La rete è ambigua, e l'intenzione di stringerne le maglie farà sì che prima o poi qualcuno ci s'impigli. Devo dire che, detto così, il nuovo disegno di legge che punisce e inasprisce le pene per coloro che, nascondendosi dietro l'anonimato (che poi alla fine tanto "anonimato" non è perché prima o poi ti trovano) "martirizzano" il loro prossimo con video, foto e scritti, mi trova perfettamente d'accordo. La libertà di pensiero, di espressione e d'opinione, sono convinto che non dovrebbe mai scadere nella brutale offesa che molto spesso "bulli" e "cyberbulli", compresi i "cybercitrulli", utilizzano per colpire non solo chi con loro è in disaccordo ma anche chi, di loro, in fondo se ne fotterebbe pure. Se non fossero chiamati direttamente in causa...
Ognuno, solo perché ha una connessione internet ed è iscritto a un blog (non sarò mica io?) o a un social (non sono io!), si sente autorizzato, nella sua stupidità e nelle proprie relazioni interpersonali, a vomitare insulti e accidenti addosso a chi gli pare. Senza pensare che - oltre a far del male - rischia di fare anche una figura meschina! Per giunta, chi lo fa è anche un vigliacco, perché nella maggior parte dei casi si nasconde dietro l'anonimato, o uno pseudonimo, ma non ha il coraggio di venirti a dire in faccia quello che pensa guardandoti negli occhi. Un discorso a parte lo farei per la pedopornografia e chi la utilizza e diffonde, insieme ad altre schifezze e chi ci bazzica intorno, ai quali "utenti" riserverei un trattamento personale. Che non vi dico qual è perché non ve lo voglio dire. Ma lo penso.
Ma da qui a limitare, totalmente e senza differenze, la libertà di esprimere il proprio dissenso in maniera civile e costituzionalmente consentita, credo però che ce ne corra. E qui un ruolo importante lo giocano prima di tutto l'educazione e l'intelligenza di chi ne vuol fare uso. Le quali educaz. e intellig., senza scomodare Freud e la psicanalisi (o pissicanalisi, come si dice nei social), concorrono a fornire l'individuo di quelle basilari regole morali necessarie a vivere insieme agli altri in società frenando i propri istinti.
Per spiegarla pari pari: se uno non mi dà la precedenza allo Stop non lo posso prendere a colpi di cric e cacciavitate nelle gengive. Chiaro? Ma nemmeno urlargli che cià la sorella puttana, altrimenti i colpi di cric e le cacciavitate me le dà lui. Anche se sbaglia, perché non è riuscito a frenare, per prima cosa allo Stop e subito dopo i suoi istinti.
Detto tutto ciò papale papale, utilizzare questa legge ad hoc per agganciarci e limitare anche la Satira e il diritto di esercitarla in modo sano e corretto - rispettando appunto queste regole -, credo che sarebbe la più grande idiozia che un governo possa fare. Ve l'immaginate le serate in tivvù senza poter più vedere Crozza che imita Renzi o Razzi? Per giunta pagando anche il canone all'"Inquisizione"?
fonti:
http://www.lottaquotidiana.it/editoriale/articoli-dell-editoriale/1682-cyberbullismo-l-altra-faccia-del-web.html
http://www.repubblica.it/tecnologia/sicurezza/2016/08/06/news/cyberbullismo_norme_piu_rigide-145477550/
http://gayburg.blogspot.it/2016/08/il-disegno-di-legge-sul-cyberbullismo-e.html
http://www.ultimavoce.it/una-legge-cyberbullismo-diventa-bavaglio/
Caro Francesco, le tue vignette così chiare mi mettono sempre di buon umore:)
RispondiEliminaCiao e buona domenica dell'Immacolata caro amico.
Tomaso
Ciao Tomaso, amico caro!
RispondiEliminaUn salutone affettuoso, buona festa dell'Immacolata anche a te, e se lo festeggiate anche in Svizzera: Buon ferragosto in lieta compagnia,
Francesco