sabato 6 dicembre 2008

Burocrazia


Molti di voi avranno avuto modo di leggere la "Dichiarazione dei dati catastali identificativi presso cui è attivata la fornitura di energia elettrica (art. 1, comma 333, Legge 311 del 30.12.2004)", ricevuta dall'Enel con la bolletta dello scorso novembre, e da reindirizzare entro 30 gg. dall'avvenuta ricezione, sempre all'Enel, una volta compilata. Sul retro del foglio, oltre alle utili istruzioni per la compilescion, un terrorifico richiamo alle sanzioni amministrative da € 103 a € 2.065 (art. 13 del D.P.R. 29.09.1973 n. 605) qualora essa dichiarazione non fosse rispedita, correttamente compilata in tutte le sue parti, entro i termini prescritti.
Detto questo, incazzatura iniziale a parte, viene quasi da ridere a pensare che per "sfoltire" l'apparato normativo italiano sia stato creato un apposito ministero, chiamato "Ministero per le Semplificazioni", a capo del quale, se ho capito bene, c'è l'onorevole senatore Roberto Calderoli. Ma la mia ilarità, badate bene, non è dovuta al fatto che ci sia Calderoli. Lui non c'entra nulla.
"Mi vien che ridere" (come diceva Lando Buzzanca interpretando un suo simpatico personaggio televisivo di molti anni fa), invece, se penso che tale ministero è stato creato per "eliminare leggi e regolamenti inutili che risulterebbero di ostacolo allo sviluppo economico, sociale e culturale del nostro Paese". Perché, nonostante i numerosi "sportelli amici", le "linee amiche" e tutto quanto di "amichevole" potrebbe indurci a pensare che davvero stanno "lavorando per noi" per renderci più vivibile la permanenza nell'italico stivale, ogni tanto qualche ufficio ci richiede assurde documentazioni delle quali dovrebbe essere già in possesso e, proprio per questo, sono definibili "assurde". Con il risultato, quando ci dovesse andare bene, di dover contattare al più presto un esperto consulente o, alla peggio, un avvocato che, dietro pagamento di regolari parcelle, ci evitino spiacevoli sanzioni e ci "semplifichino" le semplificazioni.
Così oggi ho colto l'ozio al volo (non avevo un tubo da fare) e mi sono preso la briga di andare a vedere la pagina che mi riguarda sul sito dell'Agenzia delle Entrate (ahi, quanto sono dolorose, queste entrate!...) http://servizi.agenziaterritorio.it/servlet/NWCZ00SJ
Poi, ho digitato il mio codice fiscale nell'apposita casella, ho inserito i dati relativi a "mappali, particelle e sub vari" e... meraviglia! la mia modesta casetta risultava già catalogata per benino al posto suo.
Allora, maledizione, perché mandarmi l'assurda richiesta di comunicare questi maledettissimi dati, sventolandomi sul muso sanzioni, multe, penali e altre simili "coercizioni psicologiche", se avevano già tutto? Non sarebbe stato sufficiente che l'impiegato addetto a quell'ufficio avesse fatto il proprio lavoro, magari cercando lui stesso i miei dati, visto che da anni li spedisco dappertutto? Mi sfugge forse qualche cosa?
Che dobbiamo inventarci per evitare le "complicazioni" derivanti dalle promesse "semplificazioni"?
Francesco Dotti (preoccupato e per niente... semplificato)


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