sabato 15 novembre 2008
Chat e sesso
Oggi ho letto di una signora inglese la quale ha scoperto che il proprio marito la tradiva, a quanto pare solo virtualmente, su Internet. Non ho capito la storia dell'avatar e come funzionino queste diavolerie virtuali nonostante, forse, io le stia utilizzando anche in questo momento. Ancora oggi, infatti, a 62 anni suonati, mi chiedo come sia possibile che uno parli dentro un filo, qui, e dall'altro capo si senta la voce, là. Anche a migliaia di chilometri di distanza.
Così, quando leggo queste notizie, o a tarda notte, con mia moglie, saltellando insonni da un canale tivvù all'altro prima di andare a letto, ci capita di vedere procaci ragazzotte che si strusciano sulle puppe il filo del telefono, mi chiedo se davvero possa esistere gente capace di eccitarsi a distanza, e magari per telefono, davanti a spettacoli simili. E se in certe occasioni mi è capitato di sentire una certa animazione nelle mutande, alla fine scoprivo che si era solo spostato il pannolone.
Perciò, non perché sono un ipocrita puritano, moralista falso, bugiardo e bacchettone, ma più semplicemente perché, scusate tanto, sarò anche all'antica, ma io preferisco di gran lunga la vecchia maniera.
Anche se in questi anni, ahimè, mi è calata un po' la ram e non ho più il modem di una volta.
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Francesco Dotti
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