mercoledì 28 novembre 2007

Da Big Gion ricevo e, a malincuore, pubblico

Da che pulpito…

è un vecchio detto che trova sempre la sua locazione in fatti, personaggi e avvenimenti di ogni tempo e ogni dove. Io conosco un “tipo” , un personaggio che dall’alto delle sue logiche e condizionato dai suoi timori e dalle sue chimere va sempre predicando e somministrando consigli e metodi di vita a tutti quelli che non agiscono, pensano, mangiano,… vivono come lui.
Amante della natura e delle cose sane e semplici; sempre in giro con le sue macchinette fotografiche (oggi digitali), spesso sembra una Zia Vecchia di quelle che ti raccomandano di metterti la maglia di lana quando fa freddo.
Non mangiare questo, ti fa male; non fumare troppo, dovresti smettere; non bere quello… non fare quello… non… non… non… “non rompere le balle” la tipica risposta mia alle sue supposte convinzioni. In fondo un bravo ragazzo, con molte insicurezze e tanta voglia di socializzare che alla fine rasenta l’essere palloso!
Tempo addietro la sua tiritera più frequente era indirizzata a quelli, che come me, passavano le giornate davanti al PC, pionieri tecnologici che sperimentando novità e navigando in Internet si dimenticavano del mondo circostante. Non poteva sopportare che una persona potesse “perdere” delle ore preziose della propria vita seduto comodamente davanti ad un giocattolo elettronico anziché vagare per le campagne e le scogliere respirando a pieni polmoni la salubre aria salmastra della nostra terra.
Dichiarava e criticava apertamente questi modi di vivere da cavernicoli moderni fin quando un giorno, spinto da necessità giornalistiche e curiosità infantile, un computer, un Mac Classic in bianco e nero credo di ricordare, entrò nella sua casa … e nella sua vita. L’inizio inconscio della rivoluzione.
Con tutte le difficoltà tecniche e le riserve mentali riuscì a farlo funzionare e bisogna dire che ancora oggi c’è gente che ne capisce meno di lui… e questo è tutto dire. Il Mac veniva liberato dalle sue calotte antipolvere plastificate e acceso solo per qualche istante e solo in determinati momenti, solo per uno scopo prefissato e non oltre i tempi necessari ad un minimo riscaldamento …. ma il suo destino era vicino ad una svolta epocale e così fu che arrivò un nuovo PC, più moderno e adatto alle sue crescenti necessità: l’iMac, colorato, simpatico, piu’ veloce… e poi il G5, il mostro della Apple… e poi ancora alla scoperta di nuovi mondi: un PC HP-Pavillon dual-core XP designed… tutti ancora oggi perfettamente funzionanti. Così come la Playstation PS1 (modificata), le Stampanti, gli Scanners, le Tavolette grafiche, le Drive-pens, Gli Hard Disks portatili ( notare che parlo sempre al plurale…).
Ad onore del vero, visti i suoi lavori rapportati alle sue incompetenze informatiche, le sue innate capacità artistiche, la sua caparbietà e non ultima la sua intelligenza, i risultati gli danno ragione, ma è proprio il caso di dire:
…da che pulpito “venivano” le prediche …
Big Gion

p.s. se lo volete conoscere basta visitare il suo blog:….. questo!!!!!.

1 commento:

  1. Credo che la follia da tecnologia non abbia età!
    Sono contento che francesco sia nella grande famiglia dei fanatici del Mac.

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