domenica 31 agosto 2008

Alabarde spaziali


Personalmente non ho mai creduto nella politica del presidente americano George Walker Texas Ranger Bush, e penso che il suo modo d'agire sia stato sbagliato fin dall'inizio. 
Ci metto in mezzo anche Ronald Reagan, perché anche lui in questo campo certamente non si è tenuto da parte...
Imporre "democrazia" e "libertà" a suon di cazzotti è facile, soprattutto se uno è grosso e forte. E gli Americani, anche se non sono i più grossi in assoluto, per ora sono senza dubbio i più forti. Per questo possono fare ciò che vogliono. Naturalmente a casa degli altri e dovunque ci sia da menar le mani. Lo so che molti di loro, che si sono sacrificati per liberarci dal nazismo, oggi riposano nei tanti verdissimi e ordinatissimi cimiteri sparsi un po' in tutta Italia, e sarò loro eternamente riconoscente. Li ho anche visitati, molti di quei cimiteri - tra questi anche quello polacco di Montecassino, dove ci sono le spoglie di oltre mille soldati della III e V Divisione polacca caduti per noi -, e ogni volta ho provato una stretta al cuore per tutti quei ragazzi morti, uscendo da quelle visite ogni volta commosso e profondamente turbato. Ma loro, con le guerre, non c'entrano. Hanno fatto solo il loro dovere di soldati ed eseguito degli ordini. Impartiti da politicanti ciechi e senza scrupoli, da "strateghi" guerrafondai e da ingorde multinazionali. Anche l'attacco all'Iraq di Saddam Hussein in nome delle presunte "armi di distruzione di massa" - peraltro mai trovate -, nonostante le contrarietà del Consiglio di sicurezza dell'ONU e l'avversione al conflitto della maggior parte della gente comune e della Chiesa cattolica, sono un esempio di come una certa opinione pubblica americana in fondo condivida l'idea di giocare volentieri a "braccio di ferro". A partire dallo sterminio degli Indiani d'America. E se l'intervento americano in Iraq alla fine è stato in parte tollerato perché avrebbe posto fine ai crimini orrendi di cui Saddam si è macchiato, anche gli americani nel carcere di Abu Grahib non sono stati certamente teneri e "democratici" coi loro prigionieri.  
Ora staremo a vedere cosa succederà nella Georgia filoamericana e filoisraeliana, con le due regioni separatiste appoggiate da Mosca. E' chiaro che la Russia, trovandosi l'America a un tiro di sputo e oggi più interessata a sistemare "scudi e alabarde spaziali" piuttosto che a stanare il vecchio Osama Bin Laden, interpreti come una minaccia questa ulteriore espansione della Nato. A questo punto, come si comporterà l'Europa "cerchiobottista", la cui diplomazia corre sul filo del "e ora con chi mi devo schierare?" 
Se, come sempre accade, invece del personale arricchimento - allargamento dei propri confini, acquisizione di giacimenti minerari e pozzi di petrolio, vendita di armi più o meno "intelligenti" (tutte le armi sono stupidissime) e mine antiuomo, traffici di droga e di "pezzi di ricambio umani" e via discorrendo -, si perseguissero fini universalmente più nobili, vòlti a migliorare la vita di tutti con una maggiore offerta di servizi sociali e donando almeno il superfluo agli altri che non hanno nemmeno di che vivere, il mondo sarebbe migliore e le speranze non morirebbero mai. Se tutti quei ragazzi-soldato, invece di andare in giro per il mondo a sparare, ammazzando e facendosi ammazzare, fossero rimasti a casa loro a "produrre lavoro", molte nazioni che oggi sono sull'orlo del fallimento per le immani spese militari sostenute probabilmente godrebbero di una più florida economia. E questo a vantaggio di tutti. 
Anche se c'è chi sostiene il contrario, dicendo che le guerre, con la conseguente corsa agli armamenti e la successiva "ricostruzone", rilanciano l'economia. Anche la Cina, in apparente contraddizione con quanto sta combinando in Tibet, ultimamente sembra orientata verso il dialogo e dichiara di non appoggiare le bellicosità di Mosca. 
Sarà... ma non credo a una sola parola di ciò che dicono. Solo i fatti contano. 
Però non fateci caso, perché io scrivo solo stronzate.
Francesco Dotti

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