mercoledì 24 novembre 2010

Bersani all'Asinara


(nella foto Ansia-Plast alcuni disoccupati in mobilità precaria mentre si allenano al Tiro alla Cinghia)



Dal nostro corrispondente in Sardegna, pubblichiamo il discorso di Bersani, apparso il 19 novembre al "Palafornelli" dell'Asinara ai cassintegrati sardi.

"Care Amici, stimatissimi Amiche, Compagni tutte, checché se ne dica o se ne pensi, come diceva il mio amico Dahrendorf, la differenza tra ricchi e poveri, oltre che nel diverso livello di vita, sta proprio in questa differenza. E la colpa, oltre ad essere ancora una volta del berlusconismo e delle sue televisioni, è che c'è sempre chi la vuole cotta e chi la vuole cruda. Per dare una svolta decisiva, per vincere, allora bisogna saper essere alternativi all'alternanza, alternandosi nell'alternità. Ohi! E non mi si venga poi a dire che siam venuti fin qui a pettinare le anguille!
Anche se la vita non è tutta rosa, come diceva il mio amico Tarcisio Seppia, l'importante è saperla abbinare ai colori giusti. Soprattutto il 14 dicembre. Della crisi, poi, cari Compagne, se ne parla ormai da troppo tempo, ma invece di far convergere i nobili sforzi produttivi di chi questa crisi, ahimè, la vive sulla propria pelle - e penso non solo ai calzaturifici marchigiani di tutte le marche -, cos'ha fatto il governo in tutti questi mesi? Ha nicchiato tra i cannolicchi, lambiccandosi con gli alambicchi, e si è gingillato scavizzolando gli zizzoli con il suo legiferare ad personam. Senza pensare che, come diceva il mio amico Sisinnio Lèpido, mentre ad rivum eundem lupus et agnus venerant, siti compulsi, superior stabat lupus, longeque inferior agnus, hanno avuto l'imprimatur anche da coloro che di queste leggi avrebbero infine goduto anche senza il digitale terrestre.
E questo, care Compagni e Amici tutte, noi del Piddì lo avevamo capito da tempo, e se non andiamo in giro a dirlo è solo perché ci dobbiamo ancora mettere d'accordo. Su una cosa, però, ci troviamo uniti: non si può più andare avanti così ed è giunta l'ora di rimboccarsi le maniche. Tutte, anche le mezze".
Dopo il discorso, il segretario del principale partito italiano ha salutato i rappresentanti del direttivo "Fame & Aziende" e i segretari di tutti i circoli presenti ed è ripartito in gommone per Sassari da dove in serata, con un volo messo a disposizione dalla "Four Blacks Airways", è rientrato nella Capitale.
(dal n. c.  all'Asinara, Guittone da Bacu Abis)

4 commenti:

  1. Buongiorno caro Francesco, bello il tuo post, ci dice chiaramente che tutto va bene! e che tutto va male! non resta che aspettare che la provvidenza ci aiuti...
    Già dopo il 14 dicembre arriva presto Natale chissà che lui non trovi una via d'uscita da questa storia senza fine...
    Me lo auguro fortemente per tutti...
    I miracoli arrivano quando meno te li aspetti dunque aspettiamo...
    Buona giornata caro amico,
    Tomaso

    RispondiElimina
  2. Eh sì, è uno sport, quello del tiro della cinghia, molto di moda.
    Lo seguono in tanti ed è uno dei pochi sport che non richiede allenamenti particolari o acquisto di accessori di solito costosissimi.

    Grazie e buona serata, Cecco!
    Lara

    RispondiElimina
  3. Ciao Tomaso, eh sì... ormai aspettiamo dicembre, il 14, o anche il 15. Forse il 16... o il 17?
    Insomma, a dicembre qualcosa succederà.
    Un caro saluto, Francesco

    RispondiElimina
  4. Toh, ch si risente: Lara!!
    E dov'eri finita?
    Grazie per essere riapparsa, e grazie per aver letto pazientemente le mie scempiaggini. In compenso, vedo che hai apprezzato la vignetta del tiro alla cinghia. Sempre attuale, non trovi?
    Un caro saluto,
    Francesco

    RispondiElimina

I commenti sono sempre graditi. L'importante, per quanto possibile, è che non siano anonimi. Ma soprattutto che non contengano pubblicità.
Altrimenti non li pubblico e li cestino! 😉
Grazie per la comprensione 😊