mercoledì 31 luglio 2013

Poetto e degrado


Siamo alla fine di luglio (le foto le ho scattate il 30), la stagione balneare - come il governo - è nel pieno delle sue attività, ma il Poetto è sempre sporco.
Le ultime foto che avevo messo risalivano a maggio. Perciò, se avessero voluto rimediare il tempo lo hanno avuto. Evidentemente, il Poetto, agli amministratori piace così. A me invece no. Soprattutto perché devo pagare le tasse.
E fino a quando non si decideranno a dare una ripulita a un litorale tra i più belli che abbiamo, continuerò a pubblicare quelle immagini che nessuno di noi vorrebbe mai vedere.
Ieri mattina, nei parcheggi del lungomare vicino al capolinea degli autobus che fanno la spola tra la città e la spiaggia, c'erano anche molti pullman che avevano trasportato dei turisti stranieri. L'autista di uno di questi, al quale ho chiesto cosa pensasse del degrado che lo circondava, mi ha risposto che "come sardo si vergognava". Anch'io, che non sono sardo ma che vivo da 43 anni qui, mi vergogno. E il sindaco? Proverà anche lui la stessa vergogna?










Nella foto in basso, e in quelle che seguono, la sequenza mostra un palo dell'illuminazione pubblica divelto (al centro, il suo originario alloggiamento e i cavi elettrici che lo alimentavano) e abbandonato a fianco della passeggiata pedonale.


Lo vedete al centro dell'immagine, tra le due palmette...


Eccolo qui: ve lo presento!


E come c'è finito? Chi lo ha divelto? Verosimilmente, qualcuno con la macchina (forse di notte) ha tirato a diritto, ha sbattuto prima sul palo e poi ha finito la corsa su quel sedile che vedete, spostandolo dal basamento dove appoggiava...
  

 Ecco il basamento. E' rimasto tutto così da qualche mese, e a nessuno è venuto in mente di rimetterlo a posto. Bravi!



Qui sotto, invece, siamo ancora nei pressi del vecchio Pronto Soccorso dell'ancor vecchio Ospedale Marino. Le baracche che vedete, e delle quali non conosco l'uso che al tempo se ne faceva, oggi sono ancora lì. Con la differenza che se prima potevano servire a qualcosa, ai giorni nostri sono diventate ricettacolo di ogni tipo di immondizia e... gabinetti più o meno pubblici. Tutto questo avviene a pochi metri da una spiaggia frequentatissima.


Ora vi mostro l'interno di tali baracche, e ditemi se non è vergognoso quello che vedrete. Basterebbe murarle. Una pila di blocchetti, qualche sacco di cemento e il gioco è fatto! 



 Quello che vedete attraverso la finestra sullo sfondo è... il mare. Naturalmente con la spiaggia. Ma con un colpo di flash tutto appare più chiaro: merde (umane) e sporcizia sono dappertutto.



Se qualcuno avesse dei dubbi, vi presento: le merde!



Qui sotto, attraverso la porta di ferro semichiusa o, se vi pare, semiaperta, s'intravede l'interno di una stanzetta buia e angusta divenuta probabilmente la... residenza estiva di qualche "sciagurato".



Lo si può dedurre dalla mercanzia ivi custodita: qualche bottiglia, dei bidoncini di plastica, un paio di scarpe vecchie e alcune buste dall'ignoto contenuto. 
E un pagliericcio di gommapiuma.



Dall'altro lato della baracca, come vi ho detto, c'è il vecchio Pronto Soccorso. Le foto che seguono mostrano il lato che dà sul trafficatissimo lungomare. 
E anche in questo caso non è certo un bel vedere...



E... se qualcuno, un bambino per esempio, dovesse cadere e finire sopra uno di quei tondini di ferro sporgenti?






Ora ci spostiamo dalla parte opposta, dove c'è il vecchio Ospedale Marino. Quel bel rudere che ancora nessuno sa come recuperare. 
Proprio in mezzo, tra le baracche che vi ho mostrato e l'ospedale, c'è un indefinibile (almeno per me) "gabbiotto". Impianto fognario di sollevamento? Apparecchiature idrauliche dell'acquedotto cittadino? Non lo so, ma tutt'intorno regna il degrado e l'abbandono. E l'immondizia. E le merde, umane, perché anche qui cari miei si caga. Eccome! 
E sempre a un passo dalla spiaggia!

















Le ultime tre immagini, infine, riguardano la recinzione lato mare del vecchio Ospedale Marino. Anche qui una discarica a cielo aperto. Sulla spiaggia!




Ho letto da qualche parte che Cagliari si candiderà a "capitale europea della cultura" per il 2019. Ambizione più che legittima. 
Se i presupposti sono questi, tanti auguri!

sabato 27 luglio 2013

Ius soli


 Forse intendono lo "ius solis": cioè il diritto a prendere il sole. 
E quello non si nega a nessuno!

E' a dir poco vergognoso quello che sta accadendo negli stadi, ma non solo.
L'intolleranza razziale sta raggiungendo livelli preoccupanti, ma oltre al naturale sdegno e la comprensibile riprovazione del momento, alla fine sembra passare tutto "in cavalleria". Il colore della pelle, la religione diversa o più genericamente la "superiorità" di una razza rispetto a un'altra non possono, e non devono, determinare delle gerarchie e creare discriminanti. E i pochi imbecilli ignoranti che lo credono possibile, sono e restano degli ignoranti imbecilli. E termino qui.
Anzi, no. 
Girando per il web, ho trovato questi significativi articoli: 
il primo, fonte: L'Unione Sarda.it, è un servizio di Videolina: 

http://www.videolina.it/video/servizi/48494/sassari-ancora-fuoco-nel-campo-nomadi-ridotto-a-discarica.html

il secondo, fonte: Il Messaggero.it, che vi giro così ve lo leggete:

http://www.ilmessaggero.it/roma/roma_ostia_mare_ambulanti_spiagge_abusivismo/notizie/309090.shtml

Spesso, intolleranza e razzismo hanno origine anche da questi fatti. Ma non toccherebbe alle "istituzioni" porvi rimedio? Eppure siamo su una spiaggia della Capitale. D'Italia.

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Approfitto però dello spazio per parlare di un'altra questione, salita alla ribalta dell'informazione in questi giorni. Mi riferisco a quello "scivolone" di Stefano Fassina a proposito dell'evasione fiscale, che la Camusso, Colaninno e altri che la pensano come loro hanno censurato definendolo "grave errore politico".
D'altra parte, se andiamo a guardare bene, le beghe della sinistra italiana hanno origini lontane che risalgono ai tempi di Gramsci e di Bordiga, per continuare col compromesso storico di Berlinguer e Aldo Moro e, attraverso alterne convergenze e divergenze con questa o con quella corrente moderata o radicale, arriviamo ai giorni nostri. Quindi, se qualcuno s'illude che oggi con qualche congresso questi problemi si possano risolvere mettendo tutti d'accordo perde solo tempo. Non è la politica, con le sue regole e le sue sfumature di... lana caprina a dover cambiare, ma chi la fa: cioè gli uomini. Tutto il resto è noia.
Ebbene, tornando a noi, Fassina ha ragione da vendere quando dice che l'evasione fiscale in certi casi diventa una necessità di vita. Non lo disse anche Berlusconi? E anche lui aveva ragione da vendere. Dov'è lo scandalo, la vergogna, l'eresia? 
Non dovrebbe essere la sinistra storicamente vicina ai poveri, ai deboli, ai disadattati? Dov'è finita l'uguaglianza di tutti i cittadini sul piano economico e sociale? Che fine ha fatto il "Quarto Stato", simbolo della classe operaia, delle lotte "proletarie" e tutto il resto? Chiacchiere. Solo chiacchiere. 
Intanto la gente sta di male in peggio, non ha soldi da spendere, manca il lavoro, l'economia va a rotoli e le tasse sono sempre più alte. Ieri mi è arrivata la Tares del 2013 - due acconti da pagare entro ottobre, più il saldo "a sorpresa" a dicembre -, poi ci sono le bollette, il condominio e quelle cose che tutti purtroppo conosciamo. 
Di contro, diminuiscono i servizi al cittadino che i Comuni, le Province e le Regioni, anch'essi pieni di debiti fino al collo, fanno sempre più fatica ad assicurare. Tra un po' è probabile che mancheranno anche i soldi per gli stipendi e le pensioni, in molti casi pagati in ritardo. Però la Corte Costituzionale ha dichiarato illegittimo (artt. 3 e 53 della Costituzione) il contributo percentuale sulle pensioni d'oro (oltre i 90 mila euro lordi all'anno) e obbliga l'Inps a restituirlo (40 milioni di euro all'anno da ridare indietro) ai legittimi proprietari. 

http://www.repubblica.it/economia/2013/07/26/news/inps_pensioni_d_oro_contributo-63763231/ 

Ma il blocco dell'adeguamento al costo della vita delle pensioni che superano di tre volte il minimo, quello no. Quello non è anticostituzionale e deve essere mantenuto. Come le pensioni da 500 euro al mese. Qui, gli artt. 3 e 53 della Costituzione non fanno testo. Non fa ridere? O incazzare?
Intanto, aumentano i furti, le rapine, gli omicidi, i traffici di droga e la delinquenza diffusa, ma si vogliono svuotare le carceri perché sono piene. E ogni giorno vengono arrestate valanghe di persone. E allora? Di che stiamo parlando?
 

mercoledì 17 luglio 2013

Poveri e pensioni d'oro




Da una recente ricerca pare che i percettori di pensioni "dorate" siano circa 33 mila!
Leggetevi questo:


e anche questo:



e quest'altro (cosa vi dicevo?), riguarda il finanziamento pubblico ai partiti. 

La Camera boccia la mozione presentata dal Movimento 5 Stelle per sospendere la rata di luglio (91 milioni di euro!) sul finanziamento ai partiti. Solo l'M5Stelle e la Lega, in pratica, hanno votato a favore della sospensione, mentre tutti gli altri partiti hanno votato contro.
Figuriamoci se rinunciavano al malloppo! 
Vergogna! Vergogna! E ancora Vergogna!

http://www.asca.it/news-Partiti__Camera_boccia_mozione_M5S_su_sospensione_rata___281_update29-1298023-POL.html

Questi superfortunati, i cui costi di mantenimento gravano sulla collettività per oltre 3 miliardi di euro all'anno, con pensioni che arrivano anche a 90 mila euro lordi al mese (non all’anno: al mese!) sono in genere ex parlamentari, ex manager pubblici e altri "boiardi" di Stato che, oltre a fottersene della giustizia sociale, in certe occasioni sputano anche sentenze sulla insostenibilità della spesa pubblica e sulla necessità "di fare qualcosa" perché il Paese non vada a rotoli. Gli esempi, anche durante la rigorista reggenza montiana, non sono certo mancati. Perché una classe dirigente, considerata dall'opinione pubblica almeno per tre quarti una "terza classe" di incapaci e di parassiti, tutta protesa a difendere esclusivamente i propri intoccabili interessi ma che colpevolizza soprattutto l'altrui merito e l'altrui ricchezza, non è degna di guidare un Paese. Invece è anche grazie a loro che l’Italia sta andando a rotoli, e quel fantomatico "tetto massimo delle retribuzioni" che tutti a gran voce dicono di volere istituire, alla fine resta la vana speranza della gente perbene tuttavia rispolverata ogni volta che si avvicina la campagna elettorale. Compresi i quotidiani "annunci", tipo la riforma della legge elettorale o i rimborsi ai partiti, ai quali ormai non crede più nessuno. Perciò penso veramente che se non si metterà un freno a questa odiosa ascesa degli strapoteri della "Casta", peraltro in aperto contrasto con il dettato costituzionale, vi saranno presto in Italia dei seri problemi di ordine pubblico da affrontare. Ma siccome personalmente sono contrario alla violenza, che alla fine non porta mai da nessuna parte se non al caos generalizzato dal quale tutti hanno tutto da perdere e nulla da guadagnare, avrei un'idea. Proporrei che gli oltre 9 milioni di poveri (dei quali almeno 4 milioni sono poveri assoluti), tra disoccupati, cassintegrati, pensionati al minimo e tutti quelli che hanno dovuto chiudere le aziende e gli esercizi pubblici a causa delle tasse e che non hanno più di che vivere, invece di togliersi di mezzo uccidendosi e diventare solo pane per giornali e televisioni - col risultato che il giorno dopo non li ricorda più nessuno -, proporrei, dicevo, che si riunissero tutti insieme in un giorno prestabilito, arrivando alla spicciolata nelle strade romane e davanti ai palazzi del potere, e poi si sdraiassero per terra a formare una specie di tappeto umano di... "morti viventi". Senza avvisare nessuno. Senza fare notizia. Ma anche senza forconi, bastoni o roba simile e soprattutto in silenzio e senza far danni: al massimo con qualche eloquente cartello o striscione, da tirar fuori all'ultimo momento, per manifestare il proprio disagio e il proprio desiderio di riscatto. E comunque "pacificamente e senz'armi", come dice anche la Costituzione (art. 17). 
Oggi, con la rete, il web e tutte le diavolerie telematiche di cui disponiamo, non credo sia un'impresa impossibile. Basterebbe il vecchio, ma sempre funzionante "passaparola". Sarebbero, saremmo, perché parteciperei anch'io, più degli abitanti di Roma!
Perché le rivoluzioni si possono fare anche così: urlando in... silenzio.
 

Giustizia



Oggi, che fa caldo, molto caldo, ho deciso di non andare al mare e resto in casa a pensare. "Meglio pensare al fresco, che sudare al mare", diceva un mio lontano prozio che faceva la guida alpina a tempo perso sulle Alpi Bavaresi. E così, pensa che ti pensa, verso sera ho messo insieme queste riflessioni che come sempre vi sottopongo. 
Leggevo da più parti che la malattia mentale non esiste e che è solo "disagio sociale". Ma allora, scusate, quel tipo che doveva essere o in galera o a casa sua, nel suo Paese, che ci fa in giro per la strada a spacciare e/o rubare, e/o violentare, e/o più genericamente a delinquere, come e più di prima?
Non sarà mica un
clandest ..., uno zing ... Alt! Attenti alle parole che usate, perché non si può dire. Al massimo potrebbe essere un "diversamente stabile" o, esagerando, un "altrimenti domiciliato". Perché in questo strano Paese pare che da un po' di tempo non si possano più chiamare le cose con il giusto nome senza rischiare di essere accusati di razzismo, codinismo, cinismo, classismo, qualunquismo, bullismo, anarchismo, e un sacco di altre cose che finiscono in "ismo". Come ciclismo, ma molto più brutte.

Però puoi chiamare impunemente "orango" una donna solo perché è di colore, indipendentemente dal fatto che ella sia un ministro della Repubblica o la donna delle pulizie. Ma se invece dai del "ladro" a chi ti ha appena rubato il portafoglio, devi stare attento e chiamarlo più prudentemente "diversamente onesto" o, al massimo,"operatore malavitoso", per non rischiare una querela ed essere costretti a difendersi a vita nelle aule di qualche tribunale. Di quelli che hanno lasciato ancora in piedi. E se il ladr... pardòn, il diversamente onesto ti entra per la terza volta nel negozio e ti punta una pistola in faccia per svaligiartelo di nuovo, oppure s'introduce nottetempo in casa tua e ti batte come un tappeto perché vuole i tuoi soldi, mentre pensi di reagire perché desidereresti ardentemente sparargli tu, al ladro, ma non puoi perché se lo fai prima che ti abbia sparato lui vieni accusato di eccesso di legittima difesa perché poi si scopre che la pistola era un giocattolo, allora che fai? Dimmi: che fai? Aspetti prima di vedere se ha il tappo rosso regolamentare, o glielo chiedi subito appena te la punta addosso? "Scusi, Signor Ladro, - cercando d'essere il più gentile possibile - non s'offenda, per carità! Ma siccome m'è parso di non scorgere il tappo rosso sulla canna, mi dica: è la sua un'arma veritiera, oppure è un'innocua replica inerte caricata a salve? Magari mi esploda, la prego e se le aggrada, un colpo di prova qui, proprio sul bancone, o sul canapè, acciò ch'io me ne avveda e possa reagire di conseguenza"...
Ma se invece di una pistola col tappo ha una pistola vera?... Non cambia nulla.
Ti devi sempre prima far sparare e, cambio di vocale, sperare che sbagli. Un po' come i duelli di un tempo. Ma dove il primo colpo tocca sempre a lui perché qui non ci sono i padrini che decidono. Se, dopo, sei ancora vivo e ti hanno retto le mutande o il pannolone, allora forse, e sottolineo forse, se hai anche tu una pistola da qualche parte e fai in tempo a prenderla, gli puoi piazzare un colpo in mezzo agli occhi. Naturalmente, poi t'interrogheranno per ore e cercheranno di capire perché gli hai sparato proprio in mezzo agli occhi... o non potevi, che so, inviargli delle offese su Twitter col tuo tablet da notte, o magari uscire per strada e rigargli la macchina o tagliargli il tubo della benzina al motorino rubato. Perché se gli hai sparato un solo colpo in mezzo agli occhi e lo hai fatto secco d'amblé, vuol dire che hai preso bene la mira e lo volevi ammazzare. E allora scatta la volontà di uccidere e la premeditazione.  Non è "praeter", è proprio "intenzionale". E questo non si può. Perché l'opinione pubblica deve esasperarsi e soffrire, non consolarsi con la giustizia-fai-da-te.

Anche se chi fa da sé fa per tre e si serve come un re.
Forse era meglio se andavo al mare... 


Calderoli Kyenge



Change.org

Firma la petizione -> http://chn.ge/1aNxn0J

Abbiamo superato le 150mila firme. In soli due giorni. 
Voi, 150mila cittadine e cittadini avete sottoscritto una petizione per espellere il razzismo dal parlamento italiano, perché è inaccettabile che un’alta carica istituzionale, vicepresidente del Senato, possa rivolgere offese razziste nei confronti di una donna. Ministra. Nera.

martedì 16 luglio 2013

No della Rai a Miss Italia



Con tutto quello che succede in giro la figura della donna è giusto che sia rivista, e non spettacolarizzata come avviene nella pubblicità "sessista" o in molti programmi e varietà televisivi dove cosce, seni, culi e ombelichi ignudi ignobilmente troneggiano provocando ingestibili sommovimenti testosteronici testicolari di varia natura tra gli astanti. Per combattere il dilagante femminicidio, l'ecatombe misoginica che vede la donna solo come oggetto e quindi naturale preda dei vari Jack the Ripper di turno, le istituzioni iniziano a muoversi.  
Saranno così aboliti i balletti scosciati, le sfilate di moda dalle vergognose trasparenze, i concorsi di bellezza. Ma saranno anche proibiti i vestiti troppo scollati che mostrino le ascelle, soprattutto quelle col pelo, le minigonne (permesse solo in Formula 1), i topless, i pantaloni corti (gli "hot pants" filo-topa), e qualsiasi genere di ombelico (a filo, a cappuccio, a mandorla, ovale e rotondo) perché considerato zona altamente erogena.
Infine, è previsto un giro di vite anche per il sessantasettenne concorso di Miss Italia, che dopo l'abolizione delle misure antropometriche delle miss ora dovrà adeguarsi ai nuovi costumi della nostra società. Non si esclude che torni a essere trasmesso per radio, ma non in diretta perché potrebbe essere pericoloso.

Forse sarà presto abolita anche la Satira.

domenica 14 luglio 2013

Calderoli Kyenge


Oltre alle banane, gli devono aver fregato anche lo specchio..


Il diritto alla cittadinanza è una cosa seria. Giuridicamente si acquisisce con la nascita sul territorio, indipendentemente dalla cittadinanza dei genitori, e in altri casi previsti dalla legge 5 febbraio 1992 n. 91 e successive modifiche e integrazioni, consuete nel nostro sistema legislativo.
Quindi, se c'è una legge, caso mai si può discutere su quanto sia giusta ed eventualmente su ciò che di questa legge si può cambiare. Tenendo anche presente che molto spesso le nostre leggi sono talmente articolate e liberamente interpretabili, da confondere le idee e rendere talvolta difficile e lacunosa la loro applicazione, col rischio di alimentare pericolosi eccessi ed estremismi in certi casi usati a sproposito. Quando, infine, questi "orientamenti" si personalizzano e sintetizzano offese dirette alla persona se ne deduce che, leggi a parte, le comuni norme del vivere civile vanno a farsi friggere.
Favorire l'ingresso agli immigrati è un nobile gesto di umanità nei confronti di un nostro fratello in difficoltà, ma deve però essere seguito da una corretta "fusione" sociale quando ne esistano i presupposti. Altrimenti è meglio non fare gli ipocriti buonisti e aiutare chi ha bisogno a casa sua, piuttosto che farlo arrivare e abbandonarlo per la strada o nelle mani della malavita più o meno organizzata come spesso succede. E gli esempi non mancano! 

Per tutti coloro che vorranno firmare la petizione per le dimissioni di Calderoli (visto che lui non pare intenzionato a rassegnarle), andate su questo link:

sabato 13 luglio 2013

Rincari estate 2013


Gli Italiani dovrebbero andare in ferie, e che si fa? Si aumenta la benzina! Bella mossa! 
Ma non basta: rincarano anche i traghetti, gli aerei, i "pacchetti vacanza" e tutto ciò che con le ferie estive ha voce in capitolo. Naturalmente, con una reazione a catena, attendiamo altri rincari di merci varie che i negozianti - quelli che ancora resistono e non hanno chiuso - sono "obbligati" a scaricare su... Pantalone.
Nel Lazio si prevede un rincaro dell'addizionale regionale Irpef, che dovrebbe servire a tamponare i debiti della Sanità. E se lo fa il Lazio, prima o poi qualche altra Regione gli andrà dietro. Magari per motivi diversi.
Il governo, tace e acconsente. Tanto, che gli frega?
Mi chiedo come sia possibile rilanciare l'economia con questi presupposti, e con quale coraggio la gente affronterà le imminenti vacanze senza sapere ciò che l'attende al rientro. Mi riferisco all'Imu, all'Iva, alla Tares e a tutto il resto. 
Noi, io e mia moglie intendo, in vacanza non ci andiamo perché non ci siamo mai andati; la benzina la facciamo sì e no una volta al mese perché ci spostiamo a piedi o in bicicletta, ed è da quando è iniziata la crisi che in casa non compriamo più nulla, e mangiamo il giusto. 
Così ci stanno sempre le robe degli anni scorsi. Apriamo l'armadio, diamo un'occhiata a quello che c'è dentro, e poi lo richiudiamo subito. Altrimenti, perché si chiama "guardaroba"?   

Concludendo, anche se siamo meno allegri rispetto a qualche anno fa, non siamo ancora morti e andiamo in giro vestiti. E ci vogliamo bene.


venerdì 12 luglio 2013

Scie chimiche e guerra del clima


Video condiviso da http://youtu.be/eAz75wazCJs


E' chiaro che se pubblicandolo avessi commesso un abuso o violato un eventuale copyright, sarà sufficiente avvisarmi e rimuoverò il filmato immediatamente. Grazie


Il dubbio che nel nostro amato Mondo ci sia qualcosa che non sta andando per il verso giusto sta diventando sempre più certezza. Naturalmente non sono solo io a dirlo, anche se da un po' lo penso, ma il fatto che questo sospetto stia prendendo piede a tal punto da diventare globale la dice lunga. E qui le teorie "complottiste" c'entrano poco.
Tutta l'immondizia che scarichiamo, sulla Terra e nell'atmosfera, non può essere innocua. La stessa Legge della conservazione della massa (scusatemi se scomodo Lavoisier, o chi nell'antica Grecia lo ha preceduto), e cioè che "gli elementi non si creano né si distruggono, ma si trasformano", e "che nulla viene dal nulla e può divenire nulla", dovrebbero farci pensare che tutta questa robaccia da qualche parte finirà e che potrebbe anche trasformarsi in qualcosa di ignoto e, proprio per questo, pericoloso perché incontrollabile. E gli sforzi che apparentemente facciamo per contenerla tentando di limitarne i danni, alla fine sono chiacchiere inutili perché alla base di tutto ci sono il denaro e gli interessi. 

Che qualcosa sul nostro Pianeta stia cambiando, ed è cambiato, non solo nelle stagioni, e quindi nel clima, ma anche in quegli eventi che sempre più sospettiamo non essere semplici e cicliche "calamità naturali" (mi riferisco ai terremoti, alle alluvioni ai lunghi periodi di siccità) ma qualcosa in cui la mano dell'Uomo potrebbe avere grosse responsabilità, lo dicono eminenti scienziati e ricercatori. E ora comincia a pensarlo anche la gente comune. 
Per quanto mi riguarda, io che vivo da oltre quarant'anni in Sardegna non ricordo primavere come quelle appena passate, o estati come quella che stiamo vivendo. E stando alle notizie di stampa e televisione, mi pare che la stessa cosa stia avvenendo un po' dovunque.
Per soddisfare le vostre curiosità, vi rimando a un paio di link (uno di questi particolarmente difficile da reperire perché censurato e più volte rimosso: chissà perché...) che mostrano filmati e raccontano fatti sui quali riflettere e con i quali anche la nostra coscienza, ma soprattutto quella di chi ha tra le sue sciagurate mani il nostro futuro, dovrebbe fare i conti:


http://www.tanker-enemy.tv/la-guerra-climatica.htm  

http://scienzamarcia.altervista.org/dossier.html


http://intellihub.com/2013/06/12/hr-2977-space-preservation-act-of-2001-haarp-and-geoengineering/ 


http://lacomunidad.elpais.com/sonypozo/2010/8/18/aberraciones-causa-la-radioactividad-a-armas

venerdì 5 luglio 2013

La chiave... universale



... e poi qui sotto, casomai vi venisse la voglia, vi potete gustare tutte le locandine de "Il Vernacoliere". Che, detto tra noi, io 'un mi perderei!

http://www.vernacoliere.com/layout-l-locandine-2001 



giovedì 4 luglio 2013

Abbasanta: Nuraghe Losa


Il viaggio di ritorno dall'Anglona al Campidano passa obbligatoriamente per Abbasanta, lungo la SS131. Una super(?) strada a scorrimento semiveloce tendente al lento-fila che prende il nome da chi la iniziò nel 1823 - Carlo Felice, appunto - ma che dopo ben 190 anni deve ancora essere terminata. Numerosi e infiniti sono, infatti, i cantieri che come per incanto appaiono qua e là ma che però si dimenticano di scomparire...
Un giorno mi è anche sembrato di vedere un operaio che ci lavorava, ma è probabile che fosse colpa della trippa con le patate che avevo mangiato a casa di un amico.
Comunque, vi stavo parlando di Abbasanta. Poco prima di entrare sulla Carlo Felice, al termine dell'altra strada che vi s'innesta (la SS131 D.C.N. o "Diramazione Centrale Nuorese") e che porta a Nuoro e Olbia, sulla sinistra compare il nuraghe Losa. Questo monumento, datato tra il XV e il XIII sec. a. C., è uno dei più importanti e meglio conservati della Sardegna.
Ulteriori informazioni per gli appassionati di Storia antica le trovate qui:

http://www.sardegnacultura.it/j/v/253?s=20777&v=2&c=2488&c1=2125&t=1 

Non potevo fare a meno di scattare qualche foto, che vi mostro. Solo dall'esterno, però, e da lontano, perché avevo fretta di tornare a casa e faceva un caldo birbone! 


Poi, siccome per l'occasione avevo montato un particolare obiettivo grandangolare, unico nel suo genere e potentissimo, ne ho scattata una che mi ritrae addirittura mentre stavo fotografando il nuraghe!

 
Comunque, accontentatevi. Se ci ripasso quando fa fresco vi prometto che gli farò una visita con relative fotografie. Magari, ogni tanto ricordatemelo perché è un periodo che la memoria mi gioca brutti scherzi.
Dunque, vi stavo parlando di quella visita a Padova che ho fatto un paio di...
Ci siete cascati! Non è vero: ho una memoria di ferro!
Insomma, dopo che ho fatto le foto mi è venuta l'idea di trasformare velocemente una delle foto in uno dei miei soliti acquerelli. 
Forse sarebbe stato meglio fermarsi alle foto, ma siccome voglio farmi del male vi mostro anche l'acquerello.
A me non piace, ma se piacerà a voi vorrà dire che lo lascerò.
Eccolo qua:


Un caro saluto a tutti e arrivederci a presto!

mercoledì 3 luglio 2013

Pèrfugas


La scorsa settimana, per meglio onorare il nuovissimo "Decreto del Fare", io e la mia Signora ci siamo guardati in faccia e lei mi ha detto: "Facciamo qualcosa anche noi, come il governo?" "Che cosa?", le ho risposto. "Siccome abbiamo ancora 10 euri di benzina dentro la macchina, che se non li usiamo magari col tempo diventano 5, ci facciamo una bella gita alla faccia della crisi, dei politici e di chi ci vuol male!" "Ben detto, moglie! - le ho risposto a botta - E dove ce ne andiamo?" "Intanto, siccome abbiamo risparmiato quei soldi del bollo che non dobbiamo più dare all'Agenzia delle Entrate, prima che ce li tassino sul conto corrente ce li spendiamo tutti! Poi, visto che Letta ci semplificherà gli adempimenti fiscali facendo slittare a novembre l'istituzione dello spesometro, ci fumiamo anche un po' di quegli euri che volevamo portare in Svizzera nascosti nel doppio fondo della valigia che ci aveva regalato tua mamma per il viaggio di nozze!"
Così abbiamo fatto i bagagli, riempiendo anche il doppio fondo della valigia di mamma con qualche maglietta in più, e siamo partiti. 
Destinazione: Anglona. Una sub-regione al nord della Sardegna, tra Sassari e Tempio Pausania, il cui principale centro è Castelsardo. Campagna meravigliosa, panorami ancor di più, e il mare a pochi chilometri. Prima mèta: Pèrfugas. Un bel paesino di poco più di duemila anime, per la maggior parte dedite all'agricoltura e all'allevamento, il cui sindaco, Mario Satta, malgrado i "Patti di stabilità" e tutte le diavolerie fiscogovernative che da un po' tagliano le gambe agli amministratori locali, a costo di sforzi enormi sta piano piano facendo risorgere a nuova vita.


Naturalmente ho scattato le solite fotografie e fatto un giro nei dintorni, che conosco come le mie tasche perché ci vivono un sacco di amici e qualche parente presso i quali sono stato spesso ospite gradito. Almeno così mi hanno sempre fatto credere...


Pèrfugas ha origini antichissime e per questo è ricco di numerose testimonianze archeologiche, molte delle quali sono custodite nel locale museo. Nel centro storico del paese, di fronte alla chiesa parrocchiale di Santa Maria degli Angeli, si può visitare il Pozzo Sacro di Predio Canopoli (si chiama così perché fu casualmente scoperto nel terreno - predio, appunto - del suo proprietario, Domenico Canopoli), risalente al periodo del Bronzo Medio (2000-1550 a. C.)
Per maggiori informazioni, potete andare a questo indirizzo:

http://www.sardegnacultura.it/j/v/253?s=22500&v=2&c=2487&c1=2126&visb=&t=1

Uscendo da Pèrfugas e procedendo verso Ovest lungo la SS 127 in direzione Laerru, dopo circa 4 km, al primo bivio si gira a destra sulla SS 134 e si seguono le indicazioni per Bulzi (il primo paese che s'incontra), e poi Sèdini e Castelsardo. Prima di entrare a Bulzi, dopo una serie di curve, nella vallata a destra, in basso, vi apparirà come per magia la bellissima chiesa di San Pietro delle Immagini, o del Crocefisso (erroneamente chiamata San Pietro in Simbranos), di stile Romanico-Pisano.
E anche per questo importante monumento, che risale al XII secolo e fa parte dei numerosi monasteri cassinesi presenti in Sardegna, vi rimando al solito indirizzo:

http://www.sardegnacultura.it/j/v/253?s=17829&v=2&c=2488&c1=2126&t=1 

Qui di seguito, alcune foto che ho scattato per l'occasione. Peccato che la chiesa fosse chiusa... 








Vicinissimo a Pèrfugas è anche il lago che la diga sul fiume Coghinas, prima che quest'ultimo sfoci nei pressi di Valledoria, ha formato. Lungo le sue sponde, la borgata di Tisiènnari: alcuni agglomerati rurali e qualche stazzo da poco ristrutturati lasciano intravedere uno sviluppo turistico che non tarderà ad arrivare. 


Una ragione di più per spingere le amministrazioni di Pèrfugas e di Bortigiadas, i cui territori vi si affacciano, al rifacimento del vecchio ponte-passerella che li unisce.


Così, cari Amici, il nostro viaggio - almeno quello fotografico - volge al termine. Spero che anche il vostro, attraverso le mie immagini e le mie didascalie, come al solito pazzerelle anzichenò, vi sia stato utile. Ricordatevi, quando questa estate vi verrà in mente di fare una vacanza in Sardegna, che l'Isola non è solo mare e villaggi turistici, ma è anche il suo interno con la sua Storia e la sua gente, ospitale e generosa, che meritano di essere conosciuti e apprezzati e che, sono certo, vi regaleranno dei momenti indimenticabili.