In questi giorni sto riprendendo con gioia la voglia di "scoprire", e questo mi arricchisce di nuovi stimoli, soprattutto dopo aver esaurito l'esperienza di Olbia durata vent'anni.
E queste mie rinnovate emozioni le devo a quanto è stato fatto a Cagliari e a Quartu S. Elena - dove ho scelto di vivere adesso - che durante la mia lunga assenza hanno cambiato radicalmente in meglio: piste ciclabili, pulizia delle strade, rivalutazione dei Centri storici, ampie zone di verde veramente "pubblico", curate e attrezzate di comode e ombrose panchine e di giochi per i bambini.
Insomma, permettetemi di dire che la qualità della vita, almeno per quanto riguarda la mia, è notevolmente migliorata.
Siccome non voglio tediarvi con spiegazioni topografiche che dovrei "scopiazzare" qua e là, per facilitarvi la ricerca e informarvi meglio sul contenuto delle mie fotografie, credo di poterle agganciare a un link di Wikipedia sul quale mi auguro troviate le risposte alle vostre domande:
http://it.wikipedia.org/wiki/Parco_naturale_regionale_Molentargius_-_Saline
Così stamani, più presto del solito e rigorosamente a piedi - le automobili, da queste parti, fortunatamente non entrano -, insieme a colei che condivide con me i giorni e le notti (ma che, quando russo, mi spedisce nell'altra cameretta...), ci siamo fatti una bellissima passeggiata all'interno delle ex Saline di Stato (dismesse, come mi corregge il mio enciclopedico cognato, nel 1985 e convertite in Parco naturale nel 1999), che in linea d'aria distano da casa nostra poche centinaia di metri.
La collina che in tutte le foto si vede sullo sfondo, a sinistra, è la Sella del Diavolo - l'ultima barriera contro la quale termina la lunga spiaggia del Poetto -, mentre al centro-destra (la politica non c'entra) s'intravede Cagliari e il "Quartiere del Sole".
Canali, idrovore, vecchie cabine elettriche e ponticelli di legno... costituiscono quel pizzico di "archeologia industriale" armoniosamente contenuta all'interno di quella che viene considerata una delle più belle e importanti "zone umide" a livello internazionale. E non sono io che lo dico...
Senza contare che prima di arrivare qui si attraversano una serie di parchi e di zone verdi estremamente belle, appartenenti al Comune di Quartu S. Elena, dove è possibile passeggiare, a piedi o in bici, e praticare utili esercizi aerobici che, se fumate come fumo io, possono farvi solo bene. Inoltre, in quello che viene chiamato il "Piano strategico comunale", sembra che per questa zona siano in progetto grandi investimenti sia a livello urbanistico che per quanto concerne la qualità della vita. E noi, come cittadini, non possiamo far altro che incitare e sostenere i promotori di questa iniziativa affinché la realizzino il più presto possibile.
Vi aggiungo anche quest'altri due link. Il primo, vi porterà sul sito dell'Associazione per il Parco Molentargius Saline Poetto, dove potrete trovare una ricca e interessante galleria fotografica oltre a un sacco di utili informazioni:
http://www.apmolentargius.it/stagno_molentargius.php
e il secondo, che è il sito ufficiale del Parco del Molentargius, al cui interno ci sono un sacco di notizie interessanti e altrettante cose belle da vedere:
http://www.parcomolentargius.it/index.php
E quando dico "giardini", intendo questi. Puliti e ordinati, in mezzo alla città e interamente fruibili. Qui puoi stare in santa pace a leggerti un libro, al fresco. E soprattutto hanno lasciato la vegetazione tipica dei luoghi: il pino marittimo, l'olivastro e altre essenze che non conosco ma che fanno ombra lo stesso. Non le "palme".
Qui siamo nei pressi dell'Ospedale di Quartu S. Elena, dietro al Viale Colombo.
Idem, come sopra
E qui siamo nella zona "Musicisti". Chiamata così perché le strade portano il nome... indovinate di chi? Ma dei musicisti, perbacco! Ci voleva tanto a indovinare?
Niente di monumentale, per carità. Ma per terra non c'è un pezzo di carta!
La settimana scorsa sono tornato a Olbia. E così ho pensato di fare una capatina in quei famosi "giardinetti", quelli di Via Roma, nei pressi delle case popolari. Ve li ricordate? E siccome mi rode il fatto che una bella città debba essere così trascurata, li ho ri-fotografati e ri-messi sul blog. Perché non si dimentichi.
È il 19 giugno del 2010, e sono le 9:56 di mattina.
Sono passati quasi tre mesi da quando me ne sono andato, ma li ho ritrovati ancora nelle stesse condizioni: luridi da fare schifo!
Possibile che non importi a nessuno di vedere la propria città in simili condizioni?
Fa davvero male al cuore, credetemi.
Ciao Cecco, ho letto gioia ed emozione nel tuo scritto e ne sono felice, così come mi piace immaginarvi a spasso per scoprire e godere delle rinnovate bellezze tra cui avete scelto di vivere. Il confronto con Olbia rende bene ma ormai ti sei lasciato alle spalle la città, lasciati alle spalle amche la sofferenza che ti ha provocato e 'scuoti la polvere' dai tuoi piedi! Buona settimana.
RispondiEliminaCiao caro,complimenti per le foto,bellissime,come la città d'altronde,ma questo già lo si sapeva......bella differenza con Olbia vero?
RispondiEliminaUn abbraccio
Franz
Buon giorno caro Checco, come sempre i tuoi post sono sempre molto interessanti, le foto fanno vedere il tuo occhio critico che cerca le inquadrature di interesse per tutti, come ti capisco le differenze sono enormi, la stessa cosa capita anche a me, abituato di vere i giardini e i parchi di Zurigo e trovandomi in altri luoghi, "senza fare nomi" rimango sconcertato purtroppo se ne parla molto ma non si vedono risultati.
RispondiEliminaTi lascio un abbraccio augurandoti bun inizio della settimana, Tomaso