Questa vecchissima foto del Poetto, ritrovata per caso l'altra sera in un cassetto mentre rincorrevo una blatta, la scattai un'ottantina d'anni fa utilizzando una delle primissime fotocamere digitali non ancora in commercio e pagata un occhio della testa.
Me la vendette il postpronipote di Nicéphore Niépce, di passaggio in Toscana per uno dei suoi viaggi fotografici durante i quali reclamizzava le invenzioni dell'illustre antenato. Naturalmente questa fotocamera si differenziava moltissimo dalle attuali, soprattutto per il peso (una ventina di chili, custodia in vacchetta compresa), ma anche per il "sensore" (che anziché essere un Complementary Metal Oxide Semiconductor con interpolazione cromatica, era a lastre di rame e zinco), e veniva fornita con annessa una bomboletta di vapori di mercurio da spruzzare sulle lastre per lo sviluppo dell'immagine finale.
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