Cari Amici, ieri ho provato a dipingere questo acquerello utilizzando una nuova tecnica. Il soggetto, trito e ritrito, è il solito panorama di Cagliari visto dai canneti delle saline salate, al tramonto, ma questa volta con una variante in più. Ora, ferme restando le "materie prime", che sono la carta, l'acqua, i pennelli, le matite e gli acquerelli... mi chiederete cos'altro manca, visto che ho elencato già tutto l'occorrente. Infatti, non è tutto: manca ancora qualcosa. E ve lo dimostro...
L'avete riconosciuta quella "cosa" rossa che è nel piattino? No? Orbene, quella cosa rossa è una... rapa! Ma se da una rapa, come dice l'adagio, non si può cavare il sangue, si può sempre ottenere un bel colore garanza-rosa-acceso per il vostro Spett. "cielo al tramonto" (non certamente il mio, ché è venuto uno schifo). Naturalmente, bisogna provare... provare... provare... provareprovareprovare...
E non è detto che provando... provando... provandoprovandoprovando, il risultato sia per forza quello che si voleva ottenere. Comunque, reperire il "materiale" è semplicissimo: si comprano le rape (già bollite), e prima di mangiarle tutte insieme alle patate lesse se ne taglia un pezzetto e si mette a mollo in un piattino con un po' d'acqua. Ogni tanto si controlla per vedere la quantità di colore che ha rilasciato, e quando riteniamo che ci vada bene per il nostro esperimento lo si utilizza come un normalissimo acquerello, aggiungendo più o meno acqua secondo necessità.
Provare per credere! Non lasciatelo per troppo tempo, altrimenti dopo puzza...
Caro Francesco, io sono sempre del parere, che sei molto bravo a dipingere!
RispondiEliminaSia con acquarello oppure con colori a olio...
Ciao e buona giornata caro amico.
Tomaso
Carissimo Francesco, Caterina ed io ci siamo fatti una bella risata mentre leggevamo il tuo spiritoso simpatico commento. Le rape danno un colore meraviglioso ma anche i carciofi dopo cotti rilasciano nell'acqua un verde stranissimo, se vuoi provarlo... però non devi lavare subito la pentola dove li hai lessati. Ci stiamo spostando in campo alimentare e quindi rassicurati che se anche il cielo raposo non è proprio di fuoco ti puoi sempre s-consolare con qualche mangiucchiatina di vario tipo (non oggi che siamo alle Ceneri!!!). Un abbraccio e buona Quaresima. Luigi e Cate.
RispondiEliminaRapa o barbabietola? Non perché, sai, cambia...
RispondiEliminaCarissimo Tomaso, ti ringrazio per i complimenti!
RispondiEliminaSpero che tu stia meglio e che tutto proceda bene!
Un caro saluto e a presto,
Francesco
Carissimi Luigi e Caterina, vi ringrazio per la gradita visita e per... la nuova ricetta dei carciofi che, data la stagione (qua i campi, ma anche i negozi, abbondano di carciofoni), noi non ci facciamo mai mancare a tavola.
RispondiEliminaA breve, se l'ispirazione mi sarà propizia, dipingerò un acquerello "carciofato" di rara bellezza, magari "rapando" il cielo qua e là e, perché no, "ravanellandone" leggermente anche il cobalto delle montagne all'orizzonte. Al massimo, se il risultato non sarà quello sperato, potrò sempre mangiarmelo! :) :)
Per quanto riguarda la Quaresima - considerata la mia pensione -, la "penitenza" la sto facendo da quando è entrato l'euro e ormai mi ci sono abituato, mentre per le "ceneri" aspetto con ansia quelle del governo Renzi! :)
Un abbraccio affettuoso a tutti voi e uno di questi giorni vi scrivo,
Francesco
Ciao Flo, credo che sia la stessa cosa. Anzi, ne sono sicuro. Noi, in Toscana, le chiamiamo le "barbe rosse" (ma anche rape rosse).
RispondiEliminaComunque mi sembra un simpatico esperimento...
Per un prossimo quadro a olio, proverò con le lasagne o con la... bruschetta!
Un abbraccio, e grazie per la visita,
Franceco