lunedì 27 aprile 2020

Fase due, conferenza stampa del Presidente Conte


Convivenza Covid-19


Convivenza Covid-19

Ieri sera, all'ora di cena, quando ho acceso la tivvù ho visto che c'era il Presidente Conte che stava parlando. Inizialmente volevo cambiare canale... anzi, a dire il vero ci ho provato; ma inutilmente, perché parlava a reti unificate. E così mi sono fatto coraggio e l'ho ascoltato. Solo per un po', però, perché di più non ho resistito e sono passato subito a Focus dove c'era un servizio sulle "Armi letali dell'Oriente" e poi, a seguire, "I misteri dell'antico Egitto". Quest'ultimo, a mio avviso, molto meno "misterioso" del discorso di Conte...
Ma siccome mi sembrava giusto ascoltarlo prima di esprimere un'opinione, me lo sono cercato dopo cena sul web e l'ho trovato su Youtube. Sempre che non sia reato esprimere la mia opinione... E così ho fatto e me lo sono ascoltato tutto.
Ora, se dovessi riassumere il senso del suo discorso, durato oltre 40 minuti, lo definirei un "pistolotto" pesante, palloso e denso di retorica. Che invoca alla solita prudenza e alla responsabilità di ciascuno di noi, rispettando le distanze di sicurezza, l'uso delle mascherine e il rispetto delle ordinanze comprese, per ora, le autocertificazioni. Insomma, più o meno quello che sapevamo già e che stiamo facendo. 

A parte alcune difficoltà interpretative sui "congiunti" ai quali è concesso fare visita (chi sono?) e sulle distanze di sicurezza da rispettare visitandoli (ve l'immaginate la visita dei congiunti in un appartamento di 50 mq, dove ci vivono già quattro persone?). 
E poi sui funerali: da celebrare all'aperto (e la messa? l'altare?) con max 15 persone (congiunti e parenti stretti) regolarmente "guantate"e "mascherate". Che siccome dovranno rispettare le distanze di sicurezza le condoglianze se le faranno col megafono!
Infine, il mantenimento della distanza di almeno un metro anche nelle "relazioni familiari". Che vuol dire? Quindi anche all'interno di un'abitazione coi naturali conviventi. Che finora hanno mangiato, dormito, usato lo stesso bagno e sono stati vicini tutto il giorno dall'inizio dell'emergenza?... 😕
fonti:
https://www.corriere.it/politica/20_aprile_26/discorso-conte-fase-2-26-aprile-b42dbca2-87e6-11ea-8a3a-5c7a635a608c.shtml
http://www.umbria24.it/attualita/covid-19-fase-due-dal-4-maggio-ok-a-funerali-rientro-a-casa-parchi-take-away-e-sport-lontano-da-casa


Salvo avere il coraggio di leggersi il testo integrale del decreto del 26 aprile 2020: 70 pagine! 🤪 delle solite ordinanze, decreti, disposizioni attuative, delibere, articoli, dichiarazioni, verbali... e poi lettere, commi, postille e prese d'atto con relativi rimandi e allegati "di cui all'art. x,y,z, commi e lettere a,b,c,d,e,f,g..." che costringono il lettore a capriole investigative e perlustramenti quasi impossibili. Ma non parlavano di abolire la burocrazia? 🥱🥴😵😱
fonte:
https://www.corriere.it/politica/20_aprile_26/fase-2-bozza-decreto-riaperture-divieti-0c8e618e-87f2-11ea-8a3a-5c7a635a608c.shtml


Conclusione: dovremo imparare a convivere col virus, almeno fino a quando non si troverà un vaccino. Questo è ciò che appare... ma nella confusione generale! 😟
fonti:
https://video.repubblica.it/dossier/coronavirus-wuhan-2020/coronavirus-conte--fase-2-dovremo-convivere-con-il-virus-se-ami-l-italia-mantieni-la-distanza/359024/359578
https://www.tgcom24.mediaset.it/cronaca/coronavirus-conte-inizia-la-fase-2-ora-convivenza-con-il-virus_17660057-202002a.shtml



venerdì 24 aprile 2020

Europa Mes Fase 2


Europa Mes Fase 2

Per quanto riguarda l'Europa, il Mes e la "Fase due", secondo alcuni si profilerebbe una sorta di "Piano Marshall" utile a superare il momento di grave crisi di alcuni Paesi dell'Unione Europea, tra i quali in prima linea ci dovrebbe essere l'Italia. Insomma, o l'Europa ci sostiene con prestiti rapidi, a interessi zero, da restituire "a babbo morto" e magari aggiungendo qualcosa a fondo perduto, oppure la vedo brutta. Naturalmente, da parte nostra ci dovrà essere la garanzia di spendere tutti e bene, in tempi giusti e senza i soliti sprechi, i finanziamenti accordati.
Anche se non tutti la pensano così... 🤔
fonti:
https://www.ilsole24ore.com/art/merkel-accelera-mes-bei-sure-e-piu-budget-europeo-frena-bond-extra-trattato-ADH3YCM
https://www.agi.it/politica/news/2020-04-21/conte-riaperture-lockdown-fase-2-8394848/
https://www.bergamonews.it/2020/04/19/misiani-i-sovranisti-a-due-facce-quando-leuropa-vuole-aiutarci-loro-dicono-no/367214/
https://www.ilfattoquotidiano.it/2020/04/21/conte-al-parlamento-nuovo-decreto-per-50-miliardi-fase-2-complessa-ci-sara-piano-strutturato-su-trattative-ue-sostegno-a-proposte-di-francia-e-spagna-su-condizionalita-mes-attendo-r/5776997/

E poi, dopo le nomine della "task force" che dovrebbe occuparsi dei nostri problemi - tra l'altro mi chiedo cosa ci stanno a fare i politici se poi devono rivolgersi ad altri che facciano il loro lavoro -, mi viene in mente il CNEL.
Che poi sarebbe il Consiglio Nazionale dell'Economia e del Lavoro, anch'esso composto di tecnici esperti e rappresentanti delle varie categorie produttive. 

Il quale CNEL, essendo un organo di consulenza delle Camere e del Governo, ha iniziativa legislativa per la parte economica e sociale secondo quanto recita l'art. 99 della nostra Costituzione.
Insomma, di quanti "tecnici" abbiamo bisogno perché le cose tornino almeno alla normalità? Senza contare che più "esperti e tecnici" ci sono è assai probabile che alcune competenze si sovrappongano, generino confusione e quindi ritardi o annullamenti nell'applicazione di osservazioni e proposte (leggi Burocrazia). 😟
fonti:

https://it.wikipedia.org/wiki/Consiglio_nazionale_dell%27economia_e_del_lavoro
https://formiche.net/2020/04/cnel-task-force-consiglieri-fase-2/
https://www.italiasera.it/che-senso-ha-la-task-force-di-colao-ce-gia-il-cnel-domanda-e-si-domanda-giorgia-meloni/

mercoledì 22 aprile 2020

Giornata della Terra 2020


Giornata della Terra 2020

A proposito della prossima apertura "in sicurezza", permettetemi di nutrire alcuni dubbi sulla "Fase due".
I quali dubbi, anche se li avevo già di mio, si sommano a quelli del servizio di Alessandro Politi su "Le Iene" dell'altra sera.
fonte:
https://www.iene.mediaset.it/2020/news/coronavirus-iena-positiva-storia_763362.shtml
Stando così le cose, salta anche il periodo d'incubazione dei "vecchi" 15 giorni, di recente portati a 28, ma che tuttavia risulterebero ugualmente insufficienti.
Si dirà che sono "casi limite" e che, avendo disturbi simili all'influenza, "tutti potremmo essere potenzialmente infetti".
Sintomi o no. Perché secondo molti virologi si può essere contagiosi lo stesso pur non avendo alcun sintomo (asintomatico).
fonte:
https://www.repubblica.it/salute/medicina-e-ricerca/2020/04/20/news/coronavirus_a_vo_la_fotografia_del_contagio_il_43_2_sono_asintomatici-254527783/
Ora, se chi non ha sintomi può contagiare chi gli sta vicino (per esempio i familiari, ma non solo), capite benissimo che l'unico modo per sapere se abbiamo contratto il virus resta il tampone. 

Ma è davvero utile? E poi, lo fanno davvero a tutti? Oppure, dopo molte insistenze e Tachipirine, solo a chi ha febbre, tosse, mal di gola, di testa e dolori alle ossa? 
E dove lo fanno: dal proprio medico o in ospedale? Ma tornando al caso del servizio, siccome l'amico Politi sembra non essere l'unico, potrebbe anche non bastare... 😲😞 
Eppure, in Veneto, sono riusciti dove altri sembrano essere ancora agli inizi...
fonte:
https://www.iene.mediaset.it/video/tamponi-disobbedienza-zaia-vite_763381.shtml
Così, riaprendo alcune attività, è possibile che un sacco di persone "asintomatiche", che però non hanno fatto il tampone, sicure d'essere sanissime se ne vadano tranquillamente in giro contagiando chi sta loro vicino. Familiari compresi...
E allora, per "sicurezza", dovremo passare l'estate "mascherati", "guantati" e "disinfettati", rispettando sempre le distanze dai nostri simili come prima? 

Qual è la differenza tra ora e dopo?
Questa è la Cina... e da noi, come sarà?
fonte:
https://www.iene.mediaset.it/video/coronavirus-wuhan-cosa-successo-davvero_763729.shtml 

martedì 21 aprile 2020

A Luis Sepúlveda


A Luis Sepúlveda

Qui di seguito pubblico la lettera dell'Amico Carlo Bartolini, in ricordo di Luis Sepúlveda che il virus infame s'è portato via per sempre...
Ciao Luis, arrivederci e riposa in pace! 🧡



Cari Amici,

anche Luis Sepúlveda che avevo incrociato sul cammino del “Campionato della Bugìa”, se ne è andato per sempre e adesso lo immagino nei grandi “Pascoli del Sodalizio”, dove tutto è eterno e infinito.
Federico (Sardelli ndr) una volta mi ha detto “Non dubitare, una buona storia da raccontare noi ce l’abbiamo davvero…” e così “La Nazione” di ieri ha pubblicato il mio ricordo (che vi allego) di quando, il 19 gennaio 2004, in un cinema pistoiese ora tristemente abbandonato, donammo allo scrittore cileno (con una nonna livornese… lo sapevate?) quel prezioso simbolo riservato solo agli eletti: il "Bugiardino d’argento".

Di quel gesto sono oltremodo orgoglioso perché anticipammo anche la Regione Toscana che, nel 2013, gli assegnò l’ambito "Pegaso d’Oro"

Ma noi lo sappiamo bene, in quegli anni volavamo davvero alto e incrociavamo grandi personaggi dell’umorismo e della cultura perché…“La Bugìa del Baluganti era sempre un passo avanti!”.

Un forte abbraccio a tutti!

Il Bartolyni


Alla cui lettera aggiungo oggi, scusandomi per la dimenticanza, alcune foto inviate da Carlo e una integrazione sulle origini labroniche della Nonna di  Sepúlveda...


Da “Il Tirreno” - 17 aprile 2020



La nonna di Sepulveda era una livornese emigrata nel mondo alla fine del mondo

A vent’anni da sola fa 2mila chilometri a cavallo verso la Patagonia.
Là incontrerà un capo indio che le strega per sempre il cuore.


LIVORNO. Non avremmo la gabbianella Fortunata e il gatto Zorba che le insegnò a volare, non ci saremmo lanciati a cercare il tesoro della Collezione della Mezzaluna Errante, non avremmo capito cosa c’è nella capanna di Antonio José Bolívar: non avremmo avuto, insomma, le storie di Luis Sepulveda – il grande romanziere cileno cantore degli oppressi morto con il coronavirus – se una ragazza livornese di neanche vent’anni non avesse fatto la valigia e, insieme ai fratelli, non avesse preso un bastimento per andarsene via dalla Livorno dove di lì a poco avrebbero costruito le terme liberty al Corallo, avrebbero messo i primi lampioni a elettricità nelle strade, e il figlio del viceconsole di Sua Maestà Britannica avrebbe insegnato ai livornesi in piazza Magenta un nuovo gioco bislacco con un pallone da prendere a calci.
Si chiamava Angela Manzoni ed era la nonna di Luis Sepulveda: nata forse nel 1886, forse un po’ prima. Non c’è nessuna evidenza che appartenesse al casato di quel Manzoni che ha messo ko generazioni di liceali. Eppure, detto per inciso, l’autore dei “Promessi Sposi” venne a inzuppare i panni al Porto Mediceo prima di andarli a sciacquare in Arno.
Eccoci nei primissimi anni del Novecento, la nostra Angela la ritroviamo nel porto di Buenos Aires, probabilmente Puerto Maduro che in quegli anni non era ancora in tilt. Livorno stava diventando luogo di villeggiatura chic per la borghesia toscana ed era la città dove i Lumière erano venuti a sperimentare il cinematografo ma forse le magnifiche sorti e progressive non erano per tutti: il colera del 1911 che falcidierà le classi popolari di Borgo, di Venezia e del Centro. O forse semplicemente aveva qualche guaio familiare per cui era bene metter l’oceano in mezzo o solo un’avventura da sognare nel Nuovo Mondo.
Eravamo noi i migranti.
Mica che fossero solo lei e i due fratelli: sono gli anni in cui il Departamento General de Inmigración conta 70-80mila migranti in arrivo e più della metà sono italiani. Anche da Livorno: la conferma potete andarla a cercare non nelle scartoffie d’archivio bensì in quel bel dipinto di Raffaello Gambogi nelle sale del museo Fattori (“Emigranti italiani al porto in attesa della partenza”), proprio di quegli anni. Chissà se è solidarietà fra italiani o se è un “consiglio” piuttosto spiccio per toglierseli dai piedi, fatto sta che c’è qualcuno che spiega ai nostri di sparire verso ovest. Ma molto verso ovest: mille chilometri fino a Mendoza, ai piedi delle Ande.
Il mondo alla fine del mondo.
Qui i rampolli labronici di casa Manzoni si rimboccano le maniche e aprono un forno. Ma non è ancora un “mondo alla fine del mondo”, come da titolo di Sepulveda. O perlomeno non lo è abbastanza. È Angela che pianta tutti in asso e fa rotta verso sud, in direzione opposta al viaggio di Che Guevara attraverso il continente sudamericano. Ma: 1) lo fa in sella a un cavallo anziché a una moto Norton 500 M18; 2) è da sola, e non c’è nessun Alberto Granado con lei; 3) siamo quasi mezzo secolo prima. Per capirci: la nonna di Sepulveda è una ragazza a migliaia di chilometri dalla sua Livorno, in una terra che conosce appena e della quale parla un po’ la lingua ma non benissimo, e agli inizi del Novecento in una situazione da pionieri senza tetto né legge si avventura da sola a cavallo a galoppare per giorni verso il nulla che non sa cos’è e neppure dov’è.
Duemila chilometri più a sud. Sì, adesso è abbastanza alla fine del mondo: ma la Patagonia non è la moleskine di Bruce Chatwin. Potrebbe essere il posto dove sparire, diventa il luogo dove si sentirà a casa: folgorati l’un l’altra, lei e capitan Pastene, capo indio mapuche.
Tutto questo non è un romanzo: l’ha raccontato Luis Sepulveda ai suoi amatissimi lettori italiani in un festival a Pistoia qualche anno fa. Non è un romanzo perché non ha fatto in tempo: agli amici toscani l’aveva promesso tante volte di metterlo lui nero su bianco, in forma di diario. Anzi, aveva spiegato di aver già iniziato a «scrivere di queste mie radici italiane» («solo che non so ancora quale titolo avrà»).
«È stato un amore molto forte, – raccontava nel 2005 Sepulveda alla nostra Lara Loreti – li ha accompagnati per tutta la vita: si sono sposati e hanno avuto tre figli, tra cui mia madre. Mi sarebbe piaciuto conoscere mia nonna ma è morta prima che io nascessi».
«Mia nonna era bellissima».
«Di questa mia nonna materna – aveva confidato al Tirreno in una intervista a Ilaria Bonuccelli – non ho un ricordo diretto, ma un ricordo poetico che mi è arrivato attraverso il racconto suggestivo delle mie zie, le sorelle di mia madre, e delle foto che sono un patrimonio di famiglia. Ma è evidente che la mia nonna era una donna bellissima con capelli tendenti al biondo che catturò, forse per questo suo aspetto fragile, mio nonno, un indio della Patagonia, un uomo bruno come me ed alto un metro e novanta».
Non stiamo parlando di curiosità: nell’architettura del mondo letterario di Luis Sepulveda i nonni hanno un ruolo fondamentale, e non soltanto affettivo. Sono anzi un giacimento di storie. Era lui stesso che lo diceva. Come quando ha presentato nel 2015 la sua “Storia di un cane che insegnò a un bambino la fedeltà”: «Questo libro colma un debito che durava da tanti anni. Ho sempre sostenuto che gran parte della mia vocazione di scrittore nasce dal fatto di aver avuto nonni che raccontavano storie, e nel lontano Sud del Cile, in una regione chiamata Araucanía». In questo caso nel Pantheon dell’immaginario c’era il prozio Ignacio Kallfukurá, che al tramonto raccontava ai bambini mapuche storie nella sua lingua, il mapudungun».
Come un libro di Garcia Marquez.
Ma più che dai romanzi di Sepulveda le loro biografie sembrano prese di peso dalle suggestioni di Gabriel Garcia Marquez. Kallfukurá (o Calfucura, a seconda della grafia che si usa) è anche il cognome della madre Irma, infermiera. Lui nasce che la mamma è ancora minorenne: durante una “fuga d’amore” rincorsi dalla polizia perché il padre ha denunciato il “rapimento”. «È strano pensare che il tuo paese sia un hotel e nemmeno 5 stelle», dirà lo scrittore ricordando un destino da esule comunista sfuggito agli sgherri del dittatore cileno Pinochet.
Livorno non c'entra nel ramo paterno dei nonni ma è una storia che vale la pena di raccontare lo stesso. Anche perché Gerardo Sepulveda Tapia («ma tutti lo conoscevano con il nome di battaglia: il compagno Ricardo Blanco») era un tipino mica meno tosto. L'aveva raccontato a Bruno Arpaia ancora il nostro Luis: «Era un anarchico andaluso condannato a morte in Spagna. Nei primi anni del secolo era evaso dal cercare di Almeria e aveva raggiunto le Filippine, di lì era passato in Ecuador e aveva ricominciato daccapo». Nuova brigata anarchica, nuova condanna, nuova evasione: poi il Cile. «A Valparaiso conobbe nonna Susana: colta, borghese, molto cattolica. Credo che nonno Gerardo le abbia perdonato quei "difetti" perché era bellissima e parlava cinque lingue. Io sono praticamente cresciuto con loro e con zio Pepe, il fratello maggiore di mio padre».
Un pezzetto d’amaranto.
Siamo nel mondo alla fine del mondo. Eppure, come racconta Enrico Mannari, studioso livornese, direttore scientifico della Fondazione Memorie Cooperative, una curiosa, inaspettata traccia di amaranto c’è anche qui dove Atlantico e Pacifico si incontrano nella Terra del Fuoco: a Punta Arenas, forse fra gli esseri umani più vicini all’Antardide, davanti all’«isola di Magdalena con i suoi 140 mila piccoli pinguini che sembrano usciti da una favola Disney», in Lautaro Navarro 1087 c’è il bar restaurante Livorno, il nome salta fuori dal fatto che un vecchio proprietario era livornese. Peccato faccia cucina cilena, su Tripadvisor lo sdraiano: avesse puntato sul cacciucchino o sul ponce…
 
                                                                                                               Mauro Zucchelli 



  Cinema Verdi di Pistoia, 19 gennaio 2004 – Ilide Carmignani (Traduttrice italiana delle opere di Sepúlveda), Luis Sepúlveda e l’assessore Giovanni Capecchi



Cinema Verdi di Pistoia, 19 gennaio 2004 - Carlo Bartolini, Luigi Brioschi (Presidente della Casa Editrice Guanda) e Luis Sepúlveda.


Cinema Verdi di Pistoia, 19 gennaio 2004 - Luis Sepúlveda con il libro di Carlo Bartolini “I Campioni della Bugìa”; dietro a lui l’assessore Giovanni Capecchi.


 Il libro di Bartolini
 Cinema Verdi di Pistoia, 19 gennaio 2004 - Luis Sepúlveda con il Bugiardino piastrese


Il Bugiardino d'oro


venerdì 17 aprile 2020

Comandamenti e COVID-19


Comandamenti e COVID-19

Ricordati di.. sanificare le Feste! 😁

 Dall'articolo su come disinfettare e sanificare una mascherina per poterla riutilizzare(?),si capisce quanto sia complicato difendersi da questo insidioso virus osservando scrupolosamente tutte, ma proprio tutte, le regole.
In particolare quando arriverà la temibilissima "Fase 2". Quando, sicuri che ormai tutto è finito, ce ne torneremo tranquillamente in giro a fare la stessa vita di prima convinti di poter festeggiare tutto il festeggiabile...
Ma non solo dopo, a "guerra finita". Perché le feste non sono mica finite con la Pasqua appena trascorsa. No no!
Ora ci sarà il ponte del 25 aprile, e poi quello del 1° maggio, e con l'arrivo delle belle giornate e il riaffacciarsi della voglia di vivere è probabile che qualcosa ci sfugga di mano...

fonte:
https://www.corrieredellosport.it/news/attualit/cronaca/2020/04/14-68850751/come_sanificare_disinfettare_e_riutilizzare_una_mascherina/

giovedì 16 aprile 2020

Mascherine e guanti


Mascherine e guanti

... e per le situazioni più a rischio: anche gli occhiali! 👍😉


Oggi mi è venuto in mente di parlare dei due più importanti presìdi sanitari a nostra disposizione: guanti e mascherine.
I guanti, "sterili" e "monouso", per definizione dovrebbero essere usati una volta sola. Invece ho avuto modo di notare che molti, soprattutto negozianti, li indossano indifferentemente per farci di tutto. In certi casi anche per toccare i soldi... 😲
Per le mascherine, alcuni servizi hanno parlato di come vanno indossate, come vanno rimosse, quante volte usarle e dove trovarle. Sia acquistandole che averle gratuitamente. La farmacia vicino a casa ne è sprovvista da gennaio, e sul sito del Comune non se ne parla...
Senza contare che bisognerebbe essere certi se quelle che si trovano sono idonee e hanno superato tutti i controlli, oppure no. Visti i continui sequestri della Guardia di Finanza.
L'altro giorno, per esempio, un servizio televisivo mostrava le mascherine che venivano distribuite nelle edicole. Ottima idea! 

Tuttavia, mentre il pacco che le conteneva in origine era sigillato, la mascherina singola veniva consegnata al richiedente senza alcuna protezione. In alcuni casi a "mano libera", con guanti o senza. Nel caso dei guanti, che è utile ricordare che sono "monouso", sia l'edicolante che l'acquirente maneggiavano il denaro tranquillamente. Ma dopo aver toccato i soldi se li sono cambiati i guanti? Chi mi assicura che non fossero sempre gli stessi? E io quella mascherina me la dovrei mettere in faccia?
E' capitato proprio a me l'altra mattina... Sono entrato in un negozio per acquistare dell'alcol - che non avevano - e il negoziante mi ha detto che però aveva le mascherine. Quelle "semplici", in vendita a € 2,50 cadauna. 

"Me ne dia una!", ho chiesto. E lui ne ha staccata una da un espositore dove ce n'erano molte, una sopra all'altra, ma senza alcuna bustina di protezione, e me l'ha data. A "mano libera", coi guanti, prendendo il denaro che gli porgevo. Soldi buttati, perché la mascherina ce l'ho ancora in terrazzo, al sole e all'aria, ma non la indosserò mai! Neanche dopo averla lavata e sanificata...
Così ho provveduto a "mascherarmi" da solo. Ho preso un foulard, l'ho piegato in diagonale, al centro ho messo un assorbente salvaslip e prima di uscire di casa me lo sono annodato sulla nuca. Quando sono rientrato ho gettato il salvaslip e ho lavato in acqua bollente e disinfettante il foulard. 

E siccome di foulard ne abbiamo diversi, il cambio non ci manca... 😷😜 

fonti:
https://www.fondazioneveronesi.it/magazine/articoli/lesperto-risponde/coronavirus-mascherine-e-guanti-istruzioni-per-un-uso-corretto 
https://www.fondazioneveronesi.it/magazine/articoli/lesperto-risponde/coronavirus-mascherine-e-guanti-istruzioni-per-un-uso-corretto#section-1

lunedì 13 aprile 2020

Riapertura e Fase Due


Riapertura e Fase Due

😟😷

Ma siamo davvero certi che ci sarà una "riapertura" in sicurezza? Tra l'altro, leggo che dovrebbero riaprire anche negozi che vendono abbigliamento per neonati e bambini. Ma i bambini, vivaddìo, possono o non possono uscire? E quanto devono essere piccoli... o grandi, questi bambini? Perché mi pare che su questo argomento i pareri siano alquanto controversi e si faccia ancora tanta confusione...

fonti:
https://www.ilfoglio.it/cronache/2020/04/13/news/chi-riapre-e-dove-da-domani-martedi-14-aprile-312756/
https://www.tgcom24.mediaset.it/cronaca/coronavirus-crimi-possono-uscire-solo-i-bimbi-piccoli-non-i-15enni_16792615-202002a.shtml
https://www.ilmessaggero.it/roma/news/coronavirus_bambini_alberto_villani_ultime_notizie-5146936.html
https://www.ansa.it/sito/notizie/cronaca/2020/04/01/viminale-precisa-regole-non-cambiano-spostamenti-solo-per-necessita_9184522c-755b-4ddf-ae74-306c7bbf93d7.html
https://www.quotidiano.net/cronaca/passeggiata-con-bambini-coronavirus-1.5092160

Perciò, stando così le cose, personalmente penso che una "fase due" in perfetta sicurezza per ora sia piuttosto difficile...
A meno che non si riescano a testare tutti, facendo una completa mappatura della popolazione. Coi tamponi, coi test sieriologici e con tutto quello che medici e virologi consigliano e prevedono.
Perché se anche gli "asintomatici" possono essere contagiosi, sentendosi bene e non avendo alcun sintomo potrebbero andarsene tranquillamente in giro e rischiare d'infettare gli altri. Se finora ho ben capito tutto quello che su questo virus di merda è stato detto! 🤔
Anch'io, per esempio, che fumo e che l'altro giorno appena sveglio avevo un po' di tosse per le troppe sigarette della sera prima, e che poi ho fatto un paio di starnuti uscendo al sole sul terrazzo, potrei essere un pericoloso e contagiosissimo "asintomatico". Magari, chissà, mi sono preso il virus e l'ho superato perché sono ancora un anzianotto arzillo e robustissimo. 💪 
D'accordo, ammettiamo che sia così, però chi me lo assicura?
Insomma, con quale animo sereno nel prossimo futuro della "Fase Due" entrerei in un supermercato o in un altro luogo chiuso pieno di gente sapendo che in giro ci potrebbe essere un altro come me?
Per quanto ancora dovremo restare chiusi in casa o andare in giro "guantati" e "mascherati"?
😞🖐😷 
E poi, dovendo riaprire al turismo, magari anche a quello internazionale, siamo certi che chi arriva da noi dall'estero sia sano e in perfetta salute? 🚂✈🚢
Tutte domande alle quali dovranno rispondere i nostri politici, ma soprattutto virologi e specialisti... Perché il resto per me sono chiacchiere e propaganda elettorale!

fonti:
https://www.riminitoday.it/cronaca/coronavirus-tutte-le-ipotesi-della-fase-due-chi-e-come-potra-riaprire.html
https://www.ilmattino.it/primopiano/cronaca/date_riapertura_lockdown_coronavirus_oggi_ultime_news_11_aprile_2020-5166516.html
https://quifinanza.it/editoriali/video/fase-2-decreto-governo-task-force-riaperture-coronavirus/371063/
https://www.cisl.it/primo-piano/15878-coronavirus-incontro-governo-parti-sociali-furlan-bisogna-riaprire-nelle-massima-sicurezza-questa-e-oggi-la-priorita-non-ci-sono-ancora-le-condizioni.html