venerdì 30 maggio 2008

La bella Napoli


Napoli, e il Vesuvio, da Posillipo

Siamo stati fuori per una settimana e ci siamo goduti finalmente Napoli. Se trascuriamo qualche giorno di pioggia insistente che in parte ci ha rovinato la vacanza.
Erano più di quarant'anni che non ci tornavo, ma Napoli è sempre una città meravigliosa. Soprattutto per l'aria che vi si respira (e non faccio assolutamente dell'ironia), malgrado ciò che viene detto in questi giorni difficili.


Ancora Napoli, bellissima come sempre, vista da Posillipo

L'abbiamo trovata pulita, accogliente e simpatica come la sua gente. E anche se abbiamo mangiato una pizza a Forcella e controllato gli orari dei treni alla Stazione di Porta Garibaldi, nessuno ci ha rapinato o ha tentato di farlo.
Che siano le solite leggende metropolitane?
Spero che Napoli, e i napoletani, possano avere presto tutte le cose buone che si meritano. Grazie, Napoli. Davvero.

Francesco Dotti (vignettista serio)

Il paese dei... manganelli


No comment. Però sono d'accordo con l'omino barbuto.

sabato 3 maggio 2008

Cibi scaduti


Se la rietichettatura che, per incanto, ha tramutato in freschi i prodotti scaduti risultasse fraudolenta (perché, si può fare anche in buona fede?), condannerei i colpevoli a mangiarseli tutti.
Avremmo così la possibilità di sapere con certezza se ci siano, o no, rischi per la salute di chi inconsapevolmente forse li ha consumati.

Gheddafi-Calderoli


Al di là dei "porcogiuda", "puttanaeva" e "maremmamaiala" che fanno parte dell'intercalare nostrano, talvolta fuor di proposito ma innocui, ci sono altri ingiuriosi epiteti - irriferibili - che però in certi casi vanno a toccare religioni diverse dalla nostra e che ritengo non debbano essere imposti usando il nostro metro di valutazione.
Il sentimento di devozione e di fede verso Dio, chiunque Esso sia e a chiunque appartenga, merita sempre il nostro rispetto. Nonostante una coltre teologica a volte copra questi sentimenti rischiando di comprometterli.

Ma da qui alle dichiarazioni del figlio di Gheddafi ce ne corre. Se l'onorevole Calderoli, magari eccedendo momentaneamente in goliardìa, ha esibito una maglietta con dei disegni che deridevano il Profeta commettendo una leggerezza, l'onorevole figlio di Gheddafi non può certo imporci la formazione del governo. Che è, e rimane, vivaddìo (il nostro, a scanso di equivoci), un affare che riguarda solo il nostro Paese.
Francesco Dotti (cristiano maronita, nel senso che tifo per Maroni)

venerdì 2 maggio 2008

Bulli e... Pipe



Dice che i figli devono fare le loro esperienze. Che è giusto che provino, in quella fase di transizione tra la pubertà e l'adolescenza, a vivere l'esaltante spregiudicatezza della trasgressione e della contestazione. Ma siccome, dico io, questi giovani "bulli" non vivono nella foresta amazzonica - nella quale, tuttavia, esistono delle regole anche tra le scimmie - ma in un contesto sociale nel quale è necessario un equilibrio tra i membri che lo compongono (altri esseri umani di pari dignità), le loro "esperienze" non devono assolutamente danneggiare coloro con i quali convivono. In parole povere: se ti vuoi ubriacare o drogare per forza fallo pure, ma dopo non investirmi con la macchina e non rompermi i coglioni. Io lo so che, in fondo, la colpa non è tua, aspirante bulletto da strapazzo, ma dei tuoi genitori. Che se ne fregano di te e dei tuoi bisogni. Di quelli veri, però. Dei genitori che, anziché fornirti i mezzi necessari per "capire" e "riordinare" il tuo disorientamento e le tue insicurezze, per onorare il Consumismo a tutti i costi, le vacanze a Ibiza che "fanno trend", i telefonini-ultima-generazione, il televisore al plasma grande quanto una parete e il suv, ti hanno messo al mondo per poi lasciarti in mezzo alla strada. E magari una mattina vai a scuola e dai quattro cazzotti all'insegnante perché ti ha rimproverato. Ricordati che non resterai eternamente giovane e che la vita, quella "vera", quella che c'è fuori dalla pleistèscion, dai videogiochi, dalla discoteca e dalle pubblicità televisive, è complicata e te la devi costruire giorno dopo giorno. Non serve a nulla "sballarsi" per non pensare e continuare a vivere così, alla giornata, fino al prossimo rincoglionimento totale. Perché poi, di colpo, ti ritrovi adulto e quando ti accorgi che non hai nulla in mano è troppo tardi.
Francesco Dotti