venerdì 19 aprile 2013
La terza Repubblica
Ah, questi politichetti! Questi omuncoli, che pare vivano in una società parallela alla nostra, però spensierata e felice, della quale ormai sfacciatamente s'impipano a oltranza. Eccoli, questi manipolatori di regole - che un fulmine li fulmini e un tuono li tuoni! - che si barcamenano, tra vacue assemblee e vaniloquenti vertici, in vaneggianti riflessioni & vaghe priorità, incuranti della sorte del Paese e di chi lo abita.
"Il Paese ha bisogno di importanti riforme!", tuonano ai televedenti che tra i conàti di vòmito ancora riescono a seguirli. "Bisogna trovare presto una soluzione al bàratro che è dyetro l'angolo!" (con la ipsilon fa più figo), sbraitano enfatici nei sempre più scipiti raduni popolari dove, in lontanaza, già si palesa l'ombra di qualche forcone, alla fine concludendo che "Bisogna fare qualcosa!".
Già, "bisogna fare qualcosa". Nel frattempo, continuano "a fare opportune valutazioni sulle forze antagoniste e sui nomi di convergenza, in attesa che si apra una fase nuova e di nuove proposte".
Ma come, dopo tutti gli anni che siete stati al governo, gli uni e gli altri, ché poi tanto andate a braccetto, siete rimasti al "bisogna fare qualcosa"? Dovete attendere ancora "che si apra una fase nuova e di nuove proposte"?
Dov'eravate, quando il Paese stava andando a puttane: per caso accanto alle puttane? Sono ormai 54 giorni che vi abbiamo votato, e ancora vi trastullate.
Si trastullano, loro. E a volte ridacchiano pure. Mentre chi li mantiene, chi gli riempie la greppia alla quale, mai satolli, mangiano a quattro ganasce, chiude il negozio, la fabbrica, viene licenziato, muore di fame e, talvolta, anche di corda o di gas. Ma non sentite salire un po' di vergogna?
Perché i soldi, voi e quelli come voi, anche adesso continuate a prenderli. E tanti!
Francesco, vignetta azzeccatissima! Che dire? Alla stupidità non c'è mai fine. Un abbraccio...
RispondiEliminaGrazie, carissima Sonia, per il tuo benevolo e gradito commento.
RispondiEliminaBuona serata e un abbraccio anche a te,
Francesco