E' il 18 agosto di quest'anno, più o meno verso mezzogiorno, e mi trovo sulla litoranea che da Quartu S. Elena mena a Cagliari - e viceversa -, chiamata Lungomare Poetto.
Sono con la bicicletta e, come si vede nella foto, sono circondato dalle macchine: in sosta e in transito. Il particolare che sia contromano c'entra poco, perché sono a piedi e la bici è "parcheggiata". Lo scopo è solo quello di mostrare quanto poco spazio a disposizione abbia un "povero" ciclista che si trovi a percorrere questo lungomare, specialmente nelle ore di punta, ma soprattutto di stimolare ad una riflessione sull'ultimo Codice della Strada recentemente approvato, e in vigore da qualche giorno, che parla anche di biciclette.
Già, proprio della vecchia, cara due-ruote (alla quale sono particolarmente affezionato) che da anni ci toglie dagli impicci del traffico cittadino e del caro-benzina il cui uso costante, è utile ricordare, ci mantiene attivi e quindi più sani. Con minori spese per la Sanità pubblica.
Pare, quindi, secondo quanto ho letto a riguardo del novello Codice, che d'ora in poi non si potrà più parcheggiare la nostra "dueruote" sui marciapiedi (destinati invece ai venditori ambulanti e alle merde dei cani), ma solo ed esclusivamente negli appositi spazi ad essa riservati. Quando ci sono, e quando riesci a trovarli. Altrimenti, come si dice, "sono cazzi"!
Sia per la multa, sia perché mettiamo il caso che devi pagare l'assicurazione e l'agenzia è al terzo piano, ti devi sciroppare, velocipede a tracolla, almeno sei rampe di scale. Sempre che ce la fai a entrare in ufficio in bicicletta. Non sei mica Vittorio Brumotti!
Le piste ciclabili sono poche e bisogna farne di nuove: con quali soldi? Le rastrelliere per le bici costano ma soldi non ce n'è? Semplice: intanto si tira su qualche lira con le multe ai ciclisti, e poi qualche capitolato oscuro su cui investire il denaro prima o poi si trova. Ma qui, è utile ricordarlo, siamo in Italia e le cose vanno così. Se, invece, abitassimo in Svezia o in Danimarca, avremmo anche il parcheggio per la... pompa. Un'altra osservazione, se mi è concesso e sempre a proposito del nuovo Codice della Strada, vorrei farla su quanto prevede per l'uso di alcol e/o droghe. Se è giustissimo punire severamente chi guida ubriaco e/o... "stupefatto" (contrazione linguistica di stupido e "fatto"), trovo profondamente ingiusto che per i limiti alcolemici non sia più prevista una soglia minima, e che venga quindi catalogato come "ubriaco" anche chi ha bevuto un bicchiere di vino dopo cena o una "birretta" dopo la pizza. Al contrario, per chi assume droghe non ci dovrebbero essere "soglie" alcune. Né minime, né massime.
Su un punto, poi, non transigerei affatto: quando ci "scappa il morto" e il responsabile viene trovato ubriaco e/o stupefatto. In questo caso l'imputazione dovrebbe essere di omicidio volontario, e non colposo solo perché "in quel momento non si era pienamente coscienti".
Prima di diventare ciucco e fatto di droga, dovresti immaginarlo che se ti metti alla guida di un'auto in quelle condizioni, prima di arrivare a casa - se ci arrivi - qualche danno lo fai di sicuro.
Perciò, cari miei telesbronzi e/o telefatti, prima di abbandonarci alle blandizie gastronomiche che numerosi programmi televisivi - alternati alle rubriche fanta-culinarie dei tiggì - giornalmente ci propinano, stiamo attenti.
Perché da "Mezzogiorno di cuoco" a "Mezzanotte in Questura" il passo sarà brevissimo.
Cin cin a tutti