anche di chi il lavoro in questi anni lo ha perso a causa della crisi che ha fatto chiudere le fabbriche, le aziende e un sacco di altre attività, e che siccome non può andare all'estero perché non è più giovane adesso è per la strada o vive dell'assistenza offerta da parenti, amici e varie opere pie. Quando non è costretto a vivere dentro una macchina o sotto un ponte.
Quindi, tornando ai 300-400 mila migranti "necessari", secondo la Boldrini, a risollevare le sorti dell'Italia e "funzionali al mantenimento del welfare", cosa verrebbero a fare da noi: a lavorare? E non potremmo allora, invece che loro, lavorare noi? Non solo, perché si dovrebbe anche tener conto di quei baldi giovani che già da tempo sono in Italia ospitati nelle strutture d'accoglienza. Cosa fanno tutto il giorno? Come impiegano il loro tempo? E se da un certo punto di vista l'accoglienza può anche risultare un affare per le Regioni, per i Comuni e per gli stessi operatori che sul territorio mettono a disposizione alloggi di varia natura - oltre a chi con essi lavora e percepisce uno stipendio -, come può esserlo il migrante in sé visto che non produce nulla e consuma soltanto? E come si dovrebbe integrare, di grazia, se resta inattivo tutto il giorno in albergo o nei centri d'accoglienza?
Ahh... forse ho capito! Vuoi vedere che i 300-400 mila che ogni anno dovranno arrivare serviranno solo per creare altri posti di lavoro per chi dovrà accoglierli in nuovi alloggi e centri d'accoglienza? Ma allora, scusate, se siamo un Paese a crescita zero, invece di accogliere più migranti - che dovrebbero fare figli pur non avendo ancora un lavoro(?) - non converrebbe di più investire in aiuti alle nostre famiglie e creare posti di lavoro per i nostri giovani, che non saranno costretti a emigrare e che potranno fare qui i figli che ci servono?
fonti:
http://www.dailymotion.com/video/x3y8wb6
http://www.linkiesta.it/it/article/2016/01/19/crisi-disoccupazione-migranti-leuropa-e-a-un-passo-dalla-rivolta/28953/
http://www.secoloditalia.it/2016/02/campania-mani-delle-coop-sugli-immigrati-chiusi-sequestrati-9-centri/
http://italiadallestero.info/archives/20791
Fermo restando che la visione vergognosa di quello che sta succedendo dopo la chiusura di alcune frontiere nei "campi di concentramento" europei è un cazzotto nello stomaco.
fonti:
http://agensir.it/europa/2016/03/15/profughi-bloccati-a-idomeni-il-racconto-nel-fango-e-al-freddo-ho-visto-una-umanita-ferita/
http://www.ilgiornale.it/news/mondo/tensione-altissima-ad-idomeni-risse-e-violenze-profughi-1236857.html
http://it.radiovaticana.va/news/2016/03/19/il_card_parolin_ha_visitato_i_profughi_in_macedonia/1216654
Come pure lo stesso cazzotto, nello stomaco o dove vi pare che faccia più male, lo si prova leggendo di come vengano sfruttati questi poveri migranti da parte dei nuovi "schiavisti". Impiegati come braccianti agricoli stagionali nei campi di raccolta dei pomodori, lavorano per pochi euro dalla mattina alla sera sotto il sole cocente del sud. La notte, poi, la passano accatastati come i pomodori che raccolgono dentro a tuguri fatiscenti, senza servizi igienici e riposando su pagliericci che neppure un cane vorrebbe; in attesa che si faccia di nuovo mattina per ricominciare daccapo. Alla faccia della "Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo", e di tutti gli altri diritti, regolarmente scritti, ma altrettanto regolarmente negati.
fonti:
http://www.meltingpot.org/Io-schiavo-in-Puglia.html#.Vu1zO9Bv7ah
http://www.meltingpot.org/Basta-ipocrisia-Rapporto-di-Medici-senza-Frontiere-sul.html#.Vu1yz9Bv7ah
http://www.linkiesta.it/it/article/2015/07/23/raccolta-dei-pomodori-anche-questanno-migliaia-di-schiavi-dimenticati/26797/
http://bari.repubblica.it/cronaca/2016/02/15/news/incendio-133455944/
https://www.youtube.com/watch?v=ki1y7O571bY
http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-41808f1b-6f4a-4143-a48f-86b8831be511-tg3.html
E qui di seguito, se non ci credete, ci sono le foto di come vivono.
fonte:
http://www.affaritaliani.it/cronache/inchiesta-immigrati-sud290410_mm_150845_mmc_1.html
http://www.affaritaliani.it/cronache/inchiesta-immigrati-sud290410.html
E allora, è proprio sicura la Signora Boldrini che ci servano 300-400 mila migranti all'anno per "risollevare" la nostra economia? Ma se finora non siamo stati capaci di offrire il minimo cui un essere umano avrebbe diritto di avere, solo perché esiste, a quelli che già ci sono, come si può pensare di assicurarlo a quelli che verranno? Almeno a queste condizioni.
venerdì 18 marzo 2016
Molentargius fenicotteri
Non mi va proprio di dedicare il mio prezioso tempo alle surreali campagne elettorali di questi giorni, tra polemiche e veleni, che si commentano da sé e dalle quali mi sento sempre più lontano perché mi è venuta la nausea. E non sono neppure incinta. Perciò ho deciso di lasciar perdere e di fare altro. Così vado in giro, questa volta a piedi, prendo aria buona, cammino e mantengo pancia e prostata entro limiti accettabili per la mia età, e soprattutto mi diverto! E naturalmente aspetto, per vedere come va a finire...
Ma veniamo alle foto scattate stamani, prima che piovesse.
Questa volta i fenicotteri sono venuti proprio bene! Grazie e buona notte a tutti!
lunedì 14 marzo 2016
Gallura
Ieri sera, prima di andare a letto, mi sono messo a dipingere. Questa volta, però, ho usato una carta migliore. Oddìo... si fa presto a dire migliore... Diciamo un po' più buona di quelle precedenti: di grana più fine, più spessa, e quindi che regge meglio l'acqua. Per darvi un'idea di cosa io intenda per "carta migliore", non mi riferisco certo a quelle blasonate che tutti voi, acquerellisti di grido, conoscete meglio di me. Assolutamente no.
Appartiene, invece, a un album di quelli che solitamente si usano per appiccicarvi sopra le foto di famiglia, e dei quali io, non avendo mai appiccicato foto, tanto meno di famiglia, su alcun album - peraltro tutti ricevuti in regalo da dei parenti che si erano illusi di finirci appiccicati -, possiedo una discreta collezione.
Detto questo, e scusate se è poco ma mi premeva dirvelo per mettere in chiaro come la penso sugli album e sulla famiglia che vi dovrebbe finire appiccicata in foto, che volevo dire? Boh... ora me lo sono dimenticato, ma se mi torna in mente ve lo dico.
sabato 12 marzo 2016
giovedì 10 marzo 2016
Tramonto romano
Questo è un famosissimo tramonto romano che ho dipinto l'altra mattina all'alba, prima di partire per Firenze col treno. E mi sono anche dovuto sbrigare, perché era un treno veloce! Così ho dovuto omettere alcuni particolari e inventarmene altri, tanto che appena arrivato a casa mi sono accorto di aver dipinto Viterbo di pomeriggio.
Quando si dice la fretta...
mercoledì 9 marzo 2016
martedì 8 marzo 2016
Lo Stazzo
Stamattina mi è venuto in mente di dipingere uno stazzo. Così mi sono guardato intorno... ho aperto un paio di cassetti... niente. Allora ho frugato nell'armadietto degli stazzi... ma niente neanche lì. Eppure, mi sembrava di averlo visto... Tutta la mattina e buona parte del pomeriggio trascorsi a cercare, invano, qualche stazzo da dipingere. Ho guardato nello studio, in sala da pranzo... in cucina... nell'andito e perfino in camera da letto, ma dello stazzo neppure l'ombra. Nulla. Acqua. Rien de rien.
"Possibile - mi ha chiesto a quel punto mia moglie, che vedendomi frugare dappertutto si stava già innervosendo - che in tutto il giorno tu non abbia mai uno stazzo da fare?"
Così sono uscito e me ne sono comprato uno. Insieme allo stazzo, che era in offerta, mi hanno regalato anche un bel pezzo di terreno... qualche roccia e delle montagne lontane che costavano poco. Mi sono fatto incartare tutto e l'ho portato a casa, dove, finalmente, ho potuto dipingerlo!
lunedì 7 marzo 2016
domenica 6 marzo 2016
Guerra Libia
Le blandizie dell'America sul ruolo guida dell'Italia in Libia invece d'inorgoglirci ci dovrebbero lasciare indifferenti, se non addirittura preoccuparci. E secondo me, visto quello che è accaduto in passato tra il "frettoloso" Sarkozy (Inghilterra compresa) e Gheddafi, ma soprattutto se non vogliamo nuovi guai, fa bene il nostro governo ad aspettare che la richiesta d'intervenire ci arrivi dalla Libia. Non dimentichiamoci che questa volta, armati di fucili e non di aiuti umanitari, andremo a casa d'altri. Dove non solo nessuno ci ha invitati ma addirittura ci vedrebbero come il fumo negli occhi. Anche perché, col casino che in Libia regna sovrano, non sappiamo ancora da quale parte schierarci. E il fatto che l'America, e con essa anche l'Inghilterra, ci chiedano d'intervenire, dovrebbe anche far pensare a quanto siano geograficamente lontane da questo "teatro" operativo le due Nazioni. Insomma, quell'"armiamoci e partite" letto da qualche parte riassume benissimo tutta la vicenda. Perché poi, alla fine, i barconi coi profughi e con tutti gli altri "poveracci" che li riempiono non approdano mica sulle loro sponde!
fonti:
http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/03/04/libia-tricarico-italia-diceva-aspettiamo-il-governo-libico-ora-manda-incursori-camporini-e-in-accordo-con-tripoli/2516068/
fonti:
http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/03/04/libia-tricarico-italia-diceva-aspettiamo-il-governo-libico-ora-manda-incursori-camporini-e-in-accordo-con-tripoli/2516068/
Ostaggi liberati
Siamo tutti felici, soprattutto per le loro famiglie, che siano tornati a casa sani e salvi. E questo è ciò che conta di più. Ma credo che sarebbe lecito anche sapere, almeno per il diritto che dovremmo avere di essere informati, come si è giunti alla loro liberazione. Resta tuttavia il dolore per chi ha perso la vita, ed è ancora là...
fonti:
http://www.corriere.it/esteri/16_marzo_04/blitz-fuga-riscatto-due-ostaggi-liberati-gino-pollicardo-filippo-calcagno-libia-23d83008-e252-11e5-b31b-034bb632a08d.shtml?refresh_ce-cp
http://www.unionesarda.it/articolo/cronaca/2016/03/06/la_salma_di_fausto_piano_ancora_in_libia_gli_ex_ostaggi_atterrati-68-475644.html
sabato 5 marzo 2016
Touring Club e ricordi
Continuando la laboriosa ricerca negli archivi dei miei numerosi ricordi, oggi ho trovato alcune vecchie riviste del Touring Club. Così ho pensato di prendere da lì alcune immagini che hanno a che fare col volo e con i primordi della meccanica nelle sue accezioni più varie e di farvele vedere.
Se qualcuno fosse contrario a questa pubblicazione - nonostante il materiale sia di mia esclusiva proprietà, e quindi non preso da Internet -, perché lede qualche diritto, sarà sufficiente che me lo dica e io diligentemente rimuoverò l'intero contenuto. Anche se a malincuore, perché sono sempre testimonianze che appartengono alla nostra Storia ed è giusto che anche i giovani le conoscano. Dico bene?
Nel tempo in cui l'aviazione era ancora agli albori, i temerari sulle "macchine volanti" - tra i quali all'epoca vi erano anche numerose signore -, si avventuravano a far cose che oggi hanno dell'incredibile. Quando non muovono a un sorriso per l'ingenuità con la quale simili imprese venivano affrontate. Record di altezza, di velocità, di percorrenza e di permanenza in aria a dispetto di tutte leggi della fisica, soprattutto perché molte procedure erano ancora sconosciute e la risoluzione di certi problemi talvolta era lasciata all'improvvisazione e al coraggio degli... attori. Quasi abbarbicati su pericolanti tralicci di legno e di ferro ricoperti di tela e tenuti insieme con lo... spago.
Per fare un esempio, dalla rivista del "Touring Club" del 1° gennaio 1911, a pag. 54, ho letto questa curiosa notizia di Aviazione:
"A Solida (Stati Uniti), un giovane aviatore di 17 anni, Walter Aicher, provando il 6 dicembre un suo nuovo tipo di aeroplano vi lasciava la vita. Egli aveva inventato un monoplano, munito di motore elettrico. Questo motore riceveva la corrente per mezzo di un lungo filo da una stazione elettrica vicina. La prova era riuscita in modo splendido e l'apparecchio si trovava a circa 200 metri d'altezza, quando il filo dal quale il motore riceveva l'energia si rompeva improvvisamente. L'aeroplano precipitava improvvisamente al suolo e il disgraziato aviatore moriva sul colpo."
Ora, immaginatevi un po' cosa erano capaci d'inventarsi questi spericolati aviatori pur di restare per aria. E poi, a soli 17 anni! Addirittura l'aeroplano elettrico, col filo attaccato alla presa di corrente! Non vi ricorda... Mary Poppins quando si calava a terra col suo ombrellino?
Ma ho trovato anche immagini di vecchie motociclette, tra le quali questa, italianissima, realizzata dalle Officine Frera di Milano. Una Casa motociclistica che è stata tra le più importanti dell'epoca, soprattutto per l'affidabilità dei mezzi prodotti, tanto da essere fornitrice dell'Esercito Italiano durante la Prima Guerra Mondiale.
Ulteriori e più approfondite informazioni le trovate qui:
https://it.wikipedia.org/wiki/Frera
Grazie per la gradita attenzione, e... alla prossima. Ora vi devo lasciare perché sto progettando un "aeropede a propulsione forzata", che secondo i miei calcoli almeno in teoria dovrebbe volare.
F = M * a = 1 [kg] * 1 [m/s^2] = 1 [N] ( --> N = Kg*m / s^2)
Trattasi del vecchio monopattino di mio figlio, opportunamente adattato e che si pilota in piedi, al quale sto cercando di attaccare il compressore di un condizionatore a ventilazione assiale libera che mi ha regalato un amico. Il problema è da dove prendere l'energia elettrica per farlo funzionare, perché mia moglie non mi vuole dare la prolunga del suo aspirapolvere.
Ma tu guarda un po' le donne!
giovedì 3 marzo 2016
The Aviator
Prima di tutto mi scuso con gli amici che mi hanno scritto, ai quali devo ancora rispondere, ma stavo facendo un po' d'ordine - che non finirò mai! - tra le mie "robettine". Comunque domani (che ormai è oggi, perché sono quasi le due di notte!) prometto che rispondo a tutti!
E così, ordina qua e ordina là, ho trovato un paio di vecchie foto che voglio far vedere ai miei amici... aviatori. Due di queste riguardano un caro amico di gioventù del Babbo: il Capitano Pilota Marino Scotti.
Questa è la sua foto, con tanto di dedica per il Babbo.
In quest'altra, che risale al 1933 e che fu scattata all'aeroporto di Elmas (CA), vediamo sempre il Cap. Scotti, comandante dell'8° Gruppo allora di stanza in quella base, fotografato vicino al "suo" aeroplano: il Caproni CA-100.
Il Cap. Scotti è quel signore a destra, con la tuta di volo bianca annodata, mentre l'altro - anch'egli pilota, ma che non conosco - è probabile che fosse l'ufficiale di picchetto in servizio quel giorno.
Per gli appassionati di aerei e di motori come me, il Caproni CA-100 (almeno quello della foto) era un velivolo leggero usato per l'addestramento. Montava il motore Fiat A-54 (o A-53?) raffreddato ad aria, con 7 cilindri a stella e 2 valvole per cilindro, 140 CV di potenza a 2100 giri/minuto e circa 7.000 cc. di cilindrata, e un carburatore Stromberg (che pare avesse problemi di alimentazione durante il passaggio del carburante da liquido a gassoso, e alla conseguente formazione di vapore acqueo che in quota si ghiacciava. Inoltre, le variazioni d'assetto dovute al volo influenzavano anche il galleggiante che, a seconda delle picchiate o delle cabrate, andava a chiudere il flusso di carburante causando in certi casi l'arresto del motore).
Mi correggo: di anni, ne saranno passati anche una quarantina. Me ne sono accorto ieri notte quando, dopo l'inserimento delle foto, sono andato in bagno a lavarmi i denti e mi sono guardato allo specchio...
E ad essere sinceri, un po' di nostalgia ti viene...