lunedì 30 settembre 2013

Ten. Col. Antonio Gallus






Il Tenente Colonnello Pilota Antonio Gallus era di Selargius, un paesone alla periferia di Cagliari, ed è stato Capoformazione delle Frecce Tricolori dal 1974 al 1981, anno della sua morte in un incidente di volo sopra Udine. 
Questo è il G-91 della Pattuglia Acrobatica Nazionale donato in suo ricordo dall'Aeronautica Militare e restaurato con l'aiuto dei Lions Clubs International.
Il Colonnello Gallus è stato insignito della Medaglia d'Oro al Valor Aeronautico per avere sacrificato la propria vita dirigendo il suo aereo, ormai privo di controllo dopo una collisione in volo con un altro velivolo durante un'esercitazione, verso una zona disabitata.

Io ho avuto l'onore di conoscerlo.

domenica 29 settembre 2013

Nuvole




Oggi minacciava di piovere da un momento all'altro, e prima che ciò accadesse, rovinandomi del tutto la serata, ho inforcato il mio fedele cavallo d'acciao con ruote del 28 e sellino comodo e sono andato a fotografare le nuvole. 
Una, forse la più bella, mi è... scappata. Nel senso che, mentre ero in estasiata contemplazione del cielo a destra, la nuvola, che era a sinistra, improvvisamente s'è dissolta lasciandomi con un palmo di naso. E se vi dico un palmo, io che ho un discreto naso, mi sono anche tenuto basso...

Berlusconi e lo strappo


Indossati i panni del "giustiziere", il Cav festeggia il suo giovane compleanno nel migliore dei modi. E poi dice che "è stanco di combattere"!
D'altra parte, il clima di questi ultimi mesi si era surriscaldato a tal punto che una pacifica e lunga convivenza con le altre intese (si fa per dire) si stava dimostrando impossibile.
Perciò, se le cose stanno come sembra che stiano (cioè, per usare un eufemismo, molto incasinate), il voto si fa sempre più vicino. Resta da vedere se ci andremo ancora con questa legge elettorale (io credo di sì), ma soprattutto con tutti questi politici (spero proprio di no). 
L'importante è che il buon Napolitano non tiri di nuovo in ballo "tecnici" come i precedenti, altrimenti ho l'impressione che questa volta siamo davvero fottuti!
Per quanto mi riguarda, in previsione degli ultimi aumenti dell'Iva di martedì e della benzina, anch'essa + Iva e + aumento, ovvero + aumento + Iva, domani farò i soliti dieci euri di benzina. Almeno per tutto il mese di ottobre sono a posto. E quando mi fermo, spingo...

venerdì 27 settembre 2013

Caduta governo Letta



Il governo se ne va; ma prima di farlo, com'era prevedibile, ci fa un bel regalo: un nuovo aumento della benzina. Ne avevamo davvero bisogno. Grazie.
E come dicono ormai in molti: "Senza se e senza ma". Che in pratica vuole dire: "Continuate a pigliarvelo nel culo, ché tanto a noi la cosa non ci riguarda!"
Speriamo che a Napolitano non venga in mente di richiamare i "tecnici". Soprattutto un certo Mario Monti. Altrimenti, dalle "Larghe intese" si rischierebbe di passare alle "Troppe pretese"... Capisci a me!
In tutta questa confusione istituzionale, però, sappiamo con certezza - e la cosa ci rassicura moltissimo - che l'8 dicembre ci sarà il congresso del Pd. A quando i funerali?
Bravi, bravissimi! Alle prossime elezioni piglierete tutti un sacco di voti!

giovedì 26 settembre 2013

Museo - tazzina di Quartucciu




Se ci fosse scritto il nome potrebbe anche sembrare la réclame della marca di un caffè o una sorta di coppetta gelato, tipo quella del nonno. Invece, come ci dicono, si tratta di un "polo biblo-museale" che nelle sue forme, almeno secondo i creativi del progetto, dovrebbe richiamare alla mente le forme coniche di due nuraghi rovesciati e sovrapposti. A prima vista - ma anche riguardandolo in seguito con più attenzione - non si può certo dire che sia proprio bello. Anzi, personalmente lo ritengo addirittura orribile: tra l'altro, due nuraghi col "naso", in Sardegna, non li ho mai visti. Neppure rovesciati. Figuriamoci sovrapposti!
Lascio perdere le beghe sui costi (otto milioni di euro, che pare non siano più sufficienti per terminarlo), e sui presunti "abusi edilizi" commessi, perché tanto sappiamo come vanno a finire certe cose nel nostro Paese. Però, se lo hanno approvato e poi costruito evidentemente si poteva costruire e a qualcuno è piaciuto. Anche se è ancora chiuso, e non sappiamo se e quando aprirà. 

Ma, come si dice: "de gustibus non est disputandum". Che, traducendo per la "coppetta" del gelato in questione: "su due gusti non ci si sputa"!

leggi:

http://www.castedduonline.it/museo-tazzina-quartucciu-fermo-palo-niente-soldi-parco 

http://civico5stelle.it/una-sanatoria-per-il-museo-tazza-di-cappuccino/

  

martedì 24 settembre 2013

Default Italia



Arriveranno. E' solo questione di tempo. Parlo di nuovi tagli sulle pensioni, sulla Sanità pubblica, sui prossimi e variegati aumenti di tasse, senza contare le amputazioni più o meno truculente agli Enti locali, i quali, per colmare i vuoti di bilancio, li riempiono con nuovi aumenti di tasse e tagli sui servizi erogati che vengono come sempre scaricati sulle spalle dei cittadini. Questo è il prezzo che stiamo pagando per rimanere in Europa. Un'Europa che si sta dimostrando cinica e bara, e che ci costringe a sacrifici immani e intollerabili. E se almeno servissero a qualcosa, questi sacrifici, tutto ciò sarebbe anche comprensibile, invece è solo il prolungamento di un'agonia che in breve ci condurrà a morte certa. E' solo, ripeto, questione di tempo. Nel mentre, la politica sta a guardare o, nel migliore dei casi, finge di occuparsene.
E non mi si venga a dire che "stanno lavorando per noi" perché non ci credo. Caso mai hanno lavorato per sé e per i propri "amici", tutti protesi ad assicurarsi, mantenendolo, quel sistema che per noi si legge "austerity" mentre per loro si dovrebbe più realisticamente leggere "squandering". Spreco, scialacquamento, sperpero. E... la "spending review", che fine ha fatto? In verità qualcuno ancora ne parla. Ma ne parla e basta.
Così siamo costretti a restare a tavola con chi ci mangia tutto il pranzo e butta via anche gli avanzi.
Se il ritorno alla moneta nazionale, nel nostro caso la lira, da molti viene visto come una cosa folle, per altri invece rappresenterebbe la libertà di poter decidere noi stessi delle nostre politiche sociali ed economiche. Senza contare che l'iniziale svalutazione rispetto all'euro - per noi eccessivamente supervalutato - ci porterebbe a essere più competitivi sui mercati internazionali e non avremmo bisogno di svendere il nostro patrimonio industriale costruito con anni di sacrifici e inventiva a Paesi come l'India o la Cina, per i quali paradossalmente ci troveremo a fornire non solo merci ma anche manodopera.

E non lo dico io, che sono un povero coglione, ma esperti economisti.

Banchieri d'Oro e compensi giornalieri 
fonte: "La Gabbia" del 18 settembre 2013:   
http://www.polisblog.it/galleriazoom/la-gabbia-puntata-18-settembre-2013-foto/2

e l'intera puntata sul video di Youtube.com:  
http://www.youtube.com/watch?v=_X1FcZjSXLY

E non solo i banchieri. Fonte:   
http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/03/25/pensioni-casta-amato-cud/541850/

Scusate, ma mi ero dimenticato della puntata di "Presa Diretta" del 16 settembre ultimo scorso, che potrete vedere interamente qui:
http://www.youtube.com/watch?v=mV12Gtdc2Sw 

sabato 21 settembre 2013

Balconi fioriti



Oggi pomeriggio, dopo alcuni mesi di oziosa inattività pittorica, prendendo spunto da una bellissima foto vista sul blog dell'Amico Luigi   mi è venuta voglia di dipingere questo acquerello. 
Grazie, Luigi, perché se non fosse stato per questo tuo coloratissimo e suggestivo scatto chissà quanto tempo ancora sarebbe passato prima di riprendere in mano colori e pennelli!
Naturalmente è molto meglio la foto di Luigi...  

venerdì 20 settembre 2013

Comuni senza stipendi



Quando si parla di navi e di recuperi quasi impossibili, il nostro pensiero va subito alla "Concordia", salvata dalle tirreniche acque da un manipolo di intrepidi che hanno lavorato come matti per non fare più danni di quanti ne abbia fatti lo sciagurato "inchino" di schettiniana memoria. E ce l'hanno fatta. Urrah!
Ma quando invece si parla di un'altra "concordia", e cioè quel sentimento conforme all'armonia di accordi tra chi ha opinioni diverse, e le manifesterebbe anche se gli fosse consentito, tuttavia costretto a prostrarsi in ben altri vergognosi inchini pretesi dai rigidi protocolli europei, ecco che il pensiero corre subito al nostro Paese, a chi lo governa e, soprattutto, a chi è governato.
Già, perché le notizie, come le spese pubbliche, corrono. In molti Comuni italiani, per esempio, se entro domenica (e non l'anno prossimo) non si trovano i soldi persi con l'Imu non si potranno pagare gli stipendi ai dipendenti.

fonte:  http://www.lastampa.it/2013/09/20/italia/politica/i-comuni-soldi-o-stipendi-a-rischio-wPq7lHl9z2qFDRMxcNvdLN/pagina.html


Tutto ciò malgrado le nuove nomine senatoriali "napolitaniche", gli stipendi nababbeschi dei numerosi manager pubblici e di tutto il resto dei riccastri del potere che, unendo il futile al dilettevole, continuano a spassarsela alla faccia nostra, del Pil e del debito pubblico.
Una prece.

mercoledì 18 settembre 2013

Emendamenti taglio costi politica



Oggi, leggo di cassa integrazione e contratti di solidarietà per gli "esuberati" del Pd. Che dovremmo pagare noi.

fonte:  http://www.liberoquotidiano.it/news/italia/1312664/Gli-esuberi-del-Partito-Democratico- dobbiamo-pagarli-noi.html

Questo, in breve, l'emendamento al Ddl del governo a proposito del finanziamento pubblico ai partiti richiesto dal Partito Democratico. Numerosi i firmatari, Rosy Bindi compresa. Per carità, niente da eccepire sul fatto che anche questi lavoratori abbiano diritto a forme di tutela, ma trattandosi di personale assunto dai partiti e visto che di soldi i partiti se ne sono... s-partiti parecchi, perché allora non li pagano loro?
Che c'entriamo noi, e i soldi pubblici, coi carrozzoni dei partiti tanto più diventati, nel corso degli anni, dei veri e propri "comitati d'affari" che hanno le mani in pasta ormai dappertutto?
E lo sono tutti, da destra a sinistra, perché il "partito-Stato" non conosce distinzioni. Anche se dice di farne. Così, alla fine, dopo averci fatto credere che si fanno la guerra, si ritrovano sempre tutti insieme a tavola alla faccia di quella rivoluzione democratica e liberale che da tempo invochiamo.  
Nei giorni scorsi abbiamo visto tutti che è stato di nuovo ripresentato, insieme ad altre voci, il referendum per l'abolizione del finanziamento pubblico ai partiti. La scadenza, per chi firmerà in Comune, è fissata per venerdì prossimo. 

Ma come, lo ripresentano di nuovo? E quello che avevamo "abolito" prima, che fine ha fatto?
E così, lo spudorato "mercatino" continua. Abdicate, gente, abdicate!

Sovranità e moneta



I nostri politici-scolaretti, che credono sempre di avere fatto i compitini diligentemente, si devono rendere conto che fino a quando continueremo a pagare il "pizzo" all'Europa senza fiatare l'Italia resta ferma dove l'ho messa io nella vignetta.
Insomma, oltre a lavorare bene per il loro Paese dovrebbero imporsi con più determinazione nei confronti dei triumviri europei, cercando, quando è possibile, soluzioni negoziabili invece di soggiacere supinamente alle loro dure condizioni. Soprattutto perché, quando c'è stato bisogno, per salvare i Paesi in difficoltà la mano in tasca ce la siamo messa tutti.
Se poi vogliamo rispolverare il passato, non ci dobbiamo dimenticare che quando entrammo nell'euro pagammo anche una tassa d'ingresso e che, una volta entrati, i commercianti aumentarono subito i loro prodotti facendo 1 euro = 1000 lire, mentre lo Stato stesso dal canto suo non perse tempo ad aumentare bolli, tasse e tariffe. E senza fare tanti controlli. 

Col risultato che gli stipendi furono dimezzati e i prezzi al consumo raddoppiati. E mi pare che in quel periodo Berlusconi fosse Presidente del Consiglio, e Tremonti ministro dell'Economia. 

Per la precisione, rispolverando un articolo dell'epoca, ecco cosa accadde alle giocate del totocalcio:

http://www.vita.it/ambiente/totocalcio-in-euro-no-all-arrotondamento.html 

E allora?...

venerdì 13 settembre 2013

Conti pubblici e stabilità



Il benessere sociale, quello cui tutti noi aspiriamo indipendentemente dagli andamenti dei mercati, è andato a farsi fottere. Se qualche anno fa miravamo a costruirci qualcosa che in futuro ci assicurasse, non dico un'esistenza felice e spensierata, ma almeno la certezza di non finire i nostri giorni all'angolo di una strada o alla mensa della Caritas, con l'andare del tempo, e dei governi, e di questa politica, questa convinzione s'è rivelata una chimera. Non solo, ma se negli anni sei riuscito a costruirti questo qualcosa, anche a prezzo di enormi sacrifici, non è detto che resti tuo per sempre perché da un momento all'altro potresti perderlo. 
E, bada bene, non per tua volontà o incapacità, ma semplicemente perché lo Stato, quello Stato che si dovrebbe comportare come il buon padre di famiglia, te lo potrebbe togliere. Anche per sbaglio. Salvo poi riuscire a dimostrare, ma devi essere tu a farlo, che di sbaglio s'è trattato.
Ed è così per tutto. Non solo per i beni materiali come per esempio la casa dove abiti o la macchina che usi per lavorare, ma anche per quei servizi che la collettività è chiamata a pagare e che ti dovrebbero essere restituiti, di regola, in cambio di quello che paghi. Che sono, sì, anch'essi materiali, ma che in qualche modo contribuiscono, almeno nello spirito, a farti stare meglio e a infonderti, in poche parole, la gioia di vivere in una comunità e il tuo senso di appartenenza ad essa.
Allora avviene invece che, da suddito quale ti hanno ridotto, i vari "sceriffi di Nottingham" ti presentino il conto. E tu devi pagare e basta. Perché, anche se l'hai a lungo cercata, non hai una foresta di Sherwood dove rifugiarti.
E' mai possibile che ancora non sappiamo se a dicembre pagheremo l'Imu - e magari anche quella "sospesa" -, oppure che non sia dato sapere a quanto ammonta il saldo di dicembre della Tares (una rata è scaduta, mentre la seconda scadrà il 16 ottobre) perché i Comuni "devono ancora fare i conti" e il governo "deve ancora trovare le risorse finanziarie per le coperture"; oppure in cosa consisterà la nuova "Service tax", a sua volta suddivisa in "Tari" e "Tasi" per semplificarci l'esistenza, chi la pagherà e quanto, in vigore dal 1° gennaio 2014? A tale proposito è bene ricordare che se la "Tari" riguarderà la raccolta dei rifiuti e sostituirà la Tares, la "Tasi" servirà a finanziare, in pratica, l'illuminazione pubblica, gli arredi urbani e la manutenzione di strade, giardini e via dicendo. Naturalmente con le maggiorazioni "ad libitum" che ciascun sindaco applicherà. Cosa da tener presente quando, con la strada al buio e il marciapiede sconnesso, finiremo spalmati per le terre, oppure in una buca con le ruote della macchina o della Vespa. 

Per non parlare del prossimo aumento dell'Iva al 22%.
Non so voi, ma io comincio a essere stufo di questo incerto andazzo. Che non fa bene, non solo alla salute di chi vi è esposto ma anche al mercato. Tanto da pensare di varare, insieme ad alcuni amici, la nostra controffensiva da presentare al governo: la "Carlp". Ovvero, "Ci avete rotto le palle"!
Chissenefrega, con tutto il rispetto, del congresso del Pd e della corsa al suo segretariato, o della "nuova destra" di Storace, Alemanno e Meloni per una sua nuova ricomposizione, aspettando tutti le "primarie", o dell'incandidabilità di Berlusconi secondo Severino, mentre il Paese va a puttane. Pare che, fino a oggi, invece di politici abbiamo eletto degli astronauti: ma su quale pianeta vivono? E poi dicono che i consumi calano. Con tutte le aziende e i negozi che giornalmente chiudono, ci sarebbe da meravigliarsi, e anche molto, se aumentassero!


mercoledì 11 settembre 2013

Violenze e omicidi



Parola d'ordine: violenza. Sugli uomini, sulle donne, sui bambini. E sugli anziani. 
Si stupra, si sevizia e si uccide per rabbia, per rapina e, talvolta, per il gusto di farlo. A tutto ciò fa da corollario criminalità diffusa e vandalismo. Proprio un bel quadretto!
E i colpevoli? Mah... quando li acchiappano, se li acchiappano, non sempre pagano per i loro delitti e spesso la fanno franca. Alla faccia di chi resta a piangere per gli affetti per sempre perduti.


lunedì 9 settembre 2013

Escrementi cani



Portare il proprio o l'altrui cane a passeggio, è un piacere. Per chi lo porta, perché approfitta per fare due passi, e per il cane stesso, che fa pure lui due passi, si svaga e... si libera di pesi inutili.
Ma non è lo stesso piacere quello che prova chi, rientrando a casa all'ora di pranzo, per non pestarli, è costretto a scavalcare cumuli di merda canina in... libertà davanti al portone d'ingresso. 
Perché se hai un cane lo devi controllare. E se fa di queste cose, soprattutto davanti all'ingresso di una casa che quasi certamente non è la sua (del cane e del padrone del cane), la colpa è tua perché non l'hai controllato. 
In questo caso hai due possibilità: o lo allontani di un paio di metri e gliela fai fare più in là e dopo la raccogli, oppure, se è stato più veloce del fulmine, quando ha finito fai un bel pacchetto della sua merda e anche qui hai due possibilità: o te la porti a casa e la fai vedere in famiglia "Guarda oggi cosa ha fatto Bill!", oppure depositi il pacchetto nel più vicino bidone della spazzatura. Meglio sarebbe negli appositi contenitori, o nel gabinetto di casa.
Ho letto che in Spagna il sindaco di un sobborgo nei pressi di Madrid, una volta individuato il responsabile dell'"abbandono", l'ha impacchettata e spedita direttamente a casa al padrone del cane.
Te lo dice un amante degli animali (un po' meno dei loro padroni) e soprattutto amante dei cani. Perché ad essere il miglior amico dell'uomo è il cane, non la sua merda. 
Chiaro?

Guerra Siria


Se davvero Assad non avesse usato le "armi chimiche" (ovvero il terribile gas sarin), mi chiedo quale giustificazione troveranno adesso per intervenire in Siria.
E mentre il balletto "guerra sì, guerra no" continua, vale la pena ricordare al mondo intero che un'altra guerra, con altri morti, non la vuole proprio nessuno!

venerdì 6 settembre 2013

Stabilità e politica



Quando la gente ormai vede nel gioco, quello d'azzardo, anche se consentito dallo Stato, l'unica speranza per risolvere i propri guai, è segno che abbiamo toccato il fondo. Tutto ciò, in un Paese che inutilmente annaspa prima d'affogare, oltre alle dipendenze patologiche di chi non sa più rinunciare a gratta e vinci(?), enalotti, slot-machine e "binghi" vari, si trascina appresso usura e criminalità più o meno organizzata. A questo dobbiamo aggiungere anche il forte disagio sociale e familiare di chi vi resta coinvolto. Certo che se si giocasse "responsabilmente", come ci suggeriscono pelosi consigli per gli acquisti, sarebbe un'altra musica. Ma siccome non è facile, quando si diventa slot-machine dipendenti allora ecco che, pelosamente, interviene lo Stato ad aiutarti. La spesa per questo aiuto è stata calcolata in circa 5 milioni di euro all'anno, ma per lo Stato resta sempre un affare perché dal gioco d'azzardo incassa la bellezza di 10 miliardi all'anno. Figuriamoci se ci rinuncia abolendolo!
A questo punto vi chiederete cosa c'entri la vignetta con l'omino stomacato dalla politica - questa politica -, che chiede rimedio al farmacista. Vedete un po' voi. A me è venuta in mente e l'ho disegnata così. D'altra parte, non è forse politica anche questa?
Ma non pensiamoci più e andiamo oltre. Ora, a distrarci, affievolitasi l'eco di Bersani "spompo", c'è la guerra in Siria. Questa sì che è una bella gatta da pelare! Da tutti i punti di vista: economici prima di tutto, ma anche sociali e di ordine pubblico per l'aumento dei profughi che arriveranno e ai quali non possiamo negare l'aiuto di cui hanno bisogno. Ma considerato che storicamente siamo un Paese ambiguo, aspettiamoci presto l'ultimo "peloso" consiglio: "L'Italia si unirà ai Paesi alleati e parteciperà, con moderazione, alle azioni militari che saranno decise".
Salutamassòreta! Responsabimente, s'intende.

mercoledì 4 settembre 2013

Letta fuori dal tunnel



Dice Letta che "vede una luce in fondo al tunnel...", e io aggiungo "speriamo che non sia quella che in molti immaginiamo".
Però, luce o non luce, ancora una volta pare che i problemi che ci riguardano debbano per forza essere quelli che dividono Renzi da Bersani, e tutti e due dal partito, oppure quelli di Berlusconi e del Pd.  
Io, se fossi nel Cav, sapete che farei? Manderei tutti a fare in culo e mi ritirerei a vita privata per gli anni che mi restano in qualcuna delle mie ville in qualcuno dei paradisi dove le ho costruite. Tutti i giorni con le palle al sole. Lo sai che pacchia!
Li vorrei proprio vedere, dopo, a Cav "sparito", quelli del Pd e gli altri che sulle beghe del Cav campano e ingrassano, con chi se la piglierebbero.
Ma scusate, avete provato a chiedere ai "soliti" - ed è chiaro che mi riferisco a chi, brevemente, non ce la fa più a campare - che gli frega se a detta di Renzi Bersani è "spompo", o se Renzi, a detta di Bersani e bandana a parte, convince poco perché alla fine, come sempre (aggiungo io), a decidere è il partito? 
Perché invece non domandano, ma questa volta a noi, se siamo "spompi" oppure no? Non avranno mica paura di sentirsi rispondere che ormai ci siamo già rotti i coglioni da un pezzo?
Vi consiglio caldamente la visione di questo bellissimo servizio di Riccardo Iacona, trovato sul web:

http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-80e7854f-9e20-4c3a-aba3-7ede42b26f87.html