A Quartu S. Elena, della Via Salieri e della pista ciclabile che la percorre in tutta la sua lunghezza ne aveva già parlato abbondantemente il 24 febbraio scorso l'Unione Sarda definendola un "paradosso".
fonte:
http://www.unionesarda.it/articolo/cronaca/2016/02/24/quartu_il_paradosso_di_via_salieri_pista_ciclabile_perfetta_ma_st-68-471857.html
Ieri (7 luglio, per chi legge), e non a torto, sempre la stessa testata giornalistica, addirittura l'ha promossa a... "incubo".
fonte:
http://www.unionesarda.it/articolo/cronaca/2016/07/07/reti_e_spuntoni_di_ferro_la_pista_ciclabile_di_via_salieri_da_inc-68-513169.html
A volte, ho pensato, pur esprimendo la realtà di un fatto, alcuni giornalisti tendono ad enfatizzarlo troppo magari anche utilizzando titoli che gli diano grande risalto, o comunque più di quanto effettivamente non meriti. Così, incuriosito, sono andato a vederla. Partito col fresco, in bici, nel tardo pomeriggio da Cagliari e attraversato il bel Parco di Molentargius, in Via Salieri vi sono giunto più o meno verso le 19,30. E in effetti ho dovuto constatare che l'articolista non aveva affatto esagerato. Tra l'altro nell'articolo, oltre alla pista ciclabile, si parlava anche di "modifiche al traffico e della realizzazione di nuovi parcheggi", ma anche di strada "dissestata e piena di buche". Oggi, per la verità, la pista ciclabile - perfetta e liscia -, nonostante le reti e i pericolosi paletti, era interamente percorribile; ma la strada, sempre dissestata e piena di buche, oibò, aveva una segnaletica nuova di zecca!
Strisce pedonali, mezzerie e spazi destinati ai parcheggi perfettamente pitturati di bianco... direttamente sopra le buche! Evidentemente è un nuovo metodo di procedere nel rifacimento del manto stradale, ho pensato, prima si pittura la segnaletica e poi si asfalta! Come si dice: le vie dell'asfalto sono infinite, e anche la Via Salieri non fa eccezione. Resta da vedere con quali soldi si eseguono questi lavori: i nostri, pubblici, oppure quelli privati di qualche generoso mecenate ...
Poi, siccome a quell'ora il traffico delle macchine dirette verso il fresco del lungomare stava aumentando, l'occhio m'è caduto sui nuovi parcheggi.
Perché dovete sapere che la via in questione in origine aveva - anche se definite "a caso", perché priva di segnaletica orizzontale - all'incirca quattro corsie più i soliti parcheggi su ambo i lati.
Adesso, invece, con la "nuova viabilità" (scusate il termine), invece, le corsie si sono ridotte a due: una che dal semaforo di Viale Colombo va verso lo stadio nuovo "abbandonato" di Via Beethoven, e una che va verso il semaforo. Con la novità che quella che prima era una corsia adesso è diventata un... parcheggio.
A questo punto urge una precisazione. Siccome il semaforo disciplina il traffico in modo differente e in tempi diversi a seconda della direzione che si voglia prendere: a destra (freccia verde) per chi va verso il mare (Viale Colombo), e a diritto e a sinistra (frecce verdi) per chi va in Via San Benedetto o in Viale Colombo, se prima della "nuova segnaletica" chi girava a destra aveva una corsia libera e interamente dedicata adesso la trova occupata dalle macchine parcheggiate.
Così accade che quando la fila delle macchine che vanno a diritto o a sinistra si allunga perché il semaforo è rosso, quelli che devono girare a destra per andare al mare - anche se hanno il semaforo verde - se hanno la corsia occupata dalle macchine parcheggiate restano fermi. Davvero una bella pensata! Soprattutto per coloro che la mattina - quando il traffico è maggiore - devono andare al lavoro e decidono di passare dal Poetto per arrivare... prima a Cagliari.
Buon viaggio a tutti, e scusate se sono stato prolisso!
questa è ARTE arte di arrangiarsi
RispondiEliminaCiao Betty, ma lo sai che m'hai tolto le parole di bocca?
RispondiEliminaNoi siamo maestri nell'arte di arrangiarsi, e lo siamo a tal punto - però mi auguro davvero di no - che, nel caso trovassimo la corsia per girare a destra occupata dalle auto parcheggiate, pur di non restare imbottigliati probabilmente saremmo anche capaci di entrare in quella destinata ai ciclisti...
E allora, come si dice, sarebbero cazzi!
Un caro saluto, grazie per la visita e torna presto,
Francesco