giovedì 29 dicembre 2016

Pillole di democrazia


Una deliberazione del Consiglio Comunale di Roma, la n. 28 del 7 febbraio 2005, prevede la "sostituzione dell'art. 6 - Giochi sul suolo pubblico - del Regolamento di Polizia Urbana di cui alla deliberazione della Giunta Comunale Provvisoria n. 4047 in data 8 novembre 1946 e successive modificazioni e integrazioni"
fonte:
https://www.comune.roma.it/PCR/resources/cms/documents/2014_reg_polizia_urbana.pdf 
Nella medesima delibera, da pag. 27 fino a pag. 32 si fa riferimento, appellandosi a convenzioni sui diritti del fanciullo e relativi articoli sulla sua libertà di espressione, al suo "diritto al riposo e al tempo libero da dedicarsi al gioco e ad attività ricreative proprie della sua età,... alla quantità di compiti assegnati per il fine settimana o le vacanze... che il diritto al gioco è previsto per tutto l'arco dell'età evolutiva del bambino..." e quindi, proprio l'art. 6 del Regolamento del 1946 (per farla breve), vietando i giochi sul "suolo pubblico" priverebbe infanti e adolescenti in età evolutiva di diritti sanciti per legge. Perciò va cambiato. Anche perché nel frattempo pargoli e giovinetti si sono in qualche modo "sindacalizzati" (vedi legge 28 agosto 1997, n. 285, art. 7) e, diventando parte attiva dei vari piani strutturali dei Comuni, anche loro hanno facoltà di elaborare e proporre le proprie idee e le proprie visioni secondo aree tematiche più svariate. Perciò: attenzione a come li trattiamo! La libertà, come si dice, è il sale della democrazia, e considerati i risultati disastrosi di molti Comuni dove "comandano i grandi", che male c'è se i bambini mentre imparano a essere democratici si divertono pure e ottenengono risultati perfino migliori degli adulti? Magari fosse stato così quando a scuola ci andavo io... che il sale c'era, sì, ma era quello grosso e invece che sulla democrazia te lo mettevano sotto i ginocchi (sic!)...
fonti:
http://www.camera.it/parlam/leggi/97285l.htm
 

Bei tempi! Oddìo, si dirà, però crollavano meno ponti... la corruzione c'era ma non si vedeva... l'inquinamento si vedeva ma non se ne parlava, e la malasanità... lasciamo perdere...
Quindi, ripeto, tutto giusto: la delibera, i bambini, il gioco e la democrazia, ma... e qui casca l'asino, nella vita reale di tutti i giorni è davvero così? Intendo riferirmi a quella valanga di letteratura giuridica che viene scritta nelle delibere o nei regolamenti: tutti, nessuno escluso. Pensate sul serio che ci sia qualcuno che la legga quella roba? E infine, qualora fosse anche letta ma poi nessuno avesse il tempo, la capacità e la volontà di applicare tali norme, allora cui prodest? A chi prude? direbbero i latini. 



Perché se non la leggi e neppure la applichi, e di conseguenza nessuno la rispetta, allora cosa l'hai scritta a fare?
Così mi sono preso lo sfizio di vedere a Pistoia, che è la mia città natale, cosa dicono a proposito di civile convivenza, e quindi di vivibilità, di una comunità, e ho trovato questo, che vi consiglio di leggere.
https://www.comune.pistoia.it/media/statuto_e_regolamenti/regolamento_disposizioni_civile_convivenza.pdf 
Dàtemi retta... sforzatevi... in fondo che vi costano cinque minutini del vostro tempo sottratti a wozzàp e a feisbùk, per leggere un documento che di sicuro  vi farà riflettere soprattutto se lo confronterete con la realtà: la vostra, e quella dei paesi e delle città nei quali vivete.
Si tratta di un regolamento di "civile convivenza", che magari a prima vista vi sembrerà molto palloso, ma che è stato scritto per tutelare le persone che vivono insieme nello stesso Comune secondo un codice comportamentale tuttavia valido per tutti gli esseri umani. Il cui rispetto, in molti casi, viene affidato "per contratto" alla Polizia Urbana locale. Così, dopo averlo letto, anche se palloso, non pensate cari amici che se tutto ciò che questo regolamento predica venisse realmente applicato - anche dai "contrattisti" - e rispettato da tutti, significherebbe vivere davvero in un Paese civile? Insomma, si scrive un sacco, si parla di più e spesso a vanvera, ma si legge davvero pochino. 

E così, quando si tratta di agire, restiamo lì, fermi e imbambolati, aspettando la befana...

4 commenti:

  1. Carissimo, siamo in attesa che arrivi il nuovo anno con la speranza che sia generoso con tutti noi. Ciao e buona giornata con un forte abbraccio e un sorriso:-)
    Tomaso

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  2. Pare un regolamento di condominio!
    Pensandoci bene... è un regolamento di condominio ;-)

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  3. Massì Tomaso carissimo, aspettiamo. In fondo che ci costa?
    Hai qualcosa da fare per domani sera? Io no. E allora, aspettiamo che venga anche quest'anno, naturalmente dopo che se n'è andato quello vecchio, perché tutti e due contemporaneamente sarebbero davvero troppi! Eccheddiàmine!! :) :)
    Sorrisi e abbracci a profusione e auguri pure a mucchi!! A te e Famiglia,
    Ciao all'anno prossimo,
    Francesco

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  4. Ciao Flo, a dire il vero io non l'ho letto tutto perché dopo un po' mi ha ricordato certe assemblee condominiali pallosissime, e così ho voluto vedere se faceva lo stesso effetto anche agli altri...
    Yuhuuu!! Lo ha fatto! Lo ha fatto!!
    Grazie per il sostegno, Felice Anno Nuovo a te e Famiglia, e salutami il pianoforte!
    Francesco

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