domenica 5 aprile 2009

Franceschini e la crisi


Ci vogliono soldi da destinare a chi non ne ha e cominciare a costruire sui valori, anche se gli unici rimasti sono quelli "bollati". Così i poveri sono sempre di più e ora gareggiano con gli sfruttati e i disoccupati. E i deboli? Anche i deboli. E i pendolari, no? ché hanno bisogno di treni nuovi per andare ai cortei e invece perdono un sacco di tempo con le coincidenze eppoi si legge che alla scampagnata erano solo duecentomila; e ancora i pensionati, che non ce la fanno più neppure a mantenere il gatto della badante, i lavoratori, le massaie-disperate, i cassintegrati e gli agricoltori con le zucchine ché tirarle su oggi costa un occhio, mica come una volta che bastava una secchiata di merda ogni tanto.
Ma perché farsene un cruccio? In fondo, gli ultimi e i derelitti, anche se non lo sanno, hanno davanti a sé un sacco di possibilità. Anche se navigano "a vista", in un mare aperto e procelloso, hanno pur sempre la libertà di scegliersi la rotta da seguire.
Per questo motivo c'è chi sostiene che la loro condizione di ultimi-derelitti-liberi è quasi invidiabile. Chi vogliamo eliminare: gli ultimi, o i derelitti? Oppure li lasciamo liberi e aspettiamo il televoto nel confessionale?
Metti che durante la navigazione finiscano sull'isola coi famosi o, ancora meglio, alla fattoria degli animali magari con le talpe: lo sai che botta di culo diventare finalmente uno della casta?
Francesco Dotti (sei stato nominato!)

3 commenti:

  1. A parte l'ampliamento che ti avrebbe fatto comodo... ora potrai comunque scrivere in modo + comodo. Ancora un po' di pazienza e intanto il mio augurio affinchè dopo il controllo tu possa ritornare (con prudenza!) alle tue... indagini e non solo! Ciao.

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  2. Ciao Luigi, tutto bene! Sono appena tornato dall'esame radiografico e la gambetta si è perfettamente saldata. Ora ho una tibia nuova di zecca (mi hanno dato anche sei mesi di garanzia) e ho appeso le stampelle fuori dalla porta del radiologo come ex voto. Mi hanno detto che posso camminare da solo, senza sforzare molto, e che non appena il tempo atmosferico lo consentirà mi farà bene passeggiare sulla spiaggia, magari inzuppando ogni tanto la gamba nell'acqua di mare. Che bello!! Non vedo l'ora...
    Oggi è una bellissima giornata di sole e tutto splende di una luce bellissima. Spero di poter uscire presto da casa per riprendere le mie attività, anche se ti confesso che ora ho un po' di paura quando penso di farlo con la bici, o con le due ruote in generale. Figurati che ho anche lo scooter fermo da gennaio e ho una gran voglia di rimetterlo in moto, ma se penso a quello che mi è successo (o che mi poteva succedere anche di peggio), non ti nascondo che qualche volta mi viene l'idea di venderlo.
    Vedremo se, piano piano, mi tornerà il coraggio. O l'incoscienza?
    Forse prima di Pasqua con mia moglie ce ne andremo un po' fuori, sempre in Sardegna, per evitare di invitare e di essere invitati. Soprattutto da parenti, collaterali & affini. Da queste parti di solito le feste sono occasione per abbuffate e robetta del genere, e se penso che mi toccherebbe restare a tavola per ore mi sento già male in anticipo. Per questo "scappo dalla città" (come il film omonimo).
    A presto, ciao, francesco

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  3. Bene Francesco, hai messo alle spalle un periodo delicato e ora riprenderai la tua... corsa. Certo che un po' di paura ti rimarrà. Ogni botta, per quanto piccola, lascia il segno, ma vedrai che le passeggiate nell'acqua di mare ti daranno beneficio e gioia! Anche io e Cate passeremo la Pasqua 'fuori', anzi dentro il convento di S.Gregorio a Condino. Abbiamo bisogno di ripigliarci, con noi stessi e con questa nostra vita che ogni giorno ci chiede il conto. Un caro augurio a te e alla tua famiglia. Luigi.

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