domenica 13 dicembre 2009

Aggredito Berlusconi

L'aggressione di stasera, a Milano, al Presidente del Consiglio, oltre ad essere un gesto inqualificabile compiuto da uno pseudo-folle, secondo me potrebbe essere letta all'interno di un clima di violenta contestazione di matrice politica che da un po' di tempo viene irresponsabilmente appoggiata dai media e, ultimamente, anche da qualche social network.
C'è, credo, una parte di Storia del dopoguerra del nostro Paese che ancora oggi, a distanza di una cinquantina d'anni, sembra non essere stata del tutto "digerita" e che si manifesta con la contrapposizione, soprattutto ideologica, ma anche violenta e incivile, tra ciò che è di destra e ciò che è di sinistra, al solo scopo di delegittimare l'avversario politico del momento. Ne sono prova le varie stragi, i complotti, più o meno detti "di Stato", molti dei quali ancora oggi sono avvolti nel mistero o coperti dagli "omissis". Che è la stessa cosa. E poi i servizi segreti cosiddetti "deviati", le varie "Gladio" più o meno diversamente colorate e diversamente schierate, che hanno portato alla ribalta i capitoli più oscuri e deteriori della devianza politica di quegli anni.
Io stesso, per farvi un esempio di questa "cattiva digestione", che non ho mai appartenuto ad alcuna ideologia, né di destra né di sinistra, tempo fa mi sono avventurato in un ragionamento di "destra" con amici dichiaratamente di "sinistra" - ma poteva essere anche il contrario - e da questi sono stato aggredito verbalmente con una violenza inaudita. Un po' come allo stadio fanno i tifosi di fazioni opposte, prima di venire alle mani e tirarsi addosso le poltroncine scardinate dagli spalti. E io, che anche nello sport sono stato sempre per il "vinca il migliore" e non ho mai avuto squadre "del cuore" da difendere, per non rischiare che la discussione degenerasse (meno male che le poltroncine da scardinare non c'erano...), visto che mi era impossibile colloquiare (perché di questo si trattava) in maniera pacata e razionale, mi sono ritirato in buon ordine. In fondo non pretendevo di "convertire" nessuno al mio pensiero e m'importava davvero poco se, alla fine, ognuno fosse rimasto delle proprie idee.

Tempo fa ho saputo dell'esistenza sul web di un messaggio di esortazione all'eliminazione fisica di Berlusconi (mi pare si intitolasse "Uccidiamo Berlusconi"), giustificato come "titolo forte, ma nessuna volontà omicida" - che conta almeno 14 mila iscritti le cui reali volontà, però, probabilmente non conosciamo a fondo -, mentre stasera apprendo dalla tivvù che in rete, oltre a quelli che esprimono condanna, addirittura sono sorti anche gruppi di sostenitori dell'aggressore.
Che tempismo! Che maturità! Che moralità!
Perciò mi chiedo: siamo davvero sicuri che quando gruppi di ragazzini inneggiano a cose che probabilmente neppure conoscono - e qui mi riferisco al recente "B-day" -, non lo facciano perchè hanno sentito i discorsi dei "grandi", e da questi "grandi", in qualche modo, si sentano sostenuti, protetti e, magari, anche affrancati dalle responsabilità che dai loro atteggiamenti dovessero derivare?

La contestazione politica, sempre secondo me, va fatta nei luoghi adatti e non nelle strade e nelle piazze. Nelle strade e nelle piazze si può anche scendere, ma solo quando non manca la maturità, intesa come il completamento della moralità e delle facoltà intellettuali, di coloro che quelle strade e quelle piazze si preparano a riempire.
Altrimenti, casi come quello di stasera potrebbero ripetersi. Indipendentemente dalla "sanità mentale" del responsabile di quel gesto vergognoso che spero sia punito come merita.
Francesco Dotti


RISPOSTA AL COMMENTO DI SALVATORE ORE DA CECINA

Caro Salvatore,
pubblico con piacere quanto mi contesti prima di tutto perché lo hai detto con garbo e con la schiettezza e la simpatia che contraddistingue noi toscani, e poi perché onestamente quello che dici potrebbe anche essere condivisibile. Premetto che, malgrado tutto il male che di Berlusconi si dice, e si è detto, a me personalmente non è antipatico. Intendo dire come persona. Ma questo è il mio punto di vista. E, lo ripeto, vederlo conciato in quel modo mi ha fatto davvero pena. Ma non perché è Berlusconi. Se al posto suo ci fosse stato un altro mi avrebbe fatto pena lo stesso. È il gesto violento che condanno.
Per le parole dette a Rosy Bindi, che in fondo non mi sono sembrate così gravi, sarebbe stato molto meglio liquidarle come una battuta - perché, conoscendo il modo di fare di Berlusconi, che scherza sempre con tutti e anche su se stesso, di questo si trattava. Invece, sempre secondo me, tutti le hanno sovrappesate inutilmente, strumentalizzandole (come si dice), come avvenne per il gesto del "mitra" a quella giornalista che lo intervistava. Per contro, bisogna anche riconoscere che di Berlusconi, fino ad oggi, hanno detto tutti "peste e corna". Quindi una reazione sarebbe prevedibile, oltre che legittima. Ma siccome ne sono state dette tante, da ambo le parti, alla fine non si sa più chi ha cominciato per primo. Inoltre, se Berlusconi dovesse veramente aver fatto tutto quello di cui viene accusato, come avevo in precedenza scritto non gli si doveva neppure permettere di darsi alla politica. Gli si diceva subito di no. Secco e deciso. Invece, tutti zitti o quasi, con qualcuno che gli faceva i complimenti, gli mollava pacche sulle spalle e gli diceva "Bravo!".
Per il resto delle incriminazioni che lo riguardano, per stabilire se è colpevole o innocente, dovrebbe toccare alla magistratura, più o meno "colorata", appurarlo. Aspettiamo tutte le sentenze e poi si vedrà.
Dice: "Ma Berlusconi si vuol confezionare le leggi su misura!". O non c'è sempre la Corte Costituzionale per impedirglielo? Evidentemente se non glielo impedisce è segno che queste modifiche, questi "lodi" dai nomi variegati li può fare. Quando ha voluto impedirlo lo ha fatto, eccome! Non vedo il problema. Oppure mi sfugge qualcosa.
Piuttosto penso, invece, che noi spesso abbiamo il brutto vizio di fare i processi alle intenzioni e poi ci ricamiamo sopra un fottìo di merletti dietrologici talmente complicati dai quali non solo non si esce più ma non ci si ricorda più neppure come ci siamo entrati. E la cosa grave è che tutti, alla fine, ci credono.

La Storia è piena di questi esempi. O no? D'altra parte, per come ha lavorato il suo esecutivo, bisogna riconoscere con onestà che lo ha fatto in un periodo difficile, e non credo che l'opposizione avrebbe fatto meglio di lui. Dico "non credo", perché in realtà potrei solo fare delle assurde e inutili elucubrazioni che alla fine non porterebbero da nessuna parte. Comunque delle cose sono state fatte. Si poteva fare di più e meglio? Può darsi. Giudicheremo dopo. Ora governa lui. La crisi c'è: grossa, mondiale, planetaria, e per uscirne, indipendentemente da chi ci governasse, tutti dovremmo essere disposti a rinunciare ad una buona fetta di quello che da decenni siamo abituati ad avere. Bisognerebbe provare ma, soprattutto, siamo disposti a farlo? Perciò (o vogliamo sovvertire le leggi della democrazia facendo la rivoluzione?) aspettiamo pazientemente le prossime elezioni e poi, alla fine, valuteremo: quello che ha fatto Berlusconi prima, e quello che avranno fatto i nuovi eletti dopo.
Infine, per l'assioma "lanciatore di statuette=parte avversa", non si può negare che sia sempre esistito un forte antagonismo, non solo politico ma soprattutto ideologico, sfociato spesso in episodi violenti, tra destra e sinistra. Che invece questo sia stato un caso isolato e circoscritto al gesto di uno "psicolabile", nel momento in cui mi sono spinto nella mia personale interpretazione dei fatti di Milano ancora non lo sapevo. Ora che le cose sembrano più chiare, può darsi che lo "psicolabile" non c'entri davvero nulla con la "sinistra" e la "destra", ma queste divisioni purtroppo esistono e, lo ripeto, non sempre si risolvono come le stiamo risolvendo io e te: dialogando, spero, amabilmente e civilmente. Anzi...
Detto questo, e scusa se è poco, ti ringrazio per il commento che mi hai mandato e se avrai ancora voglia di scrivermi sarò lieto di risponderti e pubblicare quello che mi scrivi e, perché no, se dovessi scoprire nei tuoi ragionamenti qualcosa di convincente, sarò felice anche rivedere qualche mio punto di vista.
Tanti auguri di un sereno Natale e di Buon Anno a te e Famiglia,
Francesco Dotti

5 commenti:

  1. Caro Francesco, sai già che condivido il tuo pensiero. E' davvero grave che non sia possibile esprimere un proprio 'credo' di qualsiasi tipo esso sia. Sono anche del parere che questa idea di ridurre tutto e tutti a due parti in opposizione - spesso violenta - sia contro quel pluralismo che riempie la bocca di troppi che poi, nei fatti, non sono in grado nemmeno di ascoltare le parole 'altre'. Democrazia la nostra??? Si, ci tocca dire, ma di una immaturità pericolosa. Ed ho pure l'impressione che sempre meno siano le persone di buon senso a scendere in piazza, purtroppo. Ciao e stammi bene.

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  2. Ciao Luigi, ti ringrazio di condividere il mio pensiero.
    La politica devono farla, seriamente e per il bene della collettività, coloro che abbiamo scelto, col voto, democraticamente, e non gli scalmanati, i facinorosi e gli imbecilli che da un po' di tempo riempiono le piazze di questo sempre più sciagurato Paese e ai quali è stato concesso già troppo spazio. Poi, se falliranno il loro mandato deludendo le nostre aspettative, ci resta sempre l'arma del voto per poter cambiare. Ma non si cambia con la violenza, la sopraffazione, le offese gratuite e le minacce.
    Devo dire che le immagini di Berlusconi col viso insanguinato mi hanno profondamente turbato. Mi ha fatto pena l'uomo, il suo sguardo smarrito, incredulo, di fronte a tanto odio e a tanta brutalità.
    A volte mi chiedo chi gliel'abbia fatto fare a Berlusconi di governare un Paese come è diventato il nostro.
    Io, al posto suo, avrei detto:
    "Cari Italiani, siccome campo benissimo con quello che ho e non mi manca nulla, sapete che vi dico? Mi godo gli anni che mi restano in tranquillità, col mio lavoro, coi miei figli e la mia famiglia e, per quanto mi riguarda, fatevi governare da chi vi pare e andate tutti a fare in culo!"
    Ecco, così avrei detto.
    Prima, però. Intendo dire prima di quello che è successo a Milano l'altra sera. Ma non adesso. Adesso vorrebbe dire arrendersi agli imbecilli, a chi li manovra e li sostiene.
    Perciò, caro Cavaliere, Le auguro di guarire e di rimettersi al più presto in sella e, lancia in resta, si faccia valere e continui a lavorare, perché il popolo La segue più di prima.
    E glielo dice uno a cui la politica fa quasi schifo.
    Ciao Luigi, dal tuo amico Francesco

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  3. Caro CeccoDotti, dalle mie parti si dice ; "ma te confondi il piscio con l'orina!!", dove per confondi si intende non distingui, .... e siccome le due cose sono uguali il passo è breve nel tradurre in italiano : "mi sembra che lei proprio non ci abbia capito niente"
    Prima cosa un po’ bizzarra che esce dal suo ragionamento è che lei sembra identificare nel lanciatore di statuetteduomo la parte politica avversa al cavaliere..
    Ragionamento piu’ che gratuito……………
    Quanto al suo:

    “Mi ha fatto pena l'uomo, il suo sguardo smarrito, incredulo, di fronte a tanto odio e a tanta brutalità.”

    Le potrei chiedere cosa ne pensa dell’epiteto lanciato in diretta dal cavaliere, a Rosi Bindi, nella trasmissione di Vespa: “Lei come al solito è piu’ bella che intelligente”
    E’ rimasto pure allora smarrito, incredulo, di fronte a tanta brutalità e violenza verbale e psicologica in un ragionamento che proveniva dal capo di un’intera nazione??

    …. Ma ogni popolo, si sa, è governato da chi si merita.
    Cordialmente,
    Salvatore Ore
    Cecina

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  4. Caro Salvatore,
    pubblico con piacere quanto mi contesti prima di tutto perché lo hai detto con garbo e con la schiettezza e la simpatia che contraddistingue noi toscani, e poi perché onestamente quello che dici potrebbe anche essere essere condivisibile. Dalla lunghezza della mia risposta, che supera i 4096 caratteri consentiti per i commenti, sono costretto a risponderti direttamente sul post.

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  5. Ciao Francè un saluto a tutti e un augurio di buon anno a tutti. A presto un abbraccio.

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