sabato 27 febbraio 2021

Consumo critico

 

Decrescita felice
 

Molte sono le critiche al sistema di vita contemporaneo, nel quale ambientalismo, animalismo, pacifismo, abolizione delle povertà, ricerca dell'uguaglianza sociale e di società multirazziali dovrebbero fondersi in quel mondo ideale e perfetto che tutti noi immaginiamo.
Un desiderio, seppur legittimo, tuttavia solo teorico. Sia per le difficoltà oggettive a tradurlo in praticabili realtà, sia perché ciascuno di noi ne ha un'interpretazione personale, e quindi è difficile individuare un obiettivo che vada bene per tutti.
Prendiamo, per esempio, la "decrescita felice". Una rivoluzione dolce, giusta, che però non significa recessione ma solo rinuncia consapevole a ciò che non serve a favore di un consumo critico per un mondo certamente migliore.
Ebbene, quanti di noi sarebbero disposti a rinunciare a ciò che hanno, considerato ormai "necessario", che però hanno conquistato con sacrificio in anni di lavoro? Naturalmente parlo di coloro che queste conquiste se le sono sudate, e non di chi del consumo fine a se stesso ha fatto la propria bandiera. Perché avere tre macchine e un Suv, due case più una al mare e una in montagna, ottanta paia di scarpe e dodici cellulari oggi per molti fa "figo"... 😄
Tuttavia non passa giorno in cui anche coloro che hanno tre macchine e un Suv, due case più una al mare e una in montagna, ottanta paia di scarpe e dodoci cellulari non pretendano di insegnarci come dobbiamo vivere. Oppure di chi, per pigrizia o mancanza d'iniziativa queste cose non se le può permettere ma si lamenta. Escludo dall'elenco i poveri, perché la povertà, ahimè, è sempre esistita, e la sua rimozione comporterebbe scelte difficilmente praticabili in breve tempo. Tanto più che esse dipendono da guerre, sfruttamento di risorse naturali e del lavoro, effetti climatici e via discorrendo.   
E a noi, pensionati, che di macchine ne abbiamo una, piccola, che di case abbiamo solo quella in cui abitiamo, che di scarpe ne abbiamo solo tre paia: estive, invernali, "feriali" e "festive" e di cellulari solo due perché in famiglia siamo due, non passa giorno che, per insegnarci a vivere, qualcuno non voglia farci le pulci...
E siccome l'unica macchina che ho, come la casa, le scarpe e il cellulare me li sono conquistati dopo anni di sacrifici, rinunce e lavoro, se mi entri in casa e me la occupi, oppure mi derubi il resto - spero non le scarpe 😉 - nel nome di quella "eguaglianza sociale" o "abolizione della povertà" delle quali ti fai scudo a spese mie, m'incazzo. Anche parecchio! 😠✊🏻⛏🗡🔫   

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