"Sedicenne uccide i genitori". Un'altra storia agghiacciante, i cui retroscena tuttavia sono ancora interamente da definire, ma simile ad altre che l'hanno preceduta, lasciano intravvedere una crescente diffusione di atteggiamenti aggressivi e trasgressivi già a partire dall'età scolare. D'altra parte, in una società nella quale la percezione dell'impunità è palese i risultati non possono che essere questi. Le "gerarchie", di qualsiasi tipo, non ci sono più e tutto si è appiattito sul "si può fare, tanto non rischio nulla". Non credo, inoltre, che permettere a figli minorenni di trascorrere le notti fuori di casa, in molti casi senza neppure sapere né sincerarsi dove le trascorrano e con chi, sia "educativo". Credo invece che sia necessario, soprattutto nel percorso formativo familiare, saper dire qualche NO. Ai quali far seguire, secondo necessità, taluni pedagogici calci nel culo e qualche manrovescio, come quelli che io stesso ho ricevuto, sempre secondo necessità, in età adolescenziale senza che abbiano minimamente turbato la mia crescita psicologica. Necessari principalmente per sottolineare una scala gerarchica fatta di ruoli e norme che, come in ogni società civile, è giusto che esista e che stabilisca delle regole e dei limiti invalicabili. Perché alla fine la mancanza da parte della famiglia di adeguati strumenti di correzione di certi atteggiamenti rischia di concludersi con la loro legittimazione.
Poi c'è il fenomeno del consumismo e dei bisogni fittizi, non sempre utili e necessari, che il "materialismo" crea, soprattutto nei giovani. E poi quello della spettacolarizzazione di taluni avvenimenti (vedi filmati sui social, i "videogiochini" spesso violenti o la stessa televisione) che hanno il risultato di plasmare, non sempre in modo positivo, il loro modo di vivere.
Infine una domanda sulla quale vi invito a riflettere: pensate che sia stato proprio giusto togliere il servizio di leva obbligatorio? Secondo me no.
fonti:
http://www.controinformazione.info/sul-ripristino-della-leva-obbligatoria-e-per-una-nuova-politica-di-difesa/
Caro Francesco, queste cose preoccupano tutta la società, perché la società e il consumismo ha creato questi mostri.
RispondiEliminaCao e buona serata caro amico con un abbraccio e un sorriso, fino che lo possiamo fare.
Tomaso
Oddio, non penso che sia il mancato riconoscimento delle gerarchie o l'assenza di punizioni la causa di queste atrocità. Penso che sia la mancata trasmissione di valori. Anch'essa è espressione del rifiuto di taluni genitori di fare gli educatori... che poi, se uno non vuole educare i suoi figli perché ne mette al mondo?
RispondiEliminaDopodiché, non conoscendo le persone coinvolte, ovviamente sto parlando a caso.
Vado a far due chiacchiere coi miei figli, mi sa che è meglio ;-)
Ciao Tomaso, la preoccupazione è grande tanto quanto lo sono diventati i mali della nostra società.
RispondiEliminaIo, per stare tranquillo, ho eliminato tutte le armi da taglio che avevamo in casa, compresi i tagliaunghie. Usiamo solo cucchiai e forchette, e mangiamo cose morbide, che si tagliano con un... grissino; e le unghie, coi tempi che corrono, ce le accorciamo mangiandole. Così arriviamo anche alla terza settimana del mese! :) :)
Un abbraccio, grazie per la visita e buona serata col solito sorriso,
Francesco
Ciao Flo, grazie per essere passata.
RispondiEliminaSì, certo, non sono soltanto il rispetto delle gerarchie o le punizioni la causa, ma i valori riesci a trasmetterli se dall'altra parte hai qualcuno che ti ascolta. E per farti ascoltare, quando non vogliono, dovrai in qualche modo anche farti rispettare. Dicendo i famosi NO, ma spiegandone sempre i motivi. Per un paio di volte, però. Poi si procede con le gerarchie e le punizioni. Perché chi dice NO o punisce, nella scala gerarchica dovrebbe stare in cima e questo gli si deve riconoscere. Naturalmente bisogna che i genitori-educatori abbiano del "tempo da perdere" dietro ai loro pargoli per insegnarlo. Quante volte mi è capitato di vedere, per es. in un negozio, bambini che toccano tutto. In certi casi il genitore, magari da lontano, gli dice "non toccare"; e magari lo ripete pure due o tre volte. Ma il bambino continua a toccare. E il genitore, invece di acchiapparlo per un braccio, dargli uno scrollone e sgridarlo, lascia perdere. Legittimando così il suo atteggiamento. Mio nipote, che ha quattro anni, viaggia su questa strada da quando è nato, e i genitori lo lasciano stare. Se gli dici qualcosa o cerchi di correggerlo, strilla come un ossesso, batte i piedi per terra e non c'è verso che ti ubbidisca. Mangia quando vuole, si alza da tavola quando vuole, e guarda i cartoni animati anche a tavola. Che fai: lo strozzi?
I miei figli non si sono mai comportati così. Quando andavamo a far visita a qualcuno se ne stavano buoni, seduti dove li mettevi e non toccavano nulla. E se eravamo a tavola, prima di alzarsi chiedevano il permesso. E avevano l'età di mio nipote o erano anche più piccoli. Oggi, invece, ognuno mangia all'ora che vuole, a tavola fa quello che vuole e, tra una pietanza e l'altra, wotzappa con chi vuole perché il telefonino ce l'ha sempre a portata di mano. Parlando del consumismo mi riferivo a queste cose, televisione compresa - sempre accesa a tutte le ore - i cui danni, secondo me, appartengono ai valori perduti.
Io, che ho lo smartphone con whatsapp perché ne riconosco l'utilità, spesso mi trovo con un sacco di messaggi ai quali almeno per educazione dovrei rispondere (ieri ne avevo più di 90!) ma non lo faccio. Ora, ho guardato, ne ho ben 56 da sei chat! E non m'importa un tubo, perché tra un po' lo spengo. Se lo facessi, dovrei stare tutto il giorno col telefonino in mano a rispondere a videocazzatielle alle quali, siccome sono educato, avrei il dovere di replicare con la faccina che ride o col pollice in alto per dire che approvo e ringrazio. L'altra mattina (ero a piedi, meno male!), un'imbecille con la macchina che invece di guidare guardava il cellulare stava per mettermi sotto! Magari stava rispondendo con un indispensabile e improcrastinabile "mi piace" su feisbùk o su wotzapp all'amica/o del cuore... Bell'esempio da dare ai figli!
Tutta la tecnologia è utilissima, se però la usi per ciò che serve veramente.
Eccoli, i valori perduti!
Mah... la smetto qui, altrimenti mi mandi con ragione a quel paese!
Un abbraccio, sempre con affetto,
Francesco
Vedi? Lo dici anche tu: i valori morali e di buona educazione che devono essere trasmessi dai genitori. Se i genitori latitano i figli sbraitano. Questo non significa che diventeranno tutti omicidi, ovvio...
EliminaSai qual è la vera differenza fra i genitori della vostra generazione e noi? Che la vostra severità era considerata sacrosanta dall'intera società, la nostra viene considerata un becero retaggio dell'autoritarismo pre sessantottino. Siamo genitori reazionari e perciò criticabilissimi.
Buona serata e buona domenica, mio caro amico.
Flo
Grazie. Sono un vecchio, arcigno e brontolone...
RispondiEliminaPenso che in una famiglia l'assunzione di ruoli e di responsabilità sia importante, e l'errore secondo me sta nel fatto che spesso molti genitori abdicano al ruolo che dovrebbero rivestire e diventano troppo amici dei loro figli, i quali alla fine li vedono più come fratelli che come genitori. Dal canto loro, i genitori-fratelli-amici in questo modo credono di aver trovato la fessura giusta per forzare la "serratura" dell'intimità dell'anima dei loro figli per proteggerli di più, oltre naturalmente a vivere tutti felici e contenti in armonia. Senza parlare dei regali, spesso inutili, per farsi "perdonare" chissà che cosa...
Quando le cose vanno bene non ci sono problemi, ma quando non vanno e c'è bisogno di riprendere le redini in mano ecco che iniziano le difficoltà. Certo che oggi l'autoritarismo è fuori moda e, se applicato in maniera sbagliata, può far danni quanto e più del protezionismo. Il primo, perché disciplina e doveri a volte risultano talmente insopportabili da indurre a scappare di casa o, peggio, a suscitare reazioni violente; il secondo, se accompagnato da un eccessivo amore, si potrebbe riassumere nel vecchio adagio: "figlio troppo accarezzato non fu mai bene allevato"!
E questo discorso delle regole e delle gerarchie non vale solo per i figli e la famiglia, ma vale anche per la società. Che, in fondo, è una famiglia... allargata.
Basta guardarsi intorno per avere un'idea di cosa intendo.
Concludendo: "In medio stat virtus", o "Est modus in rebus", che è lo stesso, dicevano i latini alla ricerca di un equilibrio che, nel caso di un genitore, ahimè, è difficilissimo da trovare! Per questo si dice che fare il genitore è il mestiere più difficile che ci sia.
Mah... vedremo tra qualche decennio (io non ci sarò più, peccato!) che tipo di società ci ritroveremo ad avere. Permettimi, però, di essere pessimista...
Un caro saluto, buona domenica e grazie per avermi considerato
Francesco
Caro Cecco, avevo scritto qualcosa, ma poi era troppo lungo e me lo hanno rifiutato. Allora ora riassumo, anche perchè non ricordo cosa dicevo... Sono perfettamente allineata con le tue parole, tanto che le puoi ritrovare nel mio libro (pubblicato nel 2007) e nei miei post su http://soloanna.blogspot.it/
RispondiEliminaSono ottimista solo perchè c'è una generazione di 30 - 40 anni (e più) che ha ricevuto gli insegnamenti della nostra generazione e sta guardando la società d'oggi con il filtro dei nostri valori...
Boh! In ogni caso non voglio smettere di sperare.Anna
Ciao Anna, grazie per la visita! Spero che l'anno sia iniziato meglio di come è finito, anche se è ancora troppo presto per dirlo...
RispondiEliminaQuando scrivi qualcosa di troppo lungo (è capitato anche a me di perderlo) e temi che ti venga rifiutato, prima lo devi selezionare tutto e poi lo copi su un file di testo. Va benissimo anche il comodo "Blocco note" di Windows. Ciò fatto, lo metti sul desktop e lo prendi quando ti serve. Ovvero, siccome il commento puoi benissimo suddividerlo in più parti, prendi una parte di quello che hai salvato che pensi non ti venga rifiutato e lo incolli nella finestra del commento. Nel caso che anche questo ti venisse rifiutato, hai sempre l'originale disponibile! ;)
Poi andrò a vedere quello che hai scritto sui tuoi post, perché sarà molto interessante. Per la generazione dei 30-40enni cui ti riferisci, anche se è vero che la nostra generazione può essere stata loro utile nel farli crescere, non dimentichiamo che tra di loro ci sono figli di "sessantottini" reazionari e contestatori. I quali con molta probabilità avranno allevato i frutti dei loro lombi non certo come siamo stati allevati noi. Ho diversi esempi vicini... di casa!
Concludendo, anch'io spero, ci mancherebbe! Tuttavia, guardandomi attorno e tolte le dovute eccezioni, rimango pessimista...
Un caro saluto, grazie ancora per essere passata e trascorri una bella domenica! Qui fa freddo e, anche se siamo al sud della Sardegna, siamo circondati dalla neve che in nottata ha ricoperto le colline vicine!
Ciao, Francesco
Ciao ancora, Anna.
RispondiEliminaCi sono andato di corsa, a vedere, perché mi piace un sacco quello che dici. E soprattutto come lo scrivi. Il "romanesco", poi... :) :)
Immagino che l'articolo al quale ti riferivi fosse questo:
http://soloanna.blogspot.it/2015/06/non-ho-parole.html#more
Però me lo devo leggere con calma per gustarlo meglio.
A presto!