mercoledì 23 aprile 2008

Barriere architettoniche



 Senso vietato? Per forza, non si passa...


Come si può vedere, di spazio per mettere "a dimora" il palo ce ne sarebbe stato a sufficienza.
Invece, guarda un po' dov'è finito! Ma in questo Paese è poi tanto difficile pensare prima di fare qualcosa?


E non pensiate che dall'altro lato sia diverso. Macché, non cambia nulla. I pali della luce, per regolamento comunale, per legge, per decreto, secondo le norme Cee, per direttiva europea, per il principio di Archimede e secondo la convenzione di Ginevra (una mia amica che usufruisce di sconti vergognosi in un grande magazzino), vanno messi proprio al centro esattissimissimo del marciapiede. Guai a sgarrare, anche di un centimetro.
Le considerazioni in proposito fatele voi.



Avete notato dove hanno fatto la rampa di accesso al marciapiede, e a che altezza è da terra (in basso, a dx della foto, di fronte al chiusino)?
Ammesso che si riesca a salire sul marciapiede, come si fa a girare, per esempio, a sinistra?
Con quel palo proprio in mezzo... Sembra una presa per il culo. O no?



E anche nel pezzo precedente non è stato certamente agevole, il nostro cammin che vieppiù si fe' prolisso...
Ah, l'avete notata, oltre al solito palo, la scatola dell'elettricità (si chiama cosi? Boh!?)

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