giovedì 26 febbraio 2015
Bonorva Necropoli di S. Andrea Priu
Il grande masso trachitico, conosciuto come "Toro" (o "Campanile"), si trova nel territorio di Bonorva (SS) e fa parte della necropoli rupestre di S. Andrea Priu. Il sito, che dista circa 6 chilometri dall'abitato di Bonorva, lungo la strada che conduce a Bono, è uno dei più grandi e importanti sepolcreti collocabili tra il IV e il III millennio a.C. (epoca neo-eneolitica, cioè a cavallo tra l'età della pietra levigata e quella dei metalli: bronzo, rame).
L'acquerello che ho realizzato ieri sera l'ho tratto da qui: http://www.leviedellasardegna.eu/bonorva.html
Un portale veramente completo e interamente dedicato al turismo in Sardegna, che vi consiglio di visitare.
Mentre qui trovate la guida completa sulla necropoli di S. Andrea Priu: http://www.sardegnacultura.it/documenti/7_4_20060402093737.pdf
mercoledì 25 febbraio 2015
Cagliari Saline
Qualche giorno fa, prima dell'arrivo del brutto tempo, avevo fatto il solito giro dalle parti delle ex Saline di Stato. Pedalavo svogliatamente e scattavo delle foto qua e là, quando sono arrivato che era già sera inoltrata nei pressi di un vecchio stabilimento per la produzione industriale dei sali di bromo, non più in attività. Il luogo, proprio perché richiama alla mente tempi lontani, ha un fascino particolare. E così ho buttato giù uno schizzo a matita, che oggi ho trasformato in questo acquerello. Per chi non lo sapesse, il bromo è presente nell'acqua di mare sotto forma di bromuro e viene utilizzato per una varietà di composti industriali. Alcuni di essi, come, per esempio il bromuro d'argento usato in fotografia, oggi sono caduti in disuso.
Feyenoord - Roma
Sarebbe davvero bello se i nostri connazionali romanisti dessero agli olandesi una grande lezione di civiltà comportandosi bene. In quanto alle minacce degli hooligans non mi preoccuperei più di tanto. Mi preoccupa invece la notizia di 3 o 400 "scalmanati" nostrani, peraltro noti alle forze dell'ordine, che mediterebbero una "vendetta" per le devastazioni di Roma. Forse, basterebbe non farli partire. Ma da noi non si può...Vero che non si può? D'altro canto, la polizia di Rotterdam non è votata all'indulgenza come la nostra, e la stessa cosa sono le autorità locali. Lì fanno sul serio, e chi sgarra finisce di volata in galera. Senza neppure vedere la partita.
Ultras avvisato, mezzo salvato. Non so se mi spiego...
martedì 24 febbraio 2015
Da Norman Rockwell
Eh sì, Rockwell mi ha talmente conquistato che oggi pomeriggio ho provato a ricopiare un altro dei suoi magnifici personaggi de "I pettegolezzi" (titolo originale "The gossips"), che erroneamente nel mio precedente lavoro avevo riportato al singolare. Credo che, piano piano, se continua il brutto tempo, tenterò di riprodurli tutti.
Per questo lavoro ho usato una carta decisamente migliore: una Fabriano Watercolour Studio a grana fina, da gr. 200/m². Così, visto che resisteva meglio all'acqua di quella per le fotocopie, ho voluto "esagerare" e ho usato, nell'ordine: il pastello, l'acquerello e infine la tempera. E' probabile che questo fatto, intendo dire la maggiore resistenza della carta all'acqua, mi abbia fatto indugiare più del necessario sui particolari, che probabilmente sono venuti troppo marcati e sovrabbondanti. Ma essendo solo Francesco Dotti, e non certo Rockwell, come devo accontentarmi io dovrete farlo anche voi.
Perciò: accontentatevi!
Mi sono dimenticato di dire, agli appassionati dell'illustrazione e del disegno in genere, che un altro magnifico illustratore è stato Joseph Christian Leyendecker (1874 - 1951). Leyendecker ha preceduto Rockwell nell'illustrazione delle copertine del periodico statunitense "Saturday Evening Post".
I suoi lavori, insieme a quelli di Rockwell, li trovate qui: http://www.americanartarchives.com/leyendecker,jc.htm
Mentre a questo indirizzo troverete moltissime copertine del settimanale realizzate dai due grandi Artisti:
https://www.google.it/search?q=saturday+evening+post&tbm=isch&tbo=u&source=univ&sa=X&ei=umLrVOmBG4T1auq0gPAC&ved=0CDgQsAQ&biw=1709&bih=856#imgdii=_
Cagliari panorama
Siccome pare che sia ritornato il freddo e il brutto tempo, non potendo uscire mi sono messo a dipingere. So già cosa state pensando: perché non sei uscito? Ci avresti risparmiato le tue croste, che più o meno si assomigliano tutte, come le fotografie che ogni tanto ci ammannisci. Peggio delle medicine!
Avete ragione. D'altra parte sarei andato volentieri a fare un giretto col parapendìo, o avrei potuto portare a spasso il mio amato cane. Ma non ho né l'uno né l'altro. E poi tira anche vento. E così, dato che ho la mia età e che da tempo ho smesso di fumare la pipa, mi sono seduto al tavolino e ho buttato giù questo acquerello. Che, indovinate un po', rappresenta la città di Cagliari vista... dallo stagno di Molentargius. Lo avreste mai immaginato? Eppure è così. Perché dovete sapere che anche se il panorama tutto sommato è sempre lo stesso, a seconda dell'ora, e quindi delle luci, ogni volta assume un fascino particolare. Almeno per me, che sono una persona sensibilissima e che non ho mai, in tutta la mia vita, occupato abusivamente neppure un appartamento o traghettato gente sui barconi. Perciò, come dicevo, ho aperto sul computer una delle numerosissime fotografie di tali panorami e l'ho abilmente trasformata nell'acquerello che vi propongo.
Probabilmente non vi piacerà, come, ad essere sincero, piace poco anche a me perché è troppo... colorata, ma siccome è appena finito il Carnevale e ogni scherzo vale, prendetela come uno scherzo e fine della discussione.
Qui sotto, vi metto anche la foto, fonte ispiratrice della mia ennesima schifezzuola, e chi s'è visto s'è visto!
Bonorva Campèda
Questa è, o dovrebbe essere, con la dovuta approssimazione e indulgenza plenaria che vi chiedo, una campagna nei pressi dell'altopiano di Bonorva. Questo acquerello lo dipinsi alcuni mesi fa, alla fine dell'estate, nel corso di un breve viaggio alla ricerca di antiche vestigia nei dintorni di Sassari. Il territorio comprende i Comuni di Macomer, Bortigàli, Sindìa e Bonòrva ed è ricchissimo di boschi e di numerosi siti archeologici di epoca nuragica.
Utili informazioni le potete trovare qui:
http://www.leviedellasardegna.eu/bonorva.html
domenica 22 febbraio 2015
Da Norman Rockwell
Oggi, dietro consiglio di un'amica che si chiama Flo, ho provato a ricopiare alcune immagini tratte dal famoso quadro di Norman Rockwell "Il pettegolezzo". Se non conosceste ancora questo grande Artista dell'illustrazione - rabbrividisco solo a pensarlo - vi consiglio di cercarlo sul web. E', a dir poco, fantastico! Così, animato da un insolito desiderio di mettermi ancora alla prova, ho preso il mio consueto necessario da... imbrattacarte e ho tracciato le prime linee con un paio di matite grasse (dalla 2B alla 6B, per i "rinforzi"). Come al solito, per non rischiare i fogli dei costosi album che possiedo (che di sicuro finiranno ancora intonsi ai miei eredi ☺), avevo iniziato a lavorare, pensate un po', sopra un miserrimo foglio A4, di quelli per le fotocopie che di solito uso per le vignette. Peso della carta: gr. 80/mq! Dopo un po' mi sono accorto che ci stavo prendendo gusto e che, tutto sommato, anche se sono una mezza scamorza di pittore, il disegno non mi stava venendo poi così male. Peccato! ho pensato, se avessi usato una carta per acquerello (almeno gr. 300/mq), dopo i pastelli qualche pennellata non ci sarebbe stata male... Ma ormai ero partito, diciamo, benino, e di ricominciare daccapo non ne avevo proprio voglia. Finito il lavoro, però, mi sono accorto che sarebbe stato necessario rinforzare qualche particolare, e così ho tentato l'azzardo. Ho preso un pennellino di martora, di quelli sottili che di solito uso per le firme, e con estrema delicatezza l'ho intinto prima nell'acqua (naturalmente sporca, perché mi dimentico sempre di cambiarla ☺) e poi nelle vaschette dei miei Winsor & Newton, comprati nel lontano 1986 ma che ogni tanto sostituisco con nuove pastiglie. Il colore in eccesso lo assorbiva egregiamente un tovagliolo di carta, e per le prove di colore mi sono servito di un cartoncino bianco trovato sul tavolo e probabilmente lì da qualche mese.
Il risultato potete vederlo da soli e, magari, farmi anche sapere cosa ne pensate.
Grazie, e buona serata a tutti!
Ah..., dimenticavo. Vi ho mai parlato del disordine che ho sul mio tavolo da lavoro? Noo? Allora, eccolo. Si vede anche l'acqua sporca che ho usato...
Un po' strettino, nevvero? In pratica, disegno in uno spazio di cm. 40 x 28. Ma non mi lamento. E se pensate che qualche volta, per dipingere più comodamente, devo anche infilare una gamba tra i raggi della bicicletta...
Ma prima o poi mi deciderò a fare un po' d'ordine. Almeno spero...
sabato 21 febbraio 2015
Furti in appartamento
Dopo "La ragazza con l'orecchino di perla", vi presento "L'Uomo con l'occhiale da pirla". Da me fotografato di soprassalto in piena notte col flesc a sua insaputa (ma poi, quando l'ha saputo sono stati cazzi...) mentre mi stava derubando degli ultimi spiccioli nascosti nel comodino dietro al vaso da notte. Ho dovuto sudare sette camicie per seminarlo! L'ho sistemato nel terreno di un amico, in aperta campagna, in un semenzaio preventivamente preparato con buon terriccio. Attendo con ansia che germini, se l'impollinazione risulterà giusta, per vedere cosa vien fuori. Forse, un ladro onesto...
Alla luce, si fa per dire, di quanto fin qui riportato, per "velocizzare" i processi, aumentare l'efficienza degli uffici giudiziari e risparmiare denaro pubblico, è molto probabile che il furto non sia più considerato un reato.
fonti:
http://www.ilgiornale.it/news/politica/niente-carcere-furti-e-truffe-cos-renzi-velocizza-giustizia-1068268.html
http://www.liberoquotidiano.it/news/italia/11729321/Giustizia--il-governo-Renzi-depenalizza.html
http://www.redattoresociale.it/Notiziario/Articolo/478823/Aumento-record-dei-furti-in-appartamento-uno-ogni-due-minuti
http://www.ilsole24ore.com/art/norme-e-tributi/2014-11-30/archiviazione-allargata-081351.shtml?uuid=ABMEQyJC
Perciò, è inutile munirsi di serrature di sicurezza, di allarmi sofisticati e telecamere (attenti alla privacy del "ladro"), di cani feroci (guai se dovessero morsicarlo!) o altri "dissuasori", perché il "malvivente" (chiedo scusa per il termine) dovrà essere accolto in famiglia, coccolato e accontentato nelle richieste che ci farà: carte di credito, gioielli, casseforti, contanti, soprattutto se il poverino è "alle prime armi" e non è recidivo. Perché in base alla "tenuità" del reato (tutta da stabilire) e se lo stesso rientra tra quelli punibili con la pena detentiva fino a 5 anni, il misfatto potrebbe essere archiviato. Al massimo, se proprio vogliamo esagerare incaponendoci e tenendo duro perché il colpevole venga condannato, lo si potrà fare più tardi con comodo in sede civile, con la speranza di essere, più poi che prima, risarciti. Ammesso che l'autore del reato sia ancora reperibile...
Il fatto che dietro a questi avvenimenti ci sia qualcuno che ha dovuto subire non solo la perdita di qualche risparmio o degli oggetti più cari e dei ricordi di una vita, ma anche la profanazione della propria intimità violata - quando addirittura non sia stato riempito di botte o fatto fuori -, ahimè, dovrebbe far riflettere e indirizzare il legislatore verso una maggiore severità delle pene e soprattutto che esse vengano realmente applicate e scontate per intero.
fonte:
http://corrieredellumbria.corr.it/news/terni/167839/Uccisa-in-casa-dal-ladro-.html
Nel frattempo ci giunge la notizia che il buon Pannella ha ripreso lo sciopero della fame pro-detenuti, questa volta rinunciando ai sottaceti.
venerdì 20 febbraio 2015
Fontana della Barcaccia / Fontane / Roma medioevale e moderna - Sovrintendenza
Dal sito della Sovrintendenza ai Beni Culturali di Roma, condivido questa immagine della fontana del Bernini in Piazza di Spagna. Deturpata e oltraggiata dalle orde vigliacche degli hooligans olandesi. Calati dal nord certamente non per onorare lo sport ma solo per fare casino, l'hanno riempita d'ogni genere di pattume e ci hanno pisciato dentro indisturbati. Come ugualmente hanno usato le stradine e i vicoli del centro come fossero latrine a cielo aperto. E nessuno pagherà i danni, com'era facile immaginare, perché l'Olanda ha già fatto sapere che dai fatti di Roma se ne tira elegantemente fuori. Come fuori se ne tira anche la società calcistica olandese, le cui responsabilità, fanno sapere, sono limitate unicamente a ciò che avviene all'interno degli stadi di calcio. In questo caso dell'Olimpico.
Si sono scusati tutti, è vero, tutti sono profondamente dispiaciuti, rammaricati e provano vergogna per quanto è accaduto, ma i danni saranno esclusivamente a carico di chi li ha provocati. E siccome sembra che di quei delinquenti ne abbiano arrestati sei, sarà molto improbabile che li faranno pagare solo a loro.
E così ancora una volta inizia il balletto delle polemiche e dello scaricabarile delle responsabilità. Il Questore precisa che "meglio i danni che i morti", e quando ha visto che già dalla mattina gli hooligans iniziavano a sporcare, ha detto che "non siamo intervenuti per evitare di accendere una miccia spaventosa [...] preferiamo qualche lattina a terra in più che rischiare degli interventi così pericolosi" [...]
Bisognerà informare delle nostre intenzioni tranquille i terroristi tagliagole incappucciati di nero, quando arriveranno. Saranno accolti con mazzolini di fiori e filastrocche pacifiste... chissà che non si commuovano e ci lascino in pace.
Ma se è vero che a Mosul poco più di 800 jihadisti dell'Isis hanno messo in fuga 30 mila soldati irakeni (hanno avuto paura e si sono ammutinati), visto quello che è successo a Roma, allora sono un tantino preoccupato...
fonte: http://www.lettera43.it/politica/isis-gli-armamenti-da-usa-e-monarchie-del-golfo_43675132247.htm
Dal canto suo, il sindaco ha accusato tutti i responsabili della sicurezza per non essere stati all'altezza della situazione. Ne deduco che in tutto questo, come sindaco, non ha avuto alcuna responsabilità. Perciò la colpa è solo nostra, che "pretendiamo" di vivere una vita serena e che vorremmo almeno vedere in galera chi ce lo impedisce. Ce ne ricorderemo anche alle prossime elezioni?
AS Roma vs Feyenoord 2015 | Riots & clash between Feyenoord Hooligans Ti...
Ri-condivido, per gentile concessione di Youtube, il seguente video: https://www.youtube.com/watch?v=jE8goN8lVps
dato che il precedente è stato rimosso.
giovedì 19 febbraio 2015
Roma - Feyenoord
Anche oggi, come sempre più spesso capita di vedere, qualche migliaio di tifosi scalmanati, questa volta olandesi, hanno messo a ferro e fuoco la città di Roma.
fonti:
http://roma.corriere.it/notizie/cronaca/15_febbraio_19/tifosi-olandesi-ancora-scontri-bombe-carta-cariche-polizia-aac71a94-b84a-11e4-8ec8-87480054a31d.shtml
http://www.ilmessaggero.it/ROMA/CAMPIDOGLIO/roma_devastata_tifosi_feyenoord_zingaretti_reazioni/notizie/1191585.shtml
E qui ci sono le foto della "Barcaccia", riempita d'immondizia da quei cialtroni. Viene da chiedersi dove fossero i Vigili Urbani o la Polizia o i Carabinieri al lancio della prima bottiglia nella fontana! Perché, ricordiamocelo, non siamo in aperta campagna ma in Piazza di Spagna. Avete presente dov'è Piazza di Spagna?
fonte:
http://www.lastampa.it/2015/02/19/multimedia/sport/la-fontana-della-barcaccia-devastata-dagli-ultras-olandesi-oiZKxrELgdRbbhkL0LoosN/pagina.html
Mi viene in mente la recente legge, per chi fuma, che vieta di buttare i mozziconi per terra.
E qui c'è la legge, che prevede multe dai 30 ai 150 euro...
http://www.leggo.it/NEWS/ITALIA/vietato_buttare_a_terra_gomme_e_sigarette_ddl_multe/notizie/928377.shtml
Ma non facciamo ridere i polli!
Eppure, sia il sindaco Marino che il ministro Alfano, ma non solo loro, lo sapevano da tempo che ci sarebbe stata questa partita; sapevano da tempo che dall’Olanda sarebbero calate le orde dei nuovi barbari per fare casino. Se non siamo in grado di gestire qualche migliaio di teppisti ubriachi, mi dici come faremo coi terroristi dell’Isis? E c'è da augurarsi che dove sono nascosti tra di loro non ci sia qualche fanatico del calcio, oltre che delle decapitazioni di massa, che ha visto i telegiornali o letto le notizie sul web. Altrimenti sai le risate che si sarà fatto! Ma da noi pare che la parola d'ordine sia: "non si deve reagire con la forza, qualunque sia la provocazione, e anzi in molti casi bisogna porgere anche l'altra chiappa". Com'è successo in mare con gli scafisti che hanno minacciato con le armi la Guardia Costiera per riavere la barchetta. Mi chiedo fino a che punto dobbiamo arrivare! Si ha forse paura che usando il pugno di ferro salti fuori un'associazione a protezione dell'hooligan o qualche magistrato in vena di popolarità che sanzioni chi contro questi atteggiamenti usa anche le maniere forti? Com’è possibile “non toccare Caìno” dopo quello che ha fatto a suo fratello? Però Caino non solo non si tocca, ma gli si fa anche vedere la partita!
Ci auguriamo che oltre a fargli pagare i danni, a questi farabutti venga insegnata anche l'educazione a suon di galera; e se fosse per me li riaccompagnerei al confine a calci nel culo. Eccheccazzo!
mercoledì 18 febbraio 2015
Prodi Libia
Sono sempre di più le voci che intravvedono in Romano Prodi, il "Professore" emiliano dall'eloquio pacato e rassicurante, l'asso da calare sulla Libia in questo delicatissimo momento. Ammesso che sulla cartina la Libia si riesca ancora a vedere, perché se ti si piazza davanti, con quel testone che si ritrova, copre tutta l'Africa e una parte del Golfo Persico. Da esperto conoscitore di problemi mediorientali, esclusi quelli italiani, viene per questo indicato come l'unica persona in grado di risolvere la spinosa questione libica.
Reduce da una recente cronoscalata in bicicletta dello Stelvio in compagnia del Mullah Omàr - al quale aveva sottratto con destrezza il sellino per fargli uno scherzo -, verrà inviato prestissimo in missione ciclosoporifera a Tripoli armato solo di una pompa (rigorosamente senza fucile) e due camere d'aria di scorta.
lunedì 16 febbraio 2015
Isis minacce all'Italia
Ritengo che certe volte la nostra classe politica sia poco adeguata rispetto alle situazioni che di volta in volta deve affrontare. Con l'aggiunta che, in campo internazionale, contiamo quanto il due di briscola. Basta vedere quello che è successo al vertice di Minsk, al quale, per un motivo o per l'altro, l'Italia non ha partecipato. Come sbagliammo in passato con Gheddafi affiancando l'interventismo francese di Sarkozy, sbaglieremmo anche adesso se ci lasciassimo coinvolgere in un conflitto, sempre in Libia e sia pure per il "mantenimento della pace" o "peace keeping" che dir si voglia, i cui risvolti più profondi però non conosciamo affatto.
A parte le atrocità dell'Isis e dei suoi tagliagole, univocamente condannate dall'opinione pubblica internazionale, credo che in questo caso la cosa più giusta da fare sia quella di aspettare le reazioni di quei Paesi dell'area del nord Africa direttamente interessati che si oppongono all'avanzata del califfato. Come ha fatto la Giordania dopo l'uccisione del pilota, e come ha fatto l'Egitto dopo l'assassinio dei 21 cristiani copti. Con la riserva di intervenire al loro fianco, in Libia ma non solo lì, nel caso ci venisse esplicitamente richiesto e una volta individuati i probabili "alleati".
Cosa fare nel frattempo? Tenere gli occhi spalancati, soprattutto nei confronti di chi sbarca, credo che dovrebbe essere la prima cosa logica da fare. E poi, come ho letto da qualche parte, evitare di esibire, elencandoli con imprudente dovizia di particolari, numeri, specializzazioni, tipi di armamento e regole d'ingaggio delle nostre Forze Armate da inviare sul campo. Mi sembra uno spauracchio inutile, oltre al fatto di svelare prima le nostre intenzioni. In casi come questo, se si decide per la guerra, guerra deve essere. Come si dice: "senza se e senza ma". Sempre tenendo presente che le minacce del tipo "siamo a sud di Roma", o "Gentiloni crociato", fanno parte di una certa propaganda terroristica e lasciano il tempo che trovano. E a meno che i "califfi" non dispongano di missili a lungo raggio, peraltro individuabili dal nostro sistema difensivo, c'è pur sempre il mare che ci separa. Perciò, prima che sbarchino sulle italiche sponde, sono sicuro che la Marina e l'Aeronautica italiane sapranno reagire a dovere.
sabato 14 febbraio 2015
Cagliari Molo Sant'Elmo
Questa è una tempera, leggermente acquerellata (ma potrebbe anche essere, secondo i punti di vista e le tendenze artistiche, un acquerello temperato) del Molo di Sant'Elmo, a Cagliari. Sullo sfondo, al centro, la Basilica di N. S. di Bonaria. Ne avevo dipinto uno simile, però più piccolo (il famoso Molo di Santelmetto), qualche anno fa, e ho provato a rifarlo per vedere se ero ancora capace di dipingerlo. Se vi piace, lo lascio; altrimenti lo butto.
Decreto antiterrorismo
Quindi, occhio alla penna cari califfi, perché con Alfano sceriffo ci fate un baffo!
venerdì 13 febbraio 2015
Cagliari e Molentargius
Ieri pomeriggio, siccome c'era il sole e non era freddo, ho preso la bici e mi sono fatto un bel giro. E' inutile che vi dica dove sono andato perché lo sapete già. O lo immaginate... Bene, mentre pedalavo di buona lena come il mitico Coppi sul Pordoi, a un certo punto mi sono voltato indietro e... che meraviglia! Cagliari è sbucata come per incanto da dietro una curva. Una luce mai vista prima avvolgeva il cityscape del Castello, al quale facevano da cornice i canneti dello stagno e le nuvole, basse e dense di pioggia, sullo sfondo. Così mi sono fermato, ho preso la macchina fotografica e ho scattato qualche foto. Intanto, un forte e teso vento di scirocco che piegava le canne e m'increspava vieppiù le borse sotto gli occhi s'era improvvisamente alzato dal mare verso terra spettinandomi i riccioli già bianchi di schiuma marina. Ancora un po' e non si riesce neppure a stare in piedi! ho detto a me stesso, aggiustandomi alla meglio le rughe con la mano e togliendomi la schiuma dai capelli ormai diradati dall'uso sfrenato dello sverniciatore termico al posto del fon. Un'ultima foto, prima della pioggia peraltro prevista dal mio oroscopo personale, e poi a casa! Peccato che mi sia venuta mossa per una improvvisa folata di vento...
Che ci volete fare: questo è il mestiere del fotografo giròvago...
Tanti saluti a casa, e alla prossima!
mercoledì 11 febbraio 2015
Male nostrum
Dalla trasmissione "TERRA" del 10 febbraio 2015, l'inchiesta dal titolo "Uranio oscuro". Una puntata che vi consiglio di non perdere.
http://www.video.mediaset.it/video/terra/full/uranio-oscuro-10-febbraio_513234.html
Uranio impoverito e soldati quasi certamente morti per essere stati contaminati in zone di guerra, ma non solo: Kosovo, Bosnia, Iraq, poligono militare Interforze di Quirra (in Sardegna). Finora, 314 morti di cancro (leucemia, linfomi, tumori al colon e alla prostata), e oltre 3650 ammalati. Figli dello Stato, abbandonati tra le braccia di un nemico invisibile. Che tuttavia continuerà a colpire in silenzio anche quelle generazioni che hanno avuto la sventura di trovarsi in mezzo a teatri dove la guerra ha dato la peggior rappresentazione di sé. Indagini, commissioni d'inchiesta medico-scientifiche, interrogazioni parlamentari non hanno portato a nulla. Segreti di Stato? Segreti militari? Può darsi. Fatto sta che le responsabilità sono tuttora da accertare, come ancora da accertare pare sia il nesso tra l'esposizione all'uranio impoverito e i casi di tumore. E anche le numerose richieste di risarcimento da parte dei familiari dei soldati deceduti non hanno ancora avuto esito soddisfacente.
Come fallimentare appare essere, a oltre un anno dall'entrata in vigore della legge, la bonifica dei terreni inquinati in quella che è meglio conosciuta come la "Terra dei fuochi".
fonte:
http://it.ibtimes.com/articles/75614/20150211/terra-dei-fuochi-ecomafia-legambiente.htm
http://www.legambiente.it/sites/default/files/docs/dossier_di_legambiete_terra_dei_fuochi_a_che_punto_siamo_10_febbraio_2015.pdf
E dato che sempre d'inquinamento si tratta, ma questo sì perché è più facile contrastarlo, fioccheranno multe salate per chi si azzarderà a fumare in spiaggia, nei parchi e addirittura in auto in presenza di minori. E agli attori sarà vietato fumare anche durante l'interpretazione di un film o di un serial televisivo.
fonte:
http://www.repubblica.it/salute/prevenzione/2015/01/11/news/fumo_in_arrivo_la_nuova_stretta_divieto_nei_parchi_e_in_spiaggia-104706795/
Mentre invece si potrà continuare a bere come spugne, almeno prima delle ore 24 e dopo le 7 di mattina (a seconda dei cavilli giuridici che riguardano l'età dei "beoni", gli esercizi pubblici e l'applicabilità della legge in conformità di quanto deliberato nei Comuni e nelle rispettive ordinanze sindacali).
fonti:
http://www.lastampa.it/2013/04/24/italia/i-tuoi-diritti/cittadino-e-istituzioni/nessuna-differenza-tra-somministrazione-e-vendita-ai-minori-non-puo-essere-fornito-alcol-dmpDlX9fEeDG4onBBwRCvM/pagina.html
http://www.lastampa.it/2013/10/17/scienza/benessere/salute/il-bicchiere-mezzo-pieno-meglio-vuoto-la-situazione-alcol-in-italia-tVz5SRhreS59WA0E6S5DGK/pagina.html
http://www.confcommercio-ap.it/index.php?option=com_content&view=article&id=1660:somministrazione-e-vendita-alcolici-ai-minori-di-18-anni-equiparazione-dei-divieti-con-sanzioni-diverse&catid=96:news-front
Termino con questa riflessione sull'immigrazione dai Paesi africani. Considerato che la popolazione dell'Africa (dati del 2013) è di oltre un miliardo di persone, alle quali potremmo sommare gli oltre 35 milioni di Iraq e Siria, se solo il 10% decidesse di venire in Europa avremmo la bellezza di oltre 100 milioni di persone da "sistemare".
Forse converrebbe aiutarli a casa loro. O no?
lunedì 9 febbraio 2015
Porto Istana
Oggi ho trovato una vecchia foto di una spiaggia nei pressi di Porto Istana (si legge con l'accento sulla prima I, che tra l'altro è anche l'unica...), località bagnìfera estiva nei pressi di Olbia, e ho provato a buttare giù il solito acquerello. Quella specie di montagna al centro, sullo sfondo, è l'isola di Tavolara, la cui cima ho spennellato con un velo di tempera.
Vertice Renzi Tsipras
Renzi pare che abbia detto a Tsipras che "pur appartenendo a famiglie politiche diverse, parliamo lo stesso linguaggio". E dopo aver "benedetto" l'arrivo di Tsipras, in segno di amicizia gli regala una... cravatta.
Resta da vedere su quale collo, alla fine, si annoderà...
fonte: http://www.ilsussidiario.net/News/Economia-e-Finanza/2015/2/7/FINANZA-E-POLITICA-Tsipras-Merkel-e-Draghi-preparano-la-trappola-a-Renzi/580100/
domenica 8 febbraio 2015
Cagliari panorama
Stamani mi sono svegliato presto per cause... idrauliche, e ho visto che il cielo era stellato. Bene, mi sono detto, finalmente è arrivato il bel tempo! Un'altra mezz'oretta (la mezz'orina l'avevo già fatta) tra le calde coltri e poi mi alzo... E invece, indovinate un po', mi sono risvegliato che erano le dieci passate! Pazienza, vorrà dire che la passeggiata la farò più tardi, ho pensato. Così, dopo le consuete abluzioni mattutine e la ginnastica per diluire l'artrosi, gettando ogni tanto un'occhiata fuori dalla finestra ho iniziato a prepararmi la colazione. Riempito l'ibriq con l'acqua e il caffè in polvere, al quale di solito aggiungo un velo di cannella o cardamomo per impreziosirne il gusto come mi ha insegnato l'amico Yussef (o Yussuf, ché ogni volta dimentico come si chiama), mentre aspettavo che il gradevole composto bollisse per la terza volta e il suo profumo già inondava la cucina, mi sono accorto che il cielo s'era rabbuiato. Nuvoloni scuri, sospinti dal forte vento di maestrale che nel frattempo s'era levato, si stavano addensando verso sud ovest, ma anche a nord ovest escluso sud est, e minacciavano pioggia. Infatti, di lì a poco, un fortunale d'inaudita violenza s'è abbattuto sulla città. Chissà poi perché lo chiameranno fortunale, che con la fortuna non c'entra nulla, ho pensato, se anche oggi sarò costretto a fare lo sfigato chiuso in casa per via del brutto tempo. Ma questa è la lingua italiana, e se l'hanno chiamato così non è certo colpa mia. E poi siamo d'inverno, e il tempo è quello che è, mi sono detto cercando di consolarmi e pensando a come reinventarmi la giornata. Dunque... vediamo un po'... le tegole del tetto l'ho riparate ieri... le mucche sono stravaccate nella stalla... la gatta mammona in salotto... i vasi da fiori li ho decespugliati e dissodati l'altro giorno... i cavalli son stanchi nell'umida sera e la folta criniera sembra il vento invocar... Quando, d'un tratto: ci sono! mi sono esclamato, mi rimetterò a dipingere. Già... ma che cosa, se ormai ho dipinto quasi tutto il dipingibile? Non ho detto dirigibile. Ho detto dipingibile. E allora potrei, che so, dedicarmi ai carmina figurata, oppure a qualche dittico commemorativo religioso da regalare al parroco, financo a una corografia a piacere del rione in cui abito riprogrammandone l'andamento planimetrico, i punti di tangenza delle strade e i raggi delle curve... Sai che ti dico, mi sono detto pensandomi addosso, prendo carta, colori e pennelli e provo a rifare un acquerello del panorama di Cagliari visto da un punto qualsiasi - il solito, ché mi viene meglio perché lo conosco già - e vedimme chennesce.
E questo è quello che ho fatto.
sabato 7 febbraio 2015
giovedì 5 febbraio 2015
Governo e riforme
Vediamo un po': si è rotto il "patto" del Nazareno perché si è rotta Forza Italia, o viceversa? Un po' come chiedere se è nato prima l'uovo o la gallina. Intanto Renzi parla di referendum: quale? Quello sulle riforme? Bisognerà vedere se anche questo farà la fine di tutti gli altri: e cioè che dopo che lo hai votato c'è sempre qualcuno che te lo boccia... In ogni caso, in fatto di "rotture" una cosa va detta: noi cittadini ci siamo già rotti da un pezzo! Anche perché a certi "teatrini" ci abbiamo fatto il callo, e ormai non incantano più nessuno...
Quartu S. Elena Chiesa di Sant'Agata
Questa è la bella Chiesa di Sant'Agata, a Quartu Sant'Elena, adiacente all'ex convento dei Cappuccini. Il monumento originario, che è andato distrutto, risaliva al XII secolo; quello attuale, ricostruito sulle fondamenta del precedente, è datato intorno al 1300.
fonte: http://it.wikipedia.org/wiki/Chiesa_di_Sant%27Agata_%28Quartu_Sant%27Elena%29
La parte posteriore, che è quella che qui ho rappresentato, dà sui giardini pubblici del Parco Matteotti; mentre la parte frontale volge sulla centrale Piazza Azuni. In primo piano, il busto in onore del Capitano di fanteria Eligio Porcu, eroe quartese e valoroso combattente della Prima Guerra Mondiale. Decorato con la Medaglia d'Argento e con la Medaglia d'Oro al Valor Militare, cadde sotto il fuoco austriaco nella battaglia del Montello nel giugno 1918.
E questa sotto è l'originale
P. S.
Ecco, cosa mi ero dimenticato di dire! Vado sempre di corsa, assillato dagli assilli (che ci volete fare: da bambino ho passato diversi anni in un... assillo infantile, ahahahahaha!), che alla fine dimentico sempre qualcosa: e cioè dirvi quale carta da disegno ho usato. Per il timore di sbagliare e poi, come faccio spesso, strappare il lavoro e darlo in pasto ai gabbiani, pur avendo in magazzino un sacco di album bellissimi, adatti per l'acquerello e delle marche più famose, alla fine prendo sempre il primo scampolo che mi capita a tiro e inizio a disegnare su quello. Ebbene, sia per l'acquerello del vago panorama di Cagliari che per questo di Sant'Agata, ho utilizzato quel cartoncino sul quale sono avvolte le camicie nuove. Ho tolto i quattro spilli, e... vai! Non ci crederete, ma ha retto benissimo l'acqua e si è asciugato quasi subito!
martedì 3 febbraio 2015
Cagliari Panorama
Cari Amici, oggi fa proprio freddo! E che c'entra il freddo con l'acquerello? direte voi. C'entra, eccome! vi rispondo io. E ora ve lo spiego. Siccome è da un po' che non dipingo, mi sono detto, vediamo cosa riesco a fare senza impegnarmi troppo. Uscire per andar fuori a dipingere era impossibile: pioveva, tirava vento, al convento non bussava nessuno, e da casa mia è impossibile vedere Cagliari. Così me la sono immaginata e ho dipinto questo panorama di Cagliari, vista da dove vi pare. Tanto è lo stesso. Vi piace? A me, così così...
E questo? Vi piace di più o di meno?
Disoccupazione in calo
TRONISTA: Dicesi “tronista” quel moderno figùro massmedio-socio-palestral-catodico che con la sua muscolosa presenza riempie di bicipiti e trapezi soprattutto i telepollai pomeridiani.
Non un analista, dunque, e neppure un callista, un dantista o ancor meglio un enciclopedista. No. Un tronista. Perciò oggi, giorno da me dedicato alla riflessione, alla ripresa dell’occupazione e alla filosofia, vorrei proporre all’attenzione del pubblico una figura professionale attualmente in costante ascesa: quella del gluckista®.
Professione richiestissima, questa, addirittura più del tronista, che dopo un quinquennale periodo di apprendistato e un esame da parte di una commissione di esperti, se promossi, vi consentirà di accedere al livello superiore e aspirare al grado di blanfiere®. Ma in che cosa consistono questi due mestieri del gluckista e del blanfiere? direte voi. Bene, ve lo spiego subito. Innanzitutto bisogna dire che mentre il blanfiere è un professionista titolato e iscritto all’albo professionale, il gluckista è appena all’inizio di una carriera che potrà svolgere sia per conto terzi che in proprio, senza pagare i contributi. Nel primo caso, cioè se iniziate lavorando alle dipendenze di un’azienda, l'intero materiale occorrente vi verrà fornito dalla ditta presso la quale verrete impiegati; nel secondo caso, invece, dovrete procurarvelo da soli. Ma non spaventatevi. Non serve molto. E’ sufficiente una carriola (anche usata, o di secondo manico, per capirci), una tuta (non obbligatoria), un paio di scarponi antinfortuni mod. ACE 98b/3 (non obbligatori), occhiali di protezione (non obbligatori), un paio di guanti robusti (non obbligatori), un caschetto di protezione a norma ENPI (non obbligatorio) e con l’occorrente avete quasi finito. L’ultima cosa che ancora vi manca è un montarozzo di ghiaia, o pietrisco di cava, delle dimensioni EURO di almeno 20-30 mm, non idrosolubile né pulverulenta e che abbia una buona resistenza alla compressione. Trovata la ghiaia e indossata la dotazione di sicurezza a piacere, prendete la vostra carriola e la riempite di ghiaia. Quando sarà sufficientemente piena, v’incamminerete in direzione del ponte della Scaffa (che, se non siete pratici di Cagliari, è quello che porta alla zona industriale di Macchiareddu, o verso Santa Margherita di Pula) e non appena siete giunti nel bel mezzo del ponte, né un metro prima né un metro dopo, come previsto dalla direttiva europea 2008/34/ec del luglio 2004, inizierete a prendere uno alla volta dalla carriola i frammenti rocciosi ivi contenuti e li getterete, sempre uno alla volta, nel sottostante canale marittimo, prestando attenzione che cadendo nell’acqua facciano esattamente “gluck!”. No glock, glob, glot o altri suoni strani. Devono fare solo gluck! Una volta terminata la ghiaia e i gluck, se vi sentite pronti per il passaggio di grado, tornate di corsa a casa e riempite gli appositi moduli per il concorso da blanfiere, spediteli e attendete che la commissione d’esame si riunisca e vi chiami. Nel frattempo nessuno v’impedisce di allenarvi. Tanto, l’abbigliamento è lo stesso come pure sono gli stessi il procedimento e la località. L’unica cosa che cambia è la dimensione della ghiaia, che dovrà essere più grossa (almeno 30-40 mm.) e del tipo Pebble o anche Cobble (classificazione Wentworth). Riempite di nuovo la carriola col nuovo tipo di ghiaia e recatevi sul solito ponte dove, posizionandovi sempre nel mezzo rispettando la direttiva europea, lancerete di sotto un frammento di ghiaia alla volta assicurandovi che cadendo nell’acqua questa volta faccia “blanf!”. No bluf, blot, blinf o altri suoni strani. Se ogni ciottolo che gettate nell’acqua farà esattamente blanf, allora siete pronti per sostenere l’esame e diventare un blanfiere® certificato. Con la possibilità, dopo almeno tre anni di permanenza nel grado, di passare alla successiva qualifica di blanfiere capo® e aspirante glonghiere®. Che vi spiegherò un’altra volta.