venerdì 25 ottobre 2019

Tassa sulla plastica


Tassa sulla plastica

Tra le microtasse che il "Conte bis" ci propinerà nella legge di bilancio prossima ventura, dal primo giugno del 2020 ce ne sarà una sugli imballaggi di plastica. Che sarà, a quanto sembra, a carico dei produttori. E voi pensate che costoro non cerchino in qualche modo di rifarsi sull'utenza finale, e cioè il consumatore?
Naturalmente seguendo tutta la filiera: dal produttore al distributore, dal distributore agli esercizi pubblici, e da questi al consumatore. Ora, mentre per le buste della spesa è possibile non pagarle portandosele da casa, per tutti quei prodotti già imbustati, o da imbustare perché molti non puoi acquistarli sfusi, si deve pagare. 

Per fare un esempio, io stamani ho comprato un pacchetto di olive in salamoia, imbustate dal produttore e vendute così confezionate, sul quale pacchetto è probabile che gravi questa nuova imposta. Per non pagarla avrei dovuto avere la possibilità di acquistare le olive sfuse, magari portandomi da casa un contenitore di vetro dentro il quale farmele mettere dal negoziante. Capirete che non è possibile.
A questo punto mi obietterete che però il negoziante, nel caso delle olive, potrebbe averne di sfuse nel banco dei salumi e dei formaggi. Quindi potrei acquistare quelle, facendole mettere dentro un pezzo di carta oleata come si faceva una volta. D'accordo. Obiezione accolta.


Tassa sulla plastica

 Ma se invece di olive fossero pere, mele, patate o altra frutta e ortaggi o, ancor peggio, noci, noccioline e pistacchi come avrei dovuto fare? Per forza avrei dovuto riporli in una busta di plastica, pagandola, sulla quale, dopo averli pesati, avrebbero incollato il tagliando del prezzo.
Per concludere: o il produttore si assume i costi di questo nuovo balzello senza scaricarli su chi viene dopo di lui, oppure si elimina completamente la plastica convertendola in altri materiali non inquinanti. Come le nuove buste biodegradabili, che però i negozianti ci fanno pagare lo stesso perché anche loro le pagano. Già, direte voi, ma allora il produttore della plastica chi lo paga? Perché non può mica lavorare gratis? Domanda più che lecita, alla quale non so cosa rispondere. E se lo pagasse lo Stato?... O l'Europa? Magari istituendo un nuovo "Ministero delle Plastiche". Uno in più o in meno non se ne accorgerebbe nessuno. 😎 In fondo, sarebbe un prezzo giusto per avere finalmente un pianeta pulito. 

Lascio perdere il riutilizzo e il riciclo di simili imballaggi - che già raccogliamo, differenziandoli - per i quali paghiamo ai Comuni la tassa sui rifiuti, la cui gestione, se oculata e intelligente, dovrebbe produrre profitto e posti di lavoro. E negli altri Paesi come fanno? Prendiamo esempio da quelli più bravi...
Risultato: rassegnamoci! La nuova "plastic tax" aumenterà di fatto i prezzi dei prodotti al consumo che pagheremo tutti. A meno che non ci portiamo i contenitori da casa...
Mi pare che ci sia qualcosa che non va. A parte la vecchia abitudine secondo la quale alla fine il cetriolo sappiamo tutti dove va a finire! 😏 

fonti:
https://www.rtl.it/notizie/articoli/manovra-economica-aumenti-per-le-sigarette-e-tasse-sulla-plastica/
https://www.ilsole24ore.com/art/dai-consumatori-imprese-chi-paga-e-quanto-tassa-plastica-ACQXg6s
https://www.ilsole24ore.com/art/l-ecotassa-plastica-ci-costa-350-milioni-e-paghiamo-gia-ecco-come-ACOL6Cs 

https://www.huffingtonpost.it/entry/perche-la-tassa-sulla-plastica-e-inefficace_it_5db29c9ae4b0ea02257b9e41?utm_hp_ref=it-economia
https://www.la7.it/laria-che-tira/video/tassa-sulla-plastica-massimiliano-romeo-lega-ci-tassano-tutto-manca-solo-laria-23-10-2019-289197


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