lunedì 2 gennaio 2012

Messaggio di fine anno

 
Dopo aver ascoltato il messaggio di fine anno del Presidente Napolitano, mi sono preso un po’ di tempo per riflettere, e, in qualche modo, tentare di rispondere. D’altra parte, se le prendiamo per quelle che sono, ovvero un messaggio di speranza e di augurio, le parole presidenziali sono belle da ascoltare, anche se non molto dissimili dalle altre degli anni passati. Ma un conto sono le parole, un altro la realtà dei fatti.
Il debito pubblico, al cui risanamento tutti noi siamo chiamati a contribuire, non lo hanno certamente causato gli operai, i pensionati, i giovani disoccupati e tutti gli altri “morti di fame” come me. Sarebbe stato quindi molto più realistico parlare solo di sprechi di Stato e di scelte sciagurate operate nel tempo da una classe politica che avevamo incautamente delegato a governarci, ma che lo ha sempre fatto nel peggiore dei modi, ai quali ora si doveva porre fine a qualsiasi costo. Classe politica che, è bene tenerne conto, vista l’insostenibilità del momento, se n’è tirata fuori – non per generosità, ma per calcolata furbizia – demandando ad altri ciò che non ha avuto il coraggio o la volontà di fare. 
Naturalmente cercando, in questo, di mantenere il più possibile favorevoli posizioni acquisite e pretestuose  previdenze comunque generatrici di sprechi, alla cui ventilata revisione equitativa, con opportunistiche levate di scudi, molti si oppongono. I prelievi annunciati, quindi, peraltro in percentuali risibili, su emolumenti e pensioni definiti “d’oro”, se in un primo momento soddisfano l’esigenza di un equilibrio sociale da più parti invocato, alla fine risultano insufficienti e, oserei dire, anche offensivi. Soprattutto perché continuano ad essere impunemente elargiti. Le cifre ormai le conosciamo tutti, e mi sembra inutile ripeterle. 
Avremmo voluto vedere, invece, nell'operato del Governo, materializzarsi un’equità diversa, che fosse realmente imparziale e capace di valutare, non solo formalmente ma in particolar modo nella sostanza, differenze che sono ormai diventate assolutamente inaccettabili. E se a questo criterio di equità ogni tanto capita che chi s’è fatto da parte gridi e invochi maggiore giustizia, datemi retta, lo fa solo per non perdere ulteriori consensi in vista delle prossime elezioni.
E di questo, cari Amici, dovremmo ricordarci quando, presto o tardi, saremo chiamati alle urne.
Francesco Dotti









4 commenti:

  1. Ciao Cecco, grazie per il passaggio da me e per gli auguri che ricambio di cuore. Sono un po' fuori fase ultimamente ma presto tornerò attiva....
    Buon anno. E speriamo nella buona memoria.....
    Macca

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  2. Ciao Sandra, non preoccuparti, succede anche a me, oltre che... nelle migliori famiglie (come si dice).
    Colpa delle feste e dei... regali del governo!
    A risentirci presto, e ancora tanti cari auguroni,
    Francesco

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  3. Ceco, sono completamente d'accordo con te. Anche qui in Francia il Presidente Sarkozy ha fatto gli auguri sulle tre reti ufficiali spiegando che, noostante la crisi attuale, "Lui" è riuscito a proteggere la Francia. In compenso ha aumentato l'IVA, ha ridotto i farmaci rimborsati, altre decisioni tutte a danno dei piccoli contribuenti e non ha toccato un euro dei suoi amici molto ricchi, anche se una parte di loro aveva chiesto a suo tempo di essere tassata (tutto cinema).
    Una sola cosa speriamo di non finire come la tua vignetta del post precedente. Anche se è champagne, fa molto male.
    Un amichevolissimo saluto.

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  4. Ciao Elio, digli a Sarkozy che di auguri ne abbiamo tutti bisogno. Probabilmente anche lui.
    E a questo punto direi di stappare altre due bottiglie:
    una in suo onore, e una in onore dei suoi amici.
    Vive la France!!
    Ciao Elio, grazie e un abbraccio,
    Francesco

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