mercoledì 31 dicembre 2008
Buon Anno
Buon Anno, cari Amici. Ve lo dico in tutte le lingue: Good Year, Michelin, Dunlop, Firestone e Toyo (per chi conosce il giapponese). Che il 2009 sia davvero un anno pieno di pace e di serenità. Soprattutto per quei popoli che hanno la guerra in casa, per chi ha ancora il mutuo da pagare, per i precari perpetui, per i disoccupandi e per tutti gli altri che, come me, soffrono da anni di... bassa pensione. E... che San Silvio ci aiuti!
Con affetto, francesco
martedì 30 dicembre 2008
Sbarchi e immigrati
Continue landings of immigrants
Continuano, inarrestabili, gli sbarchi dei migranti che le "carrette del mare" (le famose "carretta-carretta", una specie protetta) scodellano ormai quotidianamente lungo le coste italiane, soprattutto quelle delle isole più a sud, sollevando fiumane, ma che dico fiumane, addirittura ondate, tsunami, alluvioni e maremoti di riprovazione pubblica e privatizzata.
Lampedusa scoppia e i centri di raccolta ormai non ce la fanno più.
Anche nella piccola Linosa di questi sciagurati ne sono sbarcati talmente tanti da superare quasi la stessa popolazione dell'isola. Per questo motivo gli abitanti stanno pensando di migrare da un'altra parte, forse nella vicina Tunisia con la quale è in atto un programma transfrontaliero di cooperazione per l'occupazione e il movimento di lavoratori del settore capperi e lenticchie. Intanto il governo è alla ricerca di qualche rimedio per mettere un freno a questa situazione, ormai fuori controllo. Uno di questi, per esempio - come propose per la lira il governo Craxi nel 1986 -, potrebbe essere l'applicazione di una sorta di "immigrazione pesante".
In questo caso, se l'escamotage venisse attuato, mille immigrati varrebbero quanto un solo immigrato. Secondo un elementare calcolo matematico, infatti, se mille immigrati ne valgono uno, diecimila ne valgono dieci, centomila ne valgono cento e via di seguito, continuando a piacere e mescolando per mezz'ora. Con il vantaggio che il conteggio risulterebbe semplificato e più semplice risulterebbe anche la sistemazione dei migranti, diciamo, "pesanti" nelle camerate dei vari centri di accoglienza che, così, si "alleggerirebbero" notevolmente.
Coniato, per l'occasione, dalla Presidenza del Consilvio, anche un simpatico slogan:
"Migrazione Pesante = Sistemazione Leggera". Una bella pensata, non c'è che dire.
La seconda soluzione, più articolata e complessa, riguarderebbe un nuovo tipo d'indulto che, in pratica, sarà concesso a tutti quelli che sbarcheranno in numero inferiore alle trecento (cinquemila) unità nell'arco dei tre mesi successivi al primo spiaggiamento, e che non avranno partecipato ad azioni sovversive e/o/di/in/con/su/per/tra/fra finalizzate al terrorismo internazionale, alla raccolta dei pomodori in Irpinia o ai maltrattamenti sulle orate di cui le coste lampedusiane (o lampedusiche) sono ricche (artt. 606 e 607 quater, quinquies, comma 2, 3, 5 bis o fate voi). Previste pene severe anche per chi fa uso di supefacenti, compresa la forfora, e poi si stupisce (o stupefà) se, una volta sbarcato, si macchia di reati di estorsione dopo le ore 21.
Sono in costante aumento, infatti, gli immigrati che allo sbarco si procurano pericolose estorsioni alle caviglie saltando sugli scogli.
Vorrei scrivervi testé molte altre cose interessanti anzichenò, ma devo proprio andare. Mi scappa la pipì.
Francesco Dotti (buontempone)
domenica 28 dicembre 2008
Riforma giustizia
Mentre continua il chiacchiericcio sui "codici etici", sulla "morale", sui "comportamenti" dei poli e dei partiti che li compongono, sulle inchieste della magistratura - spesso accusata di essere usata come arma politica - e sulla liceità, o meno, delle intercettazioni telefoniche, ci fanno sapere che a gennaio dovrebbe decollare il tanto atteso pacchetto sulla riforma della giustizia. Speriamo che sia un "pacchetto", e non un nuovo... pacco.
Fatto sta che la giustizia, in Italia, sta funzionando male. E questo tutti noi lo sospettiamo.
Francesco Dotti
domenica 21 dicembre 2008
venerdì 19 dicembre 2008
Alcolismo e tabagismo
Impazzano ormai dovunque campagne sull'influenza negativa che l'alcol ha sulla guida di autoveicoli (e, immagino, anche di motoveicoli e cicloveicoli, o velocipedi che dir si voglia), e sui rischi per la salute di chi fa uso abituale di sostanze alcoliche.Tutto ciò, scomodando metabolismi, differenze fisiologiche tra maschi e femmine, studi tossicologici, riflessi rallentati e tante altre belle cose. Insomma, a questo punto è chiaro che chi beve deve farlo con responsabile moderazione.
E questo è giusto. Anzi, giustissimo.
Ma allora come mai per lustri ci hanno rotto i coglioni sui danni prodotti dal fumo di tabacco, al punto da mettere fuori legge qualsiasi tabaccosa voluttuosità arrivando quasi - come si faceva con gli appestati allontanati dalla comunità - a segnalare la presenza del reietto suonando un campanello, mentre invece ancora tutti tacciono sugli alcolici i cui "benefici" influssi sono ampiamente e legalmente propagandati nei quotidiani consigli televisivi per gli acquisti?
Perché la Polizia non fa il fumo-test agli automobilisti, invece dell'alcol-test? Ci sarà un motivo? Qualcuno me lo vuole dire?
Oggi, dunque, se sei un uomo con le palle e vuoi recuperare con l'aeroplano amici in difficoltà, brocche antiche in mezzo alle montagne oppure, senza idrovolante ma col fax, creare adatte atmosfere per trombarti qualche bella topina davanti al caminetto dopo aver ballato il tango, è inutile che pensi ad altre cose. Se vuoi tutto questo, se davvero vuoi essere, come si dice, "trendy", allora caro mio devi bere alcolici. Almeno dalla birra in su. Altrimenti resti quella mezza sega che sei e nella vita non conterai mai un cazzo. E non importa se a trent'anni ti viene la cirrosi o un più generico tumore a piacere, se per i fumi dell'alcol accoltelli qualcuno o finisci arrotolato con la macchina su qualche palo della luce (meglio se l'esperimento lo fai da solo, senza coinvolgere chi non c'entra). Oggigiorno, quello che conta è essere alla moda.
Conclusione: il fumo fa male, è vero, ma se mi fumo - esagerando - due pacchetti di sigarette, lontano dagli altri, e poi guido la macchina, al massimo faccio del male solo a me stesso. Voi subito obietterete che il mio esecrabile viziaccio, nel tempo, comporta anche un certo costo sociale per i danni sanitari che ne derivano.
E' vero anche questo. Però sarò solo un portatore sano d'enfisema o di bronchite cronica, e magari spaccerò catarro in quantità industriali, ma niente a che vedere con la pericolosità sociale e la perdita di controllo. Se mi scolo una bottiglia di liquore, invece, e poi mi metto a guidare, non solo faccio del male a me stesso ma anche agli altri. E il costo sociale? Non esiste lo stesso anche per gli alcolisti? Oppure, solo perché è ammessa la pubblicità "beona", con tutti gli interessi che le ruotano attorno, si lascia correre e chi s'è visto s'è visto? Magari... doppio.
Francesco Dotti (esimio fumatore astemio)
giovedì 18 dicembre 2008
mercoledì 17 dicembre 2008
Natale in galera?
Dopo le tempeste meteorologiche che hanno colpito il nostro Paese, ora tocca a quelle... giudiziarie. Perciò, aspettiamo che le inchieste avviate dalla magistratura seguano il loro corso, e poi vedremo che tipo di vacanze di Natale toccheranno agli indagati.
Saranno vacanze in crociera, o vacanze in... galera?
Francesco Dotti
Pensierino della sera
La funzione propria dell'Uomo è di vivere, non di esistere.
Io non sprecherò mai i miei giorni a tentare di prolungare la mia vita.
Voglio bruciare tutto il mio tempo
Io non sprecherò mai i miei giorni a tentare di prolungare la mia vita.
Voglio bruciare tutto il mio tempo
(Jack London)
Giovedì mattina ho un appuntamento importante. Non con una bella donna. Con il dentista.
Perciò, se è vero che quando si diventa vecchi si torna ad essere un po' bambini, allora spero che mi ricrescano i denti...
Francesco Dotti
martedì 16 dicembre 2008
lunedì 15 dicembre 2008
Shoes for Bush
Meno male che quello che ha tirato le scarpe a Bush era un giornalista.
E... se fosse stato un soldato e gli avesse tirato gli scarponi?
Anch'io, per non essere da meno, ho preparato il mio campionario di shoes-da-lancio-ex-presidenziale. Caso mai, per i perfezionisti del lancio, il numero è il 41. Dopo, passiamo alle valige e agli zainetti. Se qualcuno volesse approfittarne...
Prezzi modici e spedizioni contrassegno.
Francesco Dotti (thrower of shoes part time)
Freccia rossa
Finalmente le Ferrovie Italiane si rinnovano. Con l'alta velocità, presto si potrà sfrecciare a 300 km all'ora coprendo la distanza che separa Milano da Bologna in soli 65 minutini.
Il nuovo "miracolo" tecnologico si chiama "Freccia Rossa", e non è un Capo indiano.
E in Sardegna, invece, dove le ferrovie sono ferme all'invenzione di James Watt, cosa accadrà?
Ce lo daranno qualche treno più veloce, oppure ci lasceranno con quelli che abbiamo?
Che anche se non sono a vapore, poco ci manca.
giovedì 11 dicembre 2008
Social networking
L'altra sera, spinto da una irrefrenabile curiosità, alimentata dal desiderio di "connessioni universali" - oltre alla possibilità di poter sviluppare nuove conoscenze in ambito professionale e personale che mi avrebbero assicurato maggiore visibilità -, mi sono iscritto su Facebook.
Dicono che sia la più importante tra le "reti sociali" esistenti, dopo Myspace, con un centinaio di milioni abbondante di iscritti. Troppi, per i mei gusti, ma buon per loro! Nel senso che mi fa piacere che le persone si divertano così e trascorrano il loro tempo a raccontarsi emozioni, interessi e passioni di ogni tipo davanti a uno schermo. D'altra parte anch'io, col mio blog, non faccio forse la stessa cosa?
Così mi sono chiesto il perché della mia corsa ad iscrivermi su Facebook, quando, facendolo, avrei solo replicato le mie pubblicazioni da un'altra parte. E' pur vero che mi avrebbe dato la possibilità di incontrare amici, vecchi e nuovi, e magari anche qualcuno di cui non ho più notizie da anni... Ma poi, mi sono chiesto: "Cui prodest?". A chi prude? A me no, per ora. E, se mi prudesse, vi assicuro che mi gratterei da solo.
Perciò io sono soddisfatto del mio blog: mi ci diverto, è facile da gestire, molti lo visitano, qualcuno mi scrive, altri lo criticano. Tutto ciò senza che io mi affanni a rispondere a lettere di "amici" che mi hanno aggiunto alle liste di altri "amici" ai quali devo rispondere più o meno subito sennò chissà che potrebbero pensare; senza dovermi scervellare per decifrare incomprensibili sigle, tipo ":); :P prrrr; XDVX; :-D; TKS" che imperversano tra i giovani moderni. Preferisco di gran lunga una... "facondazione assistita", magari da un paio di buoni dizionari d'italiano, alle amenità in lingua inglese di cui certi siti sovrabbondano.
Per farvi un esempio, quando un "amico" già iscritto ha saputo che anch'io ero entrato a far parte della comunità di Facebook, mi ha inviato subito una lettera avvisandomi: "... ricordati che il «Wall to Wall» è pubblico, ovvero che tutti possono leggerlo, «so please» non scrivere cose...". Che vuol dire "Wall to Wall"? Letteralmente significherebbe "da muro a muro", oppure "che copre tutto il pavimento". Non bastava che mi dicesse soltanto che "è pubblico e che tutti possono leggerlo"? E, invece di "so please", non poteva scrivermi "perciò, per favore"? E' così bello l'italiano, perché dobbiamo far di tutto per dimenticarcelo?
Così, dopo aver preso una decisione neppure tanto sofferta, sono tornato su Facebook, ho cancellato la mia iscrizione e,"Wall to Wall", mi sono... "suicidato"!
Absit iniuria verbo.
Francesco Dotti (blog lover)
Così mi sono chiesto il perché della mia corsa ad iscrivermi su Facebook, quando, facendolo, avrei solo replicato le mie pubblicazioni da un'altra parte. E' pur vero che mi avrebbe dato la possibilità di incontrare amici, vecchi e nuovi, e magari anche qualcuno di cui non ho più notizie da anni... Ma poi, mi sono chiesto: "Cui prodest?". A chi prude? A me no, per ora. E, se mi prudesse, vi assicuro che mi gratterei da solo.
Perciò io sono soddisfatto del mio blog: mi ci diverto, è facile da gestire, molti lo visitano, qualcuno mi scrive, altri lo criticano. Tutto ciò senza che io mi affanni a rispondere a lettere di "amici" che mi hanno aggiunto alle liste di altri "amici" ai quali devo rispondere più o meno subito sennò chissà che potrebbero pensare; senza dovermi scervellare per decifrare incomprensibili sigle, tipo ":); :P prrrr; XDVX; :-D; TKS" che imperversano tra i giovani moderni. Preferisco di gran lunga una... "facondazione assistita", magari da un paio di buoni dizionari d'italiano, alle amenità in lingua inglese di cui certi siti sovrabbondano.
Per farvi un esempio, quando un "amico" già iscritto ha saputo che anch'io ero entrato a far parte della comunità di Facebook, mi ha inviato subito una lettera avvisandomi: "... ricordati che il «Wall to Wall» è pubblico, ovvero che tutti possono leggerlo, «so please» non scrivere cose...". Che vuol dire "Wall to Wall"? Letteralmente significherebbe "da muro a muro", oppure "che copre tutto il pavimento". Non bastava che mi dicesse soltanto che "è pubblico e che tutti possono leggerlo"? E, invece di "so please", non poteva scrivermi "perciò, per favore"? E' così bello l'italiano, perché dobbiamo far di tutto per dimenticarcelo?
Così, dopo aver preso una decisione neppure tanto sofferta, sono tornato su Facebook, ho cancellato la mia iscrizione e,"Wall to Wall", mi sono... "suicidato"!
Absit iniuria verbo.
martedì 9 dicembre 2008
Omissis
Senza peli sulla lingua
In una recente intervista televisiva dell'ottobre scorso sono emersi alcuni inquietanti particolari circa le probabili collusioni tra (omissis...) e i poteri occulti che gestiscono le (omissis...) in (omissis...), ma anche in (omissis...).
A questo punto, è chiarissimo che organizzazioni come (omissis...) e (omissis...) non possono, secondo le inchieste condotte finora da (omissis...), essere considerate estranee ad un sistema criminale che mina costantemente le (omissis...) e rappresenta un messaggio negativo e destabilizzante in tutta la (omissis...) soprattutto nei confronti di un territorio come la (omissis...) che, invece, avrebbe necessità di tutt'altri segnali da parte delle (omissis...).
Francesco (omissis...)
sabato 6 dicembre 2008
Burocrazia
Molti di voi avranno avuto modo di leggere la "Dichiarazione dei dati catastali identificativi presso cui è attivata la fornitura di energia elettrica (art. 1, comma 333, Legge 311 del 30.12.2004)", ricevuta dall'Enel con la bolletta dello scorso novembre, e da reindirizzare entro 30 gg. dall'avvenuta ricezione, sempre all'Enel, una volta compilata. Sul retro del foglio, oltre alle utili istruzioni per la compilescion, un terrorifico richiamo alle sanzioni amministrative da € 103 a € 2.065 (art. 13 del D.P.R. 29.09.1973 n. 605) qualora essa dichiarazione non fosse rispedita, correttamente compilata in tutte le sue parti, entro i termini prescritti.
Detto questo, incazzatura iniziale a parte, viene quasi da ridere a pensare che per "sfoltire" l'apparato normativo italiano sia stato creato un apposito ministero, chiamato "Ministero per le Semplificazioni", a capo del quale, se ho capito bene, c'è l'onorevole senatore Roberto Calderoli. Ma la mia ilarità, badate bene, non è dovuta al fatto che ci sia Calderoli. Lui non c'entra nulla.
Detto questo, incazzatura iniziale a parte, viene quasi da ridere a pensare che per "sfoltire" l'apparato normativo italiano sia stato creato un apposito ministero, chiamato "Ministero per le Semplificazioni", a capo del quale, se ho capito bene, c'è l'onorevole senatore Roberto Calderoli. Ma la mia ilarità, badate bene, non è dovuta al fatto che ci sia Calderoli. Lui non c'entra nulla.
"Mi vien che ridere" (come diceva Lando Buzzanca interpretando un suo simpatico personaggio televisivo di molti anni fa), invece, se penso che tale ministero è stato creato per "eliminare leggi e regolamenti inutili che risulterebbero di ostacolo allo sviluppo economico, sociale e culturale del nostro Paese". Perché, nonostante i numerosi "sportelli amici", le "linee amiche" e tutto quanto di "amichevole" potrebbe indurci a pensare che davvero stanno "lavorando per noi" per renderci più vivibile la permanenza nell'italico stivale, ogni tanto qualche ufficio ci richiede assurde documentazioni delle quali dovrebbe essere già in possesso e, proprio per questo, sono definibili "assurde". Con il risultato, quando ci dovesse andare bene, di dover contattare al più presto un esperto consulente o, alla peggio, un avvocato che, dietro pagamento di regolari parcelle, ci evitino spiacevoli sanzioni e ci "semplifichino" le semplificazioni.
Così oggi ho colto l'ozio al volo (non avevo un tubo da fare) e mi sono preso la briga di andare a vedere la pagina che mi riguarda sul sito dell'Agenzia delle Entrate (ahi, quanto sono dolorose, queste entrate!...) http://servizi.agenziaterritorio.it/servlet/NWCZ00SJ
Poi, ho digitato il mio codice fiscale nell'apposita casella, ho inserito i dati relativi a "mappali, particelle e sub vari" e... meraviglia! la mia modesta casetta risultava già catalogata per benino al posto suo.
Allora, maledizione, perché mandarmi l'assurda richiesta di comunicare questi maledettissimi dati, sventolandomi sul muso sanzioni, multe, penali e altre simili "coercizioni psicologiche", se avevano già tutto? Non sarebbe stato sufficiente che l'impiegato addetto a quell'ufficio avesse fatto il proprio lavoro, magari cercando lui stesso i miei dati, visto che da anni li spedisco dappertutto? Mi sfugge forse qualche cosa?
Che dobbiamo inventarci per evitare le "complicazioni" derivanti dalle promesse "semplificazioni"?
Francesco Dotti (preoccupato e per niente... semplificato)
Così oggi ho colto l'ozio al volo (non avevo un tubo da fare) e mi sono preso la briga di andare a vedere la pagina che mi riguarda sul sito dell'Agenzia delle Entrate (ahi, quanto sono dolorose, queste entrate!...) http://servizi.agenziaterritorio.it/servlet/NWCZ00SJ
Poi, ho digitato il mio codice fiscale nell'apposita casella, ho inserito i dati relativi a "mappali, particelle e sub vari" e... meraviglia! la mia modesta casetta risultava già catalogata per benino al posto suo.
Allora, maledizione, perché mandarmi l'assurda richiesta di comunicare questi maledettissimi dati, sventolandomi sul muso sanzioni, multe, penali e altre simili "coercizioni psicologiche", se avevano già tutto? Non sarebbe stato sufficiente che l'impiegato addetto a quell'ufficio avesse fatto il proprio lavoro, magari cercando lui stesso i miei dati, visto che da anni li spedisco dappertutto? Mi sfugge forse qualche cosa?
Che dobbiamo inventarci per evitare le "complicazioni" derivanti dalle promesse "semplificazioni"?
Francesco Dotti (preoccupato e per niente... semplificato)
venerdì 5 dicembre 2008
Guerra tra Procure
Non mi sbilancio e non faccio alcuna affermazione, per due semplici motivi:
il primo è che ancora è troppo presto per sbilanciarsi e fare affermazioni; il secondo è che non lo faccio perché quello che penso me lo tengo per me e non lo vengo di certo a dire a voi.
Comunque, scava scava, qualche teschio prima o poi verrà fuori. E non sarà quello di Yorick.
Ma... se c'è del marcio in Danimarca, in Italia la situazione qual è? E io che ne so? Ma vi sembrano domande da fare? Con tutta l'aria di manette che c'è in giro...
Però... la cosa (si può dire?) un po' mi puzza...