martedì 11 agosto 2015

Panem et circenses



Da qualche parte ho letto che Mussolini disse che “Non è difficile governare gli Italiani: è inutile!” E aveva ragione, perché da allora non è cambiato nulla. Ci vorrebbe una bella rivoluzione, pacifica, senza fare danni e senza fare a botte con nessuno - tantomeno con la Polizia, che è lì per fare il suo lavoro - ma unanime e decisa, nella quale tutti noi, d’accordo, un giorno dovremmo rifiutarci di pagare le tasse. In pratica uno scioperone fiscale generale. Si può? Non penso. Bisognerebbe per prima cosa essere in tantissimi: diciamo diversi milioni, e poi provare per vedere cosa succede.
Senza contare i nostri diritti di cittadini. In fondo, le tasse (imposte coattive) le paghiamo perché ci venga restituito qualcosa in servizi, e non per foraggiare sprechi o, peggio, mangiatoie di partito, voti di scambio e stipendi da nababbi agli incapaci che di tanto in tanto ci governano. Guardate per esempio quello che sta succedendo a Roma, ma non è certo l'unica città in Italia, dove le buche sulla carreggiata ormai non si contano più, come non si contano più le strisce pedonali cancellate o inesistenti. Per non parlare del crescente degrado urbano e della sporcizia diffusa, dai centri alle periferie, urbi et orbi. Pare che anche la magistratura abbia cominciato a indagare. Speriamo che non si fermi. O che non la fermino...
fonte:
http://roma.repubblica.it/cronaca/2015/08/07/news/strisce_pedonali_le_zebre_invisibili_dal_centro_all_eur_incuria_e_incidenti-120561874/
http://roma.repubblica.it/cronaca/2015/08/09/news/i_trenta_gradini_della_vergogna_la_discarica_con_vista_colosseo-120660136/?ref=nrct-3

Nel frattempo, mentre la gente si dimentica e aspetta che aumenti l'Iva, abbiamo pagato Imu (Iuc), Tari e Tasi, accise sulla birra, sulla benzina e sulle sigarette e altri "oscuri" balzelli, come le imposte sugli immobili e sulle attività finanziarie detenuti all'estero. Meno male che io all'estero ho solo un amico, e le tasse sulle amicizie non le hanno ancora messe!
Però le tasse aumentano. Checché ne dica Renzi tra un selfie e un tweet. Dopo gli aumenti dei francobolli, passati da 80 cent a 95, da oggi costano di più anche i bollettini postali, che da € 1,30 passano a € 1,50. Mentre per le multe si pagheranno € 1,99.
fonte:
http://www.notiziefree.it/poste-italiane-aumentano-i-costi-per-pagare-i-bollettini-postali-15108.html
http://www.varesenews.it/2015/08/poste-i-bollettini-aumentano-di-20-centesimi/392896/

E a forza di un euro di qua e qualche centesimo di là, i Nostri continuano a raschiare il fondo del barile. Prima o poi arriveranno al legno, e allora staremo a vedere cosa succede. Per questo è una storia vecchia: governarci non è difficile, è inutile. Tanto più quando sui blog o sui "social", tra immagini di gatti che fanno le fusa e quelle di poveri cagnolini abbandonati che cercano casa, corroborati da qualche "mi piace", continuiamo a scannarci tra di noi. Perché, vedete, la tecnica del "divide et impera" funziona ancora ed è sempre in agguato. Basta leggere qualche commento qua e là...
Se, infatti, il governo di pochi riesce a frantumare l'opposizione di molti, dividendoli, il gioco è fatto! E per dividerli, questi "molti", non bisogna essere degli scienziati. Per prima cosa si fa in modo che il popolo resti ignorante e disinformato iniziando sin dalla tenera età, e poi, nella fase della crescita, che sia "distratto" e spinto verso altri interessi: spettacoli televisivi per deficienti, giochini idioti sui vari social, lotterie, qualche partita di calcio, pubblicità palesi o occulte sulle ultimissime tecnologie - da possedere per forza pena l'autoemarginazione sociale -, taluni "svaghi da ricchi" ottenibili in comode rate, e altre cose che già conoscete.
A questa ricetta si può aggiungere un po' di disinformazione giornalistica, suffragata da opinionisti di grido e da qualche politico "interessato", ed ecco che le "tribù" - perché parlare di popolo in questo caso mi sembra azzardato -, una volta alimentate ben bene le polemiche, le faide, i dissapori, non essendo capaci di autodeterminarsi devono cedere. Succedeva a me quando, militare, ritenendo di averne, cercavo di far valere i miei diritti e le mie ragioni. Non punivano solo me, ma tutta la squadra. Cosicché la squadra, punita per colpe a me soltanto attribuite, se la pigliava col sottoscritto. Fuori uno!
Concludendo: ricordate la locuzione latina "Panem et circenses", alla quale spesso hanno attinto e attingono i nostri governanti per assicurarsi consenso a buon mercato? Ebbene, in parte funziona ancora. Con la differenza che oggi -in attesa di "feste, farina e forca" -, se non mancano di certo i "circenses", per il "panem" qualche problema cominciamo già ad averlo!    

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