Digitocrazia

 

 
Prendo spunto da tutto quello che si legge a proposito di "App", di "Cashback", di "Home banking", "Spid", "Pin", "Password" e di tutto il resto che la tecnologia e la digitalizzazione cercano da tempo di farci digerire. Ormai giungendo financo all'imposizione di tali sistemi da parte della Pubblica Amministrazione che invece, a parer mio, dovrebbero restare nell'ambito delle "accessorialità" e non come privazione delle libertà individuali. Se io voglio restare "vecchio" ed essere libero di vivere come tale anche tra i dischi volanti e i "terminator", devo poterlo fare.
Tanto più se molti servizi, un tempo svolti fisicamente agli sportelli dalla Pubblica Amministrazione, da un certo momento in poi sono stati trasferiti "in rete" e gestiti da privati. La cui identità ci è spesso ignota nonostante posseggano tutte le informazioni, anche le più personali, che ci riguardano.  
L'innovazione, quindi, peraltro utile e nessuno lo nega, non deve essere indotta come raggiungimento di un livello di omologazione che prescinde dalla storia e dalla cultura di ciascuno di noi, ma come un "servizio" che mi viene offerto lasciandomi tuttavia la libertà di scelta.
Al mercato non compro tutto quello che c'è sul banco, ma scelgo. E se sul banco, oltre alla verdura, trovo arance, mele, pere e mandarini, se voglio solo le mele devo poterlo fare lasciando tutto il resto. Ma se il giorno dopo ritorno e mi fai trovare solo le pere, per quale motivo dovrei prenderle per forza se non le voglio?
Così è per la tecnologia: utilissima, come per esempio l'accesso alla mia banca da casa o la possibilità di recuperare ciò che spendo attraverso il "bonus cashback" o gli "scontrini rimborsabili" utilizzando carte di credito o bancomat ma escludendo il denaro contante. Se però scarico la app che me lo consente. E se invece io volessi continuare a usarlo? 🤔
Così, pensare che dietro a tutte queste "imposizioni" potrebbero esserci banche o multinazionali che mi obbligano al rispetto delle loro regole mi spaventa e mi indigna. Perché le armi in mio possesso sono, ahimè, spuntate. E il "vecchio" che è in me, e che malgrado tutto voglio restare, non è più ammesso. Una sorta di "transumanesimo" galoppante, dal quale abbraccio sarà difficile sfuggire.
Per questo motivo non riuscirò mai a immaginarmi "felicemente alienato" assuefacendomi al volere di chi, anziché libero pensante e creativo, capace di emanciparmi nelle relazioni sociali non per i "like" sui social ma per l'affetto e la stima dati e ricevuti, mi vorrebbe facente parte di un mondo il cui calcolo ottuso e l'infeudamento servile diventano la base della mercificazione di tutto e del capitalismo finanziario in sostituzione del talento personale.
"Lo Stato è il mediatore tra l'Uomo e la libertà dell'Uomo" (Karl Marx)

 
fonti:
https://www.eticapa.it/eticapa/luca-soda-digitocrazia-e-privatizzazione-elettronica/
https://www.eticapa.it/eticapa/le-perplessita-che-desta-il-sistema-spid/
https://www.agendadigitale.eu/infrastrutture/identita-digitale-spid-a-rischio-truffa-come-risolvere/
https://www.arcipelagomilano.org/archives/56447