sabato 19 novembre 2016

Referendum e finanza



Dopo Renzi, il diluvio?... Sembra di sì, perché in vista del prossimo 4 dicembre i mercati sono già in fibrillazione e gli spread, velocissimi a seguire le ipotesi di una vittoria o di una sconfitta, non stanno certo fermi a guardare. Tuttavia, ancorare il risultato del referendum unicamente al fattore economico mi pare una forzatura; e se in questa forzatura fanno capolino l'Europa austera della finanza, le banche, le multinazionali, lo spread e il bail-in, lasciando da parte il popolo "sovrano" e i suoi reali bisogni, non si va da nessuna parte.
Alla gente comune, agli operai, ai pensionati e a tutti quelli che ancora riescono a vivere con uno stipendio medio e che spesso sono costretti a mantenere figli e nipoti che non hanno un lavoro - sia perché non l'hanno mai trovato ma anche perché lo hanno perso -, interessa solo che le tasse diminuiscano e che i consumi interni possano crescere, almeno per rilanciare quella fettina di economia locale che ancora funziona. Che volete che gliene freghi alla gente comune dell'"outflow", delle "liabilities" o dei "financial accounting" se non arriva alla fine del mese? Si fruga dentro il portafogli, e se ci sono soldi li spende altrimenti lascia perdere. Semplice.
Perché è inutile che si spiani la strada ai grossi investitori esteri o alla grande distribuzione con l'illusione di creare posti di lavoro (in molti casi al limite dello sfruttamento), quando poi si strangolano le nostre industrie asfissiandole con tasse e incombenze con la scusa di voler combattere l'evasione fiscale. 
Cari fedeli, riflettiamo sul fatto che si sta avvicinando il Natale ma che, a differenza degli anni passati, l'atmosfera non è certo quella natalizia. Ne riparleremo a Re Magi partiti, quando si faranno i conti e si tireranno le somme su come sono trascorse le feste... 
Oddìo, a volerla dire tutta c'è anche chi si lascia infinocchiare da chi gli dice "compra ora tutto quello che ti pare a gratis e poi me lo inizi a pagare a gennaio, senza interessi e in comode rate", ma è sempre un rischio... spese d'istruttoria, spese d'incasso e gestione rata, imposte di bollo, spese per le comunicazioni periodiche, eventuale assicurazione... e vai col tango!
Boia! Vuoi vedere che se quest'anno voglio mangiare il panettone mi tocca controllare prima il TAN e il TAEG!?! 
 
fonti:
http://www.ilsussidiario.net/News/Economia-e-Finanza/2016/11/19/REFERENDUM-e-FINANZA-Si-o-No-cos-e-peggio-per-i-mercati-/733828/ 
http://economia.ilmessaggero.it/economia_e_finanza/referendum_bankitalia_mercati-2088782.html 
https://www.forexinfo.it/Referendum-e-spread-vittoria-del-No-cosa-accadrebbe 
http://www.ilsussidiario.net/News/Economia-e-Finanza/2016/11/17/SPY-FINANZA-Referendum-l-aiutino-di-Deutsche-Bank-a-Renzi/733378/

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