sabato 31 dicembre 2011

Buon Anno




 Visti i tempi, ho fatto un... taglio anch'io!

Cenone di Capodanno

C'è proprio da stare allegri...

Nuovi aumenti benzina


  
Come se non fossero bastati i primi, odiosi tagli alle pensioni dei poveracci, l'incremento di un punto dell'Iva - in attesa del prossimo tra qualche mese - e tutto il resto, ora aumenteranno anche le bollette di luce e gas, i pedaggi autostradali, il canone televisivo e la benzina. Ho dimenticato qualcosa?
Diciamolo: questa nuova stangata di Capodanno è proprio quello che ci voleva per farci dormire sonni tranquilli, ma soprattutto per rilanciare l'economia! 
E' già iniziata la "fase due"?

Equitalia botti

Oltre a essere pericolosissimi, non sta bene!

giovedì 29 dicembre 2011

Sanità italiana



Staremo a vedere cosa succederà da gennaio in poi. Evidentemente, non abbiamo ancora chiari tutti gli aspetti della M.M. (Manovra Monti), e tutto quello che riguarda il decreto "Salva-Italia", malgrado lo si possa ormai trovare quasi dappertutto, alla fine lo sperimenteremo giorno per giorno sulla nostra pellaccia.
Godiamo, quindi, finché sarà possibile, di quello che il "convento" ancora ci passa. Soprattutto per la nostra salute.

Composizione fotografica

Composizione Uno

Mi hanno colpito i colori... e così ho scattato!

Dati Exif:

Modello fotocamera: Canon Digital Ixus II da 3 Megapixel
Velocità otturatore: 1/159 sec
Apertura obiettivo: f/3,5
Distanza focale: 8 mm
Esposizione: 1/160 sec
Compensazione esposizione: Nessuna



mercoledì 28 dicembre 2011

Cagliari - Idrovora Rollone


Termino, per stasera, questa rassegna fotografica con un paio di foto della mitica idrovora del Rollone, ripresa sia con la tecnica della "vignettatura" - della quale vi ho ampiamente parlato in un post precedente -, sia "normalmente".

 Rollone "vignettato"

 Rollone "normale"

Bene, per stasera ho terminato. Ci risentiamo domani, se sarò ancora vivo e se mi verrà qualche altra ideuzza.
Buenas noches a todos los compañeros. Hasta siempre! Chi s'è visto s'è visto. Chi la fa l'ha fatta, e chi non la fa... aspetti!

Pistoia - Biblioteca Forteguerriana

Un caro, vecchio Amico di Pistoia, compagno di un'infanzia che fu e che ricordo con tantissima nostalgia, mi ha fatto avere alcune immagini della nostra bella città, da lui scattate su... mia commissione.
Avrei desiderato di poterlo fare personalmente, ma Pistoia è molto lontana; e ora che mi sono trasferito al sud dell'Isola lo è ancora di più.

 Questo è il bassorilievo di Andrea Della Robbia, raffigurante la Madonna col Bambino e gli Angeli, che fa parte dell'archivolto sul portone d'ingresso della Cattedrale di San Zeno, in Piazza del Duomo

Un particolare del campanile della Cattedrale di San Zeno, visto da Via dei Bracciolini

 L'esterno della Biblioteca Forteguerriana, e il sottostante portico

E' una delle più antiche d'Italia (risale al 1473), ma chi volesse saperne di più potrà andare su queso sito e la sua curiosità sarà ampiamente soddisfatta:

 http://www.maremagnum.com/articoli/?p=407 

L'ingresso della Biblioteca Forteguerriana

 L'esterno della Biblioteca, nella Piazza della Sapienza

Antica iscrizione che ricorda di quando il ministro dell'Istruzione Mamiani affidò a Giosuè Carducci, insegnante di Greco al liceo di Pistoia, la cattedra di Lettere all'Università di Bologna

Sprofondo rosso


 
La foto del camion sprofondato mi stimolette quella fervidissima fantasia della quale mi ha abbondantemente fornito la mia genitura - grazie, Babbo, e grazie Mamma! -, e così ho messo insieme questa foto-vignetta che, nella drammaturgica domanda del noto Personaggio male in arnese, racchiude un inquietante interrogativo: "Faressimo davvero anche noi la fine dell'autoarticolato precipitato nel bàratro stradale?"

Acque piovane


Queste sono foto di alcuni anni fa, "ripescate" tra le numerose scattate e archiviate nei miei... magazzini dagherrotipici. 


Le cause potrebbero essere verosimilmente imputabili ad una insufficiente o inesistente(?) rete di scolo delle acque piovane che, non raccolte, dilavando nel sottosuolo ne hanno eroso la massicciata.


Se le strade del nostro amato Paese fossero tutte così, ci sarebbe da preoccuparsi...

Cagliari - Panorama



Ogni giorno, pur nelle ore di luce diverse, la magìa di Cagliari credo sia incontrovertibile. Per questo, vi annoio riproponendovela abbastanza spesso.




In questi tre scatti, ripresi la mattina di Natale, ho voluto isolarla dalla cornice naturale nella quale s'immergeva (il Parco del Molentargius) per farla risaltare su tutto il resto. 


Spero d'esserci riuscito.


Magari qualcuno di voi, appassionato come me di fotografia, si chiederà come si fa a "vignettare" una foto. Tenterò, così, in breve, di darvi qualche utile, nonché gradito, suggerimento. Innanzitutto bisogna avere una macchina fotografica - o farsela prestare da un generoso amico (io non la darei neppure a mio fratello!). 
Una volta entrati in possesso della "materia prima", si scatta la fotografia e la si importa sul compiutero nel modo convenzionale. Ciò fatto, si apre l'immagine con Photoshop (se ce l'avete; altrimenti fatevelo prestare dal solito Amico che, prima o poi, vi manderà a Quel Paese!) e si va sul menù "Immagine"
Nella finestra che si apre, in "Dimensioni documento", impostiamo una risoluzione di 300 dpi e una larghezza-altezza almeno pari ai formati normalmente stampabili: 13x18; 18x24; 24x30. Di solito, le foto che s'importano con le più comuni macchine digitali hanno una risoluzione originale che può andare dai 72 ai 144 e oltre dpi, e una larghezza-altezza che può essere anche, per es., di 30-40 cm. Fatto questo, salviamo l'immagine: o con lo stesso nome (o numero), oppure, se vogliamo mantenere l'originale, basta aggiungere una lettera (A, B, C, ecc.) al numero, ma sempre prima dell'estensione .jpg  e scegliamo "Salva con nome".
Quest'ultima, ricordatevelo, non deve essere cancellata, altrimenti sarà un problema riaprire in seguito l'immagine. Anche se un trucco c'è (e vale anche per altre applicazioni): basta riaggiungerla, e nel messaggio che appare: "Modificare l'estensione del file?" clicchiamo su "Sì"
Una volta fatto tutto questo, abbiamo la nostra foto pronta per essere "vignettata". Un consiglio, prima di procedere: nel menù "Visualizza" di Photoshop, impostiamo i "Righelli" (che sono i margini millimetrati che vediamo intorno alla nostra foto), assicurandoci che non vi sia il segno di spunta su "Effetto calamita" (sempre nel menù "Visualizza"), e con il mouse andiamo prima sulla riga orizzontale (in alto). Tenendo cliccato, si trascina il primo livello all'interno della foto, disponendolo, per es. ad 1 cm dal bordo superiore. 
Per spostarlo di nuovo dove ci pare, sempre usando il mouse, è sufficiente che nel menù "Strumenti" sia attivata la prima opzione in alto (quella con la freccia: "Strumento sposta"). Poi, partendo dal bordo sinistro, si trascina il secondo righello (quello verticale) facendo la stessa operazione fatta col primo righello, e lo disponiamo sempre ad 1 cm dal bordo sinistro della foto. La stessa cosa facciamo per il bordo inferiore e per quello a destra, in modo da racchiudere tutta l'immagine in una specie di cornice. Questo vi servirà per delimitare la "Vignettatura". Incorniciata l'immagine, inizia la vera operazione, che è la seguente: nella palette "Strumenti", sotto la freccia "Strumento sposta", abbiamo lo strumento "Selezione". Se col mouse ci cliccate sopra, vedrete che oltre alla selezione "Rettangolare" (impostata di default) vi propone altre opzioni. Tenendo premuto il mouse, andate nella finestra delle opzioni e scegliete "Selezione ellittica". Fatto questo, andate col mouse sulla cornice formata dai righelli (dove s'incrociano il righello orizzontale alto e quello verticale sinistro) e, tenendo sempre premuto il mouse (tasto sinistro con Windows, indifferente col Mac), disegnate un'ellisse trascinandola verso destra e scendendo fino all'incrocio dei righelli in basso a destra, e poi rilasciate il tasto del mouse (senza ricliccare, altrimenti si deseleziona e dovete ripetere l'operazione daccapo). Al centro dell'immagine ora avrete una selezione ellittica "attiva" (cioè vedrete un tratteggio in movimento continuo).
Sul menù di Photoshop, andate su "Selezione" e scegliete "Inversa" (vi apparirà una selezione attiva anche del bordo esterno della foto, oltre a quella ellittica che sarà sempre attiva). Fatto questo, dobbiamo creare una "Maschera livello". Per farlo, bisogna andare sulla paletta "Strumenti" e cliccare sull'ultimo strumento che c'è in fondo a tutti (è un rettangolino con un cerchio al centro, che risponde al nome di "Maschera veloce"). Una volta cliccato, la selezione ellittica centrale non sarà più attiva e si colorerà di rosso (non spaventatevi, poi si toglie); ci spostiamo sul menù "Filtri" e nelle opzioni a cascata che vengono proposte scegliamo "Filtro sfocatura"->"Controllo sfocatura"
Nella finestra che ci apparirà, impostiamo per es. un raggio di 50 (una volta imparato deciderete come vi pare) e poi torniamo sulla palette "Strumenti" e togliamo la "Maschera veloce", ricliccando sul rettangolino col cerchietto in fondo agli strumenti (per incanto vi riappariranno le due selezioni attive: quella ellittica e quella rettangolare). Un po' di pazienza: abbiamo quasi finito.
Andiamo sul menù "Immagine"->"Regolazione"->"Livelli" (un menù apre l'altro) e nella finestra che appare (al centro c'è l'istogramma dell'esposizione della foto), in basso, su "Livelli di output" (dove a sinistra c'è un cursore con una freccina nera in corrispondenza di 0-zero, e a destra uno bianco in corrispondenza di 255), prendiamo la freccina bianca e col mouse la spostiamo verso il nero fermandoci, a piacere nostro, tra i valori 100-140. 
Quello che succede, se abbiamo selezionato "Anteprima" (sotto ai tre contagocce in fila sulla destra), lo vediamo direttamente sulla nostra foto. Raggiunto il valore desiderato, diamo l'OK e torniamo sulla foto. 
Siccome le selezioni sono ancora attive, per disattivarle basta cliccare in un punto qualunque fuori dall'immagine, o sull'immagine stessa. La vostra "Vignettatura" è pronta per essere salvata, magari con un nome diverso ("Salva con nome") per non modificare l'originale. 
Vi sono piaciuto? Se sì, sono felice. 
Magari se mi mandate anche 10 euri, arrotondo la pensione e sono ancor più felice. Ora, siccome è l'una passata, vi saluto e vado a nanna. 
Buona notte!

sabato 24 dicembre 2011

Buon Natale


Auguri di Buon Natale a tutti. Anche al governo Monti & Co.

Monti: fase due


Macché recessione! Tutte balle! L'Italia sta andando benissimo e tutto il resto sono solo maldicenze. 
Ora inizia la "fase due" del governo Monti: quella relativa alla "crescita". E in effetti, i primi sintomi della crescita si stanno già manifestando...

venerdì 23 dicembre 2011

Fiat 127


Cave canem!





Olympus Camedia C-720 Ultra Zoom

E questa è la macchinetta con la quale ho fotografato Calamosca, il tramonto, le nuvole, San Bartolomeo e tutto il resto.


Considerando che ha una decina d'anni, non è il massimo della tecnologia, lo so, almeno rispetto a quello che oggi si trova sul mercato, ma vi garantisco che le lenti che monta sono davvero ottime. 
E poi, oltre ad uno zoom ottico... potentino (ma non di Potenza), ha un sacco di altre funzioni che permettono di fotografare in automatico, a priorità di tempi, di diaframmi e manuale. Insomma, megapixel a parte, non le manca nulla.

Un saluto a tutti,
Francesco

Cagliari Calamosca

Ovvìa, siccome mi sono rotto di intristirmi/Vi le natalizie festività con le tasse, le accìse e tutto il resto, compreso l'art. 18, stasera ho deciso di mettere sul mio Spett. Blog una serie di foto scattate in questi giorni. 
Sono degli scorci di Cagliari, presi qua e là, che sono sicuro Vi piaceranno.
Ma se putacaso non dovessero piacerVi, a parte il dolore che ciò mi causerà, Vi perdonerò lo stesso e Vi farò ugualmente gli auguri di Buon Natale.

Iniziamo con questa, che è la solita panoramica di Cagliari (o Belluno) vista da Quartu S. Elena (o da Vipiteno, se Vi piace di più). La sera era incombente, la nuvolaglia minacciava tempeste e typhony, tirava vento e faceva anche un po' freddino. 


Questo è uno dei nuvoloni. Il vento, invece, l'ho fotografato ma m'è venuto mosso.


Qui siamo a Calamosca, che praticamente è la parte opposta alla Sella del Diavolo (vedi foto del Poetto) che dà verso Cagliari.
La bellissima insenatura sulla destra del Vostro teleschermo, non solo è ambìta mèta estiva di numerosi turisti che qui giungono a frotte da aprile a settembre, ma, essendo riparata dai venti freddi del Nord che spingendosi dalla Groenlandia giungono a lambire le coste dell'Insula, lo diventa anche d'inverno per i temerari bagnanti locali che, vestiti delle sole mutande, vi azzardano bagni e tuffi come fossero alle Maldive!


Eccola qui, la spiaggia! Mentre sullo sfondo è visibile il faro omonimo. Ovvero, il "Faro di Calamosca".


Questo è il panorama che si gode da "Le Terrazze di Calamosca", un accogliente Bar-Ristorante quasi a picco sul promontorio, del quale Vi parlerò di più, e meglio, se m'invitano a cena. O a pranzo.
Davvero un bel posticino!


E questa è la terrazza del Bar-Ristorante "Le Terrazze di Calamosca".


Toh, chi si vede! Quella faccia non mi è nuova...


 Qui, ve ne sarete accorti, mi sono voluto divertire con una serie di sapienti "vignettature" con le quali avrei inteso dare un tono diverso e più suggestivo a degli scatti che, diversamente, sarebbero parsi scontati  e stupi-dotti.
Naturalmente, la città inquadrata è Cagliari. Al tramonto, e vista dallo stagno di Molentargius.


Questo qui sotto, invece, difficilissimo da realizzare perché bisogna fare molta attenzione, è un rarissimo tramonto visto all'alba. 
Si fa così: ci si reca sul posto poco prima che il sole tramonti e si aspetta un po'. 
Poi, repentinamente, senza che il panorama inquadrato se ne possa accorgere, si spostano avanti velocemente le lancette dell'orologio - rigidamente da taschino - mettendole verso le sei-sei e mezzo del giorno dopo e si scatta. 
Se si è fortunati e se non abbiamo lasciato a casa la macchina fotografica, il risultato è garantito!


E qui siamo di nuovo al Poetto, nei pressi di uno stabilimento balneare, stamani, verso mezzogiorno-e-mezzo-mezzogiorno-e-tre-quarti. Forse, anche l'una...


Idem, come sopra. La giornata era splendida, e se avessi avuto il costume ma non avessi l'artrosi, la gotta, l'enfisema e un'unghia incarnita, avrei fatto anche il bagno!


Infine, un altro paio di scatti della Piazza San Bartolomeo, con la sua bella fontana e i curatissimi e fioriti giardinetti




Siccome è tardi e sono un po' stanchino, non ho potuto cercare utili informazioni su questa bella piazza, la sua fontana e la chiesa - che penso sia quella di San Bartolomeo. Ma domani farò una ricerca (magari sguinzagliando quel segugio di mio cognato, che trova tutto) e Vi farò sapere.
Intanto Vi saluto con affetto e Vi ringrazio per aver perso tempo con me.
Buona notte! 

Chiesa di San Bartolomeo:

Campanile "a vela", stile gotico-catalano, interno a navata unica con cappelle laterali, altare barocco di legno dorato e rivestito in marmo. 
Queste, le principali caratteristiche della chiesetta di San Bartolomeo, edificata intorno al 1600.
Se volete saperne di più, vi rimando alla pagina che le dedica Wikipedia:


http://it.wikipedia.org/wiki/Chiesa_di_San_Bartolomeo_%28Cagliari%29 

martedì 20 dicembre 2011

Natale e governo



Tra portafogli più leggeri, conti correnti sotto controllo e intercettati da "Serpico", alberi di Natale spogli e coi puntali ammosciati (come i nostri...), diete natalizie forzate e regali riciclati, ci apprestiamo a festeggiare anche questo Natale. 
Un Natale diverso, però, da quelli passati, e senz'altro più triste e meno "sentito", mentre il nuovo governo - che somiglia tanto a quelli vecchi, ma molto più austero e credibile - si destreggia in comparazioni di benchmarking e analytic hieracy process, enforcement, fiscal compact, working group statement e spending review. Bravi, 7 +! 
A noi, invece, basterebbe un po' meno di inglese e la certezza che non continueranno a spennarci come polli.
Buon Natale, anche alle Banche! 

venerdì 16 dicembre 2011

Fiducia a Monti



Il governo, dunque, anche se non tutti sono d'accordo, ottiene la fiducia. Che dire, si vede che la merita.
Certo che, se analizziamo le ingiustizie sociali che il decreto Monti esprime, di cose da dire ce ne sono. E ne avanzano.
Da dove iniziamo, allora: dai pensionati, ai quali viene bloccata la rivalutazione del già misero assegno percepito? O dalle accise sulla benzina, che si sommano alle altre, a partire da quelle per la guerra d'Abissinia (1935), per continuare con le altre per le alluvioni, i terremoti, le missioni militari, e della facoltà che hanno le Regioni di gravare di ulteriori tasse la preziosa bevanda idrocarburica? Oppure dalla reintroduzione dell'Ici (o Imu) anche sulla prima casa, per tutti, anche per i poveracci? E dell'aumento dell'Iva non ne parliamo? Del primo, e anche del secondo, che partirà dal 2012, e la porterà al 23%. Lo sai che "rilancio" sarà per l'economia? 
E poi ancora gli aumenti dei bolli, del tabacco, e di un sacco di altre cose che aumenteranno, eccome, ma sempre in nome dell'equità e della giustizia, perbacco! e che ci resteranno sulla gobba vita natural durante.
Immagino che anche voi abbiate sentito la notizia di quel pensionato che, stanco di tirare una cinghia ormai giunta all'ultimo buco, ha tentato tre rapine (andate male, perché a 86 anni non si ha certo la stoffa del rapinatore), e all'ultima è stato consolato e rifocillato dai Carabinieri impietositi. Ha tentato la rapina per fame, è bene ricordarlo, perché con la pensione che gli danno non ce la faceva più a campare. Ma non vi vergognate, quando vi guardate allo specchio, voi che decidete delle sorti di tutti noi chiedendoci ancora sacrifici? Eppoi, quando lo fate, per favore non parlate al plurale comprendendovi tra quelli che i sacrifici li fanno davvero. Perché i "dobbiamo fare dei sacrifici" che sbandierate a ogni piè sospinto con ipocrita spirito di solidarietà non siete certo voi a doverli fare ma sempre gli altri: i poveracci. 
Scrivendo, mi è venuta un'idea che vi suggerisco: perché non rinunciate, almeno per quest'anno, alle vostre ricche tredicesime? Potreste donarle agli enti previdenziali di competenza affinché le redistribuiscano tra coloro che sono in difficoltà come quel pensionato. Forse sarebbe, come si dice, la solita goccia nel solito mare, ma resterebbe sempre un bel gesto.
La stessa cosa potrebbe valere per i manager pubblici, che prendono stipendi da ultranababbi, e che le italiche furbizie normativo-amministrative potrebbero esonerare dalla tagliola fiscale.
Vedi articolo su "Il Messaggero" dal titolo: deroga stipendi manager pubblici:


E qui ci sono gli stipendi, nomi compresi, di queste persone:


Dice poi che saranno rivalutate le pensioni fino a 1.400 euri. Sì, ma lordi. Ovvero 1.078 euri netti. Che culo! E l'Ici (o Imu)? Se dovranno pagare anche quella ci sarà davvero da scialare! Lo sai che bel Natale? Però, nelle detrazioni di 200 euri, ci saranno da aggiungere anche 50 euri per ogni figlio a carico che ha meno di 26 anni. Che bella pensata! E se sono maggiori di questa età e li hai a casa perché non hanno ancora un lavoro, o se li hanno licenziati, o se sono disabili, che fai: li ammazzi? Li ripudi? Li vendi per pagarti l'Ici (o l'Imu)? Ma fatemi il piacere!
E non si toccano neppure le pensioni d'oro fino a 200.000 euri. Se superano questa cifra, allora si tassa l'eccedente del 15%. Ci avete pensato che con 200.000 euri c'è gente che ci campa per dieci anni e anche di più?
Dice anche che dal prossimo mese di gennaio i parlamentari si ridurranno le indennità. Non ditemi che ci credete davvero! Qualcuno si è già risentito, gridando allo scandalo e paventando fame & carestia tra gli scranni (a proposito, qual è giusto dei due: scranni, o scanni? Perché su alcuni dizionari vengono riportati ambedue i lemmi). 
Comunque, scranni o scanni a parte, ci risentiamo a gennaio. L'altra sera, a Porta a Porta, l'on. Alfano ci ha anticipato che dal prossimo gennaio avrà un sostanziale taglio di stipendio...  
Da qualche parte ho letto una massima, che mi pare sia attribuita a Dostoevskij, che dice: "L'uomo sazio non capisce l'affamato". Ecco, voi siete sazi, satolli, appagati. Anche noi lo siamo, tanto da essere disgustati perché avete già superato la soglia di tolleranza.
Buon pro vi faccia!
Oggi ho letto che in Sardegna sono molto diminuiti gli incidenti sul lavoro:
che sia perché c'è sempre meno gente che ha un lavoro?

mercoledì 14 dicembre 2011

Monti sindacati

Forza, Signora Camusso!!

Manovra equa



Glielo vada a spiegare ai poveracci, Egregio Professore, quanto si può considerare equa la Sua Spett. Manovra. 
Perché molti di loro stentano ancora a crederci...

lunedì 12 dicembre 2011

Decreto Monti


E' probabile che questo lo abbia già scritto tempo fa, ma siccome "repetita iuvant", ve lo ripropongo.
Dopo le ultime notti trascorse per la maggior parte a pensare a ciò che ci attende, ho ulteriormente ampliato le mie conoscenze ascoltando la radio, rispolverando qualche libro e frugando in rete, e quello che ne è venuto fuori, per niente rassicurante, ve lo sottopongo. Intanto, andate a questo indirizzo - è il sito della Confesercenti - dal quale potrete scaricare un interessante documento, intitolato "Balzelli d'Italia", che vi consiglio di leggere molto attentamente, e divulgare, affinché certe cose si sappiano. Alla fine della lettura, se non vi sarà venuto un fegato grosso come un'anguria, forse penserete di cambiare Paese.
Questo è il link dal quale scaricare il documento di Confesercenti:

Quindi, a parte il federalismo, fiscale o meno, stanno cambiando molte cose. E non certamente a nostro favore.
In tutte le campagne elettorali ci hanno sempre raccontato un sacco di balle per farsi eleggere, e poi, una volta che hanno messo il culo sulle poltrone, di noi hanno sempre fatto quello che hanno voluto. O no? 
Però, fateci caso, quando parla qualcuno di loro le piazze o le sale delle riunioni sono sempre piene di gente che applaude, sorride e sventola bandiere. Chissà perché, se dopo un po' tutti si lamentano di nuovo. Mah...
D'altra parte, se ci amministrano male, se non ci danno quei servizi per i quali paghiamo e se, in poche parole, non siamo soddisfatti, cosa possiamo fare: buttarli fuori a pedate? Non si può. Bisogna aspettare le prossime elezioni. Alle quali però andremo a votare di nuovo, magari per qualcun altro che nel frattempo ci avrà convinti raccondandoci altre balle, diverse e perciò più credibili. Passerà un po' di tempo e, quando le cose cominceranno di nuovo ad andare male, si rinfacceranno a vicenda gli sprechi e i debiti pubblici che ciascuno dice di avere ereditato dai suoi predecessori. E la storia continua...
Da poco Monti ci ha informati che terminato il suo mandato "a orologeria" non aspirerà ad alcuna poltrona; perciò, non avendo obblighi nei confronti del proprio elettorato, perché non esiste, in fatto di tagli agli sprechi si sta dando da fare più di quelli che lo hanno preceduto. Bene. Continui così. Non possiamo che essere contenti.
A patto che negli "sprechi" da tagliare non ci finiscano sempre gli stessi: dipendenti pubblici, insegnanti, operai, pensionati. Insomma, il cosiddetto "ceto medio", oggi "ceto povero", che deve dichiarare per forza tutto quello che guadagna, riportato d'altronde in busta paga.
Gli altri, invece, e cioè i liberi professionisti, i commercianti e tutti quelli che possono dichiarare quello che vogliono perché non hanno una busta paga che dimostri qual è il loro reddito effettivo, riescono quasi sempre a farla franca. Anche se qualcuno, vivaddìo, in questi giorni lo stanno beccando.
Leggo da qualche parte che da gennaio non ci saranno più i vitalizi per i parlamentari. Quelli "nuovi", però, perché i "vecchi", trattandosi di diritti acquisiti, li manterranno. Mentre i tagli alle indennità degli onorevoli non si possono toccare per decreto, perché un'operazione del genere deve seguire l'iter parlamentare e deve essere il Parlamento, cioè gli onorevoli stessi, a decidere se tagliarsi o meno le indennità. I tagli "decretati", invece, valgono solo per tutti gli altri. Cioè noi. E mentre i parlamentari possono rivoltarsi e protestare, noi dobbiamo stare calmini e zitti.
Siamo in crisi, siamo sull'orlo del baratro, ci chiedono sacrifici, ma chi potrebbe rinunciare a un po' di soldi - visto che ne ha più degli altri - non vuole farlo.
Siccome l'art. 12 del decreto "Salva Italia" dice che non si potranno più pagare le pensioni in contanti se superano i 500 euro, una mia zia quasi novantenne che ne prende 570 e non ha mai visto in vita sua un bancomat o una carta di credito, dopo le scatole di sardine ora sarà costretta ad aprirsi anche un conto corrente. Magari pagandoci pure delle spese che prima non aveva.
Ma scusate, se io posso ritirare dalla banca fino a un massimo di mille euro e darli a chi mi pare, come mai non si può pagare una pensione, mettiamo il caso, di sette-ottocento euro in contanti? In fondo è una pensione, e chi la eroga è lo Stato stesso, mica un Pinco qualunque. Ve la immaginate, la novantenne che si compra due uova, tre panini e un litro di latte col bancomat? Di cos'hanno paura, che se li vada a mangiare in Svizzera? Ma non facciamo ridere i polli!

(*) Apprendo stamani (12 dicembre) che il limite dei 500 euro potrebbe essere elevato a 980.

(*) Apprendo nel pomeriggio inoltrato sempre di oggi (12 dicembre) che il tetto dei 500 euro pagabili dalle Pubbliche Amministrazioni per stipendi, compensi e pensioni resterà invariato.

(*) Sono stanco di apprendere. Hanno cambiato ancora... 

Qui sotto trovate il link per scaricare il Decreto Monti del 6/12/2011, n. 201, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale  n. 284 del 6-12-2011 - Suppl. Ordinario n.251.
Vi consiglio di leggerlo per benino e di salvarlo da qualche parte per averlo sempre sott'occhio:

http://www.quotidianosanita.it/allegati/allegato7912793.pdf

Qualche anno fa avevo comprato un bel libro, che se non siete malati di fegato vi consiglio di leggere: si chiama "L'Italia degli sprechi", edito da Mondadori. L'autore è Raffaele Costa, avvocato e giornalista, ex ministro in diversi dicasteri e deputato del Polo della Libertà. Nel suo libro, Costa ci elenca, dalla A alla Z, buona parte delle spese assurde di uno Stato sprecone. Un esempio per tutti, quello che mi ha colpito di più per la sua inutilità, è quello che si legge a pag. 214, intitolato "Nomadi (e arti marziali)": "... con le delibere del 2 agosto 1995 e 10 dicembre 1996, la giunta comunale di Torino ha stanziato 75 milioni (di lire) per un corso di arti marziali (Ju Tai Jutsu) rivolto a giovani nomadi" .
"Per aiutarli - ironizza l'Autore - a meglio difendersi in caso di aggressione da parte delle forze dell'ordine?"
Ed è solo una piccola parte di quello che il libro contiene. Ecco dove vanno a finire i nostri soldi!
Il guaio è che gli sprechi ci sono stati e ci sono ancora. Sono sotto gli occhi di tutti, se non ce li tappiamo. O se non ce li tappano.
Ce li fanno vedere quei grandissimi giornalisti che lavorano per Striscia la Notizia e per Le Iene. Quello sì che è giornalismo!
Perciò, è chiaro che alla fine pagheremo. Ma prima di farlo questa volta dobbiamo gridare, con forza e determinazione, che stanno tirando da troppo tempo una corda ormai logora che, prima o poi, potrebbe anche rompersi.
Con il cuore che sanguina, 
Francesco Dotti

venerdì 9 dicembre 2011

Olympus Camedia 2100 Ultra Zoom

Anche se può non importare un tubo a certuni di voi, mentre a cert'altri lo potrebbe anche, questa che vedete è la mia macchina fotografica preferita.
E' una digitale della Olympus da soli 2,1 megapixel, e l'avevo comprata nel 1999 con gli arretrati del vitalizio percepito per le due legislature come vice-presidente del Comitato del mio Quartiere. Il nome, è sul titolo del post.




Tra le altre pregevoli qualità, che non sto ad elencarvi sennò mi invidiate, ha un obiettivo favoloso: luminoso e grande quanto quelli delle reflex, e scatta in diverse modalità di programmi anche in condizioni di luce scarsa.
Bene a sapersi, direte voi, e allora?
E allora... che vi devo dire? Vi ho già detto tutto, e scusate se è poco.
Buona notte, anche ai suonatori! 

P.S.

Mi ero dimenticato di suggerirvi un bel blog di fotografia, dove troverete davvero delle immagini bellissime:
http://paolo-cabras.blogspot.com/

Manovra Ici



Già... ma nei Palazzi governativi, la pagano l'Ici? Oppure anche quelli sono luoghi di... culto?

Cagliari Poetto


L’altro giorno, con la mia Signora, ci siamo guardati profondamente negli occhi e ci siamo detti:
“Siccome questa potrebbe essere l’ultima pensione che vediamo intera, perché non ce ne andiamo a pranzo in quel bel ristorantino sul mare dove si mangia poco e si spende bene?”
Così abbiamo preso la nostra Panda “giallo ottimista” e ci siamo diretti verso il mare. Il tempo era bello, il sole era caldo, e il mare smeraldo. 
Avevamo anche la benzina: avevo fatto cinque euri di superverde la settimana scorsa, prima degli aumonti, e ci sarebbe durata un bel po’. Per come usiamo la macchina noi, cinque euri bastano e avanzano!


Tanto per fare ora di pranzo, ci siamo fatti una lunga passeggiata sul lungomare, e cammina cammina siamo giunti in vista del ristorantino, mèta agognata del nostro pranzetto. 


“Li hai tu, i soldi?”, mi ha chiesto colei che da quarant’anni mi accompagna, mi sopporta e mi suggerisce alcune vignette.   
“Io no. Pensavo che li avessi tu!”, le ho risposto candidamente con un sorriso a mezz’asta.
“E ora… come paghiamo? In contanti non si può più; col bancomat si accorgono che siamo andati a mangiare al ristorante e chissà cosa pensano; con la carta di credito nemmeno, anzi, è meglio che quelli dell’Agenzia dell’Entrate non sappiano neppure che ce l’abbiamo. La stessa cosa vale per gli assegni, le visa e le mastercard, ché poi seguono le tracce meglio dei Sioux e ci trovano subito! Meglio di no. Vorrà dire che oggi staremo leggeri”.


Così siamo tornati indietro e abbiamo comprato due mandaranci in una bancarella abusiva dove non danno scontrini, e siamo andati a mangiarli sulla spiaggia in riva al mare.