Il magnanimo Governo ha deciso: secondo quanto stabilito dalla Consulta, i pensionati saranno rimborsati! Anche se non proprio tutti. E, quelli che lo saranno, bisogna ancora vedere in quale misura. "Soddisfatti, quindi, o... borseggiati?"
Intanto dobbiamo capire qual è il limite, minimo e massimo, secondo il quale si ha diritto al rimborso - chiamato generosamente "bonus" -, perché come al solito si rischia di fare confusione tra pensioni lorde e pensioni nette. Soprattutto perché i pensionati quando vanno a fare la spesa e pagano le tasse locali e le bollette lo fanno con la pensione netta e non con quella lorda. E poi mi sembra il caso anche di specificare cosa significa realmente "bonus", perché detta così pare che il Governo sia in vena di fare regali anziché restituirci quello che indebitamente ci fu tolto. Secondo il dizionario de Il Corriere.it, dicesi "bonus" un incentivo economico che premia la qualità del lavoro svolto, elargito da un'azienda ai dirigenti in aggiunta allo stipendio base; o, nel caso di giochi, un premio elargito a un concorrente che ha raggiunto determinati risultati.
fonte: http://dizionari.corriere.it/dizionario_italiano/B/bonus.shtml
Inoltre, e mi pare che su questo particolare nessuno si sia soffermato, il rimborso che verrà generosamente elargito sarà al netto delle tasse, oppure andrà a reddito e quindi subirà le inevitabili decurtazioni delle quali ancora una volta si avvantaggerà lo Stato? A questo punto, secondo me, ma anche secondo tanti, visti i redditi delle persone alle quali il governo Monti applicò il blocco delle indicizzazioni, il termine più calzante, anziché "bonus", dovrebbe essere "maltolto". Se allora avessero avuto sul serio l'acqua alla gola come ci raccontarono, l'Italia l'avrebbero potuta salvare lo stesso prendendo i soldi a quelli che davvero ne avevano di più. C'era solo da scegliere. Perché anche allora esistevano i "pensionati d'oro" coi vitalizi di platino dei quali si fa un gran parlare in questi giorni, oltre a tutto il resto degli abitanti dei "palazzi": statali, regionali, provinciali e comunali privilegiati per appartenenza e posizioni di potere. Per carità, non c'è niente di illegale. Se è lo Stato a stabilire certe regole, varando apposite leggi, nessuno sta rubando alcunché. Come quello che è avvenuto per gli 80 euro, dai quali sono stati esclusi pensionati e incapienti compresi quelli che hanno un reddito annuo inferiore, udite! udite!, agli 8.000 euro. Perché nessuno dice che sono finiti anche nelle tasche di chi non ne aveva bisogno? C'era la legge, e allora tutto va bene madama la marchesa!
Due esempi per tutti. Il primo: se io ho un reddito di 200 mila euro all'anno e sono sposato in regime di separazione dei beni con mia moglie che ha un reddito inferiore o pari a 26 mila euro all'anno (che per comodità stabiliamo entro i 1.500 euro/mese previsti), alla mia gentile Signora spettano gli 80 euro di Renzi. Il secondo: se nella mia famiglia lavoriamo io e mia moglie, sempre in regime di separazione dei beni, e tutti e due percepiamo un reddito pari o inferiore a 26 mila euro all'anno (e quindi 1.500 euro ciascuno per un totale di 3.000 euro al mese), ciascuno di noi ha diritto agli 80 euro, che così diventano 160. Ma se invece a lavorare fossi solo io e in casa entrassero solo 1.500 euro/mese, ne prenderei solo 80. Vi sembra giusto? O equo, come si usa dire? A me no. E allora, perché invece di dare euro "a vanvera" non viene applicato l'indice ISEE, ovvero l'Indice di Situazione Economica Equivalente di cui al D.l. 31 marzo 1998 n. 109, modificato con quello del 5 dicembre 2013 n. 159, che tiene conto dei redditi effettivi di un nucleo familiare per avere diritto a prestazioni sociali agevolate, come per esempio gli 80 euro dei quali si sono riempiti la bocca tutti? Così viene spontaneo chiedersi perché le regole, specialmente quando ci sono dei sacrifici da fare, non debbano valere per tutti. La risposta me la do da solo, ed è la seguente: certa politica, per potere mantenere lo statu quo favorendo gli uni a discapito di altri, ha tutto l'interesse ad alimentare quella "guerra tra poveri" che del divide et impera ha fatto la sua bandiera. E noi, che siamo un popolo di gonzi, gli andiamo ancora appresso e continuiamo a votarli.
fonti: http://tv.ilfattoquotidiano.it/2013/09/16/piazzapulita-pensioni-doro-49mila-euro-al-mese-per-dipendente-comunale/245022/
http://tv.ilfattoquotidiano.it/2014/02/03/stop-a-ddl-pensioni-doro-meloni-segnale-pessimo-squallido-no-di-pd-e-sel/264040/
fonti: http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2015-05-18/in-cdm-fuori-sacco-provvedimento-pensioni-132316.shtml?uuid=AB9gsAiD
http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/05/18/buco-pensioni-renzi-paradossali-gli-attacchi-di-chi-voto-la-norma-ora-arriva-bonus-poletti/1694748/
Il tio blogghino langue, latita anche Tomaso!
RispondiEliminaDimmi la verità: siete scappati insieme?
:-)
Bisous
Ciao Flo, credo che Tomaso sia andato alla riunione degli Alpini a L'Aquila e sia rimasto lì.
RispondiEliminaChe lo abbiano arruolato di nuovo? :)
Nel frattempo, languendo e latitando, mi stavo riposando un po' dedicandomi ad altro: letture e disegni. Anche perché mi sono stufato della politica e dei ciarlatani che in campagna elettorale tentano invano di praticarla, e perciò si urlano addosso convinti che ha ragione chi urla di più.
Un abbraccio e a presto,
Fransuà