domenica 4 agosto 2019

Sardegna: il sacco delle coste


Sardegna: arraffi chi può!

Da alcuni anni, come arriva l'estate, assistiamo impotenti (ancora per poco, mi auguro) all'istituzione di odiosi balzelli da pagare a privati o a Comuni per accedere alle spiagge dell'Isola. Quando non vengono addirittura "privatizzate" da pochi eletti che poi ci fanno quello che vogliono. Per evitare abusi e tutelare gli ecosisitemi costieri, è stata istituita la "Conservatoria delle coste della Sardegna".
fonte:
http://www.sardegnaambiente.it/index.php?xsl=1809&s=23&v=9&c=9428&es=4272&na=1&n=10 

Il godimento di un bene "naturale", il mare e le spiagge appunto, ritengo che non possa e non debba essere vincolato ad alcun ticket, anche se mascherato da offerte di servizi comunali quali il bagnino, i bagni pubblici o la stessa pulizia degli arenili. Quest'ultima, dove possibile, dovrebbe peraltro essere già compresa nella Tarsu o Tares che dir si voglia, o più semplicemente nella vecchia "nettezza urbana" che tutti noi abbiamo sempre pagato. E che continuiamo a pagare. Per il bagnino e i bagni pubblici, infine, nessuno di noi chiede che siano obbligatoriamente presenti lungo i circa 1850 km. di coste della nostra bella Sardegna. 
In quanto alla pulizia dei luoghi, poi, il "maiale" che abbandona i rifiuti dovrebbe essere severamente sanzionato, dovunque si trovi. E, se lo fa, resta maiale. Comunque e dovunque. 
Ritengo perciò che sia tutta una scusa per arraffare soldi dove è possibile, in barba ancora una volta alla Costituzione (art. 16) che sancisce che si possa liberamente circolare in qualsiasi parte del territorio nazionale. E quel "liberamente" la dice lunga, perché se per circolare liberamente devo pagare allora non mi sento più libero. 
Lo stesso vale per le Regioni (art. 120), anch'esse soggette alla Costituzione. Per fare un esempio, ricordate la "tassa sul lusso" introdotta dal presidente della Regione sarda Soru con la Legge regionale n. 4 dell'11 maggio 2006, che gravava sulle persone fisiche o giuridiche che all'epoca avevano il domicilio fiscale fuori dal territorio regionale? Oltre a una serie di imposizioni assurde su seconde case, natanti da diporto e sugli scali turistici degli aerei, prevedeva una "tassa di soggiorno" in ingresso per i non residenti e relativi amici al seguito  che occupavano case private, residence, alberghi o bed & breakfast che oscillava da € 1,00 ai € 2,00 a persona. Fu abolita tre anni dopo perché incostituzionale (art. 117, § 1).

fonte: https://www.unionesarda.it/articolo/cronache_dalla_sardegna/2009/11/17/tassa_sul_lusso_legge_bocciata_anche_dalla_corte_europea-6-155309.html
https://www.repubblica.it/2007/07/sezioni/ambiente/sardegna-tassa/sentenza-consulta/sentenza-consulta.html 

Salvo poi permettere, e gli esempi non mancano, abusi e scempi come quelli che vi mostro, che sono all'ordine del giorno e che nessuno, nonostante le tonnellate di scartoffie che quotidianamente ci soffocano malgrado le "semplificazioni ministeriali" promesse, pare intenzionato a rimuovere visto che sono lì da anni.
Trascuro le annotazioni "scenografiche", sicuro che ciascuno di voi sarà in grado di mettere le proprie, anche per lasciar libero spazio alla vostra fervida fantasia.
Solo per queste tre immagini ritengo che nessuna citazione, meglio di quanto affermato dal grande architetto Frank Lloyd Wright, potrebbe mai esprimere:
"Una casa non deve mai essere su una collina o su qualsiasi altra cosa. Deve essere della collina, appartenerle, in modo tale che collina e casa possano vivere insieme, ciascuna delle due più felice per merito dell'altra".

(Frank Lloyd Wright, Autobiografia, 1932)



 
















Buone vacanze!  
Naturalmente, Imu, Iva, Tari, Tarsu, Tasi ecc. permettendo... 😉

4 commenti:

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