sabato 29 agosto 2009

Trascendenze




Stamani, appena desto e già sudato come un'anguilla in umido in una risaia del Vietnam durante la stagione delle piogge forti, mi è venuto in mente un pensiero saggio.
Strano, perché di solito mi sveglio con un incazzo che non vi dico. Specialmente se penso a "quei" giardinetti, alla raccolta differenziata, alle strade intasate dai turisti, ai lavori in corso, alla scomparsa delle macchie solari (come ci abbronzeremo tra dieci anni in Sardegna?) e a tutto il resto...
Ma stamani no. Stamani ero saggio, e dunque ho pensato: "Non sempre chi semina riesce anche a raccogliere".
Ora, a dire il vero non so se qualcun altro prima di me abbia avuto questo pensiero, sì permeato d'empirico pessimismo, purtuttavia profondo e, oserei dire, anche erudito. Che volete, oggi si dicono e si scrivono mille cose e certamente, pur avendo corso la cavallina, non posso star dietro a tutte... Ma lipperlì mi è sembrato un bel pensiero, e tenerlo solo per me mi sembrava da egoisti. Io, poi, col caldo-umido penso molto di più, e naturalmente ciò mi predispone a numerose riflessioni. Ieri, per esempio, ne ho fatte trenta sulle braccia anteriori ma, considerandole insufficienti, ne ho fatte subito altre dieci.

E poi, cercare di analizzare la natura dell'animo umano illudendomi di trovarvi vaghi spiragli di luce, oltre a piacermi, esercita su di me un'incommensurabile attrazione intellettuale. D'altra parte non vado al mare, esco poco perché sono anziano e ho paura dei coccoloni estivi, mangio frutta e verdura e bevo molta acqua. Per questo sudo. E, sudando, penso.
E, siccome vi dicevo, proprio perché sono anziano, i miei pensieri li ritengo legittimati dalle presunte verità acquisite nel corso di un'esistenza vissuta sul copione di un'umana commedia, spersa tra ruoli e convenzioni il più dei quali, alla fine, sono risultati inutili e fallaci.
Scoprii la meditazione quasi per caso, quando mi accadde di restare per tre anni davanti alla pagina di Explorer bloccata. Poi, un giorno, durante l'infuriare d'un temporale, il fragore d'un tuono mi scosse e mi avvis... mi avvedet... mi accorsi che non mi avevano ancora attivato l'adsl. Anche se non ero sudato, subito pensai: "Se nella realtà nessuna cosa esiste, dove si appoggerà la polvere?" Questo pensiero, formulato a mezza voce, rese molto felice mia moglie, la quale da quel giorno smise di spolverare e, trovandolo più comodo, anche lei iniziò a pensare.
Perciò, tornando a noi, se "chi semina non sempre raccoglie i frutti di quanto ha seminato", allora che semina a fare? E se io, in effetti, non sono solo quello che faccio, ma sono anche quello che ho fatto, se avessi seminato un seme alla volta e se avessi aspettato, prima di seminarne un altro, che il primo germogliasse, allora avrei visto davvero i frutti del mio seminare?...
Bella domanda. Ma... allora... chi semina pésca, alla fine, raccoglie ventrésca? O chi semina pèsca aspetta che crésca? E... chi semina asbèsto, finisce in un césto? Pensiero funèsto. In effetti potrebbe essere così. Accenti a parte, spesso seminiamo alla rinfusa (non è un'accusa), sbagliando addirittura semi, orario (c'è chi busca la crusca tra il lusco e il brusco) e lo stesso terreno (ameno, sul terrapieno dove corre il treno) su cui li spargiamo in un baleno, aspettando nientemeno il fieno, senza preoccuparci troppo di cosa nascerà qua e là, al di là da venire il dire e il fare, baciare, lettera o testamento? E forse è proprio per questo che non riusciamo mai a vedere i frutti della nostra semina.

Francesco Bacone Dotti

2 commenti:

  1. Sei troppo forte... ma la semina, anche quella fatta alla rinfusa, può essere comunque un'azione 'fruttifera' se l'intenzione è buona. Il terreno, poi, forse ha solo bisogno che qualcuno gli dica che può davvero essere fertile. Ciao e buon inizio di settembre.

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  2. Ciao Luigi,e grazie.
    Grazie, perché se io esisto sul blog lo devo a te e a tutti gli altri amici che mi hanno sostenuto finora. Senza di voi, il mio sarebbe solo un dialogo davanti a uno specchio. Perciò, anche se nei miei sproloqui ogni tanto provo a gettare qualche seme, alla fine, vedendo che li sto gettando al vento, conoscendomi, dopo un po' mollerei tutto. Intanto, stamani, dopo tanto cercare, finalmente ho trovato un angolo di spiaggia meno "infestato" degli altri e sono riuscito a farmi un bagno di quasi due ore. Ma ho dovuto raggiungerlo con la moto, perché in macchina non sarebbe stato ancora possibile. Le rotte verso la Sardegna sembrano rimanere le preferite. In barba a tutte le crisi!
    Ti è piaciuto l'acquerello di Alghero?
    Buon inizio-mese anche a te e a presto

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