La Grande Europa Unita ha deciso: il traffico di migranti è cosa disdicevole.
Specialmente se escono dall'Italia e vanno dove non sono graditi: Francia e Inghilterra per prime - che poi sono state la causa di tutto questo casino dopo la guerra a Gheddafi -, che ora se ne lavano le mani, e dopo di loro la Spagna (che almeno è sempre stata coerente), seguita più o meno da qualche altra Nazione dell'Est che però deve ancora decidere che pesci pigliare.
Tutto ciò, nonostante le quote "obbligatorie" che la Commissione Europea avrebbe fissato per ciascun Stato "ospitante". Così, per quanto ci riguarda, la patata bollente ce la dovremo sbucciare probabilmente da soli andando a combattere gli scafisti e i barconi a casa loro, ma non si sa di preciso come, dove e quando. E a seconda delle risoluzioni che l'Onu adotterà in proposito, come, dove e quando. Soprattutto perché trattandosi di Paesi (la Libia) dove la situazione politica è a dir poco "confusa", ogni ingerenza esterna potrebbe essere presa come un'invasione nemica e vista come un atto di guerra. Però se ne parla, eccome, e non c'è trasmissione dove i migranti, che ormai si cerca d'infilare dappertutto, non siano l'argomento del giorno. Ma da qui ad avere le idee chiare sulle misure da prendere ce ne passa. E così ci dobbiamo attenere al trattato di Dublino, che in sostanza dice che chi arriva da noi ha diritto di essere assistito.
fonte: http://www.internazionale.it/notizie/2015/04/21/tratto-dublino-richiedenti-asilo-europa
E da noi, se avete presente la Geografia, devono arrivare per forza.
Da poco ho inteso anche dire che "non si possono obbligare quelli che arrivano da noi senza documenti a essere fotosegnalati e a dare le impronte digitali". Per esempio, su 26.291 migranti giunti a Pozzallo nel 2014, solo 9.749 (cioè circa il 37%) sono stati fotosegnalati e hanno rilasciato le impronte digitali.
"E se il migrante è "grosso", per obbligarlo ci vorrebbero almeno quattro poliziotti". Lo ha dichiarato Alfano, ministro dell'Interno e, credo, anche responsabile della nostra sicurezza. Qui sotto c'è il video dell'intervista al ministro, tratta da Report del 17/05/2015.
fonte: http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-ba5a10b2-d676-4754-9700-6429f18aa89c.html
http://www.ilsecoloxix.it/p/savona/2015/02/19/ARYRuCaD-profughi_impronte_rivolta.shtml
Ve l'immaginate il putiferio che una simile presa di posizione, assolutamente illiberale e di vago sapore razzista, se attuata, potrebbe scatenare nei salotti radical chic di una certa sinistra? Ma siccome un clandestino, se identificato, andrebbe rispedito nel Paese d'origine, se non si identificano all'arrivo come facciamo a sapere chi sono? Come si fa a distinguere un richiedente asilo per cause di guerra da un clandestino, se sono tutti senza documenti?
Naturalmente è chiaro che i conflitti, le persecuzioni, la fame e la povertà costringono queste masse di esseri umani a spostarsi verso luoghi sicuri che possano offrire loro un futuro migliore, ma deve essere altrettanto chiaro che per poter offrire a ciascuno di loro un po' di quello che cercano, ciascuno di noi, e intendo TUTTI, nessuno escluso, dovrebbe essere disposto a rinunciare a una parte di ciò che ha. Partendo da chi ne ha di più, perché sarebbe impensabile il contrario. Invece di ammassarli nelle periferie già degradate delle nostre città, alimentando inevitabili conflitti sociali e costringendoli a vivere talvolta in condizioni subumane. Da non sottovalutare il fatto che questa gente fugge da una morte certa, per fame o per guerra, e non teme di certo una morte probabile. E che, a differenza di noi, per avere anche una sola possibilità di vita come vediamo è disposta anche a morire. E siccome in gran parte le colpe storiche di questa loro condizione sono da attribuirsi a secoli di sfruttamento e neocolonialismo portati avanti da politiche economiche dissennate da parte dei Paesi "ricchi", allora mi chiedo, e vi chiedo: è possibile aiutare tutti a casa nostra, in nome di un perbenismo peloso, ipocrita e insidioso, che alla fine potrebbe addirittura rivelarsi pericoloso, o forse non sarebbe meglio intervenire, però con determinazione, nei Paesi d'origine?
Non hai resistito:-)
RispondiEliminaE come facevo? :)
RispondiEliminaSostituisco io il buon Tomaso.
RispondiEliminaBellissima vignetta, mio caro amico: non fa ridere, solo sorridere. Però fa pensare tanto.
Mia cara vice-Tomaso, ti ringrazio per il graditissimo intervento!
RispondiEliminaPurtroppo siamo in queste condizioni, e non vedo neppure vie d'uscita immediate. Come non le vedono coloro che in queste condizioni ci hanno messo...
A presto,
Fransuà