Se la sentenza di condanna per la pubblicazione delle intercettazioni (caso Unipol-Bnl) vale per il cittadino Berlusconi, mi chiedo perché non dovrebbe valere ugualmente anche per tutte le altre intercettazioni che lo hanno personalmente riguardato in passato - e sono tante -, incredibilmente fuoruscite dalle Procure e pubblicate a dritta e a manca su molti giornali, messe su internet e divenute oggetto di accese discussioni nei vari talk show?
Perché ora si condanna lui e non gli altri? La giustizia non dovrebbe essere applicata nello stesso modo e allo stesso modo valere per tutti?
Oppure mi sfugge qualcosa?
E sempre per rimanere più o meno in tema di processi, per quanto riguarda l'abolizione del finanziamento pubblico ai partiti (o contributi elettorali che dir si voglia) da più parti - referendum compreso - giustamente richiesto, ci si giustifica dicendo che se si abolisse si favorirebbe una politica fatta da "miliardari". Mi chiedo perché.
E sempre per rimanere più o meno in tema di processi, per quanto riguarda l'abolizione del finanziamento pubblico ai partiti (o contributi elettorali che dir si voglia) da più parti - referendum compreso - giustamente richiesto, ci si giustifica dicendo che se si abolisse si favorirebbe una politica fatta da "miliardari". Mi chiedo perché.
Se fossi miliardario e se, per simpatia o per convinzione politica, volessi foraggiare un partito, non vedo per quale motivo questo partito - se fosse davvero un partito degli onesti - a causa del mio finanziamento, se chiedessi favori poi dovrebbe concedermeli.
Naturalmente stiamo parlando di finanziamenti ineccepibilmente trasparenti, pieni di ricevute, fatture, assegni e tutto il resto che la legge prevede. Ma se, nonostante la trasparenza, alla fine lo facesse, non si renderebbe colpevole, che so, di voto di scambio il partito, e io di corruzione? D'altra parte, la legge parla chiaro (vedi art. 96, Testo unico delle Leggi Elettorali).
Approvo pienamente ciò che hai scritto caro Francesco, se un riccone vuol fare politica perché gli si deve vietare?!?!?!.
RispondiEliminaTomaso
Grazie, Tomaso.
RispondiEliminaE poi, nel caso dell'Uomo in questione, se non si tratta di... "accanimento terapeutico" questo...
Che ci vuoi fare: restiamo uno "strano" Paese. Bello, ma strano.
Un caro saluto e buona serata,
Francesco
sarei d'accordo se si facesse una legge che TOGLIE l'immunità parlamentare...vedi il nostro caro ex che da miliardario e riccone si è dato alla politica solo per salvarsi le terga. Difficilmente comunque troveremo dei "ricconi" onesti. I soldi non si fanno lavorando e sudando.
RispondiEliminaCiao lubumba, come stai?
RispondiEliminaSempre invidioso, e probabilmente anche comunista.
Comprendo quello che vuoi dire. Però, parliamoci chiaro, se Berlusconi avesse avuto "pendenze" con la giustizia, essendo stato prima di tutto un imprenditore, non credi che glielo avrebbero già fatto sapere?
Invece, mi pare che i suoi guai sono cominciati da quando ha deciso di darsi alla politica. E ciò appare assai strano. Senza contare che, a parte qualche prescrizione (della quale obiettivamente non è il solo ad aver beneficiato), se ben ricordo, in un modo o nell'altro è sempre stato assolto. E ha subìto oltre 109 processi e 530 perquisizioni! Sia ben chiaro che io qui non voglio fare l'apologia di Berlusconi, ma è evidente che lo hanno preso di mira e che lo vogliono far fuori politicamente usando l'arma della Giustizia. E prima o poi questo fatto verrà fuori. Ma sono convinto che ciò è avvenuto soprattutto per la simpatia che Berlusconi, un grandissimo comunicatore universalmente riconosciuto, suscita. Ciò probabilmente gli deriva dai mestieri che ha fatto e dal contatto diretto con la gente da quando vendeva cose porta-a-porta o faceva l'animatore sulle navi da crociera. E' difficile vedere altri politici attorniati dalla folla che tende loro le mani e che da loro riceve sorrisi e parole gentili. E quando dalle folle non vengono ignorati (cosa che succede raramente perché in genere nessuno se li fila), o non rispondono, o se ne vanno per la loro strada.
A Berlusconi, a parte qualche cavalletto e una statuetta in ferro battuto, non hanno mai tirato le monetine. Anche se, di contro, gli rimprovero alcune "cadute di stile", soprattutto pubbliche, tipo la famosa, infelice domanda "quante volte viene" rivolta a quella signorina delle energie rinnovabili. Battute, senz'altro di dubbio gusto e accettate solo in una festa in famiglia ma non in pubblico, alle quali ingenuamente presta troppo spesso il fianco.
E in quanto a energie, più o meno rinnovabili, il mitico Silvio ne ha ancora da vendere. Perché mai dunque si dovrebbe arrendere?
Perciò arrenditi tu, invidioso & bilioso lubumba, e d'ora in poi vota Silvio!
Con simpatia e divozione, sempre tuo
Francesco