L'altro giorno (il 26 maggio), sono tornato a Olbia per un paio di giorni. E considerato il fatto che da anni si fa un gran parlare di "Olbia città turistica", mi sono improvvisato "turista". Giusto per vedere quanto fosse cambiata la città durante la mia assenza durata sei anni. Che non sono certo pochi. E dato che in questi giorni ferve la campagna elettorale, soprattutto a coloro che nei prossimi giorni aspirano a dare a questa bella città un futuro "elettorale", devo dire che invece, mio malgrado, vi ho trovato molto del vecchio e brutto passato. Così, dicevo, mi sono improvvisato un turista: ho lasciato la macchina sul lungomare, nei pressi della soprelevata, e poi ho attraversato la Piazza Crispi (io l'ho conosciuta piena di meravigliosi pini). Da tempo i pini non ci sono più, sostituiti da più opportune essenze arboree mediterranee, che anche se fanno ombra quasi quanto quella che facevano i pini in Piazza Crispi non sai dove sederti perché non c'è neppure una panchina!
Stessa storia sul lungomare di Via Redipuglia, però sotto il sole: la fermata dell'autobus, la cabina telefonica, e... le panchine? chiederete voi. Qui ci sono, ma sono inutilizzabili. E poi, nelle immagini che seguono, c'è ancora la Piazza Crispi con la sua nuovissima pavimentazione "martellata a caso".
Lasciata volentieri la Piazza Crispi, mi sono incamminato lungo la Via Regina Elena e, ricordandomi come l'avevo vista alcuni anni fa, per vedere se qualcosa fosse nel frattempo cambiato, ho fatto una "puntatina" in Via Torino dove mi sono soffermato tra le "rovine" della Piazza Ennio Roich.
Praticamente nel centro della città. E questo è lo spettacolo che tutti possono ammirare.
Di sicuro, vedendo i graffiti, saranno contenti Graziano e Noemi, ma dubito che dello stesso umore siano quelli che di lì si troveranno a passare.
Poi, siccome alcuni amici mi avevano parlato anche della "nuova" Piazza Mercato, quella col tetto di "pirofila" che giace tra Via Acquedotto e Via Dettori - inaugurata nel 2009 insieme al parcheggio sotterraneo che non è mai stato aperto - e che avrebbe dovuto ospitare "sfilate di moda", "mercatini d'antiquariato", "mostre d'Arte" e un sacco d'altre lodevoli iniziative turistico-cultural-commerciali, ho pensato di farle visita per vedere le ultime novità. Tanto più che adesso - mi son detto -, in piena campagna elettorale, chissà come l'avranno abbellita!
Credo che conveniate con me, anche se è doloroso ammetterlo, che lo spettacolo è a dir poco disgustoso. Inoltre, almeno stando a quello che si dice in giro, la copertura che la sovrasta pare che presenti qualche problema di stabilità e così consigliano di passarci alla larga; ma anche guardandosi intorno il "panorama" che si offre all'occhio del visitatore non sembra proprio da... campagna elettorale.
fonti:
http://www.comune.olbia.ss.it/index.php?option=com_content&view=article&id=682:inaugurata-piazza-mercato-&catid=46:news-dalla-citta&Itemid=1
http://lanuovasardegna.gelocal.it/olbia/cronaca/2013/02/11/news/piazza-mercato-ora-e-un-parcheggio-1.6518705
http://lanuovasardegna.gelocal.it/olbia/cronaca/2015/02/12/news/piazza-mercato-vietata-ad-auto-e-pedoni-1.10850625
Dopo la Piazza del Mercato, attraversata Piazza Matteotti e Piazza Regina Margherita, ho imboccato il Corso Umberto - la mèta dello "struscio" cittadino, pieno di negozi, bar, gelaterie e ristorantini all'aperto che d'estate si riempiono di turisti - e ho iniziato a scendere verso il Municipio. Sulla destra, fa bella mostra di sé il bel palazzo stile liberty del vecchio edificio Scolastico e nuova sede del Municipio, il cui prospetto frontale che dà sul Corso Umberto è però deturpato da due casotti di legno pitturati di grigio (vedi immagine sotto).
fonti:
http://lanuovasardegna.gelocal.it/olbia/cronaca/2013/06/04/news/e-l-ex-scolastico-il-piu-amato-dai-turisti-1.7198564
http://www.dienneingegneria.it/lavori/olbia_comune.html
Proseguendo la mia passeggiata, oltrepassato lo "Scolastico", arrivo di fronte al palazzotto del Municipio. E, conoscendo i miei "polli", non mi ha meravigliato affatto vedere che la piazza romana riportata alla luce nell'ormai lontano 2006 non ha ancora un cartello che informi i turisti su cosa sia quel "buco" lastricato di vecchie pietre sul quale campeggia la solita barchetta, questa volta fiorita rispetto al Natale del 2015 quando la fotografai l'ultima volta. Evidentemente si dà più importanza alla provenienza dei vini, dei torroni e dei formaggi locali rispetto a quella di certi reperti storici...
fonti:
http://www.comune.olbia.ss.it/06/09%20SETTEMBRE%2006/piazza_romana/piazza_romana.html
http://www.patrimoniosos.it/rsol.php?op=getarticle&id=25337
http://www.olbianova.it/cronaca/barche-in-fiore-un-altro-flop-in-corso-umberto/
Oltrepassato il Municipio, entro nei verdi e curatissimi giardinetti pubblici di fronte al Museo Archeologico, li oltrepasso, ma dopo alcuni metri riappare il degrado. Tra i pini ombrosi, per terra (sic!), il verde è scomparso e qua e là, tra alcune auto parcheggiate, si vedono pezzi di carta, qualche busta, rami secchi, erbacce e orrende barriere cementizie. Poco distante, un "gabbiotto", anch'esso di cemento e col tetto di tegole, il cui ignoto contenuto è pietosamente occultato da tre sportellacci di ferro grigio mezzi scardinati e semiaperti. All'interno, nel piazzale antistante il Museo, sotto la scala antincendio, giacciono abbandonati alcuni avanzi di oscure transenne.
Dal Museo Archeologico proseguo verso la sede della "Provincia", alla confluenza tra il lungomare intitolato a Josemaria Escrivà De Balaguer (il fondatore dell'Opus Dei) e Via Principe Amedeo (angolo Via Alessandro Nanni), e questo è quello che vedo. Probabilmente non solo io, ma anche i turisti. Quelli veri.
Avanzi di cantiere, ai quali è mischiato qualche sacco nero forse contenente rifiuti, giacciono abbandonati e seminascosti dall'erbacce all'interno di un'area... verde non meglio identificata.
Per non parlare del marciapiede che costeggia il Lungomare De Balaguer e che conduce alla sede della Provincia, che non mi pare certo dei più agevoli, soprattutto se a percorrerlo dovesse essere un disabile sulla carrozzella. E anche lo "scivolo" di granito dell'ultima immagine, oltretutto fuori norma, che ha una pendenza adatta più a un cingolato che a una sedia a rotelle!
Ma siccome si è fatta quasi ora di pranzo - e a fare il turista m'è venuto anche un certo appetito -, decido di rientrare verso la macchina: cioè sul lungomare di Via Redipuglia, questa volta passando dal Molo Brin (Via Genova lato mare) e dalla rotatoria che conduce al Porto Vecchio.
Anche in questo caso, rispetto al passato, non ci sono grosse novità. Le erbacce sono le stesse, come forse sono le stesse la lattina della bibita e la bottiglia di birra abbandonate lungo il ciglio della strada. E dico questo perché è lo stesso che fotografai anni orsono anche il percorso che il pedone deve fare camminando rasente al guard-rail per non rischiare di farsi arrotare. Senza che a nessuno, nel frattempo, sia venuto in mente che le persone, oltre a muoversi in macchina, qualche volta camminano...
Morale: Olbia è in campagna elettorale per l'elezione del sindaco e della nuova Giunta; così, come da sempre succede, si sprecano le offerte di "cambiamento", di "partecipazione attiva", di "cittadinanza libera", di chi "c'è, o dice di esserci", "di sostenibilità", di "libertà" ma non si pensa che molte di queste persone hanno già governato o hanno partecipato in passato al governo di questa città.
Allora, da elettore, prima di andare a votare mi farei questa domanda: "Se non hanno fatto nulla prima, perché mai dovrebbero farlo adesso? Se, dopo aver pagato gli oneri di urbanizzazione - vedi Bucalossi: https://it.wikiversity.org/wiki/La_legge_10_del_1977_%28Bucalossi%29%28urbanistica%29 -, Tasi, Tarsu, Tari e tutto il resto, perché non mi hanno ancora asfaltato la strada, messo l'illuminazione pubblica, fatto i marciapiedi, allacciato alla fognatura, tagliato l'erbacce, messo le panchine... e scusate se ho dimenticato qualcosa? Perché mai, scusa, ti dovrei votare: me lo spieghi?"
Caro Francesco, ho voluto condividere questo interessante post, pure su G+.
RispondiEliminaCome sempre siamo alle solite storie, promesse e promesse ancora!!!
Ciao e buona domenica caro amico.
Tomaso
Ciao Tomaso, ti ringrazio del pensiero!
RispondiEliminaOra non ci resta che aspettare i risultati elettorali e avremo le risposte a tutti i nostri interrogativi. Forse...
Un caro saluto e buona settimana,
Francesco
...mai provati i fiori di Bach?
RispondiEliminaPensi che servirebbero anche per sopportare meglio la politica? :) :)
RispondiEliminaNo, non li ho mai provati. Però il mio precedente medico di famiglia, quando andavo a trovarlo, aveva sempre a portata di mano una bottiglietta con questi fiori e ogni tanto gli dava una "leccata".
Penso che le risposte a tutto ciò che ci angustia dovremmo riuscire a trovarle dentro di noi attraverso una attenta analisi introspettiva (si dice così?). Non sempre facile, perché il pensiero ci condiziona. E se non siamo in pace con noi stessi soprattutto per cause esterne, e quando i pensieri sono tanti e soprattutto negativi, non credo che alcune gocce di prodotto "commerciale" siano in grado di ristabilire l'equilibrio perduto. A parte l'effetto placebo che possono indurre, sempre però che ci vogliamo credere... Insomma, se vogliamo "guarire" credo che tutto debba principalmente partire da noi stessi che dovremmo essere i primi a volerlo fermamente. Ma devi avere una grande forza di volontà e devi poter vivere in un contesto ambientale positivo. Difficile, con le notizie che si sentono, con le bollette e le tasse in agguato, la disoccupazione, i migranti, il canone tivvù, la Boldrini e scusa se ho dimenticato qualcuno e qualcosa. A meno che non ti blindi in un monastero, lontano da tutto e da tutti. Per farti un esempio su di me, sono stato 12 giorni senza fumare e credevo di poter resistere. Poi, però, ne ho risentito la necessità e da un paio di giorni ho ripreso. Anche se cerco di limitarmi. Sono un maledettissimo debole, ma soprattutto un coglione!
Proverò a fumare i fiori di Bach... chissà che non mi aiutino.
Un caro saluto e grazie, con abbraccio,
Francesco
Se il mondo fosse un posto perfetto non avremmo bisogno di fiori di Bach o di antidepressivi...
RispondiEliminaHo deciso: da domattina presto, appena sveglio, inizierò a cercare il mio mondo perfetto.
RispondiEliminaPoi, al mio rientro, riempirò di benzodiazepina il serbatoio del trattore e correrò a lavorare i miei due campi di amfetamine; infine, brinderò alla vita con le damigiane di Prozac del '56 che tengo in cantina.