Se non avesse conosciuto se stesso - o se si fosse conosciuto meglio -, Matteo Renzi sarebbe vissuto politicamente fino a tarda età. Invece...
Sin da giovine Matteo dimostra una naturale inclinazione per il teatro e la recitazione. E così, dopo aver ottenuto una particina come sindaco di Firenze, siccome è pieno d'idee innovative, sostenuto da un vasto elettorato, dalla fidanzata Leopolda e da qualche parente diventa Presidente del Consiglio a sua insaputa. Ed è in questa fase che scopre la banda larga, il job's act, i tuìt e le slaids, che comincia a vendere un tanto al chilo a tutti quelli che gli capitano a tiro. Insediatosi a palazzo, per un po' si sposta per la città in bici o in monopattino da bravo bike-scout, fino a quando, stanco di pedalare e spingere coi piedi, prima si fa assegnare un'autoblù e l'ascorta e poi si compra un aeroplano coi voucher.
Durante la sua reggenza conia diversi slogans, tra i quali i famosi "Chi siete? Che volete? Ma chi vi conosce?", "Qui lo dico e qui lo nego" e, durante la sua visita a Teheran, "Ogni lasciata è Persia". Ma il migliore di tutti è "Ogni promessa è un debito"; infatti il secondo è parecchio aumentato. Empatico e carismatico, ma non acrobatico, dopo un po' comincia a diventare autocratico ma non autocritico e infine anche un po' antipatico, motivo per cui perde clamorosamente il referendum del 4 dicembre e si autorottama senza bonus a reti unificate.
Ritiratosi a vita privata in un eremo in Val Gardena e deciso ad abbandonare per sempre la politica cinica e bara, una sera, stanco per aver sciato tutto il giorno, tutt'a un tratto ci ripensa. Finché una mattina, sporgendosi troppo sullo schermo del suo aifòn per farsi un selfie e abbassare le tasse, si accorge che accanto alla sua immagine riflessa sullo schermo ci sono quelle delle ninfe Dalemea e Bersania e ne resta sconvolto. Frastornato, inciampa, perde l'equilibrio e cade. E nel punto in cui è caduto nascerà presto un ulivo.
(da Le Metamorfosi di Ulivio)
In verità promise che, se avesse perso al referendum, avrebbe lasciato la vita politica....ma si sa la coerenza non è il suo forte!
RispondiEliminaPurtroppo "a volte ritornano"....
Buona serata Francesco :)
Già... lo aveva detto. Come peraltro aveva detto un sacco di altre cose, che poi sappiamo come sono andate a finire. Ma questo è l'"uomo"...
RispondiEliminaComunque, la zappa sui piedi se l'è data da solo, e anche se di questo suo fallimento è diventato consapevole ormai è tardi. Un sacco di gente - soprattutto tra i giovani - non lo può vedere nemmeno in fotografia, basta leggere i commenti che su di lui scrivono dappertutto.
Invece di ripresentarsi alla "ribalta" come vuol fare dovrebbe ritirarsi per un bel po' di tempo a meditare e a osservare dall'esterno. Poi, una volta presa coscienza dei propri errori con un grande gesto di umiltà, potrà, se vuole, ripresentarsi a qualche elezione.
Grazie ancora per la visita e gli stimoli riflessivi, e torna presto a trovarmi!
Un caro saluto,
Francesco
Il suo narcisismo patologico non gli permette di ritirarsi, certo sarebbe un grande gesto di umiltà, ma l'umiltà presuppone avere piena coscienza dei propri limiti....umilità....aggettivo a lui sconosciuto! Avere piena coscienza poi..... e qui mi fermo!!
RispondiEliminaUn caro saluto,
Clori
E conviene fermarsi... altrimenti, di cose da dire ce ne sarebbero, eccome!
RispondiEliminaAl punto in cui siamo, per quel poco che contiamo - o che ci fanno contare -, non resta che aspettare...
Se è vero che il tempo è galantuomo, si vedranno i risultati.
Un caro saluto, e ancora sto cercando di capire come risolverti il problema dei commenti, perché anche questo mi è arrivato come "anonimo". A fine settimana rientra mio cognato, il "mago" del Pc, e chiederò a lui. Sono certo che troverà la soluzione.
Un abbraccio,
Francesco