lunedì 29 giugno 2009

Cagliari


Cagliari - tra le centrali Via Dante e Via Sonnino, troviamo la Piazza San Cosimo, dove è ubicata la bellissima Basilica di San Saturnino


Recentemente restaurata, la Basilica è il più vecchio monumento religioso paleocristiano della Sardegna, la cui parte più antica risale al V - VI secolo


E questo è l'acquerello che ho disegnato. Non è proprio uguale, ma...

domenica 28 giugno 2009

Penso positivo



Stamani, come del resto ho fatto anche ieri e l'altro ieri, non sono andato al mare. Ma anche prima dell'altro ieri non siamo andati al mare. E' da quando siamo rientrati da Cagliari che non andiamo al mare. Non mi andava proprio di fare la fila sui ponti interrotti, o lungo i percorsi obbligati e ad ostacoli creati per la realizzazione delle ultime rotatorie, e così, in attesa che un giorno o l'altro prenderemo la decisione di andarci alle sei di mattina, a questo benedetto mare, ho acceso il ventilatore e sono rimasto a casa. Ormai lo faccio da un po', e anche se ho un'artrosi eolica da ventilatore che mi ha quasi paralizzato il braccio destro (tanto, che mi frega: io sono mancino!), a casa mia sto bene e faccio quello che mi pare.
Mi sono seduto sul divano, circondato da penne e da libri, e dopo tre sigarette ho iniziato a pensare. Poi, di pensiero in pensiero, ho rivissuto i giorni trascorsi a Cagliari lontano dalle mie cose, lasciate a casa accatastate un po' dappertutto e frutto di anni di acquisti in nome del consumismo. Eppure, nonostante a Cagliari non avessi portato nulla di quelle cose, non ne sentivo la mancanza. Tutt'altro. A Cagliari mi è tornata la voglia di dipingere, di andare in giro senza meta per la città, e si è risvegliata in me quella curiosità che credevo perduta. Quella che, la mattina quando riapri gli occhi, ti fa vedere il giorno che inizia come uno completamente diverso e nuovo che ti spinge a saltare giù dal letto come quando avevi vent'anni. A Cagliari mi sono comprato una scatoletta di acquerelli, senza marca, qualche pennello a buon mercato - e pensare che a casa ne ho di tutti i tipi di pelo e di misura, alcuni addirittura mai usati - e un blocco di carta, anonimo anch'esso. Che emozione, ricominciare daccapo! E dal nulla, quasi. E poi, finalmente un tavolo libero: sul quale trovare immediatamente quello che occorre. Non come a casa mia, dove da tempo regna un disordine "stratificato". Infatti, nel mio, diciamo "studio", è accaduto come per la crosta terrestre: ci sono le ere geologiche. Dal periodo "Bozzettiàno" e "Disegnàno" (formazione e realizzazione delle prime idee), sono giunto all'"Oleìfero" e "Temperàssico" (prime composizioni a olio e a tempera), per transitare nell'"Acrilicocène Informale Superiore" e "Acquerelliano" (metamorfismo artistico a placche, con emersione finale delle acque). Tutti terminati nella formazione della definitiva "Crosta Tavolinica", cioè la già citata stratificazione di quanto venga quotidianamente appoggiato sui miei tavoli da lavoro.
Così capita spesso, purtroppo, che passi delle ore, se non delle intere giornate, prendendomela anche con quell'innocente di mia moglie, nella vana ricerca di qualcosa che "Elisaaa! Eppure lo avevo messo qua!". E la stessa cosa accade per i lavori "archiviati" col compiutero sulle centidecine di ciddì e divvuddì, che hanno saturato ogni anfratto dei miei scaffali.
Per non parlare di quelli "parcheggiati", prima della masterizzazione, sui ben quattro hard disk da svariati giga che la recente e progressiva caduta dei prezzi del mercato informatico, oltre all'invenzione della superfluocrazia, mi hanno fatto acquistare asservendomi all'aumento dei bisogni e favorendo la domanda interna. Ho tutto, continuavo a pensare, ma non sono felice. Perché? Forse, sono diventato superfluo anch'io? Intendo per me stesso. Ho l'armadio pieno di roba, tutta di poco valore, ma vesto sempre le solite cose. Lo stesso accade per le scarpe, quasi tutte acquistate dai cinesi ai saldi: neppure fossi un millepiedi. Addirittura ho due dentiere: non si sa mai, mi suggerì il mio odontotecnico di fiducia, metti che una ti si rompa prima di un incontro importante. Come faresti?
Così sono diventato eccedente, anche per me stesso. Gettare via tutto, quindi, e cambiare radicalmente vita, o gettarsi, insieme a i ciddì, ai divvuddì, alle dentiere e a tutto il resto?
Essere, o non essere: that is the question.
Francesco Dotti

martedì 23 giugno 2009

Referendum 2009



Credo che tutti, più o meno, si aspettassero questi risultati. Al di là dell'istituzione referendaria, giusta e pertanto intoccabile. E, naturalmente, al di là delle facezie più o meno satireggianti che ne vengono fuori, e dei ballottaggi, dei quali non mi occupo.
In ogni caso, considerato il lento e inesorabile declino della politica - intesa come arte di governare e amministrare - ci sarà da meravigliarsi se in seguito qualcuno andrà anche a votare. Rebus sic stantibus.
Francesco Dotti (io ho votato)

Albero marinato con vela



Ancora una volta mi ripeto. Lo so. Mi ha colpito una sorta di immobilismo creativo che, gira e rigira, mi fa disegnare sempre le solite cose. L'unica nota positiva potrebbe essere che questa "glaciazione" mi serve come allenamento. Perdonatemi.

venerdì 19 giugno 2009

Berlusconi e La Russa

Hanno talmente le idee confuse che quando gli intercettatori hanno sentito che La Russa difendeva Berlusconi hanno subito pensato all'ennesima ragazzotta straniera in cerca di pubblicità. E così, mentre si continua a investigare con noiosa insistenza su cosa fa il premier nell'intimità delle pareti domestiche, io qui a casa mia sto morendo di caldo ma nessuno si preoccupa di me. Eppure sono quasi tutto il giorno in mutande.
Quasi quasi mi fotografo da solo e poi metto le foto su internet.
Perciò, per ingannare il tempo, in attesa che la temperatura scenda (anche oggi 35° qui a Olbia) e mi torni la voglia di disegnare, ho pensato di mettere sul mio simpatico blog alcune fotografie scattate durante la mia permanenza a Cagliari.
Magari non c'entrano nulla col titolo che ho dato al post, ma se qualcuno non conosce ancora questa bella città e i suoi dintorni spero che possa farlo attraverso le mie immagini.
Buona visione e a presto risentirci. Magari col fresco.



i fenicotteri nello stagno di Molentargius


tramonto da Monte Urpinu (guardate che strano: non c'è una luce accesa e sembra che la città stia dormendo...)


lampione stradale nella Città vecchia


vele notturne, al Porto


il bellissimo vascello da crociera "Mercedes", al Porto


terrazzini e stucchi in Via Antonio Giovanni Piccioni


ancora un terrazzino in Via Piccioni, e poi andiamo a fare un giro verso il mare...


Questo è il golfo di Villasimius, la ridente e rinomata località balneare lungo la costa visibile sullo sfondo. Per raggiungerla da Cagliari, da Via Piccioni, è sufficiente andare verso il mare e seguire le indicazioni per Villasimius


Qui siamo ancora a Villasimius, sulla spiaggia del "Riso" (credo che si chiami così), il cui mare limpido non ha davvero niente da invidiare ai Caraibi


Una panoramica della spiaggia del "Riso"

Allora, vi sono piaciute? A me sì.

martedì 16 giugno 2009

Scusate se è poco


Eccomi qua!! Presto sarò di nuovo con voi, sudato ma allegro, a parlarvi delle solite cose e a mostrarvi le ultime fotografie scattate durante il mio breve, ma intensissimo e piacevolissimo, soggiorno cagliaritano. Abbiate ancora un po' di pazienza...
Un accaldato saluto (oggi erano 34° all'ombra!),

francesco

venerdì 5 giugno 2009

Cagliari


Pur se lontano da casa e dalle mie cose, non ho saputo resistere al desiderio di dipingere, e così l'altra mattina mi sono comprato un paio di pennelli e una scatoletta di acquerelli in pastiglie (per dipingere prima e dopo i pasti) e ho dipinto questa schifezzuola.
L'immagine alla quale mi sono ispirato (il suggestivo Bastione di St. Remy, a Cagliari) era certamente più bella, ma meglio di così non m'è venuta... Mi perdonate?
Francesco Dotti (acquerellista trasfertista)

Cagliari

Carissimi Amiche e stimatissime Amici,
in questi ultimi tempi ho fatto... piangere un po' il mio caro blog, e sinceramente me ne dispiace. L'incidente velocipedistico che ho avuto a febbraio (scusatemi se ve ne parlo ancora) mi ha lasciato in ricordo una spiacevole flebite, e per questo sono dovuto andare in pellegrinaggio presso alcuni ortopedici e radiologi assortiti per interrogarli sul mio futuro stato di salute.

Ora mi sto curando ma - così mi hanno consigliato gli "stregoni della mutua" - devo evitare di stare a lungo seduto. Capirete che, per uno che fa il mio mestiere, è difficile evitare di stare seduto. A meno che non mi procuri una di quelle trappole scatolate che "ai miei tempi", nei cinema di periferia, i venditori di semi e lupini tenevano a tracolla con tutta la mercanzia da smerciare nell'intervallo. Ci potrei appoggiare il "portatile" o l'album da disegno e, così catalettato, saltellerei per la casa inserendo post e disegnando vignette. Probabilmente mi farebbe bene alla salute, ma dubito che riuscirei a lavorare. Perciò, se per qualche giorno non mi sentite non vi preoccupate: è segno che sono in giro a passeggiare. Ma poi ritorno. State tranquilli.
Con affetto, sempre vostro
Francesco Dotti (peripatetico flebitico)



Siccome sono da poco ritornato da Cagliari, dove mi sono fermato per alcuni giorni e ho scattato una vagonata di fotografie, di seguito, Spett. Pubblico, certo di farvi cosa gradita, vi mostro una serie di immagini di questa bella città vista da Viale Europa, la strada panoramica che costeggia il colle di Monte Urpinu.


Particolare del "Castello" (la parte più vecchia della città). Il Bastione St. Remy, il palazzo Boyle (edificato nel 1840 da Carlo Pilo Boyl, marchese di Putifigari) e un sacco di altre cose...


Altre due panoramiche della città: la prima, vista da Monte Urpinu. Io, per la precisione, ho vissuto per quasi tanti anni, mese più giorno meno, in una di quelle case sulla destra del teleschermo. Si vedono anche le finestre.


La seconda, cioè questa, è la veduta a sud-ovest (verso lo stagno di Santa Gilla e i monti di Capoterra, Sarroch)


Qui sotto, invece, alcuni... abitanti del parco di Monte Urpinu:


il Pavone (esemplare più grande, rispetto al normale Pavino), mentre si pavoneggia (è ovvio: se fosse un canarino si canarinerebbe)



... e le oche, che pàperano ocheggiando



Qui sotto, una panoramica delle saline viste sempre da Monte Urpinu (ma pensa un po' quante cose si possono vedere da questo Monte Urpinu...).
Sullo sfondo, la sottile linea di sabbia bianchissima della spiaggia del Poetto.
Al centro, il promontorio della "Sella del diavolo"



"Marina Piccola", il porticciolo ai piedi della "Sella del diavolo", riportato agli antichi splendori


Sotto, la Via Roma, che si affaccia sul Porto. A sinistra, con le due torri, il Municipio



Ho lasciato Cagliari vent'anni fa e oggi la ritrovo più bella che mai. Mi manca, e la ricordo con nostalgia. In fondo ci ho passato alcuni degli anni migliori della mia gioventù.
Spero, un giorno, di poterci tornare a vivere. E vi ho detto tutto.
Francesco Dotti (triste)