martedì 1 maggio 2018

Social e chat



L'invasione degli "ultrastorpi" è già iniziata, ma non finirà tanto in fretta così come è iniziata. Il sabato dell'oltraggio al "dolce stil novo", tanto caro a Dante e al Petrarca, ha già svoltato l'angolo e sta proprio davanti a noi. Oggi, chi frequenta almeno nei fine settimana qualche social o, più in generale, il web, si sente autorizzato a dire tutto quel che gli passa per il cervello(?). E d'altra parte non glielo puoi neppure impedire, perché il web è democratico e dà voce a tutti, anche a chi farebbe meglio a stare zitto. 

Oggi l'italiano è divenuto talmente facoltativo che anche la scuola, che a partire dal famigerato Sessantotto ha dovuto accettare il sei politico della mediocrità rinunciando agli autoritarismi delle valutazioni di un tempo tanto cari a chi oggi ha almeno una sessantacinquina d'anni, pare se ne sia dimenicata. E non solo si vede, perché si legge; ma talvolta capita pure di sentirlo: in radio come in televisione, se abbiamo l'occhio e l'orecchio attenti.
Così l'italiano non è più un obbligo ma un'opzione, una scelta ormai consumistica. Un... "piuttosto che" usato sempre più a sproposito, non in senso avversativo e sinonimo, corretto, di "anziché o invece": "Preferisco il pesce, piuttosto che la carne... Amo le passeggiate lungomare, piuttosto che le faticose salite in montagna"..., ma disgiuntivo, al posto del corretto "oppure": "Il pollo si può cucinare in vari modi: bollito, piuttosto che al forno, piuttosto che fritto, piuttosto che..."
Siamo tornati di botto al "volgare", e la raffinata nobiltà del nostro bel linguaggio ha ceduto, ahimè, il posto all'incivilimento dilagante. 
Porcaputtàna, piuttosto che porcatroia!
fonte:
http://linguaegrammatica.com/congiunzioni-avversative 
http://www.treccani.it/enciclopedia/congiunzioni-disgiuntive_%28La-grammatica-italiana%29/ 

9 commenti:

  1. Caro Francesco, questa parola, per la lingua italiana, brucia un po.
    Ciao e buon 1° maggio con un forte abbraccio e cerco di sorridere.
    Tomaso

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  2. Ciao Tomaso, grazie per la visita e per l'augurio del 1° maggio.
    Io, che non lavoro perché ho lavorato abbastanza, aspetto che ci sia la festa per i... pensionati! 😉😁😁
    Un forte abbraccio e a presto,
    Francesco

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  3. Nel leggere la tua nota mi è venuta in mente una camzone: lasciatemi tweettare, con la sintassi in mano, laciatemi tweettare una cazzata piano piano... Al di là della facile ironia io penso che dopo l'invenzione della rete niente potrà essere come prima, nel bene e nel male. Del resto non è che in precedenza, quando a poter parlare erano in pochi, le cose andassero meglio. Ma la bellezza del web è che la conoscenza è diventata un patrimonio di tutti, senza limiti di spazio e di tempo. Qualcuno se n'è reso conto e cerca in tutti i modi di boicottare questo processo, ma non c'è niente che possa fermarlo. Certo, come tu hai ben evidenziato, non sempre il prodotto è di qualità, ma se pensiamo che tutti ormai scrivono ogni giorno decine di pensieri siamo di fronte al più grande processo di alfabetizzazione di tutti i tempi.Altro che il maestro Manzi!

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  4. Scusa Francesco, ma nel post ho dimenticato di inserire la firma. Matita rossoblu.

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  5. Mio caro Matita, parole sante! Ciò che dici è verissimo: con un colpo di mouse oggi siamo dappertutto, e su tutto siamo informati. E questo è certamente un bene, se usato in modo corretto.
    Però, nella prima parte io mi riferivo soprattutto agli "odiatori seriali": cioè coloro che, mancando di rispetto non solo all'Italiano ma anche alle persone, scaricano sul web (leggi social) le loro frustrazioni diffondendo odio e falsità. Per giunta, in certi casi riescono pure a creare opinione su qualsiasi argomento senza tuttavia sapere neppure di cosa stanno parlando. E alla fine qualcuno che gli va dietro lo trovano sempre. Una sorta di "manipolazione consapevole", però proveniente dal basso e quindi che rischia di mescolare la fantasia con la realtà...
    Credo invece che, proprio perché abbiamo a portata di mano un sì vasto campionario informativo, prima di usare la tastiera sarebbe opportuno utilizzare, oltre ad un indispensabile atteggiamento riflessivo ed eticamente corretto, anche una buona dose di fonti d'informazione da scegliere tuttavia con molta attenzione.
    Grazie per il graditissimo intervento, un abbraccio e buon fine settimana,
    Francesco

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  6. Un processo di alfabetizzazione che non contempli il recepimento della correzione degli inevitabili errori, non porta alla diffusione della conoscenza. Porta al ritenere che la mia ignorantissima opinione valga quanto quella di chi magari si è diplomato-laureato-specializzato-dottorato, il tutto mentre io sguazzavo nel caldo mare di ferragosto.
    Internet è un mezzo straordinariamente democratico ma, come tutte le democrazie, funziona solo nei limiti delle competenze di chi lo utilizza.

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  7. Basterebbe pigliare il dizionario d'italiano e fare una ricerca; poi, se non basta, cercare anche su internet. Le informazioni oggi non mancano...

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  8. Basterebbe, occorre solo volerlo fare. Le informazioni, senza la capacità di usarle, generano mostri.

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