Ha ragione da vendere, il Presidente Napolitano, quando replica alle pretese leghiste di non essere d'accordo a decentrare alcuni ministeri in terra Lombarda.
Prima di tutto perché, oltre a sminuire la centralità del Parlamento, vanno considerate anche le spese che un simile spostamento comporterebbe alle già disastrate tasche della Repubblica. E quindi alle nostre.
Il dislocamento di alcuni ministeri al Nord, a meno che non si diano incarichi a politici locali, dovrebbe prevedere che coloro che tali ministeri attualmente presiedono - oltre al codazzo dei vari dipendenti che vi sono impiegati - si trasferiscano nelle nuove sedi. Quindi nuovi affitti, trasferte, bonus, gettoni, scorte, portaborse, e via dicendo, quando ci sono già le "istituzioni di prossimità" - Regioni, Province e Comuni - che con i rispettivi assessorati dovrebbero già fare da tramite allo Stato centrale.
Devo anche osservare, ma è la mia ignorantissima opinione, che alcuni articoli della nostra amata Costituzione, ormai ultrasessantenne, vengono talvolta dimenticati o aggirati.
Taluni provvedimenti attuati dal Parlamento per compiere, sintetizzandole e indirizzandole verso interessi generali, le scelte politico-legislative che gli spettano, capita infatti che qualche volta contrastino con quei 139 articoli che compongono la nostra Carta costituzionale.
Gli esempi non mancano, e tanto per farvi cosa gradita ve ne citerò qualcuno dei più evidenti che, almeno secondo me, trovo più rivolto a soddisfare interessi locali e di categoria che generali.
art. 1- sorvoliamo sul fatto che la nostra è una "Repubblica democratica fondata sul lavoro". Magari è democratica, ma in quanto a lavoro...
art. 3 - "Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali".
"È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'uguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana...."
(sarebbe molto bello se tutto ciò si traducesse realmente in termini pratici, ma non mi pare sia così. Mi pare invece che chi ha più soldi, e quindi gode di una condizione personale e sociale più vantaggiosa, alla fine ha maggiori probabilità di riuscire, per esempio, a farla franca davanti alla legge. E anche per la seconda parte avrei qualcosa da ridire, soprattutto in fatto di "ostacoli di ordine economico e sociale" da rimuovere...)
art. 16 - "Ogni cittadino può circolare e soggiornare liberamente in qualsiasi parte del territorio nazionale, salvo le limitazioni che la legge stabilisce in via generale per motivi di sanità o sicurezza."
Questo articolo richiama il 120, che recita:
"La Regione non può istituire dazi d'importazione o esportazione o transito fra le Regioni. Non può adottare provvedimenti che ostacolino in qualsiasi modo la libera circolazione delle persone e delle cose fra le Regioni..."
(e allora perché a Venezia - semplificando tra le offerte delle variegate tariffe "a tempo", "ordinaria", "gruppi e anziani", "rolling Venice", "carta Venezia" ecc. -, se devo prendere un vaporetto e sono un "turista" di Pistoia devo pagare € 6,50 per compiere lo stesso percorso per il quale un residente paga invece € 1,20? Non sono forse italiano anch'io? E per di più, sempre se sei un "turista", perché hai un accesso separato da quello dei residenti?
E la tassa di soggiorno, allora, che da "turisti" si paga in alcune Regioni, Province, Comuni e Città metropolitane? Non contrasta forse con quanto sancito dalla Costituzione sulla libera circolazione di genti e cose sull'italico territorio?
Forse perché, mi direte, Comuni, Province e Regioni hanno risorse autonome, e in base a queste stabiliscono e applicano tributi ed entrate propri. Sì, ma devono comunque essere in armonia con la Costituzione. O no?
Ma se poi (art. 119) "Per promuovere lo sviluppo economico, la coesione e la solidarietà sociale, per favorire l'effettivo esercizio dei diritti della persona, o per provvedere a scopi diversi dal normale esercizio delle loro funzioni, lo Stato destina risorse aggiuntive ed effettua interventi speciali in favore di determinati Comuni, Province, Città metropolitane e Regioni", perché mai, lo Stato, allora non dovrebbe contribuire a pagarmi la differenza del costo del biglietto? O la tassa di soggiorno? Qualcuno me lo potrebbe spiegare?
art. 31 - "La Repubblica agevola con misure economiche e altre provvidenze la formazione della famiglia e l'adempimento dei compiti relativi, con particolare riguardo alle famiglie numerose."
(come mai molti giovani che aspirano a formare una famiglia non possono farlo perché non c'è lavoro o perché sono precari a vita o lavoratori a tempo determinato e lo stipendio percepito non garantirebbe loro una vita decente? Senza contare i tagli del Governo ai fondi per le famiglie, previsti peraltro dalla Costituzione.
E allora perché si riconosce qualcosa come valido, costruendoci addirittura sopra una legge, se poi non si rispetta? Che senso ha?)
art. 47 - "La Repubblica incoraggia e tutela il risparmio in tutte le sue forme, disciplina, coordina e controlla l'esercizio del credito. Favorisce l'accesso del risparmio popolare alla proprietà dell'abitazione..."
(come mai i pochi risparmi di una vita, che ho messo in banca e che quindi, comprimendo con sacrificio i miei consumi, destino ad affluire, per vie dirette o mediate, nel ciclo produttivo del mio Paese per accrescere il patrimonio della collettività, a conti fatti non mi rendono un euro? Anzi, è quasi certo che se oggi metto in banca "dieci" tra un anno troverò "nove".
Se non "otto"...
E perché, se mi "favorisci" per l'acquisto di una casa, dopo me la tassi fino all'ultimo mattone?)
53- "Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva - Il sistema tributario è informato a criteri di progressività".
(è un articolo aggirabile - e aggirato - in quanto non sempre chi è più ricco paga più tasse. Anzi, spesso è proprio il contrario...)
Ecco che, cari Amiche & stimatissime Amici, prendendo spunto dalla pretestuosa richiesta leghista di spostare qualche ministero in terra padana, mi sono - e vi ho - fatto tutte queste domande, alle quali vi sarei davvero grato se voleste dare una risposta perché sono tre notti che non ci dormo.
Con devota osservanza,
Francesco Dotti
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