mercoledì 3 aprile 2013

Debiti Pubblica Amministrazione

Visto che lo Stato vuole controllarci i nostri, allora proviamo a fare un po' di conti noi a lui. Stiamo sempre pagando i parlamentari d'ordinanza - quei vecchi "ferri da stiro" che da decenni occupano, in maniera diversamente utile, le poltrone di Stato -, poi stiamo pagando quelli "tecnici" - che "tecnicamente" ci hanno inguaiato ancor di più - facenti capo a Monti, tenuto in "coma farmacologico", e quelli del Mov5Stelle, che meno male pare che lo stipendio se lo siano ridotto, ma che si sono "spiaggiati" al pari degli altri. Finita qui? Magari!
Così, siccome finora non hanno cavato un ragno dal buco, Napolitano ha avuto la bella pensata dei 10 "saggi" che in 10 giorni dovranno decidere che pesci farci pigliare. Tra l'altro mi pare che nella Costituzione, oltre alle due Camere, non esista neppure un simile organismo. Perché deputati e senatori, gli unici previsti dalla nostra Carta costituzionale se ben ricordo, sono eletti a suffragio universale e ciascuno rappresenta la Nazione. Ma poi, questi "saggi", chi li paga? E per fare che cosa? Un... inciucio "istituzionalizzato"? 

Nel frattempo è riapparso Bersani, momentaneamente "congelato". Che, ci rassicura, non era al mare. Figuriamoci, col tempo che sta facendo, chi volete che ci vada al mare? E Piergigi-findus che ha fatto? Ci ha riproposto le solite litanìe, con la variante che ora sembra voler aprire al Cav. Perché, finalmente, si è ricordato che "al primo posto c'è l'Italia!" Meno male.
Poi, a breve, sarebbe dovuto partire il decreto per pagare i debiti di Stato alle imprese. I soldi, forse, non ci sono o sono pochi, ma non importa. Si troveranno. Probabilmente dando facoltà alle Regioni di aumentare l'Irpef. Parbleu!, avrebbe esclamato Sarkoky ridacchiando con la Merkel. Un'ideona! E così i debiti dello Stato li pagheranno i cittadini (e le stesse imprese, che di cittadini sono composte) con l'aumento delle tasse. Lo Stato privatizza l'Iva - che dalle imprese ha già incassato - e socializza i debiti. Allora, per essere "equi", come si usa dire, non ci dovrebbe restituire anche un po' di quell'Iva incassata? Ma chi abbiamo all'economia: Pico De Paperis?

E mo', udite! udite! le ultimissime voci di qualche ora fa dicono che i soldi per le imprese non ci sono più. Si sono frugati tutti, hanno guardato nei cassetti, nell'imbottiture delle poltrone, sotto le mattonelle, ma di soldi neppure l'ombra! 
E allora: occhio ai conti correnti! Perché una vocina mi dice, con una certa insistenza, che prima o poi qualcuno ci metterà le manine. Come, se non peggio che a Cipro.
Però i soldi per le liquidazioni degli esodati d'oro dalla politica si sono trovati, eccome! Milioni di euri, e tutti esentasse. Alla faccia dei disperati che si arrabattano per andare avanti, quando non si tolgono la vita perché non vedono alcuna via d'uscita. Di contro, pare che la Camera abbia finalmente deciso di ridurre i costi di questo ramo del Parlamento. Ottimo e nobilissimo proposito. Bisogna però vedere se alla Presidente Boldrini sarà consentito di attuarlo. Troppi, infatti, sono gli interessi corporativi e i "diritti acquisiti", quindicesime e sedicesime comprese, che le numerose sigle sindacali di appartenenza si affanneranno a difendere. 

A questo punto, viene da chiedersi come sia possibile che in tutti questi anni abbiamo profumatamente pagato un migliaio di scansafatiche, più qualche "tecnico", per fare poco più di un cazzo. Soprattutto al Parlamento Europeo, in particolare con la Germania, dove, invece delle pacche sulle spalle e sorrisini compiacenti, avremmo dovuto fare la voce grossa e farci rispettare, invece di portare il Paese dove si trova adesso. 
E siccome negli anni il popolo qualcuno o qualcosa lo ha sempre votato, è mai possibile che per governare si debba ricorrere prima ai "tecnici", poi ai "saggi-pacificatori-traghettatori-e-chissà-cos'altro-s'inventeranno", per di più non eletti dal popolo ex sovrano? 
Perché, se non avete la memoria corta, vi sarete accorti che tutto quello che negli anni ci hanno chiesto di votare, partiti e referendum che fossero, non è servito a nulla e alla fine hanno fatto quel che gli pare. 
E se è vero che siamo un popolo di navigatori, di santi e di poeti, ora stiamo diventando anche un popolo di eroi.
Che, mi auguro, questa volta faranno di tutto per resistere.

2 commenti:

  1. Cara Francesco, mi scuso se sono stato molto assente nei ultimi tempi,
    ma sono stato e lo sono ancora ingarbugliati per preparare un trasloco, pensa dopo quasi 50'anni in un posto cambio appartamento.
    Immagina quante cose sono da mettere in ordine, farò il possibile per un saluto, quando posso.
    Buona serata caro amico.
    Tomaso

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  2. Niente scuse, Tomaso carissimo! Spero che tu abbia trascorso una felice Pasqua. Di traslochi, poi, sono praticissimo: ho perso il conto di quelli che ho fatto! :) :)
    Comunque, a parte la confusione e la stanchezza (soprattutto alla nostra età...), servono per rinnovarci e renderci la vita più varia e interessante. Io, dopo tre anni dall'ultimo trasloco, sto ancora cercando cose dentro gli scatoloni...
    Un abbraccio e non ti stancare troppo.
    Ciao, Francesco

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