lunedì 31 dicembre 2012

Buon 2013

Buon Anno, cari Amici. Che il 2013 non ci porti le stesse disgrazie del 2012, e  soprattutto ci regali una classe politica migliore di quelle avute finora, perché ne abbiamo bisogno.
Inoltre, siccome i nuovi aumenti che scatteranno da gennaio e che riguardano il canone tv, le multe, i pedaggi autostradali, i nuovi balzelli sui depositi bancari e il bancoposta, le raccomandate e francobolli in genere, le tariffe dei rifiuti solidi urbani, l'acqua, la luce, il gas e tutto il resto che i nostri "cervelloni" hanno tirato fuori dal loro cilindrone dice che sono stati necessari "per adeguarli al costo della vita", ardentemente auspichiamo (bella parola, clicco "mi piace"...) che al "costo della vita" decidano di adeguare finalmente anche quelle pensioni che, di importo superiore a tre volte il minimo, la brillante e salvifica riforma della Sig.ra Fornero ci ha bloccato. Naturalmente anche con l'appoggio del Pd di un certo Bersani...
Ancora Buon Anno, adunque, e attenti a quando attraversate la strada. Soprattutto se siete pensionati. Ogni tanto, forse per risparmiare(?), ne "stirano" qualcuno.


martedì 25 dicembre 2012

mercoledì 19 dicembre 2012

La fine del Mondo




Anche se ancora non sappiamo con precisione l'ora, la fine del Pianeta è ormai alle porte. Ma poi, sarà un botto unico e definitivo, oppure inizierà, tipo miccia, da una parte sconosciuta del globo terracqueo - magari piena zeppa di vulcani in eruzione - per propagarsi, in un inferno di fuoco e fumo, rapidamente fino a noi?
C'è già qualche maligno che, a sinistra, dà la colpa all'ennesima candidatura di Berlusconi che si è fidanzato, e che per festeggiare ora vuole di nuovo togliere l'Imu. Da destra, invece, si mormora che la colpa è delle nuove primarie del Pd per i candidati, e che alla buon'ora venisse, questa fine del Mondo, così almeno Bersani - che in questi giorni è in missione all'estero - magari resta lì e ce lo leviamo di mezzo una volta per tutte.
E poi, cosa da non sottovalutare, se davvero il 21 dicembre finisse questo schifo di Mondo ci verrebbero risparmiati i discorsi augurali di Monti e di Napolitano.
Chissà che ci avrebbero raccontato questa volta a proposito degli slanci innovativi del Paese, e dello spirito di sacrificio del "capitale umano" che presiedono. 

Per non parlare del risanamento del bilancio pubblico portato avanti con rigore.

martedì 18 dicembre 2012

Imu e Natale

Il "Postino suona sempre due volte". In certi casi anche tre. A scelta. 
Come per le rate dell'Imu. L'ennesima "rapina di Stato, a sorpresa", nel senso che fino quasi all'ultimo giorno in molti non sapevano quanto avrebbero dovuto pagare. Ai Comuni, e allo Stato. Almeno così pare sia andata. Pazienza. Ormai abbiamo già dato.
Vale comunque la pena ricordare, soprattutto quando li dovremo ri-votare, che molti Comuni hanno innalzato le aliquote portandole in certi casi al massimo. Questo, per "venirci incontro" in un momento di grave difficoltà per tutti.
Fatto sta che lo Stato, e le sue molteplici partizioni, hanno dilapidato, e dilapidano, gran parte delle risorse che provengono dalle nostre tasche e che talvolta finiscono in cene, pranzi e viaggi. In barba - è bene ricordare anche questo - a quella "spending review" sventolata come la bandiera di una nuova credibilità promessa e non mantenuta.
Così facendo, alla fine non solo ci nega ciò di cui abbiamo diritto in cambio di ciò che gli diamo, ma piano piano ci toglie anche quel poco che con tanti sacrifici avevamo messo da parte.
Ancora Buon Natale, per chi lo festeggerà...

lunedì 17 dicembre 2012

Elezioni politiche 2013




C'è chi dice: "Piove, governo tecnico!" e c'è chi subito risponde: "Vuole ripararsi? Le offro il mio ombrello elettorale!"
In fondo, il rimedio, specialmente qui da noi, si trova subito. 
Perciò, mentre tutti si rincorrono qua e là a caccia di poltrone, a tutti gli interrogativi che riempiono le pagine dei quotidiani pronosticando governi "bis-tecnici" o "balneari" a guida mista, liste mare o liste Monti, Monti capolista o Monti apripista, la risposta è che continuando di questo passo per lo scioglimento delle Camere ci dovremo rivolgere a... San Gennaro.
Per chi, invece, vorrà solo Casini, basterà aspettare i risultati finali!

sabato 15 dicembre 2012

Uscire dalla crisi


 

L'altra mattina, come spesso accade tra pensionati nullafacenti e scoglionati, mi sono soffermato a parlare con alcuni colleghi davanti all'edicola sotto casa. La conversazione, che era partita dai vecchi ricordi di gioventù, è subito approdata ai nuovi acciacchi della vecchiaia passando per il blocco delle pensioni e lo sblocco dei ticket sanitari. Poi, stimolata dai titoli delle prime pagine dei quotidiani, è andata inevitabilmente a cadere sui vari argomenti ivi trattati: dalla caduta del governo tecnico agli improbabili successori alle prossime elezioni; dai decreti fiscali alle tasse da pagare per restare in Europa; dai marò trattenuti in India al boicottaggio per rappresaglia della cucina indiana - in testa il riso con l'anacardi e il cardamomo del Kerala. Per concludersi, infine, discettando sulle notizie di cronaca, sempre più nera, e sul prossimo Natale, ahimè sempre più povero.

"Ogni giorno una sparatoria, uno strangolamento, un accoltellamento... ma che razza di mondo è? Dove andremo a finire?"Diceva Giulio, il più sanguigno del gruppetto, con gli occhi quasi fuori dalle orbite.

"Senza contare chi, senza lavoro e stipendio, magari pieno di debiti, si ammazza perché non ne può più!" Aggiungeva tristemente Alberto, il cui cognato artigiano si è impiccato meno di una settimana fa perché ha dovuto chiudere il negozietto da idraulico che mandava avanti insieme al figlio cassintegrato.

"E' come se lo sconforto e la disperazione fossero improvvisamente calati sulla società, risvegliandone quegl'istinti primordiali da tempo sopiti e aumentandone di conseguenza l'aggressività, verso gli altri e verso se stessi..."Diceva Roberto, anatomoantropologo sociale, quasi a giustificare tali comportamenti.

In effetti, se ci pensiamo bene, siamo arrivati al punto in cui le

pressioni esterne del vivere quotidiano sono diventate insormontabili e, soprattutto, pare non lascino alcuna via d'uscita per quanto riguarda il futuro di ognuno di noi.

"A questo punto, si sta meglio in galera. Almeno non devi pagare l'affitto, le tasse, i debiti della banca, il mutuo e tutto il resto. Se vuoi dormire dormi, se vuoi leggere leggi, se vuoi lavorare lavori, e la televisione la guardi gratis perché il canone te lo paga lo Stato. E poi, se ti va bene, la pena la sconti in un convento. Questa sì che è vita! Quasi quasi..." Concludeva tagliando corto Fernando, che non ha mai avuto un buon rapporto con la suocera intrigante e velenosissima, alla quale, in varie occasioni e davanti a testimoni, ha minacciato apertamente di allungare il collo e accorciare la vita. Tanto per tirare in ballo le suocere. Ecco, e se fosse davvero così? Se, davvero, la gente senza speranze o i tanti Fernando intravedessero nella galera la soluzione di tutti i loro mali?

In fondo, non si dice forse che "non tutti i mali vengono per suocere?"

venerdì 14 dicembre 2012

Ppe e Berlusconi



Eh sì... questo Berlusconi non s'ha proprio da candidare. Né domani, né mai.
Almeno questo dice l'Europa. E chi si crede d'essere: Monti?

Pistoia - Piazza del Duomo

Uno schizzo velocino della Piazza del Duomo di Pistoia, vista dal mio ultraleggero prima di precipitare sul tetto del Battistero...

lunedì 10 dicembre 2012

Buon Natale

Il governo Monti si avvia verso il suo anticipato e tanto atteso epilogo, non prima però di aver approvato in tempi brevi la legge finanziaria (o di stabilità). La quale legge, tra le urgenze che l'Europa ci chiede, prevede la ratifica in Costituzione del raggiungimento del pareggio di bilancio per quanto riguarda il debito pubblico, pena "euro-sanzioni" previste per chi non ne rispetta parametri e tempi. E questo governo, se ben ricordo, aveva promesso di pareggiare i conti entro il 2013.
Chiarendo ancora una volta che il debito pubblico non lo abbiamo fatto noi cittadini, e che i responsabili - che dovrebbero pagare - vanno cercati altrove tra chi ci ha governato in tutti questi anni, ricordo a quelli che verranno dopo Monti che se continuiamo a impoverire il "capitale umano" - inteso come valorizzazione dei talenti -, che è di fondamentale importanza per concorrere allo sviluppo sociale ed economico di una nazione, il rispetto imposto di questi vincoli si trasformerà in un cappio per il nostro collo. Insomma, per farla breve, più si tassa e si restringe la spesa pubblica (senza abolire però gli sprechi, i super stipendi-liquidazioni, i vitalizi inutili, le pensioni d'oro e tutti i vari privilegi dei "palazzi" e dei loro inquilini che, quelli sì, andrebbero tagliati! e non la spesa sociale), di quale "ripresa economica" vogliamo parlare?
Quali regali "natalizi" dovremmo acquistare, secondo voi, per "rilanciare i consumi"? Quale "pranzo di Natale" ci attende, tra disoccupazione, pensioni da fame, cassa integrazione e tutto il resto che ormai ci sta togliendo anche la voglia di vivere? Ci avete mai pensato?
Ma noi, malgrado tutto, siamo buoni, e dal profondo del cuore vi auguriamo Buon Natale.
Lo auguriamo a Lei, prof. Monti, and to your spread-friend; alla prof.ssa Fornero, alle sue altere lacrime, alla sua Spett. riforma del Lavoro e al suo magnifico orto in fondo al prato (video:  http://video.repubblica.it/dossier/articolo-18/fornero-ho-un-piccolo-orto-che-mi-da-gioia-e-soddisfazione/110038/108422 ); al dott. Passera, alle "Start up" e a tutti i suoi progetti di "sviluppo economico", involatisi ahimè con lui su un elicottero.
A Voi, dunque, e a tutti gli altri di cui dimentico volentieri i nomi, auguro un "equo" Natale. Che sia, cioè, esattamente come quello che, grazie ai vostri "equi" provvedimenti, passeremo noi e le nostre famiglie. 

Ancora tanti, sinceri, vivissimi auguri e seguite pure la Stella Cometa. Chissà che non vi porti lontano...

sabato 8 dicembre 2012

Legge di Stabilità



Il Ministro dell'Economia Grilli "prevede una ripresa nella seconda metà del 2013" e soggiunge che "l'importante è la consapevolezza di aver fatto il possibile per rimettere in sesto il nostro Paese".  
Prendiamo per buona la sua previsione e riteniamo sincere - anche se con qualche capzioso distinguo - le sue intenzioni. E' pur vero che l'esecutivo del quale fa parte è riuscito dove non sarebbe mai riuscito il precedente governo, dove, invece di pensare a governare il Paese, partiti e politici tra loro antagonisti se ne sono dette di cotte e di crude e hanno perso solo tempo in chiacchiere inutili.
Ma per il resto, e cioè quando difende le scelte fatte per la tenuta dell'Italia, non sono d'accordo per nulla. E il perché l'ho spiegato più volte. E siccome a pensarla così non sono il solo, dato che come me la pensano cervelli migliori del mio - ma solo in materia di economia e finanze - ciò mi conforta e mi fa sperare in un cambiamento di regime. 
Se, per fare un esempio, si blocca l'adeguamento al costo della vita di pensioni da 1.500 euro, ma lo stesso si mantiene per quelle alte dei dirigenti pubblici evidentemente c'è qualcosa che non va. Soprattutto riferendosi alla ben nota "equità" di cui il governo per mesi s'è riempito la bocca. D'altra parte, se analizziamo quello che anche Monti definisce "[...] l'esperimento molto interessante attraverso il quale il governo, il popolo e il parlamento italiani sono voluti uscire da una situazione così grave [...] E ora bisogna evitare il ritorno alla situazione precedente al governo tecnico" ci accorgiamo che i risultati non sono proprio quelli sperati, e che l'Italia, a conti fatti, l'hanno salvata ancora una volta i soliti fessi. Senza contare che definirci alla stregua di fenomeni da "sperimentare" ci spaventa e ci umilia. 
Siamo legati all'Europa da questo maledetto euro e non possiamo fare nulla. Per giunta, sembriamo incatenati alla Germania con una tale sudditanza da fare vergogna. 
Perciò, se un governo fatto di professori e altri "capoccioni" che masticano di economia e finanza a tutte le ore del giorno si è limitato ad aumentare solo le tasse "facili" e a precipitare la gente comune nella paura, nell'incertezza e nella recessione magari per fare un "esperimento", o si rende conto che ha fallito oppure c'è qualcos'altro sotto d'inconfessabile che solo loro sanno. Se così fosse, se la vedranno con la loro coscienza.
Stasera ho sentito anche che l'abolizione delle Province è "incostituzionale". Allora perché hanno indetto un referendum? Non lo sapevano anche prima di spendere soldi e tempo per farlo? Se non lo sanno loro, chi lo deve sapere?
Resta ancora da vedere che fine farà la Legge di Stabilità, piena di emendamenti e ancora da approvare; e quella elettorale, che secondo me resterà com'è. 

Viva l'Italia!

venerdì 7 dicembre 2012

Addio Monti

Mi chiedevo quando sarebbe successo. Quando, cioè, qualcuno si sarebbe deciso a staccare, non solo la spina, ma tutta la corrente. 
E bravo Alfano! Lei ha fatto quello che tutti noi stavamo aspettando: tentare di mandare definitivamente a casa questo governo che è stato capace solo di aumentre le tasse alla povera gente tagliando dove era più facile farlo, ma lasciando intonsi i grandi patrimoni, i privilegi, le fondazioni bancarie, le spese militari e rischiare seriamente di mandare definitivamente a picco il Paese con la sua politica rigorista e recessiva e il conseguente aumento indiscriminato del debito pubblico.
Se volete i numeri è sufficiente prestare attenzione ai tam tam cittadini, a quello che la gente si dice per la strada, nei negozi o quando fa la fila per pagare le bollette. Piccoli imprenditori, negozianti, commercianti, e poi ancora i pensionati, gli operai, i dipendenti pubblici, gli insegnanti e tutto il popolo del "reddito fisso", ancora per poco sopravvissuti alle tagliole di Stato, vicini gli uni agli altri e accomunati nell'unico, disperato grido:  

"Non ce la facciamo più!"
L'altra mattina, a Radio 24, sono stato colpito dalle parole commosse di Oscar Giannino quando ha elencato dettagliatamente, a partire dal gennaio del 2012, un numero elevatissimo di "caduti per le tasse e per il malgoverno". Disperati, ai cui funerali, tra l'altro, non risulta siano mai intervenuti rappresentanti della nostra classe politica.
Se prendiamo in esame il settore dell'edilizia, al quale si aggiunge l'indotto che di edilizia vive, scopriamo che siamo tornati indietro di quarant'anni. Lo stesso avviene per il mercato dell'auto, calato del 46% rispetto al 2006, e che col prossimo aumento dell'Iva al 22% farà salire il prezzo di un'utilitaria mediamente di circa 200-400 euro, contraendo ulteriormente le già scarse vendite. In un anno abbiamo subìto sette aumenti di accise per la benzina, più le altre, ormai stratificate e calcificate, che sono rimaste bloccate lì dal secolo scorso, alle quali si aggiungerà naturalmente la nuova Iva. 

E presto toccherà anche alla Sanità, in barba alla nostra Costituzione e a tutti i suoi fondamentali, che ogni giorno che passa assomiglia sempre più a carta straccia. E che, se non è stata cambiata nottetempo, all'art. 3 sancisce la rimozione di ostacoli di natura economica e sociale che limitano di fatto libertà e uguaglianza dei cittadini e impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori alla vita politica, economica e sociale del Paese; riconoscendo loro, al successivo art. 4, il diritto al lavoro e promuovendo le condizioni che rendano effettivo questo diritto. Stabilendo il dovere che ciascuno di noi ha di svolgere, secondo le proprie possibilità e le proprie scelte, un'attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società alla quale appartiene. Successivamente, all'art. 9, si legge che la Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica; che all'art. 31, la Repubblica agevola con misure economiche e altre provvidenze la formazione della famiglia e l'adempimento dei compiti relativi, con particolare riguardo alle famiglie numerose; che all'art. 32, la Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività garantendo cure gratuite agli indigenti. Che all'art. 35, la Repubblica tutela il lavoro in tutte le sue forme e applicazioni e cura la formazione e l'elevazione professionale dei lavoratori. All'art. 36, sancisce il diritto del lavoratore ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro, e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un'esistenza "libera e dignitosa". All'art. 37, dice che la donna debba avere gli stessi diritti e, a parità di lavoro, le "stesse retribuzioni che spettano al lavoratore". All'art. 38, stabilisce che ogni cittadino inabile al lavoro e sprovvisto di mezzi per vivere abbia diritto al mantenimento e all'assistenza sociale, e che siano previsti e assicurati mezzi adeguati alle loro esigenze di vita in caso d'infortunio, malattia, invalidità, vecchiaia e "disoccupazione involontaria". All'art. 47, la Repubblica incoraggia e "tutela" il risparmio in tutte le sue forme, disciplinando, coordinando e controllando l'esercizio del credito, e favorisce l'accesso del risparmio popolare alla proprietà dell'abitazione. Infine, all'art. 53, si legge che tutti i cittadini sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche "in ragione della loro capacità contributiva e secondo criteri di progressività" (cioè, chi più ha più paga!). 
Leggendo questi "sacri" princìpi, dunque, non vi viene qualche dubbio? A me sì.


Considerando inoltre che da noi i consumi interni riguardano circa l'80% del Pil, se i provvedimenti del governo continueranno pervicacemente a colpire questi settori è comprensibile che il decreto "Salva Italia" dell'esecutivo voluto da Napolitano si trasformerà irrimediabilmente in un "Si salvi chi può"
Altro che Natale e regali!
Col risultato che noi resteremo "cornuti e tassati" per chissà quanto tempo, senza lavoro, forse senza pensioni e sanità, mentre banchieri, politici di "rango", industriali, rappresentanti di multinazionali, accademici e tutto il resto "cremoso" delle varie caste che contano si sperticheranno a dire che la colpa è di Berlusconi, degli evasori fiscali, della crisi, dei bamboccioni "choosy", dello spread, degli esodati e del surriscaldamento del pianeta. Profezia Maya compresa.
E ognuno se ne andrà per la sua ricca strada.

martedì 4 dicembre 2012

I costi della Casta


In questi ultimi giorni mi sono fatto sentire poco. "Meglio! - direte voi - Di sicuro non ci sei mancato!" 
Lo so, ma il motivo è che ero molto occupato a diventare... nonno! 
Infatti, il 22 di novembre mio figlio e sua moglie hanno partorito un bel bambino di 3 chili e 400 grammi, al quale hanno dato il nome di mio Padre: Federico. 
"Carne della nostra carne", dunque. Che, se consideriamo che appena nato ha già sulla gobba un debito di 32.300 euri, il prezzo del nostro Federico si aggira, etto più etto meno, sui 9.500 euri al chilo. Carne di "primissimo taglio", quindi, e non frattaglie, che speriamo non ci tassino ulteriormente.

Nel frattempo, gioie nonnesche a parte, apprendo che il nostro Presidente della Repubblica, a partire dal gennaio prossimo, si aumenterà lo stipendio di altri 8.835 euri, facendolo salire dagli attuali 239.192 ai 248.027 prossimi venturi (fonte:http://it.ibtimes.com/articles/39060/20121130/napolitano-si-aumenta- lo-stipendio.htm )

E non è neppure... carne fresca!


In tutto, con 1.807 dipendenti e un parco auto che comprende anche tre Maserati, il Quirinale ci costa 26mila euri all'ora (624.000 euri al giorno)
fonte:http://it.ibtimes.com/articles/34981/20120824/quirinale-giorgio-napolitano- presidente-della-repubblica-europa-spending-rewiev.htm

Inoltre, se il decreto "taglia-costi alla Casta" - per la cui ratifica c'è tempo fino al 9 dicembre prossimo venturo - non verrà approvato entro questa data decadrà miseramente. In barba a quella "spending review" della quale tutti si sono riempiti la bocca.
Più tutto il resto, che, per brevità di esposizione, potrete comodamente leggere qui:

http://affaritaliani.libero.it/politica/quirinale-costi-napolitano240812.html

Tutto ciò mentre la maggior parte degli italiani si arrovella per arrivare a fine mese, aspettando il Natale e facendo i conti con una imposizione fiscale giunta nel frattempo a livelli intollerabilmente pericolosi. 
Ma che ci volete fare, “Per evitare che la crisi degeneri siamo tutti chiamati a fare dei sacrifici…” (Giorgio Napolitano, 19 luglio 2012) la "sudditanza" richiede anche questo genere di sacrifici.