venerdì 19 dicembre 2008
Alcolismo e tabagismo
Impazzano ormai dovunque campagne sull'influenza negativa che l'alcol ha sulla guida di autoveicoli (e, immagino, anche di motoveicoli e cicloveicoli, o velocipedi che dir si voglia), e sui rischi per la salute di chi fa uso abituale di sostanze alcoliche.Tutto ciò, scomodando metabolismi, differenze fisiologiche tra maschi e femmine, studi tossicologici, riflessi rallentati e tante altre belle cose. Insomma, a questo punto è chiaro che chi beve deve farlo con responsabile moderazione.
E questo è giusto. Anzi, giustissimo.
Ma allora come mai per lustri ci hanno rotto i coglioni sui danni prodotti dal fumo di tabacco, al punto da mettere fuori legge qualsiasi tabaccosa voluttuosità arrivando quasi - come si faceva con gli appestati allontanati dalla comunità - a segnalare la presenza del reietto suonando un campanello, mentre invece ancora tutti tacciono sugli alcolici i cui "benefici" influssi sono ampiamente e legalmente propagandati nei quotidiani consigli televisivi per gli acquisti?
Perché la Polizia non fa il fumo-test agli automobilisti, invece dell'alcol-test? Ci sarà un motivo? Qualcuno me lo vuole dire?
Oggi, dunque, se sei un uomo con le palle e vuoi recuperare con l'aeroplano amici in difficoltà, brocche antiche in mezzo alle montagne oppure, senza idrovolante ma col fax, creare adatte atmosfere per trombarti qualche bella topina davanti al caminetto dopo aver ballato il tango, è inutile che pensi ad altre cose. Se vuoi tutto questo, se davvero vuoi essere, come si dice, "trendy", allora caro mio devi bere alcolici. Almeno dalla birra in su. Altrimenti resti quella mezza sega che sei e nella vita non conterai mai un cazzo. E non importa se a trent'anni ti viene la cirrosi o un più generico tumore a piacere, se per i fumi dell'alcol accoltelli qualcuno o finisci arrotolato con la macchina su qualche palo della luce (meglio se l'esperimento lo fai da solo, senza coinvolgere chi non c'entra). Oggigiorno, quello che conta è essere alla moda.
Conclusione: il fumo fa male, è vero, ma se mi fumo - esagerando - due pacchetti di sigarette, lontano dagli altri, e poi guido la macchina, al massimo faccio del male solo a me stesso. Voi subito obietterete che il mio esecrabile viziaccio, nel tempo, comporta anche un certo costo sociale per i danni sanitari che ne derivano.
E' vero anche questo. Però sarò solo un portatore sano d'enfisema o di bronchite cronica, e magari spaccerò catarro in quantità industriali, ma niente a che vedere con la pericolosità sociale e la perdita di controllo. Se mi scolo una bottiglia di liquore, invece, e poi mi metto a guidare, non solo faccio del male a me stesso ma anche agli altri. E il costo sociale? Non esiste lo stesso anche per gli alcolisti? Oppure, solo perché è ammessa la pubblicità "beona", con tutti gli interessi che le ruotano attorno, si lascia correre e chi s'è visto s'è visto? Magari... doppio.
Francesco Dotti (esimio fumatore astemio)
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