martedì 31 gennaio 2023

Libertà di pensiero

 

Manifestazioni e libertà di pensiero

Abito in un quartiere tranquillo dove, a parte l'abbaiare di qualche cane in lontananza, non succede mai nulla che turbi la quiete che mi circonda. Così, per rompere la monotonia di un silenzio a volte anche opprimente, accendo il televisore. Ed ecco che di colpo si materializzano urla, risse, immagini di violenza e aggressioni ma anche tanta diffidenza e incapacità di ascolto nei confronti dell'altro. Tutti si parlano addosso, discettando ora su cosa fare per il lavoro, gli stipendi, le tasse, i grilli nelle farine, il carcere duro, le beghe familiari post mortem, la guerra, i vaccini, il maltempo e il clima senza che alla fine qualcuno rinunci a scardinare le proprie certezze in onore di un senso critico finalizzato a costruire in armonia una comunicazione davvero utile e oggettiva. 😊
In tutto questo viene da sé che l'informazione spesso ci va a nozze, come si dice, e anziché contribuire a cercare di trovare soluzioni pare quasi che ci goda a creare ulteriori dubbi e seminare zizzania. Così spengo il televisore e faccio altro... 😉
A questo punto mi piacerebbe essere libero di esprimere le mie opinioni, valide o assurde che siano, senza ingerenze esterne che me lo impediscano. Cosa che invece ultimamente appare sempre più difficile, e aggiungerei anche pericoloso, perché sta venendo a mancare il dialogo, critico ma non violento, e quindi il confronto. Dovunque: web e social compresi! 😔
Vorrei poter dire, citando per esempio gli ultimi attacchi di alcuni gruppi anarchici, che lo Stato ha tutto il diritto di rispondere adeguatamente a chi manifesta con violenza il proprio dissenso, perché davanti a certe forme di protesta anche le Forze dell'Ordine hanno tutto il diritto di potersi difendere. Perché un conto è protestare manifestando la propria disapprovazione in maniera pacifica, un altro è voler promuovere l'annullamento dello Stato e del potere costituito fomentando rivolte, attentati e disordini. 😫
E la stessa cosa mi sento di poter dire per chi vandalizza quadri, monumenti e palazzi, giustificando con la "disobbedienza civile non violenta" i blocchi stradali, senza rendersi conto che anche queste forme di protesta definite "civili" altro non sono che una "violenza incivile" contro chi ha il diritto di potersi recare al lavoro o farsi portare in ospedale in tutta libertà, o ammirare un quadro senza che nessuno glielo imbratti con la vernice o la salsa di pomodoro! 😠
E mi fermo qui, perché ci sarebbe molto altro da dire... 😔

 

5 commenti:

  1. Una domanda: quali sono i limiti alla libertà di pensiero? Non alla sua espressione, intendo proprio alla sua esistenza: esistono, secondo te, pensieri che non è lecito pensare?

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  2. Bella domanda... Se non lo rendo pubblico, posso pensare quello che voglio. "Penso, quindi esisto", citando un vecchio amico di scuola. Il difficile viene dopo, cioè se ciò che penso - che magari è sconveniente - lo rendo pubblico. Perché entra in ballo il buoncostume... il razzismo... la religione... in pratica tutti quei limiti previsti dall'art. 21 sulla libertà di stampa e di pensiero, che però non ledano la dignità altrui, la Costituzione e le leggi vigenti comprese quelle sulla Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo...
    Ma perché mi fai sempre domande difficili? 🤔😖😖😖

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  3. Ma è lecito pensare qualcosa di evidentemente sbagliato? Che so... che la pizza con l'ananas è buona o che per fare la polenta si usano le patate? Abbiamo il diritto di pensare cose non vere?

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  4. PS: io però almeno ogni tanto faccio un giro dalle tue parti. Tu quando ricambierai? Monello che sei...

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  5. Sono un monello... per giunta miserabile. Sono Cecco-Jean Valjean-dotti! 😁

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