sabato 20 ottobre 2012
Olbia
Mentre fava (imprefetto del verbo fare: io fava, tu fava...) mente locale sui disegni testé postati pocanzio, ovvero le due "chine" di Santa Teresa di Gallura, mi sono accorto che le avevo già messe tempo fa.
Chiedo scusa. Si vede che sto invecchiando...
Allora tenterò di rimediare con altri due scorci, sempre "chinati", e sempre della Gallura, ma che si riferiscono a Olbia; città marittimo-turistica lungo i cui litorali ho trascorso gli anni di transito con catene dall'adolescenza avanzata alla pre-senescenza ritardata.
Dice sempre il Poeta:
"C'è chi sceglie la Gallura per la bella abbronzatura, e chi nell'insenatura col gommon non ha paura di affrontare l'avventura. Qui si sfida la calura anche senza copertura, aspettando la frescura con maggior disinvoltura: «Anche questa volta, caro il mio cazzone, ti sei dimenticato l'ombrellone!!»"
E' sabato, credo, e per un po' - diciamo una mezzoretta - non voglio aggravarmi la brachicefalia ventricolo-politica di cui sto iniziando a soffrire dopo aver sentito gli ultimi interventi sulla campagna elettorale prossima ventura.
Cerea
Ciao Francesco, sono stato vergognosamente assente ma so che mi perdoni in anticipo. Avevo già osservato questi due disegni, splendidi, del resto ormai gli aggettivi che posso usare per elogiare le tue opere si stanno riducendo come numero ma son sicuro che il senso tu lo sai cogliere. Un caro saluto e passo in... Gallura.
RispondiEliminaCiao Luigi, non preoccuparti ché anch'io, in quanto a presenza, ho lasciato molto a desiderare...
RispondiEliminaUltimamente siamo stati fuori, ma quanto prima spero di poter riprendere, con le vignette e con qualche mio disegnuccio.
Sempre gentile e generoso, nei tuoi commenti e nelle tue valutazioni che mi riempiono d'orgoglio perché provengono da un Maestro quale sei.
Ti abbraccio e ti saluto con affetto, Francesco