mercoledì 31 luglio 2013
Poetto e degrado
Siamo alla fine di luglio (le foto le ho scattate il 30), la stagione balneare - come il governo - è nel pieno delle sue attività, ma il Poetto è sempre sporco.
Le ultime foto che avevo messo risalivano a maggio. Perciò, se avessero voluto rimediare il tempo lo hanno avuto. Evidentemente, il Poetto, agli amministratori piace così. A me invece no. Soprattutto perché devo pagare le tasse.
E fino a quando non si decideranno a dare una ripulita a un litorale tra i più belli che abbiamo, continuerò a pubblicare quelle immagini che nessuno di noi vorrebbe mai vedere.
Ieri mattina, nei parcheggi del lungomare vicino al capolinea degli autobus che fanno la spola tra la città e la spiaggia, c'erano anche molti pullman che avevano trasportato dei turisti stranieri. L'autista di uno di questi, al quale ho chiesto cosa pensasse del degrado che lo circondava, mi ha risposto che "come sardo si vergognava". Anch'io, che non sono sardo ma che vivo da 43 anni qui, mi vergogno. E il sindaco? Proverà anche lui la stessa vergogna?
Nella foto in basso, e in quelle che seguono, la sequenza mostra un palo dell'illuminazione pubblica divelto (al centro, il suo originario alloggiamento e i cavi elettrici che lo alimentavano) e abbandonato a fianco della passeggiata pedonale.
Lo vedete al centro dell'immagine, tra le due palmette...
Eccolo qui: ve lo presento!
E come c'è finito? Chi lo ha divelto? Verosimilmente, qualcuno con la macchina (forse di notte) ha tirato a diritto, ha sbattuto prima sul palo e poi ha finito la corsa su quel sedile che vedete, spostandolo dal basamento dove appoggiava...
Ecco il basamento. E' rimasto tutto così da qualche mese, e a nessuno è venuto in mente di rimetterlo a posto. Bravi!
Qui sotto, invece, siamo ancora nei pressi del vecchio Pronto Soccorso dell'ancor vecchio Ospedale Marino. Le baracche che vedete, e delle quali non conosco l'uso che al tempo se ne faceva, oggi sono ancora lì. Con la differenza che se prima potevano servire a qualcosa, ai giorni nostri sono diventate ricettacolo di ogni tipo di immondizia e... gabinetti più o meno pubblici. Tutto questo avviene a pochi metri da una spiaggia frequentatissima.
Ora vi mostro l'interno di tali baracche, e ditemi se non è vergognoso quello che vedrete. Basterebbe murarle. Una pila di blocchetti, qualche sacco di cemento e il gioco è fatto!
Quello che vedete attraverso la finestra sullo sfondo è... il mare. Naturalmente con la spiaggia. Ma con un colpo di flash tutto appare più chiaro: merde (umane) e sporcizia sono dappertutto.
Se qualcuno avesse dei dubbi, vi presento: le merde!
Qui sotto, attraverso la porta di ferro semichiusa o, se vi pare, semiaperta, s'intravede l'interno di una stanzetta buia e angusta divenuta probabilmente la... residenza estiva di qualche "sciagurato".
Lo si può dedurre dalla mercanzia ivi custodita: qualche bottiglia, dei bidoncini di plastica, un paio di scarpe vecchie e alcune buste dall'ignoto contenuto.
E un pagliericcio di gommapiuma.
Dall'altro lato della baracca, come vi ho detto, c'è il vecchio Pronto Soccorso. Le foto che seguono mostrano il lato che dà sul trafficatissimo lungomare.
E anche in questo caso non è certo un bel vedere...
E... se qualcuno, un bambino per esempio, dovesse cadere e finire sopra uno di quei tondini di ferro sporgenti?
Ora ci spostiamo dalla parte opposta, dove c'è il vecchio Ospedale Marino. Quel bel rudere che ancora nessuno sa come recuperare.
Proprio in mezzo, tra le baracche che vi ho mostrato e l'ospedale, c'è un indefinibile (almeno per me) "gabbiotto". Impianto fognario di sollevamento? Apparecchiature idrauliche dell'acquedotto cittadino? Non lo so, ma tutt'intorno regna il degrado e l'abbandono. E l'immondizia. E le merde, umane, perché anche qui cari miei si caga. Eccome!
E sempre a un passo dalla spiaggia!
Le ultime tre immagini, infine, riguardano la recinzione lato mare del vecchio Ospedale Marino. Anche qui una discarica a cielo aperto. Sulla spiaggia!
Ho letto da qualche parte che Cagliari si candiderà a "capitale europea della cultura" per il 2019. Ambizione più che legittima.
Se i presupposti sono questi, tanti auguri!
Caro Francesco! Sono veramente scoccato, di quanto ho visto...
RispondiEliminaCiao caro amico.
Tomaso
Figurati io, che ce l'ho tutti i giorni davanti agli occhi!
RispondiEliminaCiao carissimo, buona notte,
Francesco
la cosa che mi sconvolge di più è l'ex ospedale marino in pieno crollo strutturale.....ho pubblicato la foto su FB con questo commento, e spero che ad indignarsi siano in molti!!!!
RispondiElimina"Poetto oggi...sullo sfondo la Sella del Diavolo, in primo piano immagini del degrado cittadino....ah, quella specie di rudere fatiscente è protetto, pare, dai Beni Culturali perchè è un'opera architettonica risalente agli anni '20 creata dalla mente eccelsa di un noto architetto....dunque non si può demolire....ma a quanto pare questo noto architetto deve stare un po' sulle palle ai Beni Culturali, visto che dagli anni '20 nessuno ha mai pensato di restaurare questa "opera d'arte"...oggi la potremmo intitolare: Cagliari, città turistica un paio di ciufoli!!! perchè più che altro mi sembra che Cagliari di turistico non abbia nulla. Ormai, grazie alle precedenti amministrazioni, non esiste nemmeno più l'acqua del Poetto come era una volta....ormai è brodaglia polverosa mista ad alghe....complimenti a tutti ..... e ribadisco : anziché andare in villetta a fare i vips, o girare per Villasimius con la "barchetta", fatevi un giro alla spiagga de noartri così potete vivere la realtà di questa città turistica dalla nostra prospettiva...perchè è vero Sindaco che Cagliari è la città di tutti come sottolinei spesso , ma tu sei il PRIMO cittadino....e il buon esempio dov'è??? "
chissà che Zedda non decida di presentare la VERGOGNA alla manifestazione "capitale europea della cultura" per il 2019....ci sono ancora 6 anni di tempo (ma il sindaco non dura in carica 4 anni???) ambizione ambiziosa dopo queste premesse!!!!
Ciao Roberta, grazie per il tuo graditissimo intervento, dal quale trapelano tanta amarezza e rabbia comprensibili.
RispondiEliminaIl guaio è che molti di noi, ahimè troppi, si abituano talmente a certe "visioni" che una volta metabolizzate alla fine rientrano nella... normalità. Male, molto male. Invece, come hai fatto tu, bisogna reagire con fermezza e scandalizzarsi. Sempre.
Perché gli amministratori, oltre ad averli votati, li paghiamo noi. Perché lavorino per noi.
L'ex Ospedale Marino fu edificato nella prima metà degli anni Trenta (date discordanti, che vanno dal 1937 al 1939) inizialmente come "Colonia marina Dux" su progetto dell'Ing. Arch. Cesare Valle con la collaborazione dell'urbanista Ubaldo Badas.
Lasciata incompiuta, l'opera venne completata nel 1947 e trasformata in Ospedale Marino, che resterà operativo fino al 1982.
Questo è ciò che ho trovato sul web.
Grazie ancora, un caro saluto e buona domenica,
Francesco