sabato 16 gennaio 2016

Antropologia e identità



Secondo voi, ci possiamo accollare tutta la povertà e il malessere del mondo? E' possibile rinunciare alle nostre piccole conquiste, per poi, pezzo dopo pezzo, vederci smantellare la nostra Identità, la nostra Cultura e la nostra Storia, in nome di una solidarietà travestita da intrallazzi grondanti bontà da tutti i pori? Sono certo di no, soprattutto perché i pori spesso nascondono i peli; i quali, se sono incarniti, causano infezioni. Infatti, nel caso della solidarietà, non a caso si dice che è pelosa quando s'infetta. E Identità, Cultura e Storia, con la "T" maiuscola, rappresentano degli importanti traguardi altrimenti crolla tutto. È bene ricordarlo. Compresa la convivenza con l'immigrazione, da noi spesso garantita da un minestrone di regole frullate tra accoglienza e solidarietà, dove tutte: convivenza, immigrazione, accoglienza e solidarietà, peli compresi, può capitare che se ne vadano a braccetto con l'affarismo più bieco e l'inefficienza della giustizia. Impipandosene delle identità reciprocamente riconosciute, dove io, pur reputandomi unico per tutti e capisca che sono un nessuno qualunque, venga tuttavia visto dagli altri in centomila modi diversi. E nonostante io sia un perfezionista morale che ricerca in se stesso il prossimo sé per migliorarlo, può capitare che gli altri non mi vedano più. Però ci sono. Ricordo che durante una lezione di Filosofia il mio professore, credendo di mettermi in imbarazzo, mi chiese a bruciapelo: "Ehi tu, dimmi: quanto vali?" E io, di rimando, senza scompormi: "Ho l'alluce. Valgo!" 
Quella risposta mi valse la promozione con 27/30 in Èstimo.

Nessun commento:

Posta un commento

I commenti sono sempre graditi. L'importante, per quanto possibile, è che non siano anonimi. Ma soprattutto che non contengano pubblicità.
Altrimenti non li pubblico e li cestino! 😉
Grazie per la comprensione 😊