L'altra mattina, siccome c'era un po' di sole, ho preso l'occorrente da pittore esperto acquerellista e me ne sono andato a dipingere in giro per la città.
Meno male che ho trovato questo angolino dove non c'era nessuno - le persone che vedete le ho aggiunte io alla fine perché soffrivo di solitudine -, e così me ne sono rimasto in santa pace a farmi gli affari miei. Dato che la carta che mi ero portato dietro per evitare che me la rubassero non era delle migliori, per mascherarla l'ho "sporcata" un po' con una leggerissima velatura di terra di Arezzo (quella di Siena l'avevo finita) e oltremare mosso con moto ondoso in aumento e temperatura stazionaria in proporzioni di 3:2,5 raccattati sulla tavolozza - che poi non è una vera e propria tavolozza ma uno scodellino dove mischio i colori, che poi regolarmente si seccano, e che non butto mai via: per prima cosa perché sono tirchio, e poi perché sono curioso di sapere se mi criticate -; dopodiché ho aspettato che il vento asciugasse il foglio. Poi, piano piano, senza fretta, come se niente fosse, quasi senza accorgermene, oserei dire anche a mia insaputa, ho cominciato a buttar giù un primo abbozzo di disegno con la matita grassa. Ciò fatto, spostandomi abilmente da un punto all'altro del foglio per evitare di stendere eccessivamente il colore, come si dice, "bagnato su bagnato" per non "stancare" troppo la carta già di per sé schifosa anzichenò, a mano a mano ho aggiunto tutto il resto.
Il risultato, ahimè, è quello che vedete: cioè che se fossi più bravo l'inguacchio che vi mostro sarebbe potuto venir meglio. Ma questo, almeno per ora, passa il convento.
Tanti saluti, a voi e in Famiglia, e a presto risentirci!
A parte il fatto che la carta ha una bella grana perciò non è proprio schifottolosa come sostieni tu. A parte inoltre l'altro fatto, e cioè che non ho capito niente di come hai preparato la suddetta carta. A parte questo, trovo delizioso il dettaglio rosso della borsa della signora che richiama delicatamente il rosso dei fiori (gerani? Petunie? Surfinie?) ai balconi. Trovo altresì stupenda la casa in primo piano e azzeccatissima la prospettiva sulla strada in curva, per non parlare della luce: tersa e fresca!
RispondiEliminaPer concludere, alla faccia dell'inguacchio!
A proposito: da dove verrà la parola "inguacchio"? Forse da guache?!?
Caro Francesco, come sempre tu con i tuoi acquarelli ci stupisci sempre!!! bellissimo.
RispondiEliminaCiao e buona giornata caro amico.
Tomaso
Carissimo Francesco, soprattutto ti ringrazio per il sorriso che la tua scrittura continua a muovermi, se poi vuoi una critica sul tuo acquerello, allora... ti tocca aspettare ancora un po'! Un abbraccio e buon maggio in fiore! Luigi
RispondiEliminaCiao Flo, ritardo nella risposta motivato da salute amico...
RispondiEliminaLa grana è bella, come dici tu; anche se, non essendo... "padana", a qualcuno piacerà di meno... Pazienza.
La preparazione è semplice: "antiche seccagne & precedenti rimasugli colorati" si ammorbidiscono lì dove si trovano con molta acqua, poi si prende un pennello tondo del 17-18 capace di contenerne in quantità e si sciolgono.
Col "sudiciume" colorato ottenuto si sporca quasi tutto il foglio - aggiungendo acqua q. b. se dovesse essere troppo scuro, e avendo cura di lasciare bianchi i margini tutt'intorno per circa 3-4 cm -, e poi si aspetta che asciughi. Se non lo fa in fretta gli si può anche dar fuoco, ma poi si dovrà ripetere tutta l'operazione su un nuovo foglio perdendo un sacco di tempo...
Il rosso "delizioso" (Grazie!) della borsa della signora (che è di Gucci) richiama quello dei fiori. Che non sono né gerani, né petunie e tantomeno surfinie, ma comunissime "balcònie": varietà rara di esclusive infiorescenze petalose da balcone.
Concordo su tutto il resto, da me reso - questa volta debbo riconoscerlo - con superba maestrìa. In quanto all'etimo di inguacchio, leggo sul web che deriverebbe dal napoletano 'nguacchià, che significa pasticciare, sporcare... ecc.
Spero di aver soddisfatto tutte le tue curiosità.
Un caro saluto "abbraccioso" e buona domenica,
Francesco
E ora veniamo al carissimo Tomaso, al quale do il mio buongiorno anche se qui il tempo oggi fa proprio schifo: piove a raffiche di mitraglia e tira un forte ventaccio umido di scirocco che viene dal mare. Insomma, senza offesa, una giornata più... svizzera che sarda!
RispondiEliminaTi ringrazio per il bel complimento, e cercherò di meritarne altri in futuro.
Un abbraccio, buon fine settimana e a presto,
Francesco
Carissimo Luigi, grazie per farmi aspettare il tuo commento e grazie per avermi ringraziato perché ti ho fatto sorridere!
RispondiEliminaE' da qualche giorno che trascuro il blog a causa delle condizioni di salute di un caro, vecchio amico, e averlo visto com'è adesso mi ha rattristato molto.
Ti auguro un buon fine settimana (qui, come ho detto a Tomaso, c'è brutto tempo) e a presto risentirci su... questo canale!
Un abbraccio,
Francesco